- [Vedi Indice]Trattamento a breve termine di ulcere duodenali, ulcere gastriche ed esofagite da reflusso. Sindrome di Zollinger Ellison.
Terapia di mantenimento nella Sindrome di Zollinger Ellison, ulcera duodenale o gastrica recidivante, malattie da reflusso gastro-esofageo.
Trattamento dell'ulcera peptica quando associata ad infezione da Helicobacter Pylori.
Trattamento e prevenzione delle ulcere gastriche benigne e delle ulcere duodenali associate all'uso di FANS.
- Ulcera duodenale
La dose raccomandata è di una capsula di Limpidex da 15 mg una volta al giorno al mattino a digiuno, da assumere con acqua o altro liquido.
Nella maggior parte dei pazienti si ottiene un rapido miglioramento della sintomatologia dolorosa nell'arco di 24-48 ore, mentre la cicatrizzazione dell'ulcera si raggiunge nella maggioranza dei casi entro 2 settimane dall'inizio del trattamento.
Nel caso di ulcere non completamente cicatrizzate, la cicatrizzazione generalmente si ottiene prolungando il trattamento per altre 2 settimane.
In pazienti affetti da ulcera duodenale, refrattari ad altre terapie, e particolarmente severa, con 30 mg di lansoprazolo in un'unica somministrazione giornaliera si è ottenuta la cicatrizzazione generalmente in 4 settimane.
Nelle ulcere con tendenza alla recidiva Limpidex può essere impiegato al dosaggio di 15 mg/die per trattamento antisecretorio prolungato secondo il giudizio del Medico curante.
- Ulcera gastrica
La dose raccomandata è di una capsula di Limpidex da 15 mg una volta al giorno al mattino a digiuno, da assumere con acqua o altro liquido.
La durata del trattamento per la maggior parte dei pazienti è di 4 settimane. Solo nei casi di ulcere non completamente cicatrizzate sarà necessario un prolungamento a 6-8 settimane.
In pazienti affetti da ulcera gastrica, refrattari ad altre terapie, e particolarmente severa, con 30 mg di lansoprazolo in un'unica somministrazione giornaliera si è ottenuta la cicatrizzazione generalmente in 8 settimane.
Nelle ulcere con tendenza alla recidiva Limpidex può essere impiegato al dosaggio di 15 mg/die per trattamento antisecretorio prolungato secondo il giudizio del Medico curante.
- Eradicazione dell'Helicobacter Pylori
Limpidex è efficace nella terapia di eradicazione dell'Helicobacter Pylori quando associato ad antibiotici. Non escludendo l'efficacia di altri schemi eradicanti, i migliori risultati si ottengono utilizzando i seguenti schemi di associazione da somministrare due volte al giorno per 7 giorni:
Limpidex 30 mg + Claritromicina 250 mg + Metronidazolo o Tinidazolo 500 mg
Limpidex 30 mg + Amoxicillina 1 gr + Claritromicina 500 mg
Limpidex 30 mg + Amoxicillina 1 gr + Metronidazolo o Tinidazolo 500 mg
Trattamento e prevenzione delle ulcere da FANS
Trattamento
La dose raccomandata è di una capsula di Limpidex 15 mg o 30 mg una volta al giorno per 4-8 settimane da assumere la mattina a digiuno con acqua o altro liquido. La maggior parte dei pazienti cicatrizzeranno dopo 4 settimane; per quei pazienti non completamente cicatrizzati il trattamento può essere proseguito per ulteriori 4 settimane.
Prevenzione
Si raccomanda l'assunzione giornaliera di una capsula di Limpidex 15 mg o 30 mg durante il trattamento con farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS).
- Esofagite da reflusso
In pazienti affetti da esofagite da reflusso con 30 mg di lansoprazolo in un'unica somministrazione giornaliera si è ottenuta la risoluzione generalmente in 4-8 settimane.
Le capsule vanno assunte con acqua o altro liquido.
I pazienti con malattia da reflusso gastro-esofageo recidivante possono continuare una terapia di mantenimento con una capsula di Limpidex 15 mg/die; in casi individuali può essere necessaria una terapia di mantenimento con una capsula di Limpidex 30 mg/die.
- Sindrome di Zollinger-Ellison
La dose iniziale consigliata è di due capsule di Limpidex da 30 mg (60 mg) una volta al giorno al mattino a digiuno, da assumere con acqua o altro liquido. In seguito il dosaggio e la frequenza di somministrazione giornaliera devono essere adattati individualmente sulla base della risposta ed il trattamento proseguito sino a quando clinicamente indicato.
Sono stati somministrati dosaggi fino a 180 mg/die. Dosaggi giornalieri pari o superiori a 120 mg dovrebbero essere somministrati in dosi frazionate.
Ipersensibilità individuale al farmaco.
Allo stato attuale non esistono esperienze cliniche sull'uso del lansoprazolo in pediatria.
Come con altre terapie anti-ulcera, dovrebbe essere esclusa l'eventuale malignità nel caso di sospetta ulcera gastrica, in quanto i sintomi potrebbero essere alleviati e la diagnosi ritardata.
Il lansoprazolo è metabolizzato essenzialmente nel fegato.
Studi clinici in pazienti con patologia epatica, mostrano che il metabolismo del lansoprazolo è prolungato nei pazienti con insufficienza epatica grave. In ogni caso, non è necessario variare il dosaggio; non si dovrebbero comunque superare i 30 mg al giorno.
Non c'è alcun bisogno di variare il dosaggio nei pazienti con insufficienza renale.
Tenere il medicinale fuori dalla portata dei bambini.
La somministrazione contemporanea di anti-acidi, non influenza l'efficacia del lansoprazolo.
Il lansoprazolo ha un'alta affinità di legame con le proteine (97%) ma studi in vitro mostrano un effetto minimo su altri farmaci legati alle proteine.
Il lansoprazolo viene metabolizzato dal sistema enzimatico del citocromo P450, pertanto la possibilità di interazione con altri farmaci metabolizzati per le stesse vie come il diazepam, la fenitoina, i contraccettivi orali, il warfarin non può essere esclusa. È teoricamente possibile che il lansoprazolo, a causa del suo prolungato effetto inibitorio sulla secrezione acida gastrica, possa interferire con l'assorbimento di farmaci nei quali il pH gastrico è un fattore determinante per la loro biodisponibilità (ad es. ketoconazolo, esteri dell'ampicillina, sali di ferro).
Non c'è alcuna interferenza con i farmaci antiinfiammatori non steroidei. Non ci sono effetti clinicamente significativi sui livelli plasmatici di warfarin, teofillina e diazepam.
Comunque si raccomanda cautela nelle somministrazioni multiple.
Non è noto se il lansoprazolo sia escreto nel latte materno. Per tale motivo le madri che allattano devono sospendere l'uso del farmaco o l'allattamento.
Non essendone stata accertata la sicurezza d'impiego, l'uso del prodotto è sconsigliato durante la gravidanza.
Non sono conosciuti effetti negativi sulla capacità di guidare e sull'uso di macchine.
Nel corso degli studi clinici, sono stati riportati i seguenti effetti indesiderati: mal di testa, diarrea, dolore addominale, dispepsia, nausea, vomito, vertigini, costipazione, flatulenza, rash cutaneo. Questi effetti sono stati in genere transitori e sono regrediti spontaneamente. La comparsa di reazioni di ipersensibilità comporta l'interruzione del trattamento. Sono stati segnalati anche: anemie, leucopenie, eosinofilie, innalzamento di GOT, GPT, fosfatasi alcalina, LDH, gamma-GT.
Non ci sono informazioni sugli effetti da sovradosaggio del lansoprazolo. Comunque il lansoprazolo è stato somministrato fino a 180 mg al giorno senza che si verificassero effetti collaterali significativi.
Categoria farmaco-terapeutica: Inibitore della pompa protonica
ATC: A02BC
Il lansoprazolo, farmaco della classe dei sostituti benzimidazolici, è un efficace inibitore della secrezione acida peptica. Inibisce specificatamente l'(H+ /K+ ) ATPasi (pompa protonica) delle cellule parietali della mucosa gastrica, ultimo passaggio della secrezione acida. In questo modo riduce la secrezione acida (volume acido e valore del pH) fin dalla prima dose indipendentemente dallo stimolo che la provoca. Non sono stati evidenziati altri effetti farmacodinamici clinicamente significativi oltre a quelli derivanti dall'azione sulla secrezione acida.
L'effetto del farmaco è reversibile e non ci sono indicazioni di un aumento della secrezione acida di rimbalzo al termine della terapia. Il lansoprazolo non ha effetto sui recettori colinergici ed istaminici, non modifica lo svuotamento gastrico e non ha effetti sul fattore intrinseco. Le concentrazioni sieriche di gastrina e pepsinogeno hanno mostrato un aumento reversibile durante il trattamento.
In soggetti trattati durante uno studio clinico, il lansoprazolo ha ridotto, in modo dose dipendente, il danno della mucosa gastrica indotto da aspirina, misurato dal contenuto di emoglobina nel succo gastrico aspirato.
Somministrato per via orale, il farmaco, sotto forma di granuli gastroresistenti, evidenzia una latenza di assorbimento di circa mezz'ora; la massima concentrazione sierica viene raggiunta dopo un'ora e mezza. La somministrazione mattutina a digiuno ha mostrato una biodisponibilità quasi doppia del farmaco, rispetto alla somministrazione serale, insieme ad una più intensa inibizione della secrezione acida.
Quindi, nella maggioranza degli studi effettuati, è stata utilizzata una somministrazione singola al mattino. La biodisponibilità assoluta del farmaco è stata determinata durante studi clinici in soggetti a digiuno in confronto con somministrazioni endovena, ed è risultata essere del 70-80% dopo somministrazione orale. Il legame con le proteine plasmatiche è del 97%. Il lansoprazolo viene metabolizzato principalmente in forma di un derivato idrossilato e di un sulfone. L'emivita di eliminazione è di circa un'ora. Il farmaco viene escreto principalmente nelle urine (32%) e nelle feci (64%).
Nei pazienti con insufficienza epatica è stato osservato un prolungamento dell'emivita da 3 a 7 ore, ma non è necessario variare il dosaggio terapeutico in questi pazienti.
La tossicità del lansoprazolo è risultata molto bassa.
La DL50 orale, sottocutanea ed intraperitoneale nell'animale da laboratorio è risultata di 5000 mg/kg.
Negli studi per somministrazioni ripetute di dosi equivalenti alle dosi terapeutiche, non sono emersi dati tossici di rilievo.
Il lansoprazolo non ha mostrato effetti teratogeni o embriotossici negli studi condotti negli animali da laboratorio; nel coniglio (30 mg/kg p.o.) é stato rilevato un incremento della mortalità fetale e non ha influenzato la fertilità dei maschi e delle femmine osservate. L'assenza di mutagenicità è stata documentata da test specifici in vitro ed in vivo.
Nel corso di sperimentazioni condotte su ratti trattati per 24 mesi con dosaggi tra i 15 e i 50 mg/kg/die, si sono osservate iperplasia e tumori delle cellule di Leydig. Il fenomeno è risultato specie specifico del ratto. Questi dati non hanno trovato conferma in pazienti trattati con lansoprazolo in maniera continuativa per un anno. Sono state anche rilevate iperplasie delle cellule gastriche ECL e carcinoidi originati da dette cellule. Tali modificazioni sono correlate all'ipergastrinemia indotta dal farmaco.
Microgranuli inerti, saccarosio, copolimero dell'acido metacrilico, idrossipropilcellulosa poco sostituita, amido, magnesio carbonato, talco, glicole polietilenico 6000, titanio biossido, idrossipropilcellulosa, polisorbato 80, silice precipitata.
Capsula
Gelatina, titanio biossido (E171), ossido di ferro rosso (E172)
A tutt'oggi non è nota alcuna incompatibilità.
Due anni (24 mesi) a confezione chiusa e correttamente conservata.
Il farmaco deve essere conservato rispettando le norme previste per i farmaci.
Blister PVC/PVDC/alluminio termosaldato.
Limpidex 15 - astuccio da 14 capsule da 15 mg
Limpidex 30 - astuccio da 14 capsule da 30 mg
Nessuna specifica.
SIGMA TAU, Industrie Farmaceutiche Riunite S.p.A.
Viale Shakespeare, 47 - 00144 Roma
Limpidex 15 - 14 capsule da 15 mg AIC n. 028755027
Limpidex 30 - 14 capsule da 30 mg AIC n. 028755015
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.
Ottobre 1994
y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]
Non soggetta al D.P.R. 309/90.
Novembre 2000
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