Una capsula contiene: levodopa 100 mg, benserazide cloridrato
28,5 mg (corrispondenti a benserazide base 25 mg).
Una capsula contiene: levodopa 200 mg, benserazide cloridrato
57 mg (corrispondenti a benserazide base 50 mg).
Una compressa divisibile contiene: levodopa 200 mg,
benserazide cloridrato 57 mg (corrispondenti a benserazide base
50 mg).
Una capsula contiene: levodopa 100 mg, benserazide cloridrato
28,5 mg (corrispondenti a benserazide base 25 mg).
Una compressa dispersibile contiene: levodopa 100 mg,
benserazide cloridrato 28,5 mg (corrispondenti a benserazide base
25 mg).
Per gli eccipienti, vedere 6.1.
Madopar è disponibile in capsule, capsule a rilascio
prolungato (HBS), compresse divisibili e compresse dispersibili
per uso orale.
- [Vedi Indice]
Morbo di Parkinson. Parkinsonismo sintomatico
(post-encefalitico, arteriosclerotico, tossico), escluso quello
di origine medicamentosa.
Madopar 125 compresse dispersibili è particolarmente
adatto a quei pazienti che hanno difficoltà ad ingerire
capsule o compresse.
Madopar HBS trova indicazione in tutti quei pazienti che
presentino un andamento oscillante nella risposta alla terapia
con levodopa, specialmente quando tale andamento risulti legato a
variazioni dei livelli plasmatici (ad esempio: "con discinesia al
picco della dose" e "deterioramento da fine dose") e per meglio
controllare la sintomatologia notturna.
Saranno necessari ulteriori studi per determinare se sia
vantaggioso l'uso di Madopar HBS anche nella terapia iniziale di
pazienti parkinsoniani, che non siano stati trattati in
precedenza con levodopa da sola o in associazione con un
inibitore della decarbossilasi in una forma di dosaggio
convenzionale.
�
Sono disponibili le seguenti confezioni: Madopar 125 capsule,
Madopar 125 compresse dispersibili, Madopar 250 capsule, Madopar
250 compresse divisibili, Madopar HBS capsule (da 125 mg).
Le capsule devono essere inghiottite intere e non aperte o
disciolte in liquidi.
Le compresse dispersibili possono essere deglutite sia intere
sia dopo essere state mescolate con un quarto di bicchiere
d'acqua (non utilizzare succo d'arancia, perchè
l'efficacia del prodotto verrebbe diminuita); le compresse si
disperdono completamente entro pochi minuti, dando al liquido un
aspetto opalescente. Bere il liquido entro mezz'ora da quando
è stato preparato, ricordandosi di mescolare bene prima
dell'assunzione.
Con Madopar è indispensabile determinare
individualmente la posologia giornaliera ottimale e raggiungerla
con un aumento graduale delle singole dosi.
A questo scopo converrà iniziare la somministrazione
con una capsula o una compressa dispersibile di Madopar 125 o con
1/2 compressa di Madopar 250 una volta al giorno e aumentare poi
questa posologia con una capsula o una compressa dispersibile di
Madopar 125 o 1/2 compressa di Madopar 250 ogni 3 giorni fino al
raggiungimento della dose individuale efficace.
Nei rari casi in cui sopravvengano effetti collaterali mal
tollerati si cesserà di aumentare la posologia o si
ridurrà la dose. Alla scomparsa o all'attenuazione degli
effetti collaterali si riprenderà l'aumento a ritmo
più lento: per esempio si aumenterà di una sola
capsula o di una compressa dispersibile di Madopar 125 o di 1/2
compressa di Madopar 250 per settimana.
La dose efficace media di mantenimento si situa abitualmente
tra 600 mg di levodopa + 150 mg di benserazide e 800 mg di
levodopa + 200 mg di benserazide pro/die, cioè tra 3-4
capsule di Madopar 250 pro/die o 3-4 compresse di Madopar 250,
ripartibili in 3-4 somministrazioni. Tuttavia, la dose va
strettamente adattata alla risposta del singolo paziente.
Nel caso fosse necessario oltrepassare questa dose media, si
raccomanda di attendere qualche settimana, perchè prima
che l'effetto del medicamento si manifesti può trascorrere
un periodo abbastanza lungo.
Solo raramente si rende necessario somministrare più di
5 capsule/die di Madopar 250 o 5 compresse di Madopar 250.
Per la determinazione della posologia ottimale può
valere come orientamento il seguente schema posologico.
�
|
�
|
MADOPAR
�
|
�
|
�
giorni
�
|
�
mattino
|
�
mezzogiorno
|
�
ore 16
|
�
sera
|
�
totale
|
�
|
Madopar
125
cps/co disp.
|
Madopar
250
co divis.
|
Madopar 125
cps/co disp.
|
Madopar 250
co divis.
|
Madopar 125
cps/co disp.
|
Madopar 250
co divis.
|
Madopar 125
cps/co disp.
|
Madopar 250
co divis.
|
Madopar 125
cps/co disp.
|
Madopar 250 co divis.
|
1° - 3°
|
1�������� o������
|
-������������������ -
|
-������������������ -
|
-�������� ���������� -
|
1������ o����������
|
4° - 6°
|
1�������� o������
|
-������������������ -
|
-������������������ -
|
1�������� o������
|
2� ����� o����������� 1
|
7° - 9°
|
1�������� o������
|
1�������� o������
|
-������������������ -
|
1�������� o������
|
3������ o������� 1
|
10° - 12
|
1�������� o������
|
(1�������� o������
|
1�������� o������ ) *
|
1�������� o����� �
|
4������ o����������� 2
|
13°- 15°
|
2 **����� o�������� 1
|
(1�������� o������
|
1�������� o������ ) *
|
1�������� o������
|
5������ o������� 2
|
dal 16°
|
2 **����� o�������� 1
|
(1�������� o������
|
1�������� o������ ) *
|
2 **����� o��������� 1
|
6������ o����������� 3
|
�
Mantenere questa posologia fino al 23°
giorno. Se il miglioramento non è soddisfacente,
conviene aumentare la posologia ad un ritmo
più lento secondo questo schema:
�
|
23°- 29°
|
2 **����� o��������� 1
|
2 **���� � o��������� 1
|
1��������� o��������
|
2 **����� o��������� 1
|
7������ o������ 3
|
dal 30°
|
2 **����� o��������� 1
|
2 **����� o��������� 1
|
2 **����� o��������� 1
|
2 **����� o��������� 1
|
8������ o���������� 4
|
�
�
�
�
�
�
�
�
�
�
�
�
�
�
�
�
�
�
* le due somministrazioni a mezzogiorno e alle ore 16 sono
sostituibili con un'unica somministrazione a mezzogiorno di 1
capsula di Madopar 250 o 1 compressa di Madopar 250 compresse
divisibili.
** sostituibili con una capsula di Madopar 250.
�
Terapia di mantenimento
Non appena raggiunta la dose ottimale diviene utile il
passaggio da Madopar 125 a Madopar 250.
Quando cioè detta dose ottimale equivale a 6 o 8 (o
più) capsule o compresse dispersibili di Madopar 125,
queste possono essere sostituite con 3 o 4 ( o più)
capsule di Madopar 250 o con 3 o 4 (o più) compresse di
Madopar 250.
Poichè� il miglioramento ottenibile con la terapia
può subire delle oscillazioni, la ripartizione della dose
pro/die in 3 o 4 somministrazioni va adattata alle esigenze
individuali, sia come numero di singole somministrazioni che come
loro distribuzione durante la giornata.
�
Passaggio dalla levodopa a Madopar
Quando Madopar deve essere somministrato a malati trattati
fino a quel momento con sola levodopa, sarà opportuno
attenersi al seguente schema:
- diminuire la dose di levodopa progressivamente fino a quando
i sintomi parkinsoniani ricompaiono o si accentuano;
- sostituire allora ogni singola dose di 500 mg di levodopa
con una capsula o una compressa dispersibile di Madopar 125 o con
1/2 compressa di Madopar 250 compresse divisibili, la cui
efficacia corrisponde appunto a quella di 500 mg di levodopa.
- osservare il malato per una settimana e, se necessario,
aumentare poi la dose di Madopar fino al conseguimento di un�
soddisfacente miglioramento (schema identico a quello valido per
i malati mai trattati con levodopa).
�
Passaggio alla terapia con Madopar HBS
In tutti quei pazienti che presentano ampie oscillazioni nella
risposta terapeutica durante il corso della giornata si
raccomanda di suddividere la dose giornaliera in un maggior
numero di somministrazioni o preferibilmente di usare Madopar
HBS.
Il passaggio alla terapia con Madopar HBS può� essere
effettuato da un giorno all'altro, mantenendo la stessa dose
giornaliera e la stessa frequenza di assunzione. Dopo 2-3 giorni
la dose va gradualmente incrementata di circa il 50% a causa
della minore biodisponibilità di questa speciale forma a
lento rilascio.
I pazienti devono essere informati della possibile comparsa di
un peggioramento momentaneo delle loro condizioni.
Madopar HBS per le sue proprietà� farmacocinetiche,
inizia la sua attività in circa 3 ore. Si possono
raggiungere livelli plasmatici efficaci più rapidamente
somministrando Madopar HBS in associazione con capsule o
compresse convenzionali. Questo può�� portare giovamento
in particolare nella somministrazione della dose del mattino, che
deve essere preferibilmente un po' più alta di quelle
successive.
La ricerca della dose individuale ottimale di Madopar HBS deve
essere effettuata lentamente e con molta attenzione, attendendo
almeno 2-3 giorni prima di variare le dosi.
Qualora la risposta a Madopar HBS risultasse insoddisfacente�
anche a dosi giornaliere corrispondenti a 1500 mg di levodopa,
è preferibile tornare al trattamento precedente con
capsule o compresse convenzionali.
Nel caso di pazienti che rispondano in maniera eccessiva al
trattamento, piuttosto che intervenire riducendo le singole dosi,
andrà aumentato l'intervallo tra le somministrazioni.
In pazienti con ipo-acinesia notturna sono stati riportati
risultati positivi a seguito del graduale incremento dell'ultima
dose serale fino a 3 capsule di Madopar HBS da assumersi prima di
coricarsi.
I pazienti devono essere attentamente controllati allo scopo
di evidenziare la possibile insorgenza di effetti collaterali a
carico della sfera psichica.
Lo schema posologico deve essere attentamente valutato a
livello individuale in particolare nei pazienti anziani.
La somministrazione di Madopar deve durare almeno sei mesi
prima che possa essere espresso un giudizio di inefficacia alle
dosi medie.
Come per tutte le terapie di sostituzione il trattamento deve
essere continuo.
�
Madopar presenta le stesse controindicazioni dei
simpaticomimetici (adrenalina, noradrenalina e loro derivati). E'
inoltre controindicato nelle malattie endocrine, renali, epatiche
e cardiache gravemente scompensate, nella fase acuta dell'infarto
miocardico, nelle psicosi e psiconevrosi gravi, nel melanoma
maligno (possibile attivazione da parte della levodopa) e lesioni
cutanee sospette non diagnosticate, nel glaucoma ad angolo acuto
e in caso di ipersensibilità al prodotto o a qualcuno
degli eccipienti.
Non va somministrato a pazienti di età inferiore a 25
anni (a causa della incompletezza dello sviluppo scheletrico) ed
in caso di gravidanza.
�
I pazienti con anamnesi d'infarto miocardico, alterazioni del
ritmo, coronariti e modificazioni pressorie, vanno sottoposti a
periodici controlli cardiocircolatori, in particolare ECGrafico.
Rigorosi controlli vanno effettuati anche in caso di pazienti con
anamnesi positiva per ulcera gastro-duodenale e per
osteomalacia.
I pazienti affetti da glaucoma ad angolo aperto vanno
sottoposti a regolari controlli della pressione endooculare.
Ad eccezione dei casi urgenti, si deve interrompere la
somministrazione di Madopar 2-3 giorni prima di un intervento
chirurgico. In seguito il trattamento sarà ripreso
raggiungendo la precedente posologia del farmaco attraverso un
aumento progressivo delle dosi.
In caso di intervento di urgenza, occorre astenersi dall'uso
di ciclopropano e di alotano nel corso dell'anestesia. Durante
l'intervento, i pazienti debbono essere attentamente
sorvegliati.
Nei trattamenti prolungati con Madopar è� opportuno
praticare periodici esami della formula ematica e della
funzionalità epatica, renale e cardiocircolatoria.
Madopar è stato associato a sonnolenza e a episodi di
attacchi di sonno improvviso.
Molto raramente sono stati segnalati attacchi di sonno
improvviso durante l’attività quotidiana, in qualche
caso senza consapevolezza o senza segni premonitori. I pazienti
in trattamento con Madopar devono essere informati di queste
eventualità e avvertiti di usare cautela durante la guida
o l’uso di macchinari. I pazienti che hanno manifestato
episodi di sonnolenza e/o un episodio di sonno improvviso devono
astenersi dalla guida e dall’uso di macchinari. Inoltre
può essere presa in considerazione una riduzione del
dosaggio o l’interruzione della terapia.
I medicinali non vanno tenuti a portata di mano dei
bambini.
�
Gli inibitori della MAO irreversibili e non selettivi non
vanno associati a Madopar; il trattamento con quest'ultimo non
deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 2 settimane
dalla sospensione degli anti-MAO irreversibili e non
selettivi.
In caso di contemporanea associazione con simpaticomimetici,
l'attività� di questi ultimi può� risultare
potenziata: in tale circostanza si richiede quindi l'adozione di
misure prudenziali (controllo della funzione cardiocircolatoria,
eventuale riduzione della dose dei simpaticomimetici).
Il passaggio a Madopar non deve comportare la brusca
interruzione degli anticolinergici antiparkinsoniani in
precedenza utilizzati, dato che l'effetto del prodotto si
manifesta dopo un periodo di latenza di alcuni giorni; le dosi
degli anticolinergici potranno essere eventualmente ridotte in un
tempo successivo.
La contemporanea assunzione di levodopa e Madopar va
effettuata sotto controllo medico in quanto la levodopa
somministrata aggiuntivamente potrebbe risultare anch'essa
potenziata dalla benserazide con conseguente rischio di
surdosaggio.
Solo se la pressione arteriosa viene regolarmente controllata
è� consentito associare Madopar con gli antiipertensivi;
fra essi, la reserpina e l'a-metildopa possono influenzare
l'attività della dopamina e comportarsi da antagonisti
della levodopa, così come i fenotiazinici e i derivati del
butirrofenone.
La vitamina B6 a dosi medie o elevate non va
somministrata insieme a Madopar in quanto antagonizza gli effetti
della levodopa: questa attività antagonista non ha
significato clinico nel caso di vitamina B6 a basse
dosi, come quelle contenute in preparati polivitaminici.
�
Madopar è controindicato in gravidanza. Nelle donne che
allattano è prudente ricorrere all'allattamento
artificiale.
�
Pazienti in trattamento con Madopar che presentino episodi di
sonnolenza e/o di attacchi di sonno improvviso devono essere
informati di astenersi dalla guida o dall’intrapprendere
qualsiasi attività in cui una alterata attenzione potrebbe
esporre loro stessi o altri al rischio di grave danno o di morte
(p. es. l’uso di macchinari) fino a quando tali episodi
ricorrenti e la sonnolenza non si siano risolti (vedere anche al
paragrafo 4.4).
�
Gli effetti indesiderati dovuti all'attività periferica
della dopamina ed osservati in corso di terapia con levodopa
risultano sensibilmente ridotti come frequenza e gravità
con l'uso di Madopar; ciò vale soprattutto per i disturbi
digestivi (nausea, vomito, anoressia) e cardiovascolari (aritmie,
ipotensione ortostatica).
Le suddette reazioni secondarie possono comunque subentrare
nella fase di aggiustamento della posologia: è possibile
limitare considerevolmente queste reazioni somministrando Madopar
al momento dei pasti e, in ogni caso, con qualche cibo o bevanda;
è inoltre indicato raggiungere la dose ottimale del
farmaco in modo graduale.
Si possono osservare taluni disturbi psichici (insonnia,
agitazione, più raramente depressione e reazioni
psicotiche).
In una fase più tardiva del trattamento, possono
comparire movimenti anormali, di tipo coreiforme o atetosico.
Tutti questi effetti secondari sono legati alla posologia e
scompaiono o si riducono sensibilmente diminuendo le dosi, mentre
l'interruzione del farmaco è una misura solo raramente
necessaria. Se, in seguito a questi provvedimento, la risposta al
trattamento divenisse insoddisfacente, si dovrà� tentare
un nuovo aumento della dose o la ripresa della terapia in caso di
sospensione.
Madopar può provocare sonnolenza e molto raramente
è stato associato a eccessiva sonnolenza diurna e a
episodi di attacchi di sonno improvviso.
La tolleranza biologica di Madopar è identica a quella
osservata per la levodopa somministrata da sola.
E' stato talora registrato un aumento, generalmente modico e
comunque non oltre ai limiti superiori della norma, delle
transaminasi e fosfatasi alcalina. Sono stati pure segnalati
alcuni casi di leucopenia e trombocitopenia, modesti e
transitori.
Senza parlare di assuefazione nel senso stretto della parola
si è constatato dopo vari anni di trattamento continuativo
con Madopar una diminuzione dell'efficacia terapeutica del
prodotto. Allo stato attuale delle conoscenze si ritiene che
questa riduzione di efficacia non debba attribuirsi ad una
perdita di attività� di Madopar, bensì
all'evoluzione della malattia di Parkinson.
In caso di trattamento con Madopar può� comparire una
colorazione bruno-nera delle urine, che non ha alcun significato
patologico e che di conseguenza non deve portare a modifiche
dello schema terapeutico adottato.
In soggetti predisposti possono manifestarsi reazioni di
ipersensibilità.
�
In caso di iperdosaggio con levodopa può verificarsi il
seguente quadro clinico: scomparsa totale dei segni del
parkinsonismo; ipertensione iniziale seguita da una fase
ipotensiva della durata di qualche ora e successivamente da
ipotensione ortostatica; tachicardia sinusale, confusione mentale
e anoressia. Gli effetti da iperdosaggio durano circa 1
settimana.
In tali casi si consiglia il rapido svuotamento gastrico, un
controllo dell'ECG, della funzione respiratoria e cardiaca;
può essere necessario somministrare stimolanti respiratori
e/o antiaritmici o neurolettici.
�
Categoria farmacoterapeutica: antiparkinsoniano –
sostanza dopaminergica, codice ATC: N04BA02
�
La dopamina, sostanza che svolge il ruolo di mediatore chimico
a livello dei nuclei grigi centrali, si ritrova nel paziente
affetto da Morbo di Parkinson in concentrazione ridotta nelle
suddette strutture.
Si può ovviare a questo difetto mediante la
somministrazione di levodopa, precursore fisiologico immediato
della dopamina, mentre la somministrazione di quest'ultima
è priva di efficacia in quanto la dopamina non supera la
barriera ematoencefalica.
La levodopa viene rapidamente decarbossilata in dopamina, e
questa trasformazione non si effettua solo a livello cerebrale.
Ne deriva la necessità di somministrare dosi elevate di
levodopa, che possono però� provocare con frequenza
effetti secondari. Appare perciò di particolare interesse
terapeutico bloccare il processo di decarbossilazione della
levodopa soltanto a livello extra-cerebrale, ciò� che si
ottiene somministrando contemporaneamente alla levodopa un
inibitore della decarbossilasi ad azione periferica.
La sperimentazione clinica ha dimostrato che i migliori
risultati si ottengono associando 4 parti di levodopa con 1 parte
di benserazide.
�
Madopar HBS (Hydrodynamically Balanced System) è� una
formulazione speciale che garantisce un rilascio protratto nel
tempo dei principi attivi a livello gastrico. Assicura quindi la
permanenza di livelli plasmatici terapeutici di levodopa per
diverse ore e una sensibile riduzione dei picchi delle
concentrazioni plasmatiche.
Le proprietà� farmacocinetiche della formulazione HBS
differiscono da quelle delle forme di dosaggio standard. I
principi attivi vengono infatti rilasciati lentamente nello
stomaco. Il picco delle concentrazioni plasmatiche, più
basso di quello delle forme di dosaggio standard, viene raggiunto
in circa 3 ore dall'ingestione.
Il profilo farmacocinetico evidenzia una durata di
semiconcentrazione plasmatica nettamente maggiore di quello delle
forme standard di dosaggio, e questo denota la caratteristica di
un rilascio marcatamente controllato. La biodisponibilità
di Madopar HBS è pari circa al� 60% della forma
standard.
Madopar compresse dispersibili è caratterizzato da un
assorbimento più rapido rispetto alle altre
formulazioni.
�
Non pertinente.
�
Madopar 125 capsule
polivinilpirrolidone, talco, magnesio stearato, cellulosa
microgranulare, gelatina, titanio biossido, E172.
�
Madopar 250 capsule
polivinilpirrolidone, talco, magnesio stearato, cellulosa
microgranulare, gelatina, titanio biossido, E172.
�
Madopar 250 compresse divisibili
mannite, calcio fosfato bibasico, cellulosa microgranulare,
amido, polivinilpirrolidone, magnesio stearato, etilcellulosa,
E172, silice precipitata, sodio diottilsolfosuccinato.
�
Madopar HBS
ipromellosa, olio vegetale idrogenato, calcio fosfato dibasico
anidro, mannitolo, talco, povidone, magnesio stearato, gelatina,
titanio diossido, E172, E132.
�
Madopar 125 compresse dispersibili
acido citrico anidro, amido di mais pregelatinizzato,
cellulosa microcristallina, magnesio stearato.
�
Non riscontrate.
�
Madopar 125 capsule: 3 anni.
Madopar 250 capsule: 3 anni.
Madopar 250 compresse divisibili: 3 anni.
Madopar HBS: 3 anni.
Madopar 125 compresse dispersibili: 3 anni.
�
Nessuna speciale precauzione per la conservazione.
�
Flacone di vetro scuro, con tappo di sicurezza di materiale
termoplastico, inserito in astuccio di cartone unitamente al
foglio illustrativo.
�
Nessuna istruzione particolare.
�
Roche S.p.A. - Piazza Durante 11 – 20131 Milano
�
“125” 30 caspule���������������������������������
AIC n° 023142019
“250” 30 capsule���������������������������������
AIC n° 023142021
“250” 50 compresse divisibili���������������� AIC
n° 023142033
“HBS” 30 capsule ������������������������������
AIC n° 023142045
“125” 30 compresse dispersibili ����������� AIC
n° 023142058
�
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�
Rinnovo: giugno 2000
�
-----
�
Maggio 2002
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Tutti i diritti riservati.
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