- [Vedi Indice]Terapia e profilassi della malaria sostenuta da P. falciparum, P. vivax, P. malariae, P. ovale.
Terapia antimalarica
- Adulti: 2 o 3 compresse in dose unica, a seconda del peso corporeo.
- Bambini: circa 25 mg/kg (con riferimento alla sulfametopirazina) in dose unica.
Schema orientativo: somministrare nell'adulto 2 compresse per un peso corporeo di 50-70 kg: 3 compresse oltre i 70 kg.
Profilassi antimalarica
- Adulti: 2 compresse alla settimana in dose unica.
- Bambini: 25 mg/kg alla settimana (con riferimento alla sulfametopirazina) in dose unica.
Non superare il dosaggio consigliato.
Nota: la profilassi va iniziata al momento dell'arrivo in zona malarica e va continuata per 4 settimane dopo l'allontanamento della stessa.
Trattamento di massa
Sono stati condotti trattamenti di massa con Metakelfin ed è stato possibile ridurre notevolmente l'indice parassitario delle popolazioni trattate anche con somministrazioni più dilazionate di quella settimanale.
Ipersensibilità già nota verso i componenti. Insufficienza renale grave con iperazotemia. Epatopatie gravi. Discrasie ematiche. Da non somministrare ai bambini al di sotto di 1 mese di età né alle donne nelle ultime 2 settimane di gravidanza onde evitare il rischio che una mancata eliminazione del medicamento dall'organismo della madre possa determinare ittero nel neonato.
Poiché sono stati descritti, con l'uso di sulfamidici, casi talora anche mortali di sindrome di Stevens-Johnson (eritema essudativo multiforme) i pazienti trattati devono essere oggetto di attenta osservazione; se durante il trattamento compare un'eruzione cutanea il trattamento stesso deve essere immediatamente interrotto.
Particolare cautela deve essere posta nei pazienti con disfunzione renale per il pericolo di accumulo ed in quelli in condizioni predisponenti alla deficienza di acido folico; in quest'ultimo caso ed in gravidanza può essere necessario somministrare dosi supplementari di acido folico.
Deve essere mantenuta un'adeguata diuresi.
Durante il trattamento sono da raccomandarsi periodici controlli della funzionalità epatica, renale e della crasi ematica.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Può manifestarsi allergenicità crociata con altri sulfamidici.
In gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto deve essere usato in caso di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del Medico.
Non sono noti dati al riguardo.
Eruzioni cutanee di tipo urticaroide, dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson. Una serie di altre reazioni secondarie e di sintomi su base verosimilmente allergica e talora gravi sono stati riferiti a seguito dell'impiego di sulfamidici: epatite tossica con o senza ittero, fotosensibilizzazione, nausea, vomito, cefalea, disturbi addominali.
A carico del rene possono determinarsi albuminuria, cristalluria, ematuria; a carico dell'apparato emolinfopoietico sono state occasionalmente riferite: leucopenia, agranulocitosi, anemia emolitica, anemia aplastica, trombocitopenia e porpora, generalmente reversibili e per alte dosi anemia macrocitica riferibile ad una carenza di acido folico. A carico del sistema nervoso: astenia, depressione nervosa, insonnia, vertigini, ronzii, neuropatie periferiche.
In caso di insorgenza di qualunque effetto indesiderato, che non sia tra quelli sopra riportati, durante il trattamento, il paziente è tenuto ad informarne il proprio Medico o il proprio Farmacista.
Al fine di aumentare la sicurezza d'uso del prodotto, si consigliano alcune norme da tenere presenti qualora venissero assunte erroneamente dosi molto superiori a quelle terapeutiche.
I sintomi del sovradosaggio comprendono: vomito, disturbi visivi e mentali, petecchie, porpora e ittero.
Il trattamento è sintomatico: può essere utile la lavanda gastrica se attuata precocemente e la diuresi forzata.
L'alcalinizzazione delle urine può favorire l'escrezione della sulfametopirazina. Le reazioni di ipersensibilità vengono trattate con cortisonici.
Per neutralizzare gli effetti della pirimetamina sulla emopoiesi si possono somministrare 3-6 mg di folinato di calcio per via intramuscolare per 5-7 giorni.
L'attività di Metakelfin si esplica contro vari plasmodi della malaria; tra questi particolarmente sensibile è il P. falciparum, agente della cosiddetta terzana maligna; anche il P. vivax, il P. malariae e il P. ovale vengono efficacemente inibiti.
Tanto la sulfametopirazina quanto la pirimetamina hanno di per sè una potente azione antiplasmodica; l'associazione tra i due, quale si ha nel Metakelfin, consente un duplice attacco in punti differenti della medesima via metabolica dell'agente patogeno. Mentre la sulfametopirazina agisce antagonizzando competitivamente l'acido paraminobenzoico, essenziale per la sintesi dell'acido folico da parte del protozoo, la pirimetamina inibisce la diidrofolicoreduttasi, necessaria per la trasformazione dell'acido folico in acido tretraidrofolico bloccando la formazione di acido folico. Questo doppio meccanismo è alla base del notevole sinergismo esplicato dall'associazione.
La lunga durata di permanenza in circolo dei due componenti, l'associazione e l'analogia dei rispettivi tempi di emivita consentono nella malaria il trattamento terapeutico in dose unica e il trattamento profilattico in dosi distanziate.
Dati non disponibili.
Dati non disponibili.
Compresse -Una compressa contiene:
Eccipienti: cellulosa microcristallina, magnesio stearato, amido q.b.
Gocce - Un flacone da 10 ml contiene:
Eccipienti: agar-agar, polisorbato, sodio saccarinato, alcool etilico, olio composto Cherry brandy, aroma nocciola, metile p-idrossibenzoato, saccarosio, acqua depurata.
Non sono noti dati al riguardo.
Compresse: 48 mesi.
Gocce: 36 mesi.
Non sono richieste.
Compresse:
Flacone in vetro ambrato, 10 compresse
Gocce:
Flacone in vetro ambrato Non in commercio
Non sono richieste.
PHARMACIA & UPJOHN S.p.A.
Milano (MI)
10 compresse AIC n. 022589016
Flacone gocce da 10 ml AIC n. 022589028
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.
Giugno 2000.
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Giugno 2000.
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