- [Vedi Indice]Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da Gram-negativi "difficili" o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai più comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione nelle suddette infezioni, in pazienti defedati e/o immunodepressi.
Via intramuscolare
Adulti: 2 g al giorno suddivisi in due somministrazioni (ogni 12 ore).
Nelle infezioni particolarmente gravi si può arrivare a 4 g/die suddivisi in due somministrazioni.
Bambini: da 25 a 100 mg/kg/die suddivisi in 2,3 o 4 somministrazioni. Nei casi particolarmente gravi si può arrivare a 150 mg/kg/die in 2-4 somministrazioni.
Le soluzioni contenenti lidocaina non devono essere utilizzate nei bambini al di sotto dei 30 mesi di età.
Via endovenosa
Metasal può essere somministrato sia per via diretta che per fleboclisi. Il dosaggio è di 1-2 g 2 volte/die.
Per la somministrazione endovenosa è disponibile il dosaggio da 1 g. Alla confezione è annessa come solvente una fiala di acqua per preparazioni da ml 10.
Ipersensibilità al cefmetazolo o agli antibiotici della classe delle cefalosporine e/o alla lidocaina (per le fiale i.m.). Tali forme farmaceutiche, contenendo lidocaina, sono controindicate al di sotto dei 30 mesi di età.
Prima di iniziare la terapia con cefmetazolo, deve essere eseguita un'anamnesi accurata per determinare se il paziente abbia avuto precedenti reazioni di ipersensibilità a cefalosporine, penicilline o altri farmaci. Infatti, prove cliniche e di laboratorio hanno evidenziato parziale allergenicità crociata fra penicilline e cefalosporine e alcuni pazienti hanno presentato reazioni gravi (inclusa anafilassi) ad entrambi i farmaci. Il cefmetazolo va quindi somministrato con cautela ai pazienti sensibili alla penicillina. Gli antibiotici vanno somministrati con cautela ad ogni paziente che abbia presentato qualche forma di allergia, in particolare ai farmaci.
In caso di reazione allergica si deve interrompere la terapia ed istituire un trattamento idoneo (amine vasopressorie, antistaminici, cortisteroidei) o, in presenza di anafilassi, un immediato trattamento con adrenalina od altre opportune misure di emergenza.
Casi di colite pseudomembranosa sono stati segnalati con l'uso di cefalosporine (e di altri antibiotici a largo spettro). È importante prendere in considerazione queste diagnosi nei pazienti che presentano diarrea in conseguenza dell'uso di antibiotici.
Il trattamento con antibiotici a largo spettro altera la normale flora batterica del colon e ciò può consentire la crescita di clostridi. Alcuni studi hanno evidenziato che una delle cause principali di colite associata agli antibiotici è una tossina prodotta dal Clostridium difficile. Casi lievi di colite si possono risolvere con la semplice interruzione della terapia. I casi colite moderati e gravi vanno trattati con l'integrazione delle perdite di liquidi, degli elettroliti e delle proteine. Se la colite non si risolve con la semplice interruzione della terapia o è grave, il trattamento di scelta per la colite pseudomembranosa da antibiotico, causata dal Clostridium difficile, è la vancomicina per uso orale; bisogna peraltro valutare anche altre possibili cause di colite.
Il cefmetazolo come altre b-lattamine, può indurre resistenza microbica e tale evenienza è maggiore verso organismi opportunisti, specialmente Enterobacteriacee e Pseudomonas, in soggetti immuno depressi e, probabilmente, associando tra loro più b-lattamine.
Pazienti con transitoria o persistente riduzione della escrezione urinaria dovuta a moderata insufficienza renale necessitano di una dose totale giornaliera più bassa per evitare alti e prolungati livelli ematici, mentre in quelli con grave insufficienza renale e/o epatica l'uso di Metasal è sconsigliato.
Come altri antibiotici, Metasal può causare lo sviluppo di organismi resistenti. Se si verificano sovrainfezioni, devono essere adottate adeguate misure terapeutiche. Come altre cefalosporine, Metasal può essere associato ad una caduta dei livelli di protrombina. Pazienti con danno renale od epatico o stato di iponutrizione e quelli in trattamento prolungato con antimicrobici risultano particolarmente a rischio. Il tempo di protrombina dovrebbe essere monitorato e somministrata della vitamina K. È stata riportata una reazione disulfiram-simile dopo ingestione di alcool. L'assunzione di alcool dovrebbe pertanto essere evitata nelle 24 ore successive alla somministrazione del farmaco.
Gli antibiotici dovrebbero essere prescritti con cautela a pazienti con pregresse malattie gastrointestinali, in particolare coliti.
Dopo assunzione di alcool è stata riportata una reazione disulfiram-simile con sudorazione, arrossamento, mal di testa e tachicardia.
Non è stata notata nefrotossicità con Metasal da solo, ma essa può essere potenziata con l'uso concomitante di aminoglicosidi o diuretici quali la furosemide e acido etacrinico. Pertanto, se il cefmetazolo viene impiegato in associazione con aminoglicosidi è necessario il monitoraggio della funzionalità renale durante il trattamento. I due farmaci non vanno miscelati nella stessa siringa e devono essere iniettati in sedi diverse.
La somministrazione delle cefalosporine può interferire con alcune prove di laboratorio, causando false positività della glicosuria con i metodi di Benedict, Fehling e "Clinitest", ma non con i metodi enzimatici.
Sono state segnalate, in corso di trattamento con cefalosporine, positività dei tests di Coombs (talora false).
Il test di Jaffè per la determinazione della creatinina può risultare inattendibile (valori superiori alla norma) durante la terapia con cefmetazolo.
Si può avere con il test al ferrocianuro per il glucosio ematico una reazione falsamente negativa.
Sebbene la ricerca sperimentale non abbia evidenziato per il cefmetazolo tossicità embrio-fetale, come per tutti i farmaci, nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia, il prodotto va somministrato solo in caso di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del Medico.
Il cefmetazolo è escreto nel latte materno in piccole quantità. In ragione del potenziale rischio di effetti collaterali nel lattante, dovrà essere attentamente valutata la possibilità di interrompere l'allattamento o di sospendere la terapia.
Nessuna interferenza.
Metasal viene generalmente ben tollerato.
Reazioni avverse possibilmente o probabilmente correlate:
Gastrointestinali: diarrea (3,6%), nausea (1,0%), vomito, dolori epigastrici, candidiasi, sanguinamento. Sono stati riportati rari casi di colite pseudomembranosa durante o dopo la terapia (vedere Avvertenze).Ipersensibilità : reazioni allergiche incluse anafilassi ed orticaria.Dermatologiche: rash (1,1%), prurito, eritema generalizzato.Locali: dolore e/o tumefazione nel luogo della iniezione, flebiti, tromboflebiti.Cardiovascolari: shock, ipotensione.Sistema nervoso centrale: cefalea, vampate di calore.Vie respiratorie: essudato pleurico, dispnea, epistassi, difficoltà respiratoria.Organi di senso: alterazione della percezione dei colori.Muscolo-scheletriche: dolori delle articolazioni ed infiammazione.
Alterazione dei test di laboratorio
Quelle riportate non sono sicuramente correlabili al farmaco:
Epatiche: aumento transitorio di AST (SGOT), ALT (SGPT), fosfatasi alcalina, bilirubina, LDH.Ematologiche: eosinofilia, leucocitosi, linfocitosi, granulocitosi, basofilia, monocitosi, trombocitosi, diminuizione di emoglobina ed ematocrito, diminuzione di reticolocitosi, leucopenia, neutropenia, linfocitopenia, trombocitopenia, positività al test di Coombs, prolungamento del PT e PTT.Ematochimiche: aumento del glucosio, diminuzione dell'albumina sierica e delle proteine sieriche totali.Renale: aumento dell'azotemia e della creatinina.
Reazioni avverse e anomalie nei tests di laboratorio con le cefalosporine
Reazioni avverse inclusa la sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, necrolisi tossica epidermica, disfunzione renale, nefropatia tossica, disfunzione epatica, inclusa colestasi, anemia aplastica, anemia emolitica ed emorragia. Alcune cefalosporine hanno scatenato convulsioni particolarmente in pazienti con danno renale quando il dosaggio non viene ridotto. Se le convulsioni sono associate alla terapia con il farmaco, occorre interrompere il trattamento. Possono essere indicati gli anticonvulsivanti.
Tests di laboratorio anomali: agranulocitosi, pancitopenia.
Non sono noti casi di sovradosaggio.
Il cefmetazolo è una nuova 7-alfa-metossi cefalosporina che dimostra un'alta resistenza all'inattivazione da parte delle b-lattamasi prodotte da batteri Gram-positivi e Gram-negativi.
Il cefmetazolo presenta un'attività antibatterica ad ampio spettro sia nei batteri produttori di b-lattamasi che di quelli non produttori, in particolare si dimostra vantaggioso contro lo Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Proteus indolo-positivi ed indolo-negativi, Escherichia coli, Klebsiella, Citrobacter, Serratia marcescens, Salmonella e Haemophilus influenzae. È inoltre attivo contro batteri anaerobi quali i peptococchi, Bacteroides e peptostreptococchi.
Tuttavia nell'impiego clinico trova indicazione solo in infezioni gravi (vedi "Indicazioni") dovute ad alcuni germi gram-negativi sensibili e che non risultino sensibili ai più comuni antibiotici.
L'attività battericida del farmaco è legata al danno della parete cellulare, è infatti notevole la capacità della molecola di penetrare all'interno della cellula procariota per raggiungere il sito bersaglio d'azione.
È particolarmente interessante sottolineare l'attività antibatterica del cefmetazolo nei confronti di specie che molto facilmente possono sviluppare resistenza nell'ambiente nosocomiale per pressione selettiva indotta.
Il cefmetazolo si dimostra scarsamente efficace soltanto contro i ceppi di Pseudomonas e contro i ceppi di Streptococcus faecalis.
Dopo somministrazione e.v. nell'uomo il cefmetazolo presenta elevate concentrazioni ematiche con una cinetica caratterizzata da una rapida fase distributiva ed una lenta fase eliminativa; dopo somministrazione i.m. si ha analogamente una rapida fase di assorbimento del farmaco.
La somministrazione i.m. di cefmetazolo è seguita dal rapido instaurarsi di elevati livelli ematici con tempo di picco ematico intorno ai 45 minuti e concentrazione massima stimata di 40,67 mcg/ml e 21,85 mcg/ml rispettivamente per le dosi di 1000 e 500 mg. In seguito le concentrazioni ematiche decrescono con un andamento tipicamente monoesponenziale.
Il tempo di emivita risulta essere di 1,6 ore e la quota di farmaco escreta con le urine dopo 12 ore dalla somministrazione di 500 e 1000 mg è pari al 91,13% e al 89,49%, rispettivamente.
La biodisponibilità del cefmetazolo dopo somministrazione di 1000 mg i.m. è risultata del 74,2%.
Dopo somministrazione endovenosa di 1 g di cefmetazolo, si ottiene una concentrazione massima di 143,6 mcg/ml, un tempo di emivita di 1,7 ore ed una escrezione con le urine dopo 12 ore del 90,88%. L'alta quota di farmaco escreta con le urine nelle 12 ore lascia supporre, anche tenendo conto dei valori delle costanti di trasferimento intercompartimentali e dei volumi di distribuzione, la marcata capacità del farmaco di contrarre particolari legami con organi e tessuti.
In generale è da rilevare infine che le concentrazioni ematiche dopo 8-12 ore dalla somministrazione sono maggiori delle MIC della maggior parte dei microorganismi appartenenti a specie batteriche sensibili al farmaco.
La tossicità acuta di cefmetazolo sodico è risultata molto bassa; infatti le determinazioni di DL50 su topo e su ratto hanno fornito i seguenti risultati:
- nel topo per via endovenosa: 6,98 g/kg (M) e 7,34 g/kg,
- nel topo per via intraperitoneale: 9,30 g/kg (M) e 9,58 g/kg,
- nel topo per via sottocutanea: 9,86 g/kg (M) e 10,94 g/kg,
- nel ratto per via endovenosa: >5 g/kg,
- nel ratto per via intraperitoneale: > 7,5 g/kg,
- nel ratto per via sottocutanea: > 12 g/kg.
Le prove di tossicità subacuta, condotte sul ratto per somministrazione endovenosa e le prove di tossicità cronica, condotte nel ratto e nel cane per via i.m. alle dosi più elevate, non hanno evidenziato effetti tossici o alterazioni, rispetto ai controlli, dei parametri considerati.
Il farmaco inoltre non ha evidenziato nessuna anomalia negli studi di embriotossicità nel ratto e nel coniglio e negli studi di tossicità peri e post-natale nel ratto e negli studi di fertilità nel ratto.
Il cefmetazolo non ha infine manifestato alcuna attività mutagena nei tests eseguiti.
Metasal 500 e 1000 i.m.
fiala solvente: lidocaina cloridrato, acqua p.p.i.
Metasal 1000 e.v.
fiala solvente: acqua p.p.i.
Il cefmetazolo non va miscelato con aminoglicosidi.
Il Metasal allo stato secco è stabile per 18 mesi. In soluzione è stabile per 8 ore se conservato tra +5 e +25 °C e per almeno 24 ore se conservato a temperature comprese tra 0 e +5 °C.
Conservare a temperatura ambiente e comunque non superiore a 25 °C.
Flaconcino di vetro neutro incolore, classe I (F.U. IX Ed.) chiuso con tappo di gomma perforabile e ghiera di alluminio
Fiala di vetro neutro incolore, classe I (F.U. IX Ed.)
Astuccio di cartone litografato contenente, unitamente alla limetta ed al foglietto illustrativo, 1 flaconcino di principio attivo + 1 fiala solvente
Uso endovenoso: Il Metasal può essere somministrato sia per iniezione endovenosa diretta che per fleboclisi. Per l'iniezione endovenosa diretta, la dose massima è di 2 g che va somministrata in un periodo di tempo non inferiore ai 3 minuti/grammo. Ogni grammo di farmaco va disciolto in 10 ml di adatto solvente.
Per l'infusione endovenosa a goccia, il flaconcino da 1g di cefmetazolo va disciolto con la fiala da 10 ml di acqua p.p.i. annessa alla confezione ed aggiunto a 20-100 ml di soluzione sterile per uso endovenoso compatibile con il farmaco ed infuso in un tempo compreso tra i 20 e i 60 minuti.
Il cefmetazolo è compatibile fisicamente con le seguenti soluzioni: sodio cloruro allo 0,9%, destrosio e fruttosio al 5%, soluzioni di Ringer lattato.
SALUS RESEARCHES S.p.A.
Via Aurelia, 58 (Portacavalleggeri) - 00165 Roma (RM)
Metasal 500 AIC n. 028970010
Metasal 1000 AIC n. 028970022
Metasal 1000 Endovena AIC n. 028970034
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.
Rinnovo: 15.999
y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]
La sostanza non è soggetta al DPR 309/90.
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