- [Vedi Indice]Trattamento delle crisi generalizzate (grande male) e delle crisi parziali compresi gli equivalenti psicomotori quando i singoli farmaci presi separatamente a dosi adeguate non diano risultati soddisfacenti.
Secondo l'indicazione del Medico in soggetti adulti 1-3 compresse al giorno dopo i pasti.
Le compresse vanno prese dopo i pasti e con un po' di liquido.
Metinal Idantoina L è specialmente indicato nei casi in cui la contemporanea somministrazione di Luminale viene considerata indispensabile.
Può essere utile eseguire periodiche determinazioni dei livelli plasmatici di fenitoina.
Ipersensibilità ai prodotti idantoici e ai barbiturici. Porfiria. Leucopenia. Insufficienza epatica e renale. Insufficienza respiratoria. Gravi disturbi della conduzione cardiaca e del ritmo, gravi lesioni del miocardio. Soggetti intossicati da alcool, ipnotici, narcotici, analgesici e psicofarmaci.
La brusca sospensione della fenitoina sodica nei pazienti epilettici può produrre uno stato di male epilettico. Quando, a giudizio medico, si rende necessaria una riduzione di dose, una sospensione del trattamento o una sostituzione con altro medicamento anticonvulsivo, questo deve essere sempre fatto in modo graduale.
I barbiturici possono determinare assuefazione. È consigliabile che non si faccia uso di alcool durante la loro somministrazione.
L'associazione con farmaci psicotropi richiede particolare cautela e vigilanza da parte del Medico ad evitare inattesi effetti indesiderabili da interazione. Altrettanto può dirsi dell'associazione con antistaminici.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Persone anziane, pazienti con alterata funzione del fegato o affetti da gravi malattie metabolizzano più lentamente la fenitoina sodica e quindi richiedono una posologia adeguata a queste condizioni; una piccola percentuale di individui può presentare un metabolismo più lento nei confronti di questo farmaco, a causa di una deficienza enzimatica di natura genetica.
Se durante il trattamento dovesse manifestarsi un ingrandimento delle linfoghiandole, si dovrebbe ricorrere ad altra medicazione anticonvulsiva.
I farmaci che controllano il grande male non sono efficaci per il piccolo male quindi, se le due condizioni sono presenti, è necessario ricorrere alla terapia combinata.
Il farmaco deve essere sospeso definitivamente in caso di comparsa di eruzione esfoliativa purpurea o bollosa. Se invece l'eruzione è di lieve entità (morbilliforme o scarlattiniforme) la terapia può essere ripresa dopo che l'eruzione è completamente scomparsa. Se l'eruzione si ripresenta con la ripresa della terapia, la prosecuzione del trattamento è controindicata.
Cautela si richiede inoltre nel trattare pazienti con turbe psichiche, con tendenze suicide o con disposizione all'abuso di barbiturici o in quelli con debilitazione generale e malattie polmonari.
Nel bambino si raccomanda la valutazione del metabolismo calcio-fosforico e della opportunità di somministrare vit. D.
Durante il trattamento attenersi ad una dieta povera di sale, limitando comunque l'ingestione di liquidi.
Alcuni farmaci (come la cumarina, gli anticoagulanti, il disulfiram, il fenilbutazone, il sulfafenazolo, l'isoniazide), inibiscono il metabolismo della fenitoina sodica aumentandone l'attività e gli effetti secondari.
I barbiturici, invece, aumentano la velocità del metabolismo della fenitoina sodica: questo effetto è variabile e non prevedibile.
Gli antidepressivi triciclici, ad alte dosi, possono favorire la comparsa di attacchi: il loro eventuale impiego richiede pertanto un adattamento posologico della fenitoina sodica.
I risultati di alcuni esami di laboratorio (come il test al metopirone e quello dello jodio legato alle proteine) possono essere modificati dall'uso del prodotto.
In caso di trattamento protratto con barbiturici può manifestarsi un incremento della produzione enzimatica che può accelerare il metabolismo di alcuni farmaci (per es. anticoagulanti).
Dato che, nella specie umana, non è stata stabilita con sicurezza la completa innocuità della fenitoina sodica sul feto, l'uso di questo farmaco in gravidanza può essere praticato solo dopo aver valutato il vantaggio terapeutico per la madre nei confronti di un potenziale rischio per il feto.
Poiché i barbiturici possono determinare sonnolenza di ciò devono essere avvertiti i soggetti sotto trattamento nel caso che conducano veicoli di qualsiasi tipo o attendano ad operazioni richiedenti integrità di vigilanza.
Le reazioni secondarie da fenitoina sodica alle dosi consigliate, sono relativamente rare.
Sono segni di sovradosaggio alcune manifestazioni nervose come nistagmo, atassia, disturbi della parola, confusione mentale, vertigine, contrazioni muscolari e cefalea: queste manifestazioni tendono a scomparire spontaneamente, riducendo la dose.
Alcuni fenomeni gastroenterici come nausea, vomito, pirosi gastrica e stitichezza, possono essere evitati, somministrando il farmaco durante o subito dopo i pasti.
Talora, specie nei bambini e nei giovani adulti, possono comparire eruzioni cutanee (morbilliformi o scarlattiniformi), più rare le altre di tipo bolloso, esfoliativo e purpureo.
Sono stati riportati rari casi di epatite, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell), agranulocitosi.
Data la possibilità di manifestazioni ematologiche (trombocitopenia, leucopenia, pancitopenia) si consigliano opportuni esami del sangue.
L'occasionale comparsa di macrocitosi o anemia megaloblastica può essere prevenuta o combattuta con somministrazione di acido folico.
In soggetti particolari, trattamenti prolungati con fenitoina sodica possono determinare tumefazione gengivale; questo fenomeno può essere evitato o ridotto notevolmente di entità con una accurata pulizia della bocca e dei denti (ripetuta più volte al giorno), associata a delicati massaggi gengivali e ad alimentazione equilibrata con sufficiente apporto calorico e vitaminico.
È consigliabile l'uso quotidiano di succo di limone o di altro agrume.
Raramente possono verificarsi, con l'uso di barbiturici, disturbi digestivi, sonnolenza ed eruzioni cutanee su base allergica con o senza prurito e urticaria, specialmente in soggetti ipersensibili o con precedenti di asma bronchiale od edema angioneurotico.
A seguito dell'assunzione di fenobarbitale, sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati.
Cutanei: sono stati riportati casi rari di eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell).
Epato-biliari: casi rari di epatite tossica.
Ematologici: rari casi di leucopenia, agranulocitosi, trombocitopenia e porpora.
Sistema nervoso centrale: in alcuni soggetti possono manifestarsi raramente: eccitazione, agitazione e delirio. Nei pazienti pediatrici possono verificarsi manifestazioni di iperattività.
Il trattamento dell'intossicazione acuta da barbiturici richiede una immediata lavanda gastrica, se le condizioni del paziente lo consentono.
Con la diuresi forzata e l'alcalinizzazione delle urine si può ottenere l'eliminazione del farmaco già assorbito.
Nei casi più gravi, ricorrere all'emodialisi e, se necessario, alla respirazione artificiale meccanica.
Utile la somministrazione di antibiotici allo scopo di controllare l'insorgenza di complicanze bronco-polmonari.
Metinal Idantoina e Metinal Idantoina L agiscono contro gli accessi convulsivi ed esercitano azione sedativa.
La fenitoina esercita un'attività antiepilettica senza causare depressione generale del S.N.C.: il meccanismo d'azione è un evidente effetto stabilizzante su tutte le membrane neuronali, come risultato diretto o indiretto sul movimento di ioni attraverso le membrane cellulari.
Il metilfenobarbitale è un barbiturico ad azione prolungata con proprietà anticonvulsivanti simili a quelle del fenobarbitale, rispetto al quale evidenzia un margine più ampio tra dose narcotica e dose antiepilettica.
Il fenobarbitale è un efficace ipnotico-sedativo che agisce principalmente sulla corteccia cerebrale deprimendo elettivamente i centri motori corticali ed anche i centri neurovegetativi del tronco cerebrale. Possiede inoltre proprietà spasmolitiche che ne consentono l'impiego negli stati spastici in genere.
Fenitoina
Le caratteristiche farmacocinetiche sono notevolmente influenzate dalla sua limitata solubilità in acqua e dalla sua eliminazione dose-dipendente. La sua inattivazione da parte del sistema enzimatico microsomiale epatico è suscettibile all'inibizione da parte di altri farmaci.
L'assorbimento, dopo somministrazione per via orale è lento, talora variabile.
Il picco di concentrazione si può raggiungere nel plasma fra le 2 e le 6 ore.
È in gran parte (90% circa) legata alle proteine plasmatiche, soprattutto all'albumina.
Il farmaco si distribuisce bene in tutti i tessuti.
La frazione legata nei tessuti, cervello compreso, è pressoché simile al plasma. Quindi il suo volume apparente di distribuzione è circa il 64% del peso corporeo, ma sarebbe di sette volte maggiore se calcolato sulla base del farmaco libero. La concentrazione nel liquor corrisponde alla frazione libera plasmatica.
Circa il 2% viene escreta invariata con le urine, il rimanente viene metabolizzato soprattutto dagli enzimi microsomiali epatici.
Metilfenobarbitale
È incompletamente assorbito dal tratto gastrointestinale; è più solubile del fenobarbitale nei lipidi e viene demetilato a fenobarbitale a livello ematico.
Rispetto al fenobarbitale evidenzia un margine più ampio tra dose narcotica e dose antiepilettica. Alle dosi normali è privo di azione ipnotica.
Viene escreto, prevalentemente, per via renale.
Fenobarbitale
L'assorbimento orale del fenobarbitale è completo ma lento: la concentrazione ematica massima è raggiunta in 12-18 ore. Il legame con le proteine plasmatiche è di circa il 40-60% ed è dello stesso ordine di grandezza anche quello con altri tessuti, compreso il cervello.
Il volume di distribuzione è circa 0,9 l/kg.
L'emivita plasmatica è di circa 90 ore nell'adulto; un po'più breve e variabile nel bambino.
Il destino del farmaco è rappresentato prevalentemente dall'escrezione per via renale, fino al 25% pH dipendente, il restante viene inattivato dal sistema enzimatico microsomiale epatico
| Topo | Ratto |
DL50 Metinal Idantoina | 1,86 (1,0-3,2) | 4,9 (3,6-6,7) |
| cps/kg b.w. | cps/kg b.w. |
DL50 Metinal Idantoina L | 0,8 (0,56-1,20) | 3,2 (2,3-4,4) |
| cps/kg b.w. | cps/kg b.w. |
DL50 fenobarbitale | - | > 400 mg/kg b.w. |
DL50 metilfenobarbitale | - | > 1600 mg/kg b.w. |
DL50 fenitoina | - | > 800 mg/kg b.w. |
Gli effetti tossici erano rappresentati da una sedazione dose-correlata alla quale si associavano, alle dosi più alte, disturbi del movimento e - negli animali venuti a morte - frequenti crisi apnoiche.
Metinal Idantoina e Metinal Idantoina L, quando somministrati a dosi ripetute per via orale nel ratto alle dosi di 0,25 e 0,5 comp/kg/die (corrispondenti rispettivamente a 5 e 10 volte la dose terapeutica die) per 42 giorni hanno presentato tossicità sistemica caratterizzata da mortalità, perdita di peso corporeo, ritardo di accrescimento, riduzione dell'attività motoria, proteinuria, chetonuria, ematuria, iperglicemia, alterazioni della creatininemia, della fosfatasi alcalina e della bilirubinemia totale, ipoproteinemia e ipocalcemia. Sono state anche osservate alterazioni del peso del rene e del surrene. Queste alterazioni rientrano nell'ambito di quelle descritte in letteratura e sono dose dipendenti. Esse dipendono dalla associazione in quanto i principi attivi, quando somministrati singolarmente alla dose corrispondente a quella massima presente nella associazione, sono risultati ben tollerati.
a) Amido di mais, magnesio stearato, talco.
b) Lattosio, amido di mais, gelatina, magnesio stearato.
Vedere paragrafi: "Interazioni", "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso".
5 anni.
Nessuna.
Metinal Idantoina: scatola di 30 compresse da 0,15 g in blister di PVC/alluminio
Metinal Idantoina L: scatola di 30 compresse da 0,15 g in blister di PVC/alluminio
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BAYER S.p.A.
Viale Certosa, 130 - 20156 Milano (MI)
Metinal Idantoina AIC n. 006432013
Metinal Idantoina L AIC n. 006432037
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.
Prima autorizzazione: 23.06.52.
Rinnovo autorizzazione: 6.00 (in commercio da 1 gennaio 1955).
Tabella V.
Agosto 2000
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