Interazioni - [Vedi Indice]A dosi elevate il Monocinque Retard può intensificare l'azione di eventuali altri preparati ipotensivi somministrati contemporaneamente.
Il farmaco può agire quale antagonista fisiologico della noradrenalina, dell'acetilcolina, dell'istamina e di altre sostanze.
Il contemporaneo consumo di alcolici può aumentare gli effetti ipotensivi dei nitroderivati e ridurre i riflessi, ad esempio, nella guida o nel controllo di macchinari.
Nelle donne in stato di gravidanza il prodotto va somministrato solo nei casi di effettiva necessità, sotto il diretto controllo del Medico.
Il contemporaneo consumo di alcolici può aumentare gli effetti ipotensivi dei nitroderivati e ridurre i riflessi, ad esempio, nella guida o nel controllo di macchinari.
Alle dosi prescritte non si sono riscontrati effetti collaterali di rilievo. Come per tutti i nitroderivati è possibile la comparsa di: cefalea di intensità e durata assai variabili, vasodilatazione cutanea con arrossamenti, episodi transitori di vertigini e astenia, ipotensione arteriosa ortostatica, manifestazioni cutanee, dermatite esfoliativa.
Occasionalmente può aversi una spiccata sensibilità agli effetti ipotensivi dei nitroderivati con comparsa anche a dosi terapeutiche di sintomi accentuati quali: nausea, vomito, astenia, agitazione, pallore, sudorazione e collasso. In caso di insorgenza di uno o più degli effetti collaterali sopra descritti andrà interpellato il Medico curante. Alla prima assunzione nei pazienti con labilità circolatoria, possono manifestarsi sintomi di collasso.
Non sono noti casi di sovradosaggio con Monocinque Retard. Ove ciò si verificasse, si consiglia di indurre il vomito e/o sottoporre il paziente a lavanda gastrica. Verificare se il paziente abbia ingerito contemporaneamente altri farmaci e sorvegliare in ogni caso i parametri emodinamici.
L'isosorbide-5-mononitrato, principio attivo del Monocinque Retard, è uno dei metaboliti dell'isosorbide dinitrato, che si forma a livello epatico. Il farmaco agisce sulla muscolatura liscia vasale, provocandone il rilasciamento, con conseguente vasodilatazione periferica.
Questo porta da un lato ad una diminuzione del ritorno venoso al cuore e quindi alla riduzione del precarico, e dall'altro ad una diminuzione delle resistenze periferiche e quindi del post-carico. Questi eventi emodinamici si accompagnano a una riduzione del lavoro cardiaco e del consumo di O2 del miocardio.
L'isosorbide-5-mononitrato, come l'isosorbide dinitrato, provoca vasodilatazione coronarica. L'effetto ipotensivo e tachicardizzante del preparato è piuttosto modesto.
Il farmaco è ampiamente usato per il trattamento dell'insufficienza coronarica. Rispetto all'isosorbide dinitrato, il Monocinque Retard presenta due vantaggi: una migliore biodisponibilità dopo somministrazione orale ed un'azione più protratta nel tempo.
Dal punto di vista farmacocinetico il Monocinque Retard è caratterizzato da un'altissima biodisponibilità non essendo soggetto al "first pass effect" epatico, per cui tutte le costanti di farmacocinetica risultano molto più regolari. Il preparato viene assorbito agevolmente e presenta concentrazioni plasmatiche che si protraggono a lungo, con conseguente emivita di eliminazione elevata. Il farmaco è anche presente nel plasma dopo 20 ore dalla somministrazione; viene eliminato prevalentemente per via urinaria sotto forma di glicurono coniugato e isosorbide.
Pertanto, la particolare preparazione del Monocinque Retard a rilascio protratto nel tempo della sostanza attiva, assicura tassi ematici terapeuticamente attivi per 24 ore con un'unica somministrazione giornaliera. Il preparato risulta particolarmente indicato nel trattamento protratto delle affezioni coronariche.
L'isosorbide-5-mononitrato retard presenta una tossicità acuta molto bassa; la DL50 per via orale è superiore a 200 mg/kg nel cane ed è di 3890 e 3338 mg/kg rispettivamente nel Mus Musculus maschio e femmina e di 3630 nel ratto dei due sessi.
Il farmaco, somministrato a breve termine, è ben tollerato dal cane, anche per dosi/kg/die corrispondenti a 30 volte la Dtd. La tollerabilità locale è soddisfacente anche dopo trattamenti ripetuti per via orale nel cane; dosi/kg/die 30 volte superiori alla Dtd non determinano alcun segno di tossicità sistemica o alterazioni trofiche vascolari a carico della mucosa gastrica ed enterica.
Saccarosio, amido di mais, etilcellulosa, acido stearico, talco
Ogni capsula è costituita da: ferro ossido rosso (E172); ferro ossido giallo (E172); titanio biossido (E171); gelatina.
Nessuna nota finora.
3 anni.
Conservare in normali condizioni ambientali.
Astuccio in cartoncino contenente 30 capsule confezionate in blister opaco
Non pertinente.
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