Malattie febbrili
In caso di malattie febbrili la vaccinazione deve essere differita fino al completo ristabilimento dei soggetti da vaccinare.
Stati immunitari alterati
Alcuni stati morbosi o il trattamento con alcuni farmaci possono potenziare la moltiplicazione dei virus attenuati utilizzati per la vaccinazione. Pertanto in caso di affezioni proliferative maligne dei tessuti linforeticolari (leucemia, linfosarcoma, mielomatosi,morbo di Hodgkin) o trattamento con immunodepressori o a/e ipogammaglobulinemie, la vaccinazione è controindicata.
Allergie
Il vaccino è controindicato in caso di ipersensibilità accertata alla neomicina.
Tubercolosi
La presenza di forme attive non trattate di tubercolosi rappresenta una controindicazione alla vaccinazione, anche se non esistono dati che dimostrano che il vaccino abbia un effetto esacerbante nella infezione tubercolare.
Gravidanza
La vaccinazione è controindicata in gravidanza. Questa precauzione è basata sul rischio teorico di infezione fetale che potrebbe manifestarsi quando si usa un qualsiasi vaccino a virus vivo, in donne gravide o che risultino tali nei tre mesi seguenti la vaccinazione. Ciò è particolarmente vero per i vaccini che contengono la componente rubeolica a causa delle ben note proprietà teratogene del virus della rosolia. È da notare tuttavia che da un controllo effettuato negli Stati Uniti su donne vaccinate inavvertitamente in stato di gravidanza non è stato segnalato alcun caso di alterazioni teratogene (ACIP MMWR 1984, 33 N. 22).