La soluzione ricostituita ha un volume di ml 4,16 (ossia mg
200 di fotemustina in ml 4 di soluzione)
Polvere e solvente per soluzione per infusione
endovenosa.
- [Vedi Indice]
Melanoma maligno disseminato, comprese le localizzazioni
cerebrali.
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La posologia generalmente utilizzata è di 100
mg/m2 .
La soluzione deve essere preparata al momento dell’uso.
Allo scopo dissolvere il contenuto del flacone di fotemustina con
la fiala da 4 ml di soluzione alcoolica sterile; poi, dopo aver
calcolato la dose da somministrare, diluire la soluzione ottenuta
in 250 ml fino a 400 ml di una soluzione di glucosio isotonico al
5% da somministrare per infusione endovenosa in un’ora
(vedere : “Speciali avvertenze e precauzioni per
l’uso ”).
In monochemioterapia:
- terapia d’attacco: 3 somministrazioni consecutive a
una settimana d’intervallo l’una dall’altra,
seguite da un riposo terapeutico di 4-5 settimane.
- terapia di mantenimento: una somministrazione ogni 3
settimane.
In polichemioterapia: la 3a
somministrazione della terapia d’attacco è
soppressa.
Pazienti insufficienti renali: poiché la
fotemustina non è eliminata con le urine, non è
richiesto alcun aggiustamento posologico.
Pazienti insufficienti epatici: gli intervalli
terapeutici devono essere calcolati in base ai risultati dei
test di controllo della funzionalità epatica.
Bambini: in mancanza di dati clinici, l’uso di
MUPHORAN è sconsigliato nei bambini.
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Ipersensibilità alla fotemustina, ad altre nitrosouree,
o sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico.
Gravidanza, allattamento.
Non somministrare in età pediatrica.
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Evitare ogni forma di contatto (cute, mucose) e di
assorbimento della soluzione ricostituita. Si consiglia
l’uso di una maschera e di guanti di protezione durante la
preparazione della soluzione. In caso di contatto accidentale,
lavare abbondantemente con acqua. Il materiale contaminato deve
essere eliminato in condizioni di perfetta sicurezza (vedere
anche Istruzioni e modalità
d’uso).
Si sconsiglia la somministrazione del prodotto alle
persone che hanno ricevuto un trattamento chemioterapico nelle 4
settimane precedenti (6 settimane in caso di trattamento con una
nitrosurea).
La terapia può essere effettuata solo se il numero
delle piastrine e/o dei granulociti è accettabile,
cioè > 100.000/mm3 e 2.000/mm3
rispettivamente.
La conta globulare deve essere effettuata spesso (in
particolare prima di ogni nuova somministrazione) e la posologia
deve essere adattata alla situazione ematologica del
paziente.
Lo schema seguente potrà essere utilizzato come
guida:
Piastrine
(/mm3)
|
Granulociti
(/mm3)
|
Percentuale della dose da
somministrare
|
N>100.000
|
N>2.000
|
100%
|
100.000>N>80.000
|
2.000>N>1.500
|
75%
|
|
1.500>N>1.000
|
50%
|
N<80.000
|
N<1.000
|
rinvio del trattamento
|
Si raccomanda un intervallo di 8 settimane tra
l’inizio della terapia d’attacco e l’inizio
della terapia di mantenimento. Si raccomanda inoltre un
intervallo di 3 settimane tra due cicli di mantenimento.
Un controllo dei parametri biologici e di
funzionalità epatica è consigliato alla fine di
ciascun ciclo di chemioterapia.
Prima di procedere alla somministrazione endovenosa del
farmaco è opportuno verificare che il paziente abbia un
accesso venoso integro, al fine di evitare uno stravaso. Se
ciò dovesse accadere, sciacquare abbondantemente la� vena�
con� una� soluzione� di� glucosio� al� 5% (4 ml/min), immobilizzare l’arto e raffreddarlo con
una borsa del ghiaccio per evitare il diffondersi della
perfusione.
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In vitro non è stata osservata alcuna interazione
con cisplatino e metoclopramide a livello di legame con le
proteine plasmatiche.
Alcuni casi di tossicità polmonare (ADRS),
probabilmente dovuti a inibizione della 06-alchil-transferasi
sono stati osservati in seguito a somministrazione contemporanea
(nello stesso giorno) di fotemustina e dosi elevate di
dacarbazina. La somministrazione dei due farmaci nello stesso
giorno deve essere pertanto evitata.
L’associazione deve essere fatta secondo lo schema
di seguito riportato:
fotemustina� 100 mg/m2/die nei giorni 1 e 8
dacarbazina� 250 mg/ m2/die nei giorni 15,16,17 e
18.
�
MUPHORAN è controindicato in gravidanza e durante
l’allattamento.
�
Non segnalati.
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I principali effetti indesiderati manifestatisi nel corso
degli studi clinici sono di natura ematologica. La
tossicità ematologica è ritardata e caratterizzata
da trombocitopenia (40,3%) e leucopenia (46,3%) il cui picco si
verifica rispettivamente: 4-5 settimane e 5-6 settimane dopo la
prima dose della terapia d’attacco. La leucopenia
può essere accompagnata da rischio di sepsi.
L’ematotossicità può essere accresciuta da
precedente chemioterapia e/o dalla associazione con altri farmaci
in grado d’indurre tossicità emopoietica.
Possono ugualmente osservarsi:
nausea e vomito moderati nelle due ore successive
all’infusione (46,7%)
aumenti moderati, transitori e reversibili delle transaminasi,
della fosfatasi alcalina e della bilirubina (29,5%).
Più raramente nel corso degli studi clinici sono stati
riscontrati:
episodi febbrili (3.3%)
flebite e pigmentazione al sito d’iniezione (2.9%)
diarrea (2.6%)
dolori addominali (1.3%)
aumento transitorio dell’urea (0.8%)
prurito (0.7%)
disturbi neurologici transitori e reversibili (disturbi della
coscienza, parestesie, ageusia) (0.7%).
sindrome da stress respiratorio acuto dell’adulto (ADRS)
(vedere:Interazioni).
flebite in caso di stravaso (vedere: Speciali
avvertenze e precauzioni per l’uso).
Rari casi di tossicità polmonare (ADRS) sono stati
osservati in associazione con la dacarbazina (vedere:
Interazioni).
Episodi di sindrome mielodisplasica e di leucemia sono stati
riportati in pazienti in trattamento prolungato con
nitrosouree.
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In caso di sovradosaggio si raccomanda di intensificare i
controlli ematologici.
Non si conoscono antidoti.
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La fotemustina è un agente citostatico antimitotico
della famiglia delle nitrosuree, ad azione� alchilante e
carbamilante, e un ampio spettro d’attività
antitumorale a livello sperimentale.
La sua formula chimica contiene un bioisostero
dell’alanina (acido amino-1 etilfosfonico) che ne facilita
la penetrazione cellulare e il passaggio attraverso la barriera
emato-encefalica.
In conseguenza delle azioni alchilante e carbamilante, la
fotemustina esercita una potente azione citostatica sulle cellule
in mitosi, provocando un accumulo di cellule in fase G2M.
La fotemustina non ha alcuna attività di inibizione a
livello epatico e polmonare o, a livello renale, sulla glutatione
reduttasi. In studi di immunotossicità ha mostrato una
scarsa attività NK cellulare.
Gli studi clinici condotti nell’indicazione
“Melanoma maligno disseminato” hanno dimostrato
l’efficacia della fotemustina sia in termini di percentuale
di risposta che di durata della risposta e attraverso i risultati
ottenuti nelle metastasi a localizzazione cerebrale.
La percentuale di risposta (tutti i siti) è del 20%,
con una durata media della risposta variabile tra 18 e 26
settimane. Nelle metastasi cerebrali la percentuale di risposta
è del 23%, con una durata media di risposta di 11
settimane (range: da 2 a 25 mesi).
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Nell’uomo, dopo infusione endovenosa, i livelli
plasmatici diminuiscono rapidamente e dopo 3 ore il farmaco non
è più rilevabile nel plasma.Il legame con le
proteine plasmatiche è basso (25-30%). La fotemustina
attraversa la barriera emato-encefalica. La cinetica
d’eliminazione plasmatica è mono o bi-esponenziale
con un’emivita terminale breve. La molecola è quasi
interamente metabolizzata.
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I risultati ottenuti negli animali corrispondono a quelli
ottenuti nell’uomo.
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Alcool etilico a 95°, acqua per preparazioni
iniettabili.
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Nessuna segnalata.
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La polvere del flacone ha validità 24 mesi, se
conservato in frigorifero ad una temperatura compresa tra
+2°C e +8°C e al riparo dalla luce.
La soluzione ricostituita deve essere preparata
immediatamente prima dell’impiego. Se necessario,
può essere conservata per 8 ore a temperatura inferiore a
25°C e al riparo dalla luce, oppure per 72 ore in
frigorifero.
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Conservare in frigorifero ad una temperatura compresa tra
+2°C e +8°C e al riparo dalla luce.
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Ciascun astuccio di cartone contiene un flacone di vetro
scuro con la polvere liofilizzata sterile e una fiala
con la soluzione solvente.
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Evitare ogni forma di contatto (cute, mucose) e di
assorbimento della soluzione ricostituita. Si consiglia
l’uso di una maschera e di guanti di protezione durante la
preparazione della soluzione. In caso di contatto accidentale,
lavare abbondantemente con acqua. Il materiale contaminato deve
essere eliminato in condizioni di perfetta sicurezza.
Preparare la soluzione estemporaneamente. Dissolvere il
contenuto del flacone di fotemustina con i 4 ml di soluzione
alcolica sterile della fiala poi, dopo aver calcolato la dose da
iniettare, diluirla in una soluzione isotonica glucosata al
5%.
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Milano
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029376011
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