- [Vedi Indice]1 compressa da 200 mg contiene: Principio attivo: Metoprololo tartrato 200 mg
Compresse a rilascio prolungato.
- [Vedi Indice]Ipertensione arteriosa (ipertonia arteriosa), Cardiopatia coronarica (angina pectoris), Disturbi funzionali cardiovascolari (sindromi cardiache ipercinetiche), Forme rapide di aritmie cardiache (aritmie tachicardiche), Trattamento preventivo dell'emicrania, Trattamento di lunga durata dopo l'infarto cardiaco.
Il dosaggio dovrebbe essere determinato individualmente, soprattutto sulla base delle pulsazioni o dell'efficacia terapeutica, e non pu� essere modificato senza l'autorizzazione del medico.
Salvo diversa prescrizione medica, valgono le seguenti direttive di dosaggio:
Ipertensione arteriosa (ipertonia)
da 1/2 a 1 cpr a rilascio prolungato da 200 mg di Metoprololo tartrato in unica somministrazione
Cardiopatia coronarica (angina pectoris)
da 1/2 a 1 cpr a rilascio prolungato da 200 mg di Metoprololo tartrato in unica somministrazione nel caso di angina pectoris notturna pu� essere somministrata, la sera, 1/2 - 1 cpr a rilascio prolungato
Disturbi cardiovascolari funzionali (sindrome cardiaca ipercinetica)
da 1/2 a 1 cpr a rilascio prolungato da 200 mg di Metoprololo tartrato in unica somministrazione
Forme accelerate di aritmie cardiache (aritmie tachicardiche); Trattamento terapeutico dell'emicrania
1cpr a rilascio prolungato da 200 mg di Metoprololo tartrato in unica somministrazione
Trattamento di lunga durata dopo l'infarto cardiaco
Per la terapia di mantenimento si somministrano 1/2 - 1 cpr a rilascio prolungato da 200 mg di Metoprololo tartrato 1 volta al giorno.
La durata del trattamento deve essere stabilita individualmente dal medico. In base ai risultati clinici di cui si dispone si suggerisce una durata minima del trattamento di 3 mesi; si consiglia di continuare il trattamento per un periodo compreso da 1 a 3 anni.
Nel caso di funzionalit� epatica molto ridotta, il dosaggio dovrebbe essere individualmente ridotto.
Tipo e durata dell'impiego
Le compresse a rilascio prolungato debbono essere ingerite senza masticarle con un po' di liquido dopo i pasti. Nel caso di dose unica, il Metoprololo ( salvo prescrizione contraria ) dovrebbe essere preso al mattino, mentre se sono previste due dosi, il Metoprololo dovrebbe essere preso al mattino e alla sera. L'interruzione o la variazione del dosaggio pu� avvenire soltanto dietro prescrizione medica.
La durata del trattamento viene decisa dal medico curante.
Si deve evitare un'interruzione improvvisa della terapia.
Questo vale in modo particolare nel caso delle cardiopatie coronariche in quanto, soprattutto nel caso di un lungo periodo di impiego, sussiste, la possibilit� di un aggravamento acuto. Eventualmente la somministrazione del Metoprololo deve essere sospesa gradualmente nel corso di 10 giorni; in questo caso il dosaggio dovr� essere di 25 mg nel corso degli ultimi 6 giorni. Durante questa fase, il paziente deve essere sottoposto a rigido controllo.
Il Metoprololo non pu� essere impiegato nei seguenti casi:
- disturbi nella conduzione dell'eccitazione dagli atri ai ventricoli (blocco atrio ventricolare di 2� e di 3� grado),
- sindrome del nodo senoatriale (sindrome del nodo di Keith-Flack),
- disturbo nella conduzione dell'eccitazione tra il nodo senoatriale e gli atri (gravi blocchi senoatriali),
- shock,
- astenia miocardica (insufficienza cardiaca manifesta),
- polso a riposo prima del trattamento, inferiore a 50 pulsazioni al minuto (bradicardia),
- pressione arteriosa eccessivamente bassa (ipotonia),
- iperacidificazione del sangue (acidosi),
- stadi tardivi di disturbi circolatori periferici,
- tendenza agli spasmi bronchiali (ipereccitabilit� bronchiale),
- somministrazione concomitante di sostanze inibitrici MAO (eccezione: sostanze inibitrici MAO-B),
- ipersensibilit� ai componenti o sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico;
- generalmente controindicato in gravidanza e durante l'allattamento (V.04.6)
Una vigilanza medica particolarmente accurata si rende necessaria nei seguenti casi:
- pazienti diabetici con valori glicemici fortemente oscillanti, nonch� nel caso di diete rigide
- pazienti con un tumore del midollo surrenale che produce ormoni
- (feocromocitoma, che richiede una precedente terapia con alfa bloccanti),
- pazienti con ridotta funzionalit� epatica.
Nei pazienti che presentano un'anamnesi familiare o personale di psoriasi, i bloccanti dei beta recettori dovrebbero essere prescritti soltanto dopo un'accurata valutazione dei vantaggi realizzabili rispetto ai rischi possibili.
Gli agenti bloccanti dei recettori adrenergici beta possono aumentare la sensibilit� agli allergeni e la gravit� delle reazioni anafilattiche. L'uso di questi farmaci in pazienti che presentano un'anamnesi di gravi reazioni di ipersensibilit� ed in pazienti che seguono una terapia desensibilizzante (rischio di eccessive reazioni anafilattiche) dovrebbe, pertanto, essere limitato ai pazienti in cui sia assolutamente necessaria una terapia a base di beta-bloccanti.
Soprattutto in pazienti che presentano cardiopatie ischemiche il trattamento non dovrebbe essere interrotto bruscamente.
Il dosaggio dovrebbe essere ridotto gradualmente, nell'arco di 1-2 settimane, iniziando, se necessario, una contemporanea terapia sostitutiva al fine di prevenire un aggravamento dell'angina pectoris. Inoltre possono svilupparsi ipertensione e aritmie. Una volta che si sia deciso di interrompere il trattamento beta-bloccante per la preparazione di un intervento chirurgico, la terapia dovrebbe essere sospesa per almeno 24 ore. Una prosecuzione del trattamento beta-bloccante riduce il rischio di aritmie durante l'induzione dell'anestesia e l'intubazione; tuttavia pu� essere aumentato il rischio di ipertensione.
Se il trattamento viene proseguito occorre usare cautela nell'uso di alcuni farmaci anestetici.
Il paziente pu� essere protetto contro reazioni vagali mediante somministrazione intravenosa di atropina.
Nei pazienti che presentano affezioni della circolazione periferica (morbo o sindrome di Raynaud, claudicatio intermittens), i beta-bloccanti dovrebbero essere impiegati con grande cautela in quanto pu� verificarsi un aggravamento di questi disturbi.
I beta-bloccanti non dovrebbero essere impiegati in pazienti affetti da insufficienza cardiaca congestizia non sottoposta a trattamento. In questi casi occorre prima stabilizzare questa condizione.
I beta bloccanti possono indurre bradicardia.
Se la frequenza del polso scende al di sotto di 50-55 battiti al minuto a riposo e se il paziente avverte sintomi riferibili alla bradicardia, il dosaggio dovrebbe essere ridotto.
In pazienti affetti da disturbi polmonari ostruttivi cronici pu� verificarsi un aggravamento delle ostruzioni alle vie respiratorie. Pertanto i beta-bloccanti non selettivi non dovrebbero essere impiegati per questa categoria di pazienti, mentre i beta 1 bloccanti selettivi dovrebbero essere impiegati soltanto con la massima cautela.
A causa del loro effetto negativo sul tempo di conduzione degli stimoli, i beta bloccanti dovrebbero essere somministrati con cautela nei pazienti che presentano un blocco cardiaco di primo grado.
Nel trattamento delle persone anziane si deve usare cautela, partendo da bassi dosaggi, anche se la tollerabilit� nelle persone anziane � normalmente buona.
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