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04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
 

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
05.1 Propriet� farmacodinamiche
05.2 Propriet� farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
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_2
.

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO
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TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90
12.0

     

- [Vedi Indice]

NAROPINA

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����������������������������� �������������� Naropina����������������������� Naropina����������������������� Naropina

����������������������������������������� �� 2 mg/ml����������������������� 7,5 mg/ml����������������������� 10 mg/ml

1 ml di soluzione contiene:

ropivacaina cloridrato

monoidrato����������������������������� 2,0 mg����������������������� 7,5 mg�������������������������������10,0 mg

Per gli eccipienti, vedi 6.1

- [Vedi Indice]

Soluzione iniettabile per somministrazione perineurale ed epidurale (10 - 20 ml).

Soluzione per infusione per somministrazione epidurale (100 e 200 ml).

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - [Vedi Indice]

  - [Vedi Indice]

Naropina è indicata per:

1.������ Anestesia chirurgica:

-����������� blocchi epidurali, incluso parto cesareo

-����������� blocchi dei nervi maggiori

-����������� blocchi del campo chirurgico.

2.������ Trattamento del dolore acuto:

-�������� infusione epidurale continua o somministrazione epidurale in boli successivi per dolore post-operatorio e nell’analgesia del parto

-����������� blocchi del campo chirurgico.

Trattamento del dolore acuto in pediatria:

blocco epidurale caudale per il trattamento del dolore peri e post-operatorio

  - [Vedi Indice]

Naropina deve essere utilizzata solo da medici esperti in anestesia regionale o sotto la loro supervisione.

Posologia

Adulti e bambini dai 12 anni di età

La tabella seguente indica, quale guida, i dosaggi consigliati nei più comuni tipi di blocco. La dose da utilizzare dovrebbe essere la più bassa richiesta per ottenere un blocco efficace. La dose da somministrare deve essere scelta anche basandosi sull’esperienza del medico e sulla conoscenza dello stato clinico del paziente.

Conc.

mg/ml

Volume

ml

Dose

mg

Inizio attività

minuti

Durata

ore

ANESTESIA CHIRURGICA

Somministrazione epidurale lombare

Chirurgia

7,5

15-25

113-188

10-20

3-5

10,0

15-20

150-200

10-20

4-6

Taglio cesareo

7,5

15-20

113-1501)

10-20

3-5

Somministrazione epidurale toracica

Blocco per il controllo del dolore post-operatorio

7,5

5-15

(dipende dal livello

dell’ iniezione)

38-113

10-20

n/a2)

Blocco dei nervi maggiori*

Blocco del plesso brachiale

7,5

30-40

225-300

10-25

6-10

Blocco periferico

(es.: blocco dei nervi minori

ed infiltrazione)

7,5

1-30

7,5-225

1-15

2-6

TRATTAMENTO DEL DOLORE ACUTO

Somministrazione epidurale lombare

Bolo

2,0

10-20

20-40

10-15

0,5-1,5

Iniezioni intermittenti (top-up)

(es.: analgesia del travaglio e del parto)

2,0

10-15

(intervallo

minimo

30 min.)

20-30

Infusione continua es.:

analgesia del travaglio e del parto

controllo del dolore post-operatorio

2,0

2,0

6-10 ml/h

6-14 ml/h

12-20 mg/h

12-28 mg/h

n/a2)

n/a2)

n/a2)

n/a2)

Somministrazione epidurale toracica

Infusione continua

(controllo del dolore post-operatorio)

2,0

6-14 ml/h

12-28 mg/h

n/a2)

n/a2)

Blocco periferico

(es.: blocco dei nervi minori e infiltrazione)

2,0

1-100

2,0-200

1-5

2-6

Le dosi riportate in tabella sono quelle ritenute idonee per produrre un adeguato blocco e devono essere considerate come guida per l’uso negli adulti. Possono tuttavia manifestarsi variazioni individuali relativamente ai tempi di inizio attività e durata. Nella colonna “dose” sono riportati gli intervalli di dose mediamente necessari. Testi di riferimento dovrebbero essere consultati sia riguardo gli aspetti che influiscono sulle tecniche specifiche di blocco sia riguardo le esigenze individuali del paziente.

* In riferimento al blocco dei nervi maggiori, può essere consigliata una dose solo per il blocco del plesso brachiale.

Per gli altri tipi di blocco dei nervi maggiori, possono essere richieste dosi più basse. Tuttavia, al momento, non esiste esperienza di specifiche dosi raccomandate per altri tipi di blocco.

1)� Si possono somministrare dosi crescenti partendo da una dose di circa 100 mg (97,5 mg = 13 ml; 105 mg = 14 ml) nell’arco di 3-5 minuti. Se necessario si possono utilizzare ulteriori 2 dosi fino ad un massimo di 50 mg.

2)� n/a = non applicabile.

In generale, l’anestesia chirurgica (per es. per somministrazione epidurale) richiede l’uso di concentrazioni e dosaggi più elevati. Si consiglia l’utilizzo di Naropina 10 mg/ml per anestesie epidurali in interventi chirurgici ove sia richiesto un blocco motorio completo. Sono consigliati concentrazioni e dosaggi più bassi per l’analgesia (per es. per somministrazione epidurale per il trattamento del dolore acuto).

Metodo di somministrazione

Per evitare la somministrazione intravascolare accidentale si raccomanda una accurata aspirazione prima e durante l’iniezione. Quando deve essere iniettata una dose elevata si consiglia di effettuare una dose test di 3-5 ml di lidocaina con adrenalina. L’accidentale iniezione intravascolare può essere riconosciuta dal temporaneo aumento della frequenza cardiaca, mentre l’accidentale iniezione intratecale può essere riconosciuta da segni di blocco spinale. L’aspirazione dovrebbe essere necessaria prima e durante la somministrazione del farmaco, che deve essere iniettato lentamente o a dosi frazionate, alla velocità di 25-50 mg/minuto, tenendo sotto stretta osservazione i parametri vitali del paziente e mantenendo contatto verbale. Se si manifestano segni di tossicità la somministrazione deve essere immediatamente interrotta.

Nel blocco epidurale in chirurgia, sono state utilizzate e ben tollerate dosi singole fino a 250 mg di ropivacaina.

Nel blocco del plesso brachiale una dose singola di 300 mg è stata somministrata in un numero limitato di pazienti. Tale dosaggio è risultato essere ben tollerato.

Quando si effettuano blocchi prolungati, sia mediante infusione epidurale continua che per somministrazione in boli successivi, deve essere considerato il possibile rischio di raggiungere concentrazioni plasmatiche tossiche o di indurre danno neuronale a livello locale. Dosi cumulative fino a 675 mg di ropivacaina somministrate nell’arco di 24 ore per anestesia chirurgica e analgesia nel periodo post-operatorio sono state ben tollerate negli adulti, così come infusioni epidurali continue fino a 28 mg/h per 72 ore nel periodo post-operatorio. In un numero limitato di pazienti sono state somministrate dosi più alte fino a 800 mg/die con un numero relativamente basso di reazioni avverse.

Per il controllo del dolore post-operatorio si consiglia la seguente tecnica: nel caso non sia già stato indotto prima dell’intervento, si effettua un blocco epidurale con Naropina 7,5 mg/ml somministrata mediante catetere epidurale. L’analgesia viene quindi mantenuta con infusione di Naropina 2 mg/ml: nella maggior parte dei casi di dolore post-operatorio, da moderato a severo, l’infusione di 6-14 ml (12-28 mg)/h mantiene un’analgesia adeguata, soltanto con un blocco motorio lieve e non progressivo. La durata massima del blocco epidurale è di 3 giorni. In ogni caso, dovrebbe essere effettuato un attento monitoraggio dell’effetto analgesico al fine di rimuovere il catetere non appena l’intensità del dolore lo consenta. Con questa tecnica si è osservata una significativa riduzione della necessità di utilizzare oppioidi.

Negli studi clinici è stata somministrata, per un periodo massimo di 72 ore, un’infusione epidurale di Naropina 2 mg/ml, da sola o miscelata con fentanil 1-4 µg/ml, per il controllo del dolore post-operatorio.

La combinazione di Naropina con fentanil può fornire un ulteriore controllo del dolore, ma puo’ essere causa di effetti collaterali dovuti alla somministrazione dell'oppioide.

La combinazione di Naropina e fentanil è stata studiata solo per Naropina 2 mg/ml.

Nel parto cesareo non è documentato l’uso di Naropina a concentrazioni superiori di 7,5 mg/ml.

Bambini da 1 a 12 anni

Conc.

mg/ml

Volume

ml/kg

Dose

mg/kg

TRATTAMENTO DEL DOLORE ACUTO

(peri e post-operatorio)

Somministrazione epidurale caudale

Iniezione singola

Blocchi al di sotto del livello T12, in bambini con peso corporeo fino a 25 kg

2

1

2

La dose indicata in tabella deve essere considerata come guida per l’uso in pediatria. Possono essere necessarie variazioni individuali. In pazienti pediatrici con peso corporeo elevato è spesso necessaria una graduale riduzione del dosaggio che deve essere basata sul peso ideale. I testi di riferimento dovrebbero essere consultati sia riguardo gli aspetti che influiscono sulle tecniche specifiche di blocco sia riguardo le esigenze individuali del paziente.

Metodo di somministrazione

Per evitare la somministrazione intravascolare accidentale si raccomanda una accurata aspirazione prima e durante l’iniezione. I parametri vitali del paziente devono essere� tenuti sotto stretta osservazione durante l’iniezione. Se si manifestano segni di tossicità, la somministrazione deve essere immediatamente interrotta.

Nella maggioranza dei pazienti, una singola iniezione epidurale caudale di ropivacaina al di sotto del livello T12 produce un’analgesia postoperatoria adeguata quando viene utilizzata una dose di 2 mg/kg in un volume di 1 ml/kg. Il volume dell’iniezione epidurale caudale può essere adattato per raggiungere una diversa distribuzione del blocco sensoriale, come indicato nei testi di riferimento.

Sono state valutate dosi fino a 3 mg/kg per una concentrazione di ropivacaina pari a 3 mg/ml. Come conseguenza, a questa concentrazione si è associata un’elevata incidenza di blocco motorio.

E’ raccomandata una somministrazione graduale della dose calcolata di anestetico locale, qualunque sia la via di somministrazione.

Fino a che non saranno disponibili ulteriori dati clinici non è consigliato l’uso di Naropina nei bambini al di sotto dell’anno di età.

04.3 Controindicazioni - [Vedi Indice]

Naropina è controindicata nei pazienti con ipersensibilità già nota verso gli altri anestetici locali di tipo amidico.

Bisogna tenere in considerazione le controindicazioni tipiche dell’anestesia epidurale, indipendentemente dall’anestetico locale usato.

Anestesia intravenosa regionale.

Anestesia paracervicale ostetrica.

Ipovolemia.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - [Vedi Indice]

Le procedure di anestesia regionale devono essere sempre effettuate in aree adeguatamente attrezzate e da personale qualificato.

Inoltre devono essere a immediata disposizione gli strumenti e i farmaci necessari al monitoraggio e al trattamento d’emergenza. Nei pazienti sottoposti a blocco maggiore o che ricevono alti dosaggi, deve essere inserito, prima della procedura, un catetere endovenoso per un eventuale intervento di emergenza. L’anestesista responsabile deve avere esperienza e conoscenze adeguate relativamente a diagnosi e trattamento degli effetti collaterali, alla tossicità sistemica e ad altre complicazioni come un’iniezione subaracnoidea accidentale che può portare ad un blocco spinale alto con apnea e ipotensione. Convulsioni possono verificarsi con maggiore frequenza dopo blocco del plesso brachiale e blocco epidurale. Verosimilmente ciò deriva o da un’accidentale iniezione intravascolare o da un rapido assorbimento dal sito dell’iniezione.

Alcune procedure di anestesia epidurale, come i blocchi a livello cervicale, possono essere associate ad una più elevata frequenza di reazioni avverse serie, indipendentemente dall’anestetico locale utilizzato. Usare cautela per evitare di praticare iniezioni in zone infiammate.

Fino a che non saranno disponibili ulteriori dati clinici non è consigliato l’uso di Naropina nei bambini al di sotto dell’anno di età.

Sebbene l’anestesia regionale sia frequentemente indicata, i pazienti in condizioni generali precarie, a causa dell’età o di altri fattori di compromissione quali blocco parziale o completo della conduzione cardiaca, patologie epatiche in stadio avanzato o gravi alterazioni della funzionalità renale, richiedono una speciale attenzione.

La ropivacaina viene metabolizzata dal fegato e pertanto deve essere utilizzata con cautela in pazienti con grave insufficienza epatica; la somministrazione di dosi ripetute dovrebbe essere ridotta a causa del ritardo nell’eliminazione. Quando Naropina viene utilizzata in dose singola o per trattamenti a breve termine nei pazienti con ridotta funzionalità renale, normalmente non è necessario modificarne la dose.

L’acidosi e la diminuita concentrazione delle proteine plasmatiche, frequentemente osservate in pazienti con disturbi renali cronici, possono aumentare il rischio di tossicità sistemica.

I pazienti affetti da ipovolemia, dovuta a qualsiasi causa, possono essere soggetti ad improvvisa e grave ipotensione durante l’anestesia epidurale, indipendentemente dall’anestetico locale usato.

Una somministrazione prolungata di ropivacaina dovrebbe essere evitata in pazienti trattati contemporaneamente con forti inibitori di CYP1A2, quali� fluvoxamina ed enoxacina (vedi 4.5).

Deve essere tenuta in considerazione la possibilità di ipersensibilizzazione crociata con altri anestetici locali di tipo amidico.

Interazioni - [Vedi Indice]

Naropina deve essere utilizzata con cautela nei pazienti in trattamento con altri anestetici locali o sostanze strutturalmente correlate agli anestetici locali di tipo amidico, per esempio certi tipi di antiaritmici, in quanto gli effetti tossici sono additivi.

L’uso contemporaneo di Naropina con anestetici generali o oppiacei potrebbe determinare un reciproco potenziamento dei rispettivi effetti (indesiderati).

Il citocromo P450 (CYP) 1A2 è coinvolto nella formazione del maggior metabolita di ropivacaina, 3-idrossi ropivacaina. In vivo, la clearance plasmatica di ropivacaina viene ridotta di circa il 70% durante la somministrazione contemporanea di fluvoxamina, un inibitore selettivo e potente di CYP1A2. Di conseguenza, forti inibitori di CYP1A2, come fluvoxamina ed enoxacina, possono interagire con Naropina se dati in concomitanza a una sua prolungata somministrazione. La somministrazione prolungata di ropivacaina dovrebbe essere evitata in pazienti trattati contemporaneamente con forti inibitori del CYP1A2 (vedi anche 4.4).

In vivo, la clearance plasmatica di ropivacaina viene ridotta di circa il 15% durante la somministrazione contemporanea di ketoconazolo, un inibitore selettivo e potente di CYP3A4. Tuttavia l’inibizione di questo isozima non sembra avere rilevanza clinica.

In vitro ropivacaina è un inibitore competitivo di CYP2D6, ma alle concentrazioni plasmatiche raggiunte in clinica non sembra inibire questo isozima.

04.6 Gravidanza e allattamento - [Vedi Indice]

Gravidanza: tranne che per l’utilizzo in ostetricia, non ci sono sufficienti dati sull’utilizzo di ropivacaina in gravidanza. Gli studi condotti sull’animale non indicano effetti dannosi diretti o indiretti riguardo la gravidanza, lo sviluppo embrionale/fetale, il parto o lo sviluppo postnatale� (vedi� 5.3).

Allattamento: non sono disponibili dati sull’escrezione di ropivacaina nel latte materno.

04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine - [Vedi Indice]

Non ci sono dati disponibili in merito. In relazione alla dose, gli anestetici locali possono avere una minore influenza sulla funzione mentale e sulla coordinazione, anche in assenza di evidente tossicità del sistema nervoso centrale, e possono temporaneamente influire in modo negativo su locomozione e vigilanza.

04.8 Effetti indesiderati - [Vedi Indice]

Generali

Il profilo delle reazioni avverse di Naropina è sovrapponibile a quello degli altri anestetici locali di tipo amidico a lunga durata d’azione. Le reazioni avverse da farmaco dovrebbero essere distinte dagli effetti fisiologici conseguenti al blocco del nervo, quali una diminuzione della pressione sanguigna e bradicardia durante� blocco spinale/epidurale.

La percentuale di pazienti che ci si può aspettare abbia reazioni avverse da farmaco varia in dipendenza della via di somministrazione di Naropina.

Reazioni sistemiche e locali da Naropina solitamente si verificano a causa di un sovradosaggio, di un rapido assorbimento oppure di una somministrazione intravasale accidentale. Le reazioni avverse più frequentemente riportate, nausea ed ipotensione, sono molto frequenti durante l’anestesia e gli interventi chirurgici e non è possibile distinguere tra quelle causate dalla situazione clinica rispetto a quelle imputabili dal farmaco o dal blocco.

Tabella delle reazioni avverse

All’interno di ciascuna classe sistema organo, le reazioni avverse al farmaco sono state classificate in base alla frequenza, riportando prima le più frequenti (in ordine decrescente di frequenza).

Molto frequenti

(>1/10)

Disturbi vascolari: ipotensione

Disturbi gastrointestinali: nausea

Frequenti

(>1/100)

Disturbi del sistema nervoso: mal di testa, parestesie, vertigini

Disturbi cardiaci: bradicardia, tachicardia

Disturbi vascolari: ipertensione

Disturbi gastrointestinali: vomito

Disturbi urologici e renali: ritenzione dell’urina

Disturbi generali e condizioni del sito di somministrazione: rialzo della temperatura, rigor

Poco frequenti

(>1/1000)

Disturbi del sistema nervoso: ipoestesie

Rare

(>1/10000)

Disturbi di tipo psichiatrico: ansia

Disturbi del sistema nervoso: convulsioni

Nei bambini, i più comuni effetti collaterali di rilevanza clinica riportati sono: vomito, nausea, prurito e ritenzione urinaria.

Reazioni avverse al farmaco correlate alla classe di appartenenza

Reazioni allergiche

Le reazioni allergiche (nelle situazioni più gravi shock anafilattico) in seguito a somministrazione di anestetici locali di tipo amidico sono rare.

Complicazioni neurologiche

Indipendentemente dall’anestetico locale utilizzato, sono state associate all’anestesia regionale neuropatie e alterazioni del midollo spinale (per es. sindrome dell’arteria spinale anteriore, aracnoidite, sindrome della cauda equina), che in rari casi possono causare sequele permanenti.

Tossicità acuta sistemica

In seguito alla somministrazione di dosaggi elevati, Naropina può causare effetti tossici acuti se i livelli plasmatici aumentano rapidamente a causa di iniezione intravascolare accidentale oppure in caso di sovradosaggio (vedi ‘’Sovradosaggio’’ e ‘’Proprietà farmacodinamiche’’).

04.9 Sovradosaggio - [Vedi Indice]

Sintomi

Tossicità sistemica acuta

L’iniezione intravascolare accidentale di anestetici locali può causare immediati effetti tossici. Nei casi di sovradosaggio il picco di concentrazione plasmatica potrebbe non essere raggiunto tra la prima e la seconda ora, in relazione al sito di iniezione, e pertanto i segni di tossicità potrebbero essere ritardati. Le reazioni di tossicità sistemica possono coinvolgere il sistema nervoso centrale e il sistema cardiovascolare.

Nei bambini, può essere difficile rilevare la comparsa di segni precoci di tossicità acuta sistemica da anestetico locale quando il blocco viene somministrato durante anestesia generale.

Sistema nervoso centrale

La tossicità del sistema nervoso centrale si manifesta gradualmente con sintomi e segni di severità crescente. Inizialmente si rilevano sintomi quali: disturbi visivi o uditivi, ipoestesia periorale, vertigini, leggera euforia, ronzio e parestesia. Gli effetti più severi sono disartria, rigidità muscolare e spasmo muscolare e possono precedere l’instaurarsi di convulsioni generalizzate. Questi sintomi non devono essere confusi con comportamenti eretistici. Possono seguire incoscienza e crisi convulsive che possono durare da pochi secondi ad alcuni minuti. Durante le convulsioni a causa dell’aumentata attività muscolare e di una interferenza con la respirazione, possono rapidamente insorgere ipossia e ipercapnia. Nei casi gravi si può manifestare anche apnea. L’acidosi respiratoria e metabolica aumenta e prolunga gli effetti tossici degli anestetici locali.

Il ritorno del paziente alle condizioni cliniche iniziali è conseguente alla ridistribuzione degli anestetici locali nel sistema nervoso centrale e al successivo metabolismo ed escrezione. Il recupero può essere rapido se non sono state somministrate grandi quantità di farmaco.

Tossicità cardiovascolare

La tossicità cardiovascolare è indice di una situazione più grave. Come risultato di elevate concentrazioni sistemiche di anestetici locali si possono generare ipotensione, bradicardia, aritmia ed anche arresto cardiaco. Nei volontari l’infusione intravenosa di ropivacaina ha indotto una diminuzione della conduttività e della contrattilità.

Gli effetti tossici cardiovascolari sono generalmente preceduti da segni di tossicità del sistema nervoso centrale, a meno che il paziente non abbia ricevuto un anestetico generale o sia stato pesantemente sedato con benzodiazepine o barbiturici.

Trattamento della tossicità acuta

Devono essere a immediata disposizione gli strumenti e i farmaci necessari al monitoraggio ed al trattamento d’emergenza.

La somministrazione di anestetici locali deve essere immediatamente sospesa se compaiono sintomi di tossicità sistemica acuta.

In caso di convulsioni si renderà necessario un trattamento allo scopo di mantenere l’ossigenazione, bloccare le convulsioni e supportare il circolo.

Quando necessario deve essere somministrato ossigeno e la ventilazione deve essere assistita (maschera e pallone di Ambu). Se le convulsioni non cessano spontaneamente in 15-20 secondi deve essere somministrato un anticonvulsivante per via endovenosa. 1-3 mg/kg di tiopentale sodico e.v. può rapidamente bloccare le convulsioni. In alternativa può essere utilizzato diazepam 0,1 mg/kg e.v. anche se la sua azione è più lenta. Le convulsioni muscolari possono essere rapidamente interrotte con succinilcolina, ma i pazienti dovranno essere sottoposti a ventilazione meccanica e a intubazione tracheale.

Se è evidente la depressione cardiovascolare (ipotensione, bradicardia) deve essere somministrata efedrina 5-10 mg e.v. e ripetuta se necessario dopo 2-3 minuti. Ai bambini deve essere somministrato un dosaggio di efedrina adeguato all’ età e al peso.

Se dovesse manifestarsi un arresto circolatorio deve essere immediatamente effettuata la rianimazione cardiopolmonare. E’ di vitale importanza garantire una ossigenazione ottimale, supportare la ventilazione e la circolazione e trattare l’acidosi.

05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE - [Vedi Indice]

05.1 Propriet� farmacodinamiche - [Vedi Indice]

Categoria farmacoterapeutica (codice ATC): N01B B09

Ropivacaina è un anestetico locale di tipo amidico a lunga durata d’azione, che presenta sia effetti anestetici che effetti analgesici. Ad alte dosi produce anestesia chirurgica, mentre dosaggi più bassi inducono un blocco sensitivo con limitato e non progressivo blocco motorio.

Il meccanismo d’azione è ascrivibile ad una riduzione reversibile della permeabilità della membrana delle fibre nervose agli ioni sodio. Ne conseguono la diminuzione della velocità di depolarizzazione e l’aumento della soglia di eccitabilità che si traducono nel blocco degli impulsi nervosi a livello locale.

La proprietà più caratteristica della ropivacaina è la lunga durata d’azione. L’inizio dell’attività e la durata dell’efficacia anestetica dipendono dal sito di somministrazione e dal dosaggio e non sono influenzati dalla presenza di vasocostrittori (es. adrenalina).

Per i dettagli riguardanti l’inizio dell’attività e la durata dell’azione si rimanda alla tabella riportata nella “Posologia e metodi di somministrazione”.

In volontari sani la ropivacaina somministrata in infusione endovenosa è stata ben tollerata a basse dosi. Ad alti dosaggi (dose massima tollerata) si sono manifestati i sintomi attesi a carico del Sistema Nervoso Centrale. Gli studi clinici con questo farmaco indicano un buon margine di tollerabilità se usato in maniera adeguata alle dosi raccomandate.

Nei bambini, è raro rilevare, dopo blocco epidurale caudale, ipotensione e bradicardia.

05.2 Propriet� farmacocinetiche - [Vedi Indice]

Ropivacaina ha un centro chirale ed è disponibile come forma enantiomera levogira pura. E’ altamente liposolubile. Tutti i suoi metaboliti hanno un effetto anestetico locale ma di potenza considerevolmente minore e durata più breve rispetto alla ropivacaina.

La concentrazione plasmatica di ropivacaina dipende dal dosaggio, dalla via di somministrazione e dalla vascolarizzazione del sito di iniezione.

Ropivacaina segue una cinetica lineare e la Cmax è proporzionale alla dose. Ropivacaina mostra, nell'adulto, un assorbimento dallo spazio epidurale completo e bifasico, con emivita delle due fasi dell’ordine rispettivamente di 14 minuti e 4 ore. Il lento assorbimento è il fattore limitante nella eliminazione della ropivacaina e questo spiega perché l’emivita apparente di eliminazione dopo somministrazione epidurale è più lunga di quella dopo somministrazione endovenosa.

Ropivacaina presenta una clearance plasmatica media totale dell’ordine di 440 ml/minuto, una clearance renale di 1 ml/minuto, un volume di distribuzione allo steady state di 47 litri ed un’emivita terminale di 1,8 ore dopo somministrazione ev. Ropivacaina ha un rapporto di estrazione epatica intermedia pari a 0,4 e nel plasma è principalmente legata alla glicoproteina a1-acida, con una frazione non legata pari a circa il 6%.

Durante l’infusione epidurale continua è stato rilevato un aumento della concentrazione plasmatica totale correlabile ad un aumento post-operatorio di glicoproteina a1-acida.

Le variazioni della concentrazione della frazione non legata, farmacologicamente attiva, sono state minori di quelle della concentrazione plasmatica totale.

Nei bambini tra 1 e 12 anni è stato dimostrato che la farmacocinetica di ropivacaina dopo anestesia locoregionale non è età correlata. In quasti pazienti la ropivacaina ha una clearance plasmatica totale nell’ordine dei 7,5 ml/min kg, una clearance della frazione plasmatica non legata di 0,15 l/min kg, un volume di distribuzione allo steady state di 2,4 l/kg, una frazione non legata del 5% e una emivita terminale di 3 ore. Ropivacaina mostra un assorbimento bifasico dallo spazio caudale. La clearance legata al peso corporeo in tale gruppo di età è simile a quella degli adulti.

Ropivacaina attraversa rapidamente la placenta e l’equilibrio fra la frazione legata con quella libera viene prontamente raggiunto. Il grado del legame con le proteine plasmatiche nel feto è minore di quello osservabile nella madre; questo determina nel feto una concentrazione plasmatica totale inferiore rispetto alla madre.

Ropivacaina è ampiamente metabolizzata principalmente mediante idrossilazione aromatica. Dopo somministrazione endovenosa l’86% della dose viene eliminata nelle urine e di questa solo l’1% è relativo a farmaco immodificato. Il maggior metabolita è la 3-idrossiropivacaina che per circa il 37% viene escreto nelle urine, principalmente come coniugato. L’escrezione urinaria di 4-idrossiropivacaina, del metabolita N-dealchilato e del 4-idrossidealchilato è pari all’1-3%. La 3-idrossiropivacaina (coniugata + non coniugata) mostra concentrazioni determinabili solo nel plasma.

Il quadro metabolico è risultato simile nei bambini al di sopra di 1 anno.

Non ci sono evidenze di una racemizzazione in vivo della ropivacaina.

05.3 Dati preclinici di sicurezza - [Vedi Indice]

In base agli studi farmacologici convenzionali di tollerabilità, di tossicità � di dosi singole e ripetute, di tossicità riproduttiva, di potenziale mutagenico, e di tossicità locale non si sono evidenziati rischi per gli esseri umani, a parte quelli attesi in base all’azione farmacodinamica di alte dosi di ropivacaina (quali ad esempio segni a carico del SNC, comprese convulsioni, e cardiotossicità).

- [Vedi Indice]

06.1 Eccipienti - [Vedi Indice]

Sodio cloruro

Acido cloridrico

Sodio idrossido

Acqua per preparazioni iniettabili

06.2 Incompatibilità - [Vedi Indice]

Non sono state studiate compatibilità con altre soluzioni diverse da quelle indicate al punto 6.6.

Nelle soluzioni alcaline possono verificarsi precipitazioni in quanto la ropivacaina è scarsamente solubile a pH superiore a 6.

06.3 Periodo di validità - [Vedi Indice]

Fiale (Polyamp): 3 anni a confezionamento integro.

Sacche per infusione (Polybag): 2 anni a confezionamento integro.

- [Vedi Indice]

Non conservare al di sopra di 30°C. Non congelare.

- [Vedi Indice]

Naropina 2 mg/ml

5 fiale sterili in polipropilene (Polyamp) da 10 ml in blister sterile

5 sacche sterili in polipropilene (Polybag) da 100 ml in blister sterile

5 sacche sterili in polipropilene (Polybag) da 200 ml in blister sterile

Naropina 7,5 mg/ml

5 fiale sterili in polipropilene (Polyamp) da 10 ml in blister sterile

Naropina 10 mg/ml

5 fiale sterili in polipropilene (Polyamp) da 10 ml in blister sterile

������

Le fiale in polipropilene (Polyamp) sono specificamente progettate per adattarsi a siringhe con attacco Luer Lock e Luer.

. - [Vedi Indice]

La specialità è priva di conservanti ed è monouso. Eventuali residui di soluzione devono essere eliminati. Il contenitore primario integro (Polyamp / Polybag) non deve essere risterilizzato.

La soluzione per infusione di Naropina contenuta nelle sacche di polipropilene (Polybag) è compatibile dal punto di vista chimico e fisico con i seguenti farmaci:

Concentrazione di Naropina: 1-2 mg/ml

Farmaco

Concentrazione*

Fentanil citrato

1,0-10,0 microgrammi/ml

Sufentanil citrato

0,4-4,0 microgrammi/ml

Morfina solfato

20,0-100,0 microgrammi/ml

Clonidina cloridrato

5,0-50,0 microgrammi/ml

* L’intervallo di valori di concentrazione riportato in tabella è più ampio rispetto a quanto utilizzato nella pratica clinica. Le infusioni epidurali di Naropina/sufentanil citrato, Naropina/morfina solfato e Naropina/clonidina cloridrato non sono state valutate in studi clinici.

Le miscele sono stabili dal punto di vista chimico e fisico per 30 giorni, se conservate a temperatura compresa tra 20 e 30°C, ma da un punto di vista microbiologico, le miscele devono essere utilizzate immediatamente. Se ciò non avviene, le condizioni e i tempi di conservazione prima dell’uso sono responsabilità dell’utilizzatore, queste, in ogni modo, non devono superare le 24 ore a temperatura compresa tra 2 e 8°C.

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AstraZeneca S.p.A. – Palazzo Volta - Via F. Sforza - 20080 Basiglio (MI)

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

������ Naropina 2 mg/ml

������ 5 fiale sterili in polipropilene (Polyamp) da 10 ml in blister sterile - AIC n. 032248027/M

������ 5 sacche sterili in polipropilene (Polybag) da 100 ml in blister sterile - AIC n.032248078/M

������ 5 sacche sterili in polipropilene (Polybag) da 200 ml in blister sterile - AIC n.032248080/M

������ Naropina 7,5 mg/ml

������ 5 fiale sterili in polipropilene (Polyamp) da 10 ml in blister sterile - AIC n. 032248104/M

������

������ Naropina 10 mg/ml

������ 5 fiale sterili in polipropilene (Polyamp) da 10 ml in blister sterile - AIC n. 032248167/M

REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO - [Vedi Indice]

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30.10.1996 / 15.09.2000

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TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]

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12.0 - [Vedi Indice]

Dicembre 2002.

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