Interazioni - [Vedi Indice]
Naropina deve essere utilizzata con cautela nei
pazienti in trattamento con altri anestetici locali o sostanze
strutturalmente correlate agli anestetici locali di tipo amidico,
per esempio certi tipi di antiaritmici, in quanto gli effetti
tossici sono additivi.
L’uso contemporaneo di Naropina con anestetici
generali o oppiacei potrebbe determinare un reciproco
potenziamento dei rispettivi effetti (indesiderati).
Il citocromo P450 (CYP) 1A2 è coinvolto nella
formazione del maggior metabolita di ropivacaina, 3-idrossi
ropivacaina. In vivo, la clearance plasmatica di ropivacaina
viene ridotta di circa il 70% durante la somministrazione
contemporanea di fluvoxamina, un inibitore selettivo e potente di
CYP1A2. Di conseguenza, forti inibitori di CYP1A2, come
fluvoxamina ed enoxacina, possono interagire con Naropina se dati
in concomitanza a una sua prolungata somministrazione. La
somministrazione prolungata di ropivacaina dovrebbe essere
evitata in pazienti trattati contemporaneamente con forti
inibitori del CYP1A2 (vedi anche 4.4).
In vivo, la clearance plasmatica di ropivacaina viene
ridotta di circa il 15% durante la somministrazione contemporanea
di ketoconazolo, un inibitore selettivo e potente di CYP3A4.
Tuttavia l’inibizione di questo isozima non sembra avere
rilevanza clinica.
In vitro ropivacaina è un inibitore competitivo
di CYP2D6, ma alle concentrazioni plasmatiche raggiunte in
clinica non sembra inibire questo isozima.
�
Gravidanza: tranne che per
l’utilizzo in ostetricia, non ci sono sufficienti dati
sull’utilizzo di ropivacaina in gravidanza. Gli studi
condotti sull’animale non indicano effetti dannosi diretti
o indiretti riguardo la gravidanza, lo sviluppo
embrionale/fetale, il parto o lo sviluppo postnatale� (vedi�
5.3).
Allattamento: non sono disponibili dati
sull’escrezione di ropivacaina nel latte materno.
�
Non ci sono dati disponibili in merito. In relazione
alla dose, gli anestetici locali possono avere una minore
influenza sulla funzione mentale e sulla coordinazione, anche in
assenza di evidente tossicità del sistema nervoso
centrale, e possono temporaneamente influire in modo negativo su
locomozione e vigilanza.
�
Generali
Il profilo delle reazioni avverse di Naropina è
sovrapponibile a quello degli altri anestetici locali di tipo
amidico a lunga durata d’azione. Le reazioni avverse da
farmaco dovrebbero essere distinte dagli effetti fisiologici
conseguenti al blocco del nervo, quali una diminuzione della
pressione sanguigna e bradicardia durante� blocco
spinale/epidurale.
La percentuale di pazienti che ci si può aspettare
abbia reazioni avverse da farmaco varia in dipendenza della via
di somministrazione di Naropina.
Reazioni sistemiche e locali da Naropina solitamente si
verificano a causa di un sovradosaggio, di un rapido assorbimento
oppure di una somministrazione intravasale accidentale. Le
reazioni avverse più frequentemente riportate, nausea ed
ipotensione, sono molto frequenti durante l’anestesia e gli
interventi chirurgici e non è possibile distinguere tra
quelle causate dalla situazione clinica rispetto a quelle
imputabili dal farmaco o dal blocco.
Tabella delle reazioni avverse
All’interno di ciascuna classe sistema organo, le
reazioni avverse al farmaco sono state classificate in base alla
frequenza, riportando prima le più frequenti (in ordine
decrescente di frequenza).
Molto frequenti
(>1/10)
|
Disturbi vascolari: ipotensione
Disturbi gastrointestinali: nausea
|
Frequenti
(>1/100)
|
Disturbi del sistema nervoso: mal di testa, parestesie,
vertigini
Disturbi cardiaci: bradicardia, tachicardia
Disturbi vascolari: ipertensione
Disturbi gastrointestinali: vomito
Disturbi urologici e renali: ritenzione dell’urina
Disturbi generali e condizioni del sito di somministrazione:
rialzo della temperatura, rigor>
|
Poco frequenti
(>1/1000)
|
Disturbi del sistema nervoso: ipoestesie
|
Rare
(>1/10000)
|
Disturbi di tipo psichiatrico: ansia
Disturbi del sistema nervoso: convulsioni
|
Nei bambini, i più comuni effetti collaterali di
rilevanza clinica riportati sono: vomito, nausea, prurito e
ritenzione urinaria.
Reazioni avverse al farmaco correlate alla classe di
appartenenza
Reazioni allergiche
Le reazioni allergiche (nelle situazioni più gravi
shock anafilattico) in seguito a somministrazione di anestetici
locali di tipo amidico sono rare.
Complicazioni neurologiche
Indipendentemente dall’anestetico locale utilizzato,
sono state associate all’anestesia regionale neuropatie e
alterazioni del midollo spinale (per es. sindrome
dell’arteria spinale anteriore, aracnoidite, sindrome della
cauda equina), che in rari casi possono causare sequele
permanenti.
Tossicità acuta sistemica
In seguito alla somministrazione di dosaggi elevati, Naropina
può causare effetti tossici acuti se i livelli plasmatici
aumentano rapidamente a causa di iniezione intravascolare
accidentale oppure in caso di sovradosaggio (vedi
‘’Sovradosaggio’’ e
‘’Proprietà
farmacodinamiche’’).
�
Sintomi
Tossicità sistemica acuta
L’iniezione intravascolare accidentale di
anestetici locali può causare immediati effetti tossici.
Nei casi di sovradosaggio il picco di concentrazione plasmatica
potrebbe non essere raggiunto tra la prima e la seconda ora, in
relazione al sito di iniezione, e pertanto i segni di
tossicità potrebbero essere ritardati. Le reazioni di
tossicità sistemica possono coinvolgere il sistema nervoso
centrale e il sistema cardiovascolare.
Nei bambini, può essere difficile rilevare la
comparsa di segni precoci di tossicità acuta sistemica da
anestetico locale quando il blocco viene somministrato durante
anestesia generale.
Sistema nervoso centrale
La tossicità del sistema nervoso centrale si
manifesta gradualmente con sintomi e segni di severità
crescente. Inizialmente si rilevano sintomi quali: disturbi
visivi o uditivi, ipoestesia periorale, vertigini, leggera
euforia, ronzio e parestesia. Gli effetti più severi sono
disartria, rigidità muscolare e spasmo muscolare e possono
precedere l’instaurarsi di convulsioni generalizzate.
Questi sintomi non devono essere confusi con comportamenti
eretistici. Possono seguire incoscienza e crisi convulsive che
possono durare da pochi secondi ad alcuni minuti. Durante le
convulsioni a causa dell’aumentata attività
muscolare e di una interferenza con la respirazione, possono
rapidamente insorgere ipossia e ipercapnia. Nei casi gravi si
può manifestare anche apnea. L’acidosi respiratoria
e metabolica aumenta e prolunga gli effetti tossici degli
anestetici locali.
Il ritorno del paziente alle condizioni cliniche
iniziali è conseguente alla ridistribuzione degli
anestetici locali nel sistema nervoso centrale e al successivo
metabolismo ed escrezione. Il recupero può essere rapido
se non sono state somministrate grandi quantità di
farmaco.
Tossicità cardiovascolare
La tossicità cardiovascolare è indice di
una situazione più grave. Come risultato di elevate
concentrazioni sistemiche di anestetici locali si possono
generare ipotensione, bradicardia, aritmia ed anche arresto
cardiaco. Nei volontari l’infusione intravenosa di
ropivacaina ha indotto una diminuzione della conduttività
e della contrattilità.
Gli effetti tossici cardiovascolari sono generalmente
preceduti da segni di tossicità del sistema nervoso
centrale, a meno che il paziente non abbia ricevuto un anestetico
generale o sia stato pesantemente sedato con benzodiazepine o
barbiturici.
Trattamento della tossicità
acuta
Devono essere a immediata disposizione gli strumenti e
i farmaci necessari al monitoraggio ed al trattamento
d’emergenza.
La somministrazione di anestetici locali deve essere
immediatamente sospesa se compaiono sintomi di tossicità
sistemica acuta.
In caso di convulsioni si renderà necessario un
trattamento allo scopo di mantenere l’ossigenazione,
bloccare le convulsioni e supportare il circolo.
Quando necessario deve essere somministrato ossigeno e
la ventilazione deve essere assistita (maschera e pallone di
Ambu). Se le convulsioni non cessano spontaneamente in 15-20
secondi deve essere somministrato un anticonvulsivante per via
endovenosa. 1-3 mg/kg di tiopentale sodico e.v. può
rapidamente bloccare le convulsioni. In alternativa può
essere utilizzato diazepam 0,1 mg/kg e.v. anche se la sua azione
è più lenta. Le convulsioni muscolari possono
essere rapidamente interrotte con succinilcolina, ma i pazienti
dovranno essere sottoposti a ventilazione meccanica e a
intubazione tracheale.
Se è evidente la depressione cardiovascolare
(ipotensione, bradicardia) deve essere somministrata efedrina
5-10 mg e.v. e ripetuta se necessario dopo 2-3 minuti. Ai bambini
deve essere somministrato un dosaggio di efedrina adeguato
all’ età e al peso.
Se dovesse manifestarsi un arresto circolatorio deve
essere immediatamente effettuata la rianimazione cardiopolmonare.
E’ di vitale importanza garantire una ossigenazione
ottimale, supportare la ventilazione e la circolazione e trattare
l’acidosi.
�
Categoria farmacoterapeutica (codice ATC): N01B B09
Ropivacaina è un anestetico locale di tipo
amidico a lunga durata d’azione, che presenta sia effetti
anestetici che effetti analgesici. Ad alte dosi produce anestesia
chirurgica, mentre dosaggi più bassi inducono un blocco
sensitivo con limitato e non progressivo blocco motorio.
Il meccanismo d’azione è ascrivibile ad
una riduzione reversibile della permeabilità della
membrana delle fibre nervose agli ioni sodio. Ne conseguono la
diminuzione della velocità di depolarizzazione e
l’aumento della soglia di eccitabilità che si
traducono nel blocco degli impulsi nervosi a livello locale.
La proprietà più caratteristica della
ropivacaina è la lunga durata d’azione.
L’inizio dell’attività e la durata
dell’efficacia anestetica dipendono dal sito di
somministrazione e dal dosaggio e non sono influenzati dalla
presenza di vasocostrittori (es. adrenalina).
Per i dettagli riguardanti l’inizio
dell’attività e la durata dell’azione si
rimanda alla tabella riportata nella “Posologia e metodi di
somministrazione”.
In volontari sani la ropivacaina somministrata in
infusione endovenosa è stata ben tollerata a basse dosi.
Ad alti dosaggi (dose massima tollerata) si sono manifestati i
sintomi attesi a carico del Sistema Nervoso Centrale. Gli studi
clinici con questo farmaco indicano un buon margine di
tollerabilità se usato in maniera adeguata alle dosi
raccomandate.
Nei bambini, è raro rilevare, dopo blocco epidurale
caudale, ipotensione e bradicardia.
�
Ropivacaina ha un centro chirale ed è
disponibile come forma enantiomera levogira pura. E’
altamente liposolubile. Tutti i suoi metaboliti hanno un effetto
anestetico locale ma di potenza considerevolmente minore e durata
più breve rispetto alla ropivacaina.
La concentrazione plasmatica di ropivacaina dipende dal
dosaggio, dalla via di somministrazione e dalla vascolarizzazione
del sito di iniezione.
Ropivacaina segue una cinetica lineare e la
Cmax è proporzionale alla dose. Ropivacaina
mostra, nell'adulto, un assorbimento dallo spazio epidurale
completo e bifasico, con emivita delle due fasi dell’ordine rispettivamente di 14
minuti e 4 ore. Il lento assorbimento è il fattore
limitante nella eliminazione della ropivacaina e questo spiega
perché l’emivita apparente di eliminazione dopo
somministrazione epidurale è più lunga di quella
dopo somministrazione endovenosa.
Ropivacaina presenta una clearance plasmatica media
totale dell’ordine di 440 ml/minuto, una clearance renale
di 1 ml/minuto, un volume di distribuzione allo steady state di
47 litri ed un’emivita terminale di 1,8 ore dopo
somministrazione ev. Ropivacaina ha un rapporto di estrazione
epatica intermedia pari a 0,4 e nel plasma è
principalmente legata alla glicoproteina a1-acida, con
una frazione non legata pari a circa il 6%.
Durante l’infusione epidurale continua è
stato rilevato un aumento della concentrazione plasmatica totale
correlabile ad un aumento post-operatorio di glicoproteina
a1-acida.
Le variazioni della concentrazione della frazione non
legata, farmacologicamente attiva, sono state minori di quelle
della concentrazione plasmatica totale.
Nei bambini tra 1 e 12 anni è stato dimostrato
che la farmacocinetica di ropivacaina dopo anestesia
locoregionale non è età correlata. In quasti
pazienti la ropivacaina ha una clearance plasmatica totale
nell’ordine dei 7,5 ml/min kg, una clearance della frazione
plasmatica non legata di 0,15 l/min kg, un volume di
distribuzione allo steady state di 2,4 l/kg, una frazione non
legata del 5% e una emivita terminale di 3 ore. Ropivacaina
mostra un assorbimento bifasico dallo spazio caudale. La
clearance legata al peso corporeo in tale gruppo di età
è simile a quella degli adulti.
Ropivacaina attraversa rapidamente la placenta e
l’equilibrio fra la frazione legata con quella libera viene
prontamente raggiunto. Il grado del legame con le proteine
plasmatiche nel feto è minore di quello osservabile nella
madre; questo determina nel feto una concentrazione plasmatica
totale inferiore rispetto alla madre.
Ropivacaina è ampiamente metabolizzata
principalmente mediante idrossilazione aromatica. Dopo
somministrazione endovenosa l’86% della dose viene
eliminata nelle urine e di questa solo l’1% è
relativo a farmaco immodificato. Il maggior metabolita è
la 3-idrossiropivacaina che per circa il 37% viene escreto nelle
urine, principalmente come coniugato. L’escrezione urinaria
di 4-idrossiropivacaina, del metabolita N-dealchilato e del
4-idrossidealchilato è pari all’1-3%. La
3-idrossiropivacaina (coniugata + non coniugata) mostra
concentrazioni determinabili solo nel plasma.
Il quadro metabolico è risultato simile nei
bambini al di sopra di 1 anno.
Non ci sono evidenze di una racemizzazione in vivo
della ropivacaina.
�
In base agli studi farmacologici convenzionali di
tollerabilità, di tossicità � di dosi singole e
ripetute, di tossicità riproduttiva, di potenziale
mutagenico, e di tossicità locale non si sono evidenziati
rischi per gli esseri umani, a parte quelli attesi in base
all’azione farmacodinamica di alte dosi di ropivacaina
(quali ad esempio segni a carico del SNC, comprese convulsioni, e
cardiotossicità).
�
Sodio cloruro
Acido cloridrico
Sodio idrossido
Acqua per preparazioni iniettabili
�
Non sono state studiate compatibilità con altre
soluzioni diverse da quelle indicate al punto 6.6.
Nelle soluzioni alcaline possono verificarsi
precipitazioni in quanto la ropivacaina è scarsamente
solubile a pH superiore a 6.
�
Fiale (Polyamp): 3 anni a
confezionamento integro.
Sacche per infusione (Polybag): 2 anni
a confezionamento integro.
�
Non conservare al di sopra di 30°C. Non
congelare.
�
Naropina 2 mg/ml
5 fiale sterili in polipropilene
(Polyamp) da 10 ml in blister sterile
5 sacche sterili in polipropilene
(Polybag) da 100 ml in blister sterile
5 sacche sterili in polipropilene
(Polybag) da 200 ml in blister sterile
Naropina 7,5 mg/ml
5 fiale sterili in polipropilene
(Polyamp) da 10 ml in blister sterile
Naropina 10 mg/ml
5 fiale sterili in polipropilene
(Polyamp) da 10 ml in blister sterile
������
Le fiale in polipropilene (Polyamp) sono
specificamente progettate per adattarsi a siringhe con attacco
Luer Lock e Luer.
�
La specialità è priva di conservanti ed
è monouso. Eventuali residui di soluzione devono essere
eliminati. Il contenitore primario integro
(Polyamp / Polybag) non deve
essere risterilizzato.
La soluzione per infusione di Naropina contenuta nelle sacche
di polipropilene (Polybag) è compatibile dal punto di
vista chimico e fisico con i seguenti farmaci:
Concentrazione di Naropina: 1-2
mg/ml
|
Farmaco
|
Concentrazione*
|
Fentanil citrato
|
1,0-10,0 microgrammi/ml
|
Sufentanil citrato
|
0,4-4,0 microgrammi/ml
|
Morfina solfato
|
20,0-100,0 microgrammi/ml
|
Clonidina cloridrato
|
5,0-50,0 microgrammi/ml
|
* L’intervallo di valori di concentrazione riportato in
tabella è più ampio rispetto a quanto utilizzato
nella pratica clinica. Le infusioni epidurali di
Naropina/sufentanil citrato, Naropina/morfina solfato e
Naropina/clonidina cloridrato non sono state valutate in studi
clinici.
Le miscele sono stabili dal punto di vista chimico e fisico
per 30 giorni, se conservate a temperatura compresa tra 20 e
30°C, ma da un punto di vista microbiologico, le miscele
devono essere utilizzate immediatamente. Se ciò non
avviene, le condizioni e i tempi di conservazione prima
dell’uso sono responsabilità
dell’utilizzatore, queste, in ogni modo, non devono
superare le 24 ore a temperatura compresa tra 2 e 8°C.
�
AstraZeneca S.p.A. – Palazzo Volta - Via F.
Sforza - 20080 Basiglio (MI)
�
������ Naropina 2 mg/ml
������ 5 fiale sterili in polipropilene
(Polyamp) da 10 ml in blister sterile - AIC n.
032248027/M
������ 5 sacche sterili in polipropilene
(Polybag) da 100 ml in blister sterile - AIC
n.032248078/M
������ 5 sacche sterili in polipropilene
(Polybag) da 200 ml in blister sterile - AIC
n.032248080/M
������ Naropina 7,5 mg/ml
������ 5 fiale sterili in polipropilene
(Polyamp) da 10 ml in blister sterile - AIC n.
032248104/M
������
������ Naropina 10 mg/ml
������ 5 fiale sterili in polipropilene
(Polyamp) da 10 ml in blister sterile - AIC n.
032248167/M
�
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�
30.10.1996 / 15.09.2000
�
TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]
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Dicembre 2002.
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