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04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza ed allattamento
04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio

  Farmaci in Emergenza

05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
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08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
spazio01 REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO
10.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90
12.0

     

- [Vedi Indice]

NATRILIX LP 1,5 mg

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- [Vedi Indice]Principio attivo:indapamide 1,500 mg.

- [Vedi Indice]

Compresse rivestite a liberazione prolungata.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

- [Vedi Indice]

 

- [Vedi Indice]Ipertensione arteriosa essenziale.

  - [Vedi Indice]

Via orale.

Una compressa ogni 24 ore, preferibilmente al mattino.

A dosi più elevate l'attività antiipertensiva dell'indapamide non è aumentata mentre risulta incrementato il suo effetto saluretico.

04.3 Controindicazioni - [Vedi Indice]

Ipersensibilità ai sulfamidici, Insufficienza renale grave, Encefalopatia epatica o grave compromissione della funzionalità epatica, Ipokaliemia.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - [Vedi Indice]

In caso di funzionalità epatica compromessa, i diuretici tiazidici possono causare una encefalopatia epatica. In questo caso, la somministrazione del diuretico deve essere immediatamente interrotta.

Precauzioni d'uso

Equilibrio idroelettrolitico

Natriemia - Deve essere controllata sia prima di iniziare la terapia che successivamente ad intervalli regolari di tempo. Infatti, qualsiasi terapia diuretica può provocare una iponatriemia con conseguenze talvolta gravi. Poiché la diminuzione della natriemia può inizialmente essere asintomatica, è essenziale un regolare controllo della stessa ancora più frequentemente nei soggetti anziani e nei pazienti cirrotici (cfr. le voci "Effetti indesiderati" e "Sovradosaggio").

Kaliemia - La deplezione del potassio con ipokaliemia rappresenta il rischio maggiore dei diuretici tiazidici ed affini. Il rischio di insorgenza di una ipokaliemia (< 3,4 mmol/l) deve essere prevenuto nella popolazione a rischio, quali i soggetti anziani, denutriti e/o polimedicati, i pazienti cirrotici con edema e ascite, con malattie coronariche e insufficienza cardiaca. Infatti, in tali casi, l'ipokaliemia aumenta la tossicità cardiaca dei digitalici e il rischio di aritmie.

Sono a rischio anche i soggetti che presentano un tratto QT lungo, sia di origine congenita che iatrogena. L'ipokaliemia, come la bradicardia, è inoltre un fattore che predispone l'insorgenza di gravi aritmie, in particolare le "torsioni di punta", potenzialmente fatali.

In tutti questi casi sono necessari controlli della kaliemia più frequenti. Il primo controllo del potassio plasmatico deve essere effettuato durante la prima settimana dall'inizio del trattamento. L'accertamento di una ipokaliemia richiede la correzione della stessa.

Calcemia - I diuretici tiazidici possono ridurre l'escrezione urinaria di calcio e causare un lieve e transitorio aumento della calcemia. Una ipercalcemia franca può essere dovuta ad un precedente iperparatiroidismo non riconosciuto.

Il trattamento deve essere interrotto prima del controllo della funzionalità paratiroidea.

Glicemia-Un controllo della glicemia è importante nei pazienti dietetici soprattutto in presenza di ipokaliemia.

Uricemia -La tendenza agli attacchi di gotta può risultare aumentata nei pazienti iperuricemici.

Funzionalità renale e diuretici-I diuretici tiazidici sono pienamente efficaci solo quando la funzionalità renale è normale o poco compromessa (creatininemia sotto il livello di 25 mg/l, ossia 220 mmol/l nell'adulto). Nel soggetto anziano, la creatinina deve essere aggiustata in funzione dell'età, del peso e del sesso.

L'ipovolemia, secondaria alla perdita di acqua e sodio indotta dal diuretico all'inizio della terapia, induce una riduzione della filtrazione glomerulare. Ciò può portare ad un incremento dell'urea e della creatinina plasmatiche. Questa transitoria insufficienza renale funzionale è senza conseguenze nel soggetto con funzione renale normale, ma può aggravare una insufficienza renale preesistente.

Atleti

Si richiama l'attenzione degli atleti sul fatto che questo farmaco contiene un principio attivo che può dare una reazione positiva ai test anti-doping.

04.5 Interazioni - [Vedi Indice]

Associazioni sconsigliate

Litio - Con l'uso del prodotto, come con una dieta priva di sodio, si riscontra un aumento del litio plasmatico con segni di sovradosaggio (ridotta escrezione del litio urinario). Se l'uso di diuretici si rende comunque necessario, è richiesto un attento monitoraggio del litio del plasma ed un adattamento della dose.

- Farmaci non antiaritmici che causano "torsioni di punta" o che prolungano l'intervallo QT (astemizolo, bepridil, eritromicina i.v., alofantrine, pentamidina, sultopride, terfenadina, vincamina):

"Torsioni di punta" (l'ipokaliemia è un fattore predisponente, come la bradicardia e un preesistente intervallo Q. T. lungo).

In presenza di ipokaliemia impiegare sostanze che non presentino l'inconveniente di provocare "torsioni di punta".

Associazioni che richiedono precauzioni d'uso

FANS (sistemici), salicilati ad alte dosi - È possibile la riduzione dell'effetto antiipertensivo dell'indapamide e l'insufficienza renale acuta nel paziente disidratato (diminuzione della filtrazione glomerulare). Si raccomanda pertanto di idratare il paziente e di controllare la funzionalità renale all'inizio della terapia.

Altri composti ipokaliemizzanti -amfotericina B (i.v.), glico e mineralocorticoidi (sistemici), tetracosactide, lassativi stimolanti.

Per l'aumentato rischio di ipokaliemia (effetto additivo) è richiesto il monitoraggio della kaliemia e, se necessario, la correzione della stessa. Ciò deve essere particolarmente tenuto presente in caso di concomitante terapia digitalica. Impiegare lassativi non stimolanti.

Baclofene - È possibile un aumento dell'effetto antiipertensivo; per cui è necessario idratare il paziente e controllare la funzionalità renale all'inizio della terapia.

Digitalici - L'ipokaliemia che può essere indotta dall'indapamide, predispone agli effetti tossici dei digitalici; di conseguenza controllare la kaliemia, l'ECG, e se necessario, adattare la terapia.

Associazioni che possono essere prese in considerazione

Diuretici risparmiatori di potassio (amiloride, spironolattone, triamterene) - Questa razionale associazione, utile per alcuni pazienti, non elimina la possibilità di ipokaliemia o, in particolare nei pazienti con insufficienza renale e nei diabetici, di iperkaliemia.

Monitorare pertanto la kaliemia, l'ECG se richiesto e adattare la terapia, se necessario.

Inibitori dell'enzima di conversione (ACE-inibitori) - Esiste rischio di improvvisa ipotensione e/o di insufficienza renale acuta quando il trattamento con un ACE-inibitore viene iniziato in presenza di una preesistente deplezione di sodio (in particolare nei soggetti con stenosi dell'arteria renale).

Nell'ipertensione arteriosa, quando un precedente trattamento diuretico può aver causato una deplezione di sodio è necessario:

o interrompere il diuretico 3 giorni prima dell'inizio della terapia con l'ACE-inibitore e se necessario reintrodurre un diuretico ipokaliemizzante;o somministrare dosi iniziali ridotte di ACE-inibitore aumentandole soltanto gradualmente.

Nell'insufficienza cardiaca congestizia, iniziare con una dose di ACE-inibitore molto bassa, possibilmente dopo una riduzione della dose del diuretico ipokaliemizzante associato.

In tutti i casi, monitorare la funzionalità renale (creatinina plasmatica) durante le prime settimane di trattamento con un ACE-inibitore.

Agenti antiaritmici che possono causare "torsioni di punta":antiaritmici del gruppo Ia (chinidina, idrochinidina, disopiramide), amiodarone, bretilio, sotalolo.

L'ipokaliemia è un fattore predisponente, come la bradicardia ed un preesistente intervallo QT lungo della comparsa di "torsioni di punta"; per cui è necessario prevenire l'ipokaliemia e, se necessario, correggerla e controllare l'intervallo QT. In caso di "torsioni di punta", non usare antiaritmici ma trattamento con pace-maker.

Metformina - In presenza di insufficienza renale funzionale correlata ai diuretici e più particolarmente ai diuretici dell'ansa, esiste un aumentato rischio di acidosi lattica indotta dalla metformina.

Non usare metformina quando la creatinina plasmatica oltrepassa i 15 mg/litro (135 micromoli/litro) nell'uomo e 12 mg/litro (110 micromoli/litro) nella donna.

Mezzi di contrasto iodati- In presenza di disidratazione provocata da diuretici, c'è un aumentato rischio di insufficienza renale acuta, in particolare quando vengono usate dosi elevate di mezzi di contrasto iodati.

Reidratare il paziente prima della somministrazione del composto iodato.

Antidepressivi tipo imipramina (triciclici), neurolettici - Questo tipo di associazione può causare un effetto antiipertensivo e aumentato rischio di ipotensione ortostatica (effetto additivo).

Sali di calcio - Rischio di ipercalcemia da ridotta eliminazione urinaria di calcio.

Ciclosporina - L'associazione con ciclosporina determina rischio di aumentata creatininemia senza alcuna modificazione dei livelli di ciclosporina circolante, anche in assenza di deplezione idrosodica.

Corticosteroidi, tetracosactide (sistemici) - Diminuito effetto antiipertensivo (ritenzione idrosodica dovuta ai corticosteroidi).

04.6 Gravidanza ed allattamento - [Vedi Indice]

Gravidanza

Come regola generale, i diuretici devono essere evitati in gravidanza e non devono essere mai usati per trattare l'edema fisiologico della stessa. I diuretici possono provocare ischemia fetoplacentare, con rischio di compromissione dell'accrescimento fetale.

Allattamento

L'allattamento al seno è sconsigliato (l'indapamide passa nel latte materno).

04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine - [Vedi Indice]

Il Natrilix LP 1,5 mg non influenza la vigilanza ma, in casi individuali, possono verificarsi reazioni differenti in relazione con la riduzione della pressione arteriosa, specialmente all'inizio del trattamento o quando è aggiunto un altro agente antiipertensivo. Come risultato può essere compromessa la capacità di guidare veicoli o di utilizzare macchinari.

04.8 Effetti indesiderati - [Vedi Indice]

La maggior parte degli effetti indesiderati concernenti parametri clinici o di laboratorio sono dose dipendenti.

I diuretici affini ai tiazidici, fra cui l'indapamide, possono provocare:

Riguardo ai parametri di laboratorio

Deplezione del potassio con ipokaliemia, particolarmente grave in certe popolazioni ad alto rischio (cfr. "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso").Durante gli studi clinici, un'ipokaliemia, (potassio plasmatico <3,4 mmol/l), è stata osservata nel 10% dei pazienti e un'ipokaliemia (<3,2 mmol/l) nel 4% dei pazienti dopo 4 - 6 settimane di trattamento. Dopo 12 settimane di trattamento, la caduta media della kaliemia era di 0,23 mmol/l.Iponatriemia con ipovolemia responsabile della disidratazione e di ipotensione ortostatica. La perdita concomitante di ioni cloro può portare ad un'alcalosi metabolica secondaria compensatoria: l'incidenza e l'entità di questo effetto sono lievi.Un incremento dell'uricemia e della glicemia durante il trattamento: l'opportunità dell'uso di questi diuretici deve essere attentamente vagliata nei pazienti con gotta o diabete.Eventi ematologici, molto più rari: trombocitopenia, leucopenia, agranulocitosi, anemia plastica, anemia emolitica.Ipercalcemia: estremamente rara.

Riguardo ai parametri clinici

In presenza di insufficienza epatica, possibile insorgenza di encefalopatia epatica (cfr. "Controindicazioni" ed "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso").Reazioni di ipersensibilità, essenzialmente dermatologiche, nei soggetti predisposti alle manifestazioni allergiche ed asmatiche.Eruzioni macopapulose, porpora, possibile peggioramento di un preesistente lupus eritematoso acuto disseminato.Nausea, stipsi, secchezza delle fauci, vertigini, astenia, parestesia, cefalea, riscontrati raramente e rispondenti nella maggior parte dei casi alla riduzione della dose.Eccezionalmente, pancreatite.

04.9 Sovradosaggio - [Vedi Indice]

L'indapamide non ha mostrato tossicità fino ai 40 mg, ossia 27 volte la dose terapeutica.

I segni dell'intossicazione acuta si manifestano soprattutto con turbe idroelettrolitiche (iponatriemia, ipokaliemia). Clinicamente, possibilità di nausea, vomito, ipotensione, crampi, vertigini, sonnolenza, stati confusionali, poliuria od oliguria fino ad una possibile anuria (per ipovolemia).

I primi provvedimenti consistono nell'eliminare rapidamente i prodotti ingeriti mediante lavanda gastrica e/o nella somministrazione di carbone attivato; quindi nel ristabilire l'equilibrio idroelettrolitico, in un centro specializzato, fino a normalizzazione.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

- [Vedi Indice]

05.1 Proprietà farmacodinamiche - [Vedi Indice]

Diuretico antiipertensivo

L'indapamide è un derivato della sulfonamide con un anello indolico, farmacologicamente affine ai diuretici tiazidici, che agisce inibendo il riassorbimento del sodio nel segmento corticale di diluizione. Aumenta l'escrezione urinaria del sodio e dei cloruri e, in minor misura, quella del potassio e del magnesio, aumentando così la diuresi e svolgendo una azione antiipertensiva.

Le sperimentazioni di fase II e III hanno mostrato in monoterapia un effetto antiipertensivo persistente per 24 ore, che compare a dosi alle quali le proprietà diuretiche appaiono solo di moderata intensità.

L'attività antiipertensiva dell'indapamide è correlata ad un miglioramento della compliance delle arterie e ad una riduzione della resistenza arteriolare periferica totale. L'indapamide riduce l'ipertrofia ventricolare sinistra.

Oltre ad una certa dose i diuretici tiazidici e affini hanno un plateau di effetto terapeutico mentre continuano ad aumentare gli effetti indesiderati. Se il trattamento è inefficace la dose non deve essere aumentata.

Inoltre, a breve, medio e lungo termine, è stato dimostrato nel soggetto iperteso che l'indapamide:

non interferisce con il metabolismo lipidico: trigliceridi, LDL-colesterolo e HDL-colesterolo;non interferisce con il metabolismo dei carboidrati, anche nell'iperteso diabetico.

05.2 Proprietà farmacocinetiche - [Vedi Indice]

L'indapamide 1,5 mg è fornita in una formulazione a liberazione prolungata basata su una matrice nella quale il principio attivo è disperso in un supporto che consente la liberazione prolungata dell'indapamide.

Assorbimento

La frazione d'indapamide rilasciata è rapidamente e totalmente assorbita dal tratto digestivo gastrointestinale.

L'assunzione di cibi aumenta leggermente la velocità di assorbimento ma non ha influenza sulla quantità di farmaco assorbito.

Il picco ematico che segue una singola dose è raggiunto 12 ore circa dall'ingestione. La somministrazione ripetuta riduce la variazione delle concentrazioni ematiche tra due dosi.

Esiste una variabilità intra-individuale.

Distribuzione

La percentuale di legame dell'indapamide alle proteine plasmatiche è del 79%.

L'emivita di eliminazione plasmatica è compresa tra 14 e 24 ore (media 18 ore).

Lo stato di equilibrio è raggiunto dopo 7 giorni.

Le somministrazioni ripetute non portano ad accumulo.

Metabolismo

L'eliminazione è essenzialmente urinaria (70 % della dose) e fecale (22 %) sotto forma di metaboliti inattivi.

Soggetti ad alto rischio

I parametri farmacocinetici rimangono immodificati nei pazienti con insufficienza renale.

05.3 Dati preclinici di sicurezza - [Vedi Indice]

Le dosi più alte somministrate per via orale a differenti specie animali (da 40 a 8.000 volte la dose terapeutica) hanno dimostrato un'esacerbazione delle proprietà saluretiche dell'indapamide. I sintomi principali da avvelenamento negli studi di tossicità acuta con indapamide somministrata per via endovenosa o intraperitoneale sono stati correlati all'azione farmacologica dell'Indapamide, come per esempio bradipnea e vasodilatazione periferica.

- [Vedi Indice]

06.1 Eccipienti - [Vedi Indice]

Lattosio, idrossipropilmetilcellulosa, polividone, silice colloidale anidra, magnesio stearato, titanio biossido, glicerolo, macrogol.

06.2 Incompatibilità - [Vedi Indice]

Nessuna.

06.3 Periodo di validità - [Vedi Indice]

2 anni.

- [Vedi Indice]

Non sono richieste speciali precauzioni per la conservazione. (Vedi provvedimento + G.U. in allegato).

- [Vedi Indice]

Blister termoforato (PVC-alluminio) 30 compresse

. - [Vedi Indice]

Nessuna.

- [Vedi Indice]

LES LABORATOIRES SERVIER

92200 Neuilly sur Seine (Francia)

Rappresentante per l'Italia: Servier Italia S.p.A.

Via degli Aldobrandeschi, 107 - Roma

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

AIC n. 024032031

spazio01 REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO - [Vedi Indice]

Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica ripetibile.

10.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - [Vedi Indice]

4 giugno 1996

y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]

Natrilix LP non appartiene a nessuna delle tabelle del DPR 309/90.

12.0 - [Vedi Indice]

Luglio 2000

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