Interazioni - [Vedi Indice]
La somministrazione concomitante di tropisetron con
rifampicina o con altri farmaci induttori degli enzimi epatici
(ad esempio fenobarbital) determina una diminuzione delle
concentrazioni plasmatiche di tropisetron e, quindi, richiede un
aumento del dosaggio nei pazienti con metabolizzazione rapida (ma
non nei soggetti con metabolizzazione lenta). Gli effetti degli
inibitori dell’enzima citocromo P450, come la cimetidina,
sui livelli plasmatici di tropisetron sono trascurabili e non
richiedono un aggiustamento posologico.
Non sono stati condotti studi di interazione con tropisetron e
i farmaci impiegati in anestesia.
E’ stato osservato un prolungamento
dell’intervallo QTc, anche se non clinicamente
significativo, in pazienti ai quali sono state somministrate alte
dosi di tropisetron (superiori a 80 mg), per via endovenosa.
E’ necessaria, quindi, particolare cautela quando altri
farmaci che possono prolungare l’intervallo QTc vengono
somministrati contemporaneamente a Navoban.
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NAVOBAN non deve essere somministrato in
gravidanza, a meno che l’intervento chirurgico non
comprenda l'aborto terapeutico.
Nel ratto, dopo somministrazione di tropisetron radiomarcato,
la sostanza radioattiva viene escreta nel latte. Non è
noto se tropisetron sia escreto nel latte umano e, quindi, le
pazienti trattate con NAVOBAN non devono
allattare.
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Non esistono dati sull’effetto di questo farmaco sulla
capacità di guida. Si tenga presente che possono insorgere
quali effetti collaterali stordimento e stanchezza.
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Gli effetti indesiderati sono transitori alla posologia
raccomandata. L’effetto indesiderato osservato più
di frequente alla dose di 2 mg è la cefalea, mentre, a
dosi più elevate, si osservano stitichezza e, meno
frequentemente anche, stordimento, stanchezza e disturbi
gastrointestinali, come dolore addominale e diarrea.
Come con altri antagonisti dei recettori 5-HT3,
raramente si osservano reazioni di ipersensibilità
(‘reazioni di tipo I’) con uno o più dei
seguenti sintomi: vampate di calore al viso e/o orticaria
generalizzata, senso di pressione al torace, dispnea,
broncospasmo acuto, ipotensione.
In casi molto rari, sono stati segnalati collasso, sincope o
arresto cardiovascolare, ma la correlazione con
NAVOBAN non è stata accertata. Alcuni
possono essere stati causati dalla terapia concomitante o dalla
malattia di base.
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Sintomi: a dosi ripetute molto elevate, si osservano
allucinazioni visive e, in pazienti con� ipertensione
preesistente, aumento della pressione arteriosa.
Trattamento: sono consigliati il trattamento
sintomatico con monitoraggio frequente dei segni vitali ed
un'attenta osservazione del paziente.
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Tropisetron è un antagonista competitivo molto potente
e selettivo dei recettori 5-HT3, una sottoclasse dei
recettori serotoninergici situati nei neuroni periferici e nel
Sistema Nervoso Centrale. Un intervento chirurgico ed il
trattamento con determinate sostanze, compresi alcuni
chemioterapici, possono determinare il rilascio di serotonina
(5-HT) dalle cellule enterocromaffino-simili nella mucosa
viscerale e dare inizio al riflesso del vomito ed alla sensazione
di nausea ad esso associata. Tropisetron blocca selettivamente
l’eccitazione dei recettori 5-HT3 pre-sinaptici
dei neuroni periferici coinvolti nel suddetto riflesso e
può esercitare ulteriori azioni dirette nel Sistema
Nervoso Centrale sui recettori 5-HT3 mediando
l’azione dell’input vagale all’area postrema.
Questi effetti sono considerati il meccanismo d’azione di
base dell’effetto antiemetico del tropisetron.
Tropisetron ha una durata d’azione di 24 ore.
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Tropisetron si lega per il 71% alle proteine plasmatiche
(specialmente alle 1-
glicoproteine) in maniera aspecifica. Il volume di
distribuzione negli adulti è di 400-600 L.
Tropisetron viene metabolizzato per idrossilazione nelle
posizioni 5, 6 o 7 dell'anello indolico, seguita da una reazione
di coniugazione al glucuronide o al solfato ed escrezione
nell’urina o nella bile (rapporto urine/feci 5:1). I
metaboliti hanno una potenza notevolmente ridotta per il
recettore 5-HT3 e non contribuiscono all’azione
farmacologica del farmaco. Il metabolismo di tropisetron è
collegato al polimorfismo genetico della via
sparteina/debrisochina. E’ noto che circa l’8% della
popolazione caucasica è costituito da metabolizzatori
lenti della via della sparteina/debrisochina.
L’emivita di eliminazione (fase b) è di circa 8
ore nei soggetti a metabolizzazione rapida; nei soggetti a
metabolizzazione lenta, essa può arrivare a 45 ore (vedere
punto 4.4 ‘Speciali avvertenze e precauzioni per
l’uso’).
La clearance totale di tropisetron è di circa 1 L/min e
la clearance renale contribuisce per circa il 10%. In pazienti
che sono metabolizzatori lenti, la clearance totale è
ridotta a 0,1-0,2 L/min, anche se la clearance totale resta
invariata. Questa riduzione della clearance non renale determina
un’emivita di eliminazione più lunga di circa 4-5
volte e valori di AUC superiori di 5-7 volte. Il Cmax
ed il volume di distribuzione non sono diversi rispetto a quelli
dei soggetti a metabolizzazione rapida. Nei metabolizzatori lenti
viene escreta nell'urina una maggiore percentuale di tropisetron
invariato rispetto ai soggetti a metabolizzazione rapida.
Gli enzimi epatici coinvolti nel metabolismo di tropisetron
possono diventare saturi durante la somministrazione ripetuta, il
che potrebbe portare ad un aumento dose-dipendente dei livelli
plasmatici del farmaco durante la somministrazione ripetuta.
Questo accumulo è rilevante dal punto di vista
farmacocinetico solo a dosi di NAVOBAN superiori
a 10 mg due volte al giorno. Tuttavia, anche in metabolizzatori
lenti, l’esposizione totale al farmaco in queste condizioni
resta entro i livelli tollerati dai pazienti e non si ritiene che
ciò costituisca un problema clinico alla dose
consigliata.
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Tropisetron e’ risultato privo di attivita’
mutagena in tests in vitro ed in vivo. In studi sul potenziale
carcinogenetico in topi e ratti e’ stata osservato un
aumento nell’incidenza di adenomi delle cellule epatiche
solo nei topi maschi a dosi elevate a partire da 30 mg/kg/die.
Ulteriori studi hanno confermato che questo risultato e’
specie e sesso-specifico.
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Acido acetico, acetato di sodio, cloruro di sodio, acqua per
preparazioni iniettabili.
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Non pertinente.
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Il periodo di validità della soluzione iniettabile
è di 5 anni.
La data di scadenza è riportata sull'astuccio. Sulle
fiale la data di scadenza è preceduta dalla sigla EXP.
Le soluzioni diluite sono fisicamente e chimicamente stabili
per almeno 24 ore. Secondo le Buone Pratiche Farmaceutiche,
tuttavia, le soluzioni diluite devono essere usate entro 3 ore
dopo la preparazione.
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Le fiale devono essere conservate fra 15 e 30°C. Non
è necessaria una particolare protezione dalla luce.
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Le fiale di NAVOBAN sono di vetro incolore e
sono contrassegnate da due anelli di colore blu. Esse sono
disponibili in confezioni da 1 e 5 fiale.
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Le fiale di vetro di NAVOBANcontengono 2 mg/2
ml di soluzione acquosa. Il contenuto delle fiale è
compatibile con le seguenti soluzioni iniettabili (1 mg di
tropisetron diluito in 20 ml): glucosio 5% (p/v); mannitolo 10%
(p/v); Ringer; cloruro di sodio 0,9% (p/v) e cloruro di potassio
0,3% (p/v); levulosio 5% (p/v).
Le soluzioni sono compatibili anche con i contenitori abituali
(vetro, PVC) e con i loro sets infusionali.
�
Novartis Farma S.p.A.
S.S. 233 (Varesina) Km 20,5 -� 21040 ORIGGIO VA
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��� 1 fiala 2 mg/2ml������ AIC n. 028456046/M
��� 5 fiale 2 mg/2 ml����� AIC n. 028456059/M
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Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.
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8.7.1997
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TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]
Nessuna
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Marzo 2000.
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