- [Vedi Indice]Prevenzione e trattamento dell'insufficienza coronarica: angina pectoris.
Ipertensione arteriosa. Trattamento dell'insufficienza cardiaca congestizia cronica.
Una capsula rigida a rilascio prolungato da 40 mg due volte al giorno.
Ipersensibilità ai componenti o sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico.
Emorragia cerebrale.
Apoplessia cerebrale acuta con aumento della pressione endocranica.
Shock cardiovascolare.
Marcata stenosi aortica.
Pazienti con severa disfunzione ventricolare sinistra o insufficienza cardiaca.
Gravidanza.
Allattamento.
Interrompere la terapia con nicardipina in pazienti che presentino dolore ischemico entro 30 minuti dall'inizio della terapia o dopo l'aumento della dose.
Qualora il trattamento con nicardipina sia effettuato in pazienti già in terapia con beta bloccanti la sostituzione di questi ultimi con nicardipina deve essere attuata con una graduale riduzione del dosaggio, preferibilmente nell'arco di 8 - 10 giorni.
Durante il trattamento con nicardipina evitare l'assunzione di succo di pompelmo in quanto può interferire con il metabolismo del farmaco.
Il farmaco deve essere usato con precauzione e sotto sorveglianza medica nei pazienti con affezioni epatiche e renali, con glaucoma, con ipotensione arteriosa.
Occasionalmente sono stati osservati aumenti della bilirubina, della SGOT, della SGPT, della fosfatasi alcalina.
È pertanto opportuno procedere a periodici controlli della funzionalità epatica interrompendo all'occorrenza il trattamento.
Sono stati talvolta osservati aumenti dell'azotemia e della creatininemia; anche tali parametri devono essere opportunamente controllati interrompendo il trattamento in caso di constatata anormalità. In caso di comparsa di fenomeni di ipersensibilità, quali rash cutanei e prurito diffuso, è opportuno sospendere il trattamento.
Egualmente ci si comporterà nei rari casi in cui si osservasse granulocitopenia.
La somministrazione di nicardipina in pazienti con distrofia muscolare di Duchenne può peggiorare la depressione respiratoria.
Tenere fuori della portata dei bambini .
Il farmaco ha proprietà vasodilatatrici e quindi può potenziare l'effetto di vasodilatatori ed ipotensivi somministrati contemporaneamente.
Cimetidina: pazienti in trattamento con cimetidina e nicardipina devono essere attentamente monitorizzati poiché la cimetidina aumenta i livelli plasmatici della nicardipina.
Ciclosporina: i pazienti in trattamento con ciclosporina e nicardipina devono essere attentamente monitorizzati poiché la nicardipina aumenta la concentrazione ematica della ciclosporina.
Anestesia con fentanil: i pazienti in trattamento con nicardipina devono essere attentamente monitorizzati durante l'anestesia con fentanil per la possibilità di comparsa di severa ipotensione.
Antimicotici: l'assunzione contemporanea di antimicotici può interferire con il metabolismo del farmaco aumentandone i livelli plasmatici.
Succo di pompelmo: durante il trattamento con nicardipina evitare l'assunzione di succo di pompelmo in quanto può interferire con il metabolismo del farmaco aumentandone i livelli plasmatici.
In esperimenti sugli animali si è osservato che il peso dei feti e l'incremento ponderale era inferiore alla norma quando il farmaco veniva somministrato nell'ultima fase di gestazione. È pertanto controindicato l'impiego in gravidanza.
Si è inoltre osservato che il farmaco viene escreto nel latte materno per cui è opportuno evitare la somministrazione a donne che allattano.
Nel caso in cui si ritenga indispensabile l'impiego della nicardipina, interrompere l'allattamento.
Talvolta, soprattutto se contemporaneamente si assumono alcoolici, può ridursi la capacità di reazione e di conseguenza la prontezza di riflessi di chi deve guidare autoveicoli o far funzionare macchinari.
Oltre agli effetti cui è stata fatta menzione alla voce "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso", sono stati talora segnalati:
A carico dell'apparato digerente: nausea, anoressia, pirosi gastrica, stitichezza o diarrea, scialorrea.
A carico del sistema cardiovascolare: sensazione di calore o arrossamento del viso, palpitazioni, ipotensione, edema degli arti inferiori.
Altri effetti secondari osservati sporadicamente sono:
Sistema nervoso centrale: cefalea, sonnolenza, senso di stordimento, vertigini.
Apparato cutaneo: prurito, rash.
Effetti ematologici: trombocitopenia.
Apparato urogenitale: frequente nicturia.
Dopo assunzione di farmaci vasoattivi, anche se raramente, può essere avvertita una sensazione dolorosa a livello toracico: in questo caso è bene consultare il Medico.
Ipotensione, bradicardia, palpitazioni, flush, vertigini, confusione mentale sono possibili segni di sovradosaggio; in questi casi occorre porre il paziente in posizione tale da evitare l'anossia cerebrale, tenendo sotto controllo la pressione arteriosa, la funzione cardiaca e quella renale.
L'effetto Ca-antagonista può essere bilanciato mediante somministrazione di calcio gluconato endovena.
La nicardipina è caratterizzata da un'azione diretta sulla muscolatura liscia vasale: trattasi infatti di un calcio antagonista che, oltre a ridurre la disponibilità di calcio-ioni (Ca++ ) delle strutture contrattili delle cellule muscolari lisce dei vasi, inibisce la fosfodiesterasi determinando un conseguente aumento dell'AMP ciclico intracellulare, al quale è correlato un decremento di calcio-ioni.
Pertanto la nicardipina incrementa il flusso ematico dei distretti periferici mediante riduzione delle resistenze vascolari.
Nel caso di ipertensione arteriosa è in grado di ridurre i livelli pressori in maniera rapida e clinicamente significativa.
Il prodotto determina inoltre una riduzione delle crisi anginose aumentando l'apporto e l'utilizzo dell'ossigeno al miocardio.
La nicardipina è indicata nei casi di insufficienza cardiaca congestizia cronica, in quanto determina un netto miglioramento dei parametri caratterizzanti la patologia, sia attraverso un'azione diretta a livello del miocardio che per riduzione del post carico.
La cinetica del prodotto ha dimostrato che buoni livelli ematici di nicardipina si riscontrano a partire da 30 minuti e si mantengono ancora elevati dopo 8 ore dalla somministrazione orale.
I calcoli farmacocinetici hanno determinato un t1/2 di assorbimento di 0,83 ore ed un t1/2 di eliminazione di 2,76 ore.
Il metabolismo della nicardipina avviene prevalentemente per via epatica.
Dal punto di vista tossicologico la nicardipina evidenzia una modesta tossicità sistemica come dimostrato dai dati relativi alla DL50 e soprattutto dai risultati emersi dopo somministrazione cronica. Infatti, anche con dosi giornaliere 50 (cane) o 100 (ratto) volte superiori alle dosi terapeutiche umane, non si sono evidenziate particolari alterazioni.
Parimenti, dosi 30-80 volte superiori alle dosi comunemente utilizzate in terapia umana, non hanno determinato effetti embriotossici e teratogeni e non hanno modificato la funzione riproduttiva nel ratto maschio.
Compresse: cellulosa microcristallina, amido, magnesio stearato.
Capsule rigide a rilascio prolungato: saccarosio, amido di mais, Eudragit L, polivinilpirrolidone, talco, polietilenglicole 4000, gelatina (involucro), titanio biossido (involucro).
Non sono note incompatibilità.
3 anni a confezionamento integro.
Non vi sono particolari precauzioni per la conservazione.
Astuccio di 30 capsule rigide a rilascio prolungato da 40 mg in blister
Nulla da segnalare.
DOROM S.r.l.
Via Volturno, 48 - Quinto de' Stampi, Rozzano (MI)
30 capsule rigide a rilascio prolungato AIC n. 033608023\G
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Novembre 1999
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Novembre 1999
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