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La nizatidina iniettabile è indicata nell'ulcera
gastrica, ulcera duodenale ed esofagite da reflusso come
alternativa alla somministrazione orale per un uso a breve
termine in pazienti che non possono assumere il farmaco per via
orale.
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La nizatidina può essere somministrata esclusivamente
per infusione endovenosa, continua o intermittente, come
segue:
Infusione endovenosa continua: diluire 300 mg in 150 ml
di soluzione endovenosa compatibile (vedi oltre) ed infondere la
soluzione con velocità di infusione tale da consentire la
somministrazione di una dose di 10 mg/h.
Infusione endovenosa intermittente: diluire 100 mg (4
ml) in 50 ml di soluzione endovenosa compatibile ed effettuare
infusione endovenosa per un periodo di 15 minuti 3 volte al
giorno.
La dose totale giornaliera di nizatidina non deve eccedere i
480 mg. Allo scopo di mantenere un pH gastrico > 4, si
raccomanda un'infusione endovenosa continua di 10 mg/h.
Aggiustamento del dosaggio per pazienti con insufficienza
renale moderata o grave. La dose per pazienti con alterata
funzionalità renale dovrebbe essere ridotta come
segue:
ULCERA DUODENALE ATTIVA O GASTRICA
Clearance creatinina
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Dose
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20-50 ml/min
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120-150 mg al giorno
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<20 ml/min
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75 mg al giorno
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Alcuni pazienti anziani possono avere la clearance della
creatinina inferiore a 50 ml/min e, in base ai dati
farmacocinetici in pazienti con compromissione della
funzionalità renale, la dose dovrebbe essere ridotta di
conseguenza.
La nizatidina iniettabile può essere diluita con
soluzione fisiologica allo 0,9%, soluzione di Destrosio al 5%,
soluzione di Ringer lattato o soluzione di bicarbonato al 5%
(vedi anche 6.6“Istruzioni per l’impiego e la
manipolazione”).
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La nizatidina è controindicata in caso di
ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi
degli eccipienti del prodotto.
Dal momento che è stata osservata sensibilità
crociata tra i farmaci di questa classe (nizatidina inclusa), la
nizatidina non deve essere somministrata a pazienti con storia di
ipersensibilità ad altri anti-H2.
Gravidanza e allattamento.
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In caso di trattamento prolungato, deve essere attivato un
controllo medico rigoroso sugli effetti terapeutici e su
eventuali effetti indesiderati riscontrati.
Essendo la nizatidina parzialmente metabolizzata dal fegato e
quasi totalmente escreta dai reni, si consiglia cautela nel
trattamento di pazienti affetti da insufficienza epatica o
renale.
In particolare, nei pazienti affetti da insufficienza renale
moderata o grave, si dovrà ricorrere ad una riduzione del
dosaggio (vedi 4.2 –“Posologia e modo di
somministrazione”).
Prima di iniziare la terapia con nizatidina nell'ulcera
gastrica, deve essere esclusa la sua possibile natura maligna
poiché il trattamento con gli antagonisti
H2-istaminici allevia i sintomi associati al carcinoma
dello stomaco e ne ritarda la diagnosi.
Uso in pediatria: Non essendo a tutt'oggi
disponibili dati sull'impiego di nizatidina e.v. in pazienti di
età pediatrica, se ne sconsiglia l'uso nei bambini.
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Non sono state osservate interazioni tra nizatidina
somministrata oralmente e teofillina, clordiazepossido,
lorazepam, lidocaina, fenitoina, warfarin, aminofillina, diazepam
e metoprololo.
La nizatidina non interferisce con il sistema enzimatico che
metabolizza i farmaci� legati� al citocromo P-450; di
conseguenza, non sono prevedibili interazioni farmacologiche
mediate dall'inibizione del metabolismo epatico. In pazienti che
abbiano assunto alte dosi giornaliere di aspirina (3.900 mg) sono
stati riscontrati aumenti dei livelli sierici di salicilati in
corso di contemporanea somministrazione di nizatidina orale 150
mg 2 volte al giorno.
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La nizatidina è controindicata durante la gravidanza e
l'allattamento (vedi 4.3 -
‘Controindicazioni’).
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Negli studi clinici su larga scala, nessuno dei pazienti
trattati con nizatidina ha accusato difficoltà alla guida
o nell’uso di macchinari. Tuttavia, poiché il
prodotto può provocare sonnolenza e, talora, vertigini o
disturbi visivi, si consiglia prudenza a chi si accinge alla
guida.
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La sudorazione, l'orticaria e la sonnolenza sono risultati tra
gli effetti indesiderati significativamente più comuni nei
pazienti trattati con nizatidina.
Rari casi di tachicardia e bradicardia sono stati riportati a
seguito di iniezione endovenosa rapida di nizatidina.
In studi clinici di confronto con nizatidina per via orale
sono stati tuttavia riscontrati anche cefalea, astenia, disturbi
gastro-intestinali, vertigini, insonnia, ansia, nervosismo,
depressione, disturbi visivi.
Sono stati inoltre riportati:
A carico del fegato: a seguito della
somministrazione di nizatidina per via orale in alcuni pazienti
è stato riscontrato danno epatocellulare, evidenziato da
alterazione dei test enzimatici epatici (SGOT, SGPT o fosfatasi
alcalina) e occasionalmente correlato al farmaco.
In sperimentazioni cliniche su larga scala, sia i pazienti
trattati con placebo che quelli trattati con nizatidina, hanno
presentato lievi, transitori ed asintomatici aumenti delle
transaminasi. Nei rari casi di marcato aumento (>500 UI/l) in
pazienti trattati con nizatidina, non è stato possibile
evidenziare la causalità dell'alterazione, che era
peraltro asintomatica e prontamente reversibile alla sospensione
della terapia. Sono stati riportati casi di ittero colestatico ed
epatite.
Ogni alterazione si è dimostrata reversibile alla
sospensione del trattamento con nizatidina.
La nizatidina iniettabile non è associata ad
anormalità degli indici di funzionalità
epatica.
A carico del sistema nervoso centrale: rari e
reversibili casi di confusione mentale.
A carico del sistema endocrino: rari casi di
ginecomastia.
A carico della cute: sono stati descritti
sudorazione, prurito ed orticaria, eruzione cutanea e dermatite
esfoliativa.
A carico del sangue: anemia, trombocitopenia e
rari casi di porpora trombocitopenica.
Manifestazioni di ipersensibilità : come
con gli altri H2-antagonisti sono stati descritti rari
casi di anafilassi e rari episodi di reazioni di
ipersensibilità sotto forma di broncospasmo, edema della
laringe, eruzione cutanea ed eosinofilia.
Altri: aumento della concentrazione nel sangue
degli acidi urici non associato a gotta o nefrolitiasi,
eosinofilia, febbre e nausea.
Come avviene con altri farmaci somministrati per via
endovenosa, dolore e leggero livido nel punto di iniezione sono
stati riportati in alcuni studi.
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E' stato riportato raramente sovradosaggio di nizatidina.
Quanto segue può servire da guida nel caso in cui si
dovesse verificare.
Segni e sintomi. C'è una limitata esperienza
clinica sul sovradosaggio di nizatidina nell'uomo.
Studi effettuati su animali che avevano ricevuto dosi elevate
di nizatidina, hanno evidenziato effetti di tipo colinergico,
incluso lacrimazione, salivazione, emesi, miosi e diarrea.
Dosi orali singole di 800 mg/kg nel cane e di 1.200 mg/kg
nelle scimmie, non si sono dimostrate letali.
La dose media letale per via endovenosa nel ratto e nel topo
è risultata rispettivamente di 301 mg/kg e 232 mg/kg.
Trattamento. Nel trattare il sovradosaggio, occorre
considerare la possibilità di sovradosaggi di più
farmaci, della possibile interazione tra di essi e di una
particolare cinetica del farmaco nel paziente.
La dialisi renale non aumenta sostanzialmente la clearance
della nizatidina in quanto il farmaco ha un volume di
distribuzione ampio.
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Categoria farmacoterapeutica: Antagonisti dei recettori
H2, codice ATC: a02ba04.
La nizatidina è un potente, specifico e totalmente
reversibile antagonista dei recettori H2
dell'istamina. La nizatidina riduce significativamente il volume
della secrezione acida gastrica inibendo la secrezione acida
gastrica basale, stimolata e indotta da pentagastrina.
La nizatidina iniettabile, allorchè viene somministrata
ad un dosaggio 100 mg tre volte al giorno riduce la secrezione
acida gastrica ad un livello comparabile a quello ottenuto con
una dose orale di nizatidina da 300 mg somministrata prima di
coricarsi.
La nizatidina non ha effetto sulle concentrazioni sieriche di
gonadotropine, prolattina, ormone della crescita, ormone
antidiuretico, cortisolo, testosterone, 5 beta-deidrotestosterone
o estradiolo.
La nizatidina non ha azione antiandrogenica.
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Le concentrazioni plasmatiche iniziali di nizatidina
iniettabile nel sangue sono comprese tra 1,450 e 3,350 mcg/l dopo
l'infusione di 10 mg in 15 minuti scendendo a 60 mcg/l dopo 8 ore
in pazienti con funzionalità renale normale. L'emivita di
eliminazione è approssimativamente da 1 a 2 ore, la
clearance plasmatica è circa 40-60 l/h, ed il volume di
distribuzione è approssimativamente 1-2 l/kg. A causa
della breve emivita e della rapidità della clearance,
l'accumulo della sostanza non dovrebbe verificarsi in individui
con normale funzionalità renale che assumono 100 mg 3
volte al giorno.
La nizatidina manifesta proporzionalità di dosaggio
oltre i limiti di dosaggio raccomandati.
Studi clinici
Ulcera duodenale attiva. In studi multicentrici doppio
cieco controllati di confronto condotti in Europa, i tassi di
guarigione dopo somministrazione di nizatidina in 388 pazienti
erano dell'81% a 4 settimane e del 92% a 8 settimane.
In 12 pazienti con storia di Ulcera Duodenale, l'infusione
endovenosa intermittente di 100 mg di nizatidina ogni 8 ore ha
mantenuto il pH gastrico a valori superiori o uguali a 4 per
almeno il 40% delle 24 ore.
Mantenimento dell'ulcera duodenale cicatrizzata.
Il trattamento con una dose ridotta di nizatidina è
risultato efficace come terapia di mantenimento dopo la
guarigione dell'ulcera duodenale attiva.
In studi multicentrici doppio cieco controllati con placebo,
la nizatidina ha indotto un'incidenza significativamente
più bassa di recidive di ulcera duodenale in pazienti
trattati fino ad un anno.
Ulcera gastrica benigna. In studi multicentrici doppio
cieco controllati di confronto condotti in Europa, i tassi di
cicatrizzazione sono risultati del 65-66% a 4 settimane e
dell'87-90% a 8 settimane. Il 68-76% dei pazienti sono risultati
completamente asintomatici dopo 4 settimane.
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Anche quando somministrata per periodi molto prolungati e a
dosi molto elevate, non è stato osservato alcun effetto
cancerogeno, mutageno nè alcuna alterazione della funzione
riproduttiva.
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Acqua per preparazioni iniettabili, acido cloridrico al 10% e
idrossido di sodio al 10% (regolatori di pH).
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Il prodotto non deve essere miscelato con altri prodotti ad
eccezione di quelli menzionati nella sezione 6.6 (Istruzioni
per l’impiego e la manipolazione) e nella sezione 4.2
(Posologia e modo di somministrazione).
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Il prodotto è stabile per due anni in confezionamento
integro.
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Non conservare al di sopra di 30 °C. Da un punto di vista
microbiologico il prodotto dovrebbe essere usato immediatamente
dopo la ricostituzione/diluizione. Se non utilizzato
immediatamente, le condizioni e il periodo di conservazione prima
dell’uso sono responsabilità
dell’utilizzatore; normalmente il periodo di conservazione
non dovrebbe superare le 24 ore, ed il prodotto dovrebbe essere
conservato tra +2 °C e +8 °C, a meno che la
ricostituzione/diluizione non sia stata effettuata in condizioni
controllate e convalidate di asepsi.
La stabilità chimica e fisica del medicinale dopo
ricostituzione è stata dimostrata per 3 giorni a 25
°C.
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Fiale di vetro tipo I sigillate a fiamma da 4 e 12 ml,
confezionate in modo da garantire la protezione dalla luce.
NIZAX 100 mg/4 ml soluzione per infusione endovenosa - 5 fiale
da 4 ml
NIZAX 300 mg/12 ml soluzione per infusione endovenosa - 5
fiale da 12 ml
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La nizatidina iniettabile può essere diluita con
soluzione fisiologica allo 0,9%, soluzione di Destrosio al 5%,
soluzione di Ringer lattato o soluzione di bicarbonato al 5%.
Vedi‘Posologia e modo di somministrazione’ e
“Speciali precauzioni per la conservazione”
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ELI LILLY ITALIA S.p.A.
Via Gramsci, 731/733
50019 Sesto Fiorentino (Firenze).
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NIZAX 100 mg/4 ml soluzione per infusione endovenosa: AIC
N°: 026616033
NIZAX 300 mg/12 ml soluzione per infusione endovenosa: AIC
N°: 026616058
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Rinnovo autorizzazione:
NIZAX 100 mg/4 ml soluzione per infusione endovenosa: Giugno
2000
NIZAX 300 mg/12 ml soluzione per infusione endovenosa: Giugno
2000
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Ottobre 2002
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