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Una compressa rivestita da 10 mg contiene:
Principio attivo
Tamoxifene citrato������������� mg 15,2
pari a Tamoxifene�������������� mg 10
Una compressa rivestita da 20 mg contiene:
Principio attivo:
Tamoxifene citrato � mg 30,4
pari a Tamoxifene�������������� mg 20
�
Compresse rivestite
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Il Tamoxifene è indicato nel
trattamento del carcinoma mammario.
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Pazienti in età adulta ed anziani: da 20 a 40 mg in una
o due somministrazioni giornaliere.
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Ipersensibilità accertata verso i componenti del
prodotto o sostanze strettamente correlate dal punto di vista
chimico. Il tamoxifene non deve essere somministrato in caso di
gravidanza. (vedi anche paragrafo 4.6).
Il tamoxifene non deve essere
somministrato durante l’allattamento.
�
Il Tamoxifene deve essere impiegato con cautela in pazienti
con persistente leucopenia o trombocitopenia. Sono consigliabili
periodici controlli della crasi ematica, piastrinemia
inclusa.
Si può verificare arresto del flusso mestruale in
pazienti in pre-menopausa il che non pregiudica
l’attività antitumorale del farmaco.
Durante il trattamento con Tamoxifene è stata riportata
un’aumentata incidenza di alterazioni dell’endometrio
comprendenti iperplasia, polipi e carcinoma.
L’incidenza ed il quadro di queste alterazioni
suggeriscono un meccanismo di base correlato alle
proprietà estrogeniche di Tamoxifene. E’
consigliabile, quindi che le pazienti in corso di terapia vengano
sottoposte ad adeguati controlli dell’apparato genitale, in
particolare dell’endometrio.
Inoltre le pazienti in trattamento con Tamoxifene o che
abbiano assunto il farmaco precedentemente e che presentino
sanguinamento vaginale anomalo devono essere sottoposte a
controlli immediati.
In studi clinici con Tamoxifene nel carcinoma mammario sono
stati riportati secondi tumori primari a livello di siti diversi
dall’endometrio e dalla mammella controlaterale; non
è stata stabilita alcuna relazione causale ed il
significato clinico di queste osservazioni non è
chiaro.
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L’impiego del tamoxifene in pazienti sottoposte a
terapia con anticoagulanti tipo dicumarolico può aumentare
significativamente l’attività anticoagulante;
è consigliabile in questo caso uno stretto monitoraggio
degli indici di coagulazione.
Quando il Tamoxifene sia somministrato in associazione con
farmaci citotossici, si può verificare un maggior rischio
di episodi tromboembolici. (vedi anche paragrafo 4.8)
�
Gravidanza: il Tamoxifene è controindicato in
gravidanza.
Sebbene non sia stata stabilita alcuna relazione causale con
il farmaco, sono stati segnalati pochi casi di aborti spontanei,
anomalie congenite e morti fetali in pazienti che avevano assunto
Tamoxifene.
Negli studi di tossicità sul ciclo riproduttivo nel
ratto, coniglio e scimmia, il tamoxifene non ha mostrato
potenziale teratogeno.
Nei modelli sperimentali di sviluppo del tratto riproduttivo
fetale del roditore, tamoxifene è stato associato a
modificazioni simili a quelle causate da� estradiolo,
etinilestradiolo, clomifene e dietilstilbestrolo (DES). Sebbene
la rilevanza clinica di tali modificazioni non sia nota, alcune
di queste, specialmente l’adenosi vaginale, sono simili a
quelle osservate nelle donne giovani che, nella vita intrauterina
avevano subito l’esposizione a DES e che presentano un
rischio di 1:1000 di sviluppare un carcinoma a cellule chiare
della vagina o della cervice.
Solo un piccolo numero di pazienti è stato esposto a
tamoxifene in corso di gravidanza.
Non è stato riportato che tale esposizione abbia
causato una successiva adenosi vaginale o carcinoma a cellule
chiare della vagina o della cervice nelle donne giovani che
avevano subito l’esposizione a tamoxifene nella vita
intrauterina.
Le pazienti devono essere informate della necessità di
evitare una gravidanza durante il trattamento con Tamoxifene e,
se sessualmente attive, devono usare contraccettivi di barriera o
altri metodi contraccettivi non ormonali.
Le pazienti in premenopausa, prima di iniziare il trattamento,
devono essere sottoposte ad attenti controlli per escludere la
possibilità di una gravidanza in atto.
Le pazienti devono essere informate dei rischi potenziali per
il feto qualora si instaurasse una gravidanza durante il
trattamento con Tamoxifene o nei due mesi successivi
all’interruzione della terapia.
Allattamento: l’impiego di Tamoxifene durante
l’allattamento non è consigliato in quanto non
è noto se esso sia escreto nel latte materno. La decisione
di interrompere l’allattamento o la terapia con Tamoxifene
deve essere valutata in base alla necessità di
trattamento.
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Non sono note interferenze sulla capacità di guida e
sull’uso di macchine.
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Nel trattamento a lungo termine gli effetti collaterali
segnalati sono meno frequenti o meno gravi rispetto a quelli
osservati con androgeni ed estrogeni impiegati per il trattamento
della stessa patologia. Alcuni effetti collaterali sono
attribuibili all’azione antiestrogenica del farmaco:
vampate di calore, perdite ematiche vaginali, secrezione vaginale
e prurito vulvare.
In alcuni pazienti in pre-menopausa Tamoxifene sopprime il
flusso mestruale.
Altri effetti collaterali di tipo generale sono rappresentati
da intolleranza gastrointestinale, sensazione di capogiro, rash
cutaneo e, in qualche caso, ritenzione di fluidi e alopecia.
Quando tali effetti collaterali sono gravi, è possibile
controllarli attraverso una semplice riduzione del dosaggio senza
influenzare la risposta al trattamento. E’ necessario
consultare lo specialista per valutare l’opportunità
del proseguimento o della sospensione del trattamento o di
eventuali modifiche dello stesso.
Negli stadi iniziali della terapia, in un piccolo numero di
pazienti con lesioni ossee si è sviluppata
ipercalcemia.
All’inizio della terapia con Tamoxifene si possono
verificare episodi di recrudescenza sintomatologica della
malattia (flare). Tali manifestazioni sono transitorie e spesso
associate ad una buona risposta alla terapia.
Sono stati segnalati alcuni casi di disturbi visivi tra cui
rari casi di alterazioni corneali, cataratta e retinopatia.
Sono stati segnalati fibromi uterini.
In pazienti trattate con Tamoxifene si è osservata
piastrinopenia, generalmente limitata a valori quali
80.000-90.000/mm3, ma a volte anche inferiori.
Nel corso di terapia con Tamoxifene è stata segnalata
leucopenia talvolta associata ad anemia e/o trombocitopenia.
Neutropenia, talvolta grave, è stata segnalata
raramente.
Sono stati riportati gravi episodi troboembolici nel corso di
terapia� con Tamoxifene.
Poiché l’incidenza di tali eventi risulta
aumentata in pazienti affetti da patologie maligne, non è
stata stabilita una relazione causale con Tamoxifene.
Tamoxifene è stato associato a variazioni dei livelli
degli enzimi epatici ed in rari casi ad un quadro di più
gravi anormalità epatiche, tra cui fegato steatosico,
colestasi ed epatite.
Occasionalmente è stato osservato un aumento di volume
di cisti ovariche in pazienti in premenopausa trattate con
Tamoxifene.
Altri effetti indesiderati riportati in letteratura sono:
vertigini; cefalea, depressione, confusione, stanchezza e crampi
muscolari.
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Teoricamente un sovradosaggio dovrebbe manifestarsi con
un’esaltazione degli effetti collaterali di tipo
antiestrogenico. Studi condotti in animali da esperimento hanno
dimostrato che un sovradosaggio elevato (100 - 200 volte la dose
giornaliera consigliata) può provocare effetti di tipo
estrogenico. Non esiste un antidoto specifico per il trattamento
dei casi di sovradosaggio, che pertanto deve essere
sintomatico.
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Il Tamoxifene è un farmaco non
steroideo, derivato del trifeniletilene, che mostra un complesso
spettro di effetti farmacologici antiestrogenici e
simil-estrogenici nei diversi tessuti.
Nelle pazienti con carcinoma mammario, a livello
del tumore, il tamoxifene agisce principalmente come un
antiestrogeno, inibendo il legame dell’estrogeno al
recettore estrogenico. Tuttavia, in studi clinici è stato
evidenziato un certo beneficio nei tumori con recettori per gli
estrogeni negativi, il che può indicare altri meccanismi
di azione.
Nell’esperienza clinica, è
riconosciuto che il tamoxifene induce riduzione dei livelli
ematici di colesterolo totale e delle lipoproteine a bassa
densità nell’ordine del 10-20% nelle donne in
post-menopausa. Inoltre, è stato riportato che il
Tamoxifene induce il mantenimento della densità minerale
ossea nelle donne in post-menopausa.
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Tamoxifene, dopo somministrazione orale, è rapidamente
assorbito. La concentrazione sierica massima viene raggiunta tra
4 e 7 ore. Le concentrazioni allo stato di equilibrio (steady
state - circa 300 ng/ml) vengono raggiunte dopo 4 settimane a 40
mg/die.
Il farmaco dimostra un elevato legame all’albumina
plasmatica (>99%). Viene metabolizzato per idrossilazione,
demetilazione e coniugazione dando origine a numerosi metaboliti
che hanno un profilo farmacologico simile a quello del farmaco
immodificato e che contribuiscono all’effetto
terapeutico.
L’escrezione del Tamoxifene avviene principalmente per
via fecale ed un’emivita di eliminazione è stata
calcolata pari a circa 7 gg. per il farmaco immodificato mentre
per l’N-desmetiltamoxifene, il principale metabolita in
circolo, è risultata pari a 14 gg.
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In una serie di test di mutagenesi in vitro ed in vivo il
Tamoxifene non si è dimostrato mutageno. Il tamoxifene
è risultato genotossico in test di genotossicità in
vitro ed in vivo nel roditore. In studi a lungo termine con
tamoxifene sono stati riportati tumori delle gonadi nel topo e
tumori epatici nel ratto; non è stata stabilita la
rilevanza clinica di queste osservazioni.
Informazioni aggiuntive riguardanti la sua
prescrizione sono riportate nel paragrafo 4.6.
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�
Lattosio - Amido di mais - Amido di mais pregelatinizzato -
Magnesio stearato.Rivestimento:
Idrossipropilmetilcellulosa - Glicole propilenico - Opaspray
M-1-7111B [L’Opaspray è costituito da: Acqua
purificata - Titanio biossido - IMS 740P (alcool etilico
metilato) - Idrossipropilmetilcellulosa].
�
Nessuna nota
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36 mesi a confezionamento integro
�
Nessuna
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- Compresse rivestite 10 mg -Astuccio di cartone litografato
contenente 3 blisters in PVC/Al da 10 compresse l’uno -
€ 8,80
- Compresse rivestite 20 mg -Astuccio di cartone litografato
contenente 2 blisters in� PVC/Al da 10 compresse l’uno -
€ 10,00
�
Nessuna
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FIDIA FARMACEUTICI S.p.A. – Via Ponte della Fabbrica,
3/A – Abano Terme (PD)
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- 30 Compresse rivestite da 10 mg AIC n° 033869013
- 20 Compresse rivestite da 20 mg AIC n° 033869025
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28.01.2000
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23.07.2001
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