Timololo
maleato�������������������������������������������������������������
3,42 mg�������� 6,84 mg
pari
a������������������������������������������������������������������������������
2,5�� mg�������� 5,0�� mg
Benzalconio
cloruro������������������������������������������������������ �
0,10� mg������� 0,10 mg
Sodio diidrogeno fosfato
diidrato���������������������������������� � q.b.���������������
q.b.
Sodio fosfato
dodecaidrato������������������������������������������ �
q.b.��������������� q.b.
Idrossido di
sodio�������������������������������������������������������� �
q.b. a pH 6,8-7,0
Acqua per soluzioni
iniettabili���������������������������������������� � q.b. a�����
1 ml
Soluzione per uso oftalmico.
- [Vedi Indice]
OFTIMOLO è indicato in:
pazienti con ipertensione oculare,
pazienti con glaucoma cronico ad angolo aperto,
pazienti afachici con glaucoma,
pazienti con angolo stretto e con episodi precedenti di
chiusura d’angolo spontanea o iatrogena, nell’occhio
controlaterale, in cui sia necessario ridurre la pressione
endoculare.
OFTIMOLO è anche indicato come terapia concomitante nel
glaucoma pediatrico, che sia inadeguatamente controllato con
altre terapie antiglaucoma.
�
OFTIMOLO è disponibile in flaconcini da 2,5 o da 5
mg/ml. Di solito si inizia la terapia somministrando una goccia
di soluzione da 2,5 mg/ml nell’occhio affetto due volte al
giorno. Se la risposta clinica non è adeguata, la
posologia può essere variata somministrando una goccia da
5 mg/ml in ogni occhio affetto due volte al giorno. Se la
pressione endoculare si mantiene a livelli soddisfacenti, in
molti pazienti la terapia può essere proseguita con
un’unica somministrazione giornaliera.
- Uso pediatrico. La posologia iniziale consigliata è
una goccia di OFTIMOLO da 2,5 mg/ml nell’occhio affetto
ogni 12 ore, in aggiunta ad altra terapia antiglaucoma. La
posologia può essere aumentata ad una goccia di soluzione
da 5 mg/ml nell’occhio affetto ogni 12 ore se
necessario.
- Uso con altri farmaci antiglaucoma. Qualora fosse necessario
un più marcato controllo della pressione endoculare, si
possono somministrare miotici, adrenalina e per via sistemica
inibitori dell’anidrasi carbonica. Quando OFTIMOLO va
aggiunto ad un’altra terapia antiglaucoma, somministrare
una goccia di OFTIMOLO da 2,5 mg/ml in ogni occhio due volte al
giorno. Se è richiesta una posologia maggiore di OFTIMOLO
sostituire con una goccia di soluzione da 5 mg/ml in ogni occhio
due volte al giorno.
- Trasferimento da altra terapia. Quando un paziente viene
trasferito da un altro agente beta-bloccante per uso topico
oftalmico, questo deve essere sospeso dopo un dosaggio
appropriato per un giorno e quindi iniziare il giorno successivo
il trattamento con OFTIMOLO: una goccia di OFTIMOLO da 2,5 mg/ml
nell’occhio affetto due volte al giorno. Se la risposta
clinica è inadeguata, si può aumentare la dose ad
una goccia di OFTIMOLO da 5 mg/ml due volte al giorno.
Quando i pazienti vengono trasferiti da una terapia con un
singolo agente antiglaucoma che non sia un beta-bloccante per uso
topico oftalmico, il primo giorno continueranno con il farmaco
già in uso ed aggiungeranno una goccia di OFTIMOLO da 2,5
mg/ml in ogni occhio due volte al giorno. Il giorno seguente
sospenderanno completamente il farmaco usato in precedenza e
continueranno con OFTIMOLO da 2,5 mg/ml. Se è richiesto un
dosaggio più alto di OFTIMOLO, sostituire con una goccia
di soluzione da 5 mg/ml in ogni occhio due volte al giorno.
�
OFTIMOLO è controindicato in pazienti con asma
bronchiale o con pregressi episodi di asma bronchiale o con
broncopneumopatia cronica ostruttiva, bradicardia sinusale,
blocco atrioventricolare di II e III grado, scompenso cardiaco
manifesto, shock cardiogeno.
Ipersensibilità a qualsiasi componente del
prodotto.
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Come altri farmaci oftalmici applicati topicamente,
OFTIMOLO può essere assorbito per via sistemica. Le stesse
reazioni indesiderate riscontrate con la somministrazione
sistemica di agenti beta-bloccanti possono manifestarsi con la
somministrazione topica. Pazienti che sono già in
trattamento con un beta-bloccante per via orale ed ai quali si
prescriva OFTIMOLO debbono essere osservati per un potenziale
effetto additivo sia sulla pressione endoculare che sugli effetti
sistemici conosciuti del beta-blocco.
Lo scompenso cardiaco deve essere adeguatamente
controllato prima di iniziare la terapia con OFTIMOLO. In
pazienti con una storia di grave malattia cardiaca, i segni di
scompenso cardiaco debbono essere attentamente sorvegliati e la
frequenza del polso deve essere attentamente controllata. In
seguito alla somministrazione di timololo maleato sono state
riportate reazioni respiratorie e cardiache, incluso il decesso
per broncospasmo in pazienti con asma e raramente morte in
associazione a scompenso cardiaco.
Impiegare con cautela in pazienti diabetici trattati
con insulina o ipoglicemici per la possibilità di
mascherare i sintomi di ipoglicemia. Altrettanto può
mascherare i sintomi di ipertiroidismo. In pazienti con glaucoma
ad angolo chiuso, l’obiettivo immediato del trattamento
è la riapertura dell’angolo. Questo richiede il
restringimento della pupilla con un miotico. OFTIMOLO ha uno
scarso o nessun effetto sulla pupilla. Quando OFTIMOLO è
usato per ridurre la pressione intraoculare elevata nel glaucoma
ad angolo chiuso deve essere impiegato con un miotico e non da
solo.
- Uso pediatrico: l’uso di OFTIMOLO non
è raccomandato negli infanti prematuri o nei neonati.
Avvertenze speciali
Come con l’uso di altri farmaci antiglaucoma, è
stata riferita in alcuni pazienti una diminuita risposta a
timololo maleato dopo terapia prolungata. Tuttavia, in uno studio
a lungo termine in cui 164 pazienti sono stati seguiti per almeno
3 anni, non è stata osservata alcuna differenza
significativa nella pressione intraoculare media dopo
l’iniziale stabilizzazione.
- Tenere fuori dalla portata dei bambini.
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Esiste la possibilità di effetti additivi e di
insorgenza di ipotensione e/o marcata bradicardia quando OFTIMOLO
è somministrato insieme ad un calcio antagonista, a
farmaci depletanti le catecolamine ed agenti beta-bloccanti.
Sebbene il timololo maleato impiegato da solo abbia uno scarso
o nessun effetto sul diametro pupillare, occasionalmente è
stata riferita midriasi risultante da una terapia concomitante
con adrenalina.
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OFTIMOLO non è stato studiato nelle donne in
gravidanza; quindi il suo impiego richiede che vengano valutati i
benefici della terapia contro i possibili rischi. A causa delle
potenziali reazioni indesiderate serie causate da timololo in
bambini in allattamento, si deve decidere se sospendere il
farmaco o l’allattamento, tenendo conto
dell’importanza del farmaco per la madre.
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Non interferisce sulla capacità di guidare e
sull’uso di macchine.
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Il timololo maleato è in genere ben tollerato. I
seguenti effetti indesiderati sono stati riscontrati o in studi
clinici o da quando tale sostanza è entrata nell’uso
clinico.
Sensi speciali: segni e sintomi di irritazione oculare
inclusi congiuntivite, blefarite, cheratite e diminuita
sensibilità corneale, disturbi visivi, incluse variazioni
di rifrazione (dovute in alcuni casi alla sospensione della
terapia miotica), diplopia e ptosi.
Apparato tegumentario: sono state riportate reazioni di
ipersensibilità, inclusi rash localizzati o generalizzati
e orticaria.
Cardiovascolari e respiratori: l’aggravamento o
la precipitazione di certi disordini cardiovascolari o polmonari
sono stati riportati, presumibilmente correlati agli effetti
sistemici dei beta-bloccanti. Questi sono: ipotensione,
bradicardia, aritmia, lipotimia, blocco cardiaco, accidente
cerebrovascolare, ischemia cerebrale, scompenso cardiaco
congestizio, palpitazione, arresto cardiaco, broncospasmo
(soprattutto in pazienti con preesistente malattia
broncospastica), insufficienza respiratoria, dispnea.
Organismo nella sua interezza: cefalea, astenia,
nausea, vertigini, depressione, sintomi di ipoglicemia in
insulino-dipendenti, affaticamento.
Le seguenti reazioni indesiderate sono state riportate, ma una
relazione causale alla terapia con il timololo maleato non
è stata stabilita: edema maculare, cistoide afachico,
secchezza delle fauci, congestione nasale, anoressia, dispepsia.
nausea, vertigini, effetti sul SNC (es. cambiamenti
comportamentali incluso confusione, allucinazioni, ansia,
disorientamento, nervosismo, sonnolenza ed altri disturbi
psichici) ipertensione e fibrosi retroperitoenale.
Altri effetti indesiderati sono stati riportati negli studi
clinici con timololo maleato dopo somministrazione orale e
possono essere considerati effetti potenziali del timololo
maleato soluzione oftalmica.
Organismo in generale: dolore toracico, dolore alle
estremità, diminuita resistenza all’esercizio,
perdita di peso.
Cardiovascolari: blocco AV (secondo e terzo grado),
blocco sinoatriale, edema, edema polmonare, insufficienza
cardiaca, fenomeno di Raynaud, sensazione di freddo alle
estremità, claudicatio, peggioramento
dell’insufficienza arteriosa e dell’angina pectoris,
vasodilatazione.
Sistema digestivo: vomito, diarrea ed epatomegalia.
Sistema endocrino: iperglicemia ed ipoglicemia.
Apparato tegumentario: prurito, irritazione cutanea,
aumentata pigmentazione, sudorazione e dermatite esfoliativa (un
caso).
Sistema muscoloscheletrico: artralgia.
Sistema nervoso: vertigini, parestesia e locale
indebolimento.
Psichiatrici: diminuita concentrazione, incubi, aumento
dell’attività onirica, insonnia e diminuzione della
libido.
Sistema respiratorio: rantoli e tosse.
Sensi speciali: tinnito e secchezza oculare.
Sistema urogenitale: impotenza e difficoltà
nella minzione.
Valori clinici di laboratorio: cambiamenti importanti
clinicamente nei parametri standard di laboratorio sono stati
raramente associati con la somministrazione di timololo maleato.
Ci furono lievi aumenti nell’azotemia, nel potassio serico
e nell’acido urico e minime diminuzioni
nell’emoglobina e nell’ematocrito, ma non furono
ingravescenti od associati a manifestazioni cliniche.
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Non sono disponibili dati riguardanti un iperdosaggio
nell’uomo.
I più comuni segni e sintomi prevedibili in caso di
iperdosaggio con un farmaco beta-bloccante per via sistemica sono
rappresentati da bradicardia sintomatica, ipotensione,
broncospasmo e insufficienza cardiaca acuta. In caso di
ingestione si consiglia la lavanda gastrica. Gli studi hanno
mostrato che il timololo non viene prontamente dializzato. In
caso di bradicardia sintomatica somministrare per via endovenosa
atropina solfato alla dose di 0,25-2 mg. Se la bradicardia
persiste, somministrare con cautela isoproterenolo cloridrato per
via endovenosa. Nei casi refrattari si deve prendere in
considerazione l’uso di una pacemaker cardiaco transvenoso.
In caso di ipotensione somministrare farmaci pressori
simpaticomimetici. Nei casi refrattari si è dimostrato
utile il glucagone cloridrato. In caso di broncospasmo
isoproterenolo cloridrato ed eventualmente aminofillina. In caso
di scompenso cardiaco acuto digitale, diuretici, ossigeno; nei
casi refrattari aminofillina per via endovenosa e se necessario
glucagone cloridrato. In caso di blocco cardiaco (II o III grado)
impiegare isoproterenolo cloridrato o pacemaker cardiaco
transvenoso.
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Il timololo riduce la pressione
endoculare elevata e normale sia in presenza che in assenza di
glaucoma. La pressione endoculare elevata è un importante
fattore di rischio nella patogenesi della perdita visiva del
glaucomatoso. Più alto è il livello della pressione
endoculare, maggiore è la probabilità di perdita
del campo visivo e di danno a livello del nervo ottico. Il
timololo è un farmaco bloccante i recettori
beta-adrenergici, non selettivo, privo di significativa
attività simpaticomimetica intrinseca, come pure di
effetto deprimente diretto a livello miocardico e di effetto
anestetico locale (stabilizzante di membrana). L’inizio
dell’effetto di OFTIMOLO si osserva, in genere, circa 20
minuti dopo l’instillazione e la riduzione massima della
pressione endoculare si verifica entro 1-2 ore. Un abbassamento
significativo della pressione endoculare può persistere
per un periodo di 24 ore con OFTIMOLO da 2,5 o da 5 mg/ml. Questa
lunga durata di azione permette il controllo della pressione
oculare durante le ore notturne. Osservazioni ripetute in un arco
di tempo di tre anni indicano che l’azione
dell’OFTIMOLO nel ridurre la pressione endoculare è
ben mantenuta. La sua azione antiipertensiva implica,
probabilmente, una ridotta formazione dell’acqueo anche se
è stato osservato un leggero aumento nella facilitazione
del deflusso. A differenza dei miotici, il timololo riduce la
pressione endoculare con poco� o nessun effetto sulla
accomodazione o sul diametro pupillare. In questo modo
modificazioni dell’acuità visiva dovute ad una
aumentata accomodazione non sono comuni e non si manifestano
visione offuscata o oscurata e cecità notturna prodotte da
miotici. Inoltre, nei pazienti con cataratta viene evitata
l’impossibilità di vedere l’opacità
intorno al cristallino quando la pupilla è ristretta da
miotici. Il timololo è stato anche usato in pazienti
glaucomatosi che portano lenti a contatto rigide convenzionali
(PMMA) ed è stato in genere ben tollerato. Il timololo non
è stato studiato nei pazienti che usano lenti realizzate
con materiali differenti dal polimetilmetacrilato (PMMA).
�
Nel coniglio, il picco di massima
concentrazione (Cmax) del timololo maleato nell’umor
acqueo, dopo somministrazione endoculare, si riscontra tra 30 e
60 minuti. A seguito della somministrazione topica di 30 ml di
una soluzione allo 0,50% di principio attivo, il picco di massima
concentrazione nell’umor acqueo dopo 30 minuti è
risultato superiore a 200 ng/100 ml; la corrispondente
concentrazione plasmatica è pari a 12-13 ng/ml.
Studi farmacocinetici hanno dimostrato una buona
penetrabilità del timololo nell’occhio; è
stato pure rilevato che la pressione endoculare decresce anche
nell’occhio controlaterale, non trattato.
�
Non si sono osservati effetti
indesiderati a livello oculare in conigli e cani trattati
topicamente con timololo nel corso di studi della durata di 1 o 2
anni rispettivamente. In uno studio della durata di 2 anni sulla
somministrazione orale di timololo maleato in ratti si è
verificato un aumento statisticamente significativo (p<0,05)
dell’incidenza di feocromocitoma nei ratti maschi trattati
con dosi 300 volte superiori alla dose orale massima raccomandata
nell’uomo (1 mg/Kg/die). Tali differenze non furono
osservate in ratti trattati con dosi pari a 25-100 volte la dose
orale massima raccomandata nell’uomo. Si è
verificato un aumento statisticamente significativo (p<0,05)
dell’incidenza complessiva di neoplasia in topi femmine a
livelli di dosaggio pari a 500 mg/Kg/die. Il timololo maleato si
è mostrato privo di potenziale mutagenico quando valutato
in vivo (topo) mediante test del micronucleo ed analisi
citogenetiche (dosi fino a 800 mg/Kg) e in vitro mediante analisi
di trasformazione neoplastica della cellula (fino a 100
mg/Kg/die). Studi sulla fertilità e sulla riproduzione in
ratti non hanno mostrato effetti indesiderati sulla
fertilità nel maschio e nella femmina a dosi fino a 150
volte la dose orale massima raccomandata nell’uomo. Studi
di teratogenicità con timololo in topi e conigli a dosi
fino a 50 mg/Kg/die (50 volte la dose orale massima� raccomandata
nell’uomo) non hanno mostrato segni di malformazioni
fetali.
Sebbene a questi dosaggi si fosse osservato un ritardo
dell’ossificazione fetale, non si sono osservati effetti
indesiderati sullo sviluppo postnatale della prole. Dosi di 1000
mg/Kg/die (1000 volte la dose orale massima raccomandata
nell’uomo) si sono dimostrate materno-tossiche ed hanno
causato un aumento del numero di aborti fetali. Un aumento degli
aborti fetali è stato anche osservato nei conigli trattati
con dosi 100 volte superiori la dose orale massima raccomandata
nell’uomo, in questo caso senza apparente
materno-tossicità.
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Nessuna nota.
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2 anni.
Il prodotto non deve essere usato oltre 30 giorni dopo la
prima apertura del contenitore.
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Non ci sono speciali precauzioni per la conservazione.
�
La soluzione oftalmica è contenuta in flaconi di
polietilene muniti di contagocce e chiusi con tappo a vite di
polietilene con sigillo di garanzia.
Soluzione oftalmica allo 0,25%
flacone da 3 ml
flacone da 5 ml
Soluzione oftalmica allo 0,50%
flacone da 3 ml
flacone da 5 ml
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FARMILA FARMACEUTICI MILANO S.p.A.
Via Enrico Fermi, 50 - 20019 Settimo Milanese (MI)
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Flacone 3 ml 0,25% - A.I.C. n. 028549020
Flacone 5 ml 0,25% - A.I.C. n. 028549018
Flacone 3 ml 0,50% - A.I.C. n. 028549044
Flacone 5 ml 0,50% - A.I.C. n. 028549032
Giugno 1995
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Vendita su presentazione di ricetta medica ripetibile.
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Non è pertinente.
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