Ciascuna fiala contiene 3,5 mg di Proteina Osteogenica-1:BMP-7
ricombinante umana in collagene bovino (un sostegno
bioriassorbibile). Ciascuna fiala contiene 1 g di polvere.
La proteina Osteogenica 1 Howmedica International S. de R.L.
è una polvere liofilizzata che, prima dell’uso, va
ricostituita con 2-3 ml di soluzione sterile per iniezione di
cloruro di sodio a 9 mg/ml (0,9% p/v).
La Proteina Osteogenica-1:BMP-7 ricombinante umana deriva da
una linea cellulare ricombinante da Ovaia di Criceto Cinese
(CHO). Il collagene bovino deriva dall’osso diafisario ed
è principalmente di tipo 1.
Per gli eccipienti, vedere 6.1.
Polvere per sospensione per impiento.
La Proteina Osteogenica 1 Howmedica International S. de R.L.
è costituita da una polvere granulare biancastra.
- [Vedi Indice]
Trattamento delle fratture tibiali conseguenti a trauma che
non si siano consolidate a distanza di almeno 9 mesi, in pazienti
dallo scheletro formato, nei casi in cui il trattamento con
innesto autologo non abbia funzionato o non sia stato
possibile.
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L’uso del prodotto medicinale, la Proteina Osteogenica 1
Howmedica International S. de R.L., deve essere riservato ad un
chirurgo adeguatamente preparato al suo utilizzo.
Per il trattamento si richiede un unico intervento chirurgico.
A seconda delle dimensioni del difetto potrà essere
necessaria più di una unità di 1 g di prodotto. La
dose massima nell’uomo non deve superare le 2 fiale, dato
che non è ancora stata stabilita l’efficacia del
trattamento delle mancate consolidazioni con spazi che richiedano
dosi più elevate.
Non sono stati eseguiti studi clinici su pazienti pediatrici.
Pertanto, non deve essere usata nei bambini finchè non
sono disponibili dati di supporto.
Viene somministrata previo posizionamento chirurgico diretto
sul sito del difetto, dopo aver appositamente preparato la
superficie dell’osso. I tessuti molli circostanti vengono
successivamente chiusi attorno all’impianto.
L’esperienza tratta da studi clinici controllati è
limitata alla stabilizzazione della frattura mediante
concomitante osteosintesi intramidollare.
Modo di somministrazione:
Usando una tecnica sterile, togliere la fiala dalla
confezione.
Sollevare il coperchio in plastica e togliere la protezione
dalla fiala.
Maneggiare con cura la protezione della fiala, i cui bordi
sono affilati e possono tagliare o danneggiare i guanti.
Allineando il pollice con lo spazio interno del tappo, fare
leva sul bordo del tappo per sollevarlo. Una volta eliminato il
sottovuoto, togliere il tappo della fiala tenendo
quest’ultima diritta, per evitare perdite di prodotto.
Non inserire un ago attraverso il tappo. Perforando il tappo
si rischia la contaminazione del prodotto medicinale con le
particelle del materiale del tappo.
Ricostituire il prodotto attenendosi alle istruzioni –
vedere 6.6.
Sbrigliare il tessuto fibroso, necrotico o sclerotico e
decorticare l’osso, in maniera appropriata affinchè
il prodotto ricostituito si trovi a diretto contatto con
l’osso sanguinante e con tessuto osseo vitale.
Accertarsi che vi sia adeguata emostasi affinchè il
materiale non si distacchi dal sito chirurgico. Irrigare secondo
necessità prima di impiantare il prodotto. Se possibile,
completare tutte le manipolazioni chirurgiche del sito prima di
impiantare il prodotto.
Estrarre il prodotto ricostituito dalla fiala usando uno
strumento sterile come una spatola o una curette.
Applicarlo al tessuto osseo debitamente preparato. La
quantità di prodotto usata dovrebbe approssimarsi alle
dimensioni del difetto osseo.
Non ricorrere ad aspirazione od irrigazione direttamente
presso il sito dell’impianto, altrimenti si rischia il
distacco delle particelle di prodotto. Asportare il fluido in
eccesso, se necessario, aspirando accanto al sito
dell’impianto, oppure tamponando con attenzione
l’area interessata con l’ausilio di una spugna
sterile.
Richiudere i tessuti molli che circondano il difetto ora
contenente il prodotto, usando il materiale di sutura di
preferenza. La chimica si rivela critica per l’ottimale
contenimento dell’impianto entro l’area del
difetto.
Dopo aver richiuso i tessuti molli attorno al difetto,
irrigare il campo se ciò risulta necessario per asportare
eventuali residui di prodotto staccatisi nel corso della chiusura
dei tessuti molli.
Non collocare alcun drenaggio presso il sito
dell’impianto. Se si rende necessario il drenaggio,
applicarlo in sede sottocutanea.
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Il prodotto medicinale non deve essere usato nel trattamento
di pazienti con nota ipersensibilità al principio attivo o
al collagene.
Pazienti dallo scheletro non ancora completamente formato.
Disordini autoimmuni accertati, compresi l’artrite
reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, la sclerodermia, la
sindrome di Sjögren e la dermatomiosite/polimiosite.
Infezione in corso presso il sito di mancata consolidazione o
infezione sistemica pure in corso.
Insufficiente cute per ricoprire il sito della frattura ed
insufficiente vascolarizzazione del luogo della mancata
consolidazione.
Applicazioni in caso di fratture della colonna vertebrale.
Mancata consolidazione dovuta a fratture patologiche,
osteopatia metabolica o tumori.
Qualsiasi tumore in prossimità del luogo di mancata
consolidazione.
Pazienti sottoposti a chemioterapia, radioterapia o
immunosoppressione.
Gravidanza.
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La Proteina Osteogenica 1 Howmedica International S. de R.L.
non fornisce alcuna resistenza biomeccanica e pertanto deve
essere usata insieme a dispositivi per la fissazione interna od
esterna, ove si richieda un iniziale meccanismo di
stabilizzazione.
Tuttavia, la fissazione esterna può non fornire
immobilizzazione sufficiente. Il movimento al luogo della mancata
consolidazione può interrompere la rimarginazione.
L’esperienza tratta da studi clinici controllati è
limitata alla stabilizzazione della frattura tibiale non
rinsaldata mediante concomitante osteosintesi intramidollare.
Nella maggior parte dei casi, sono stati utilizzati chiodi
endomidollari.
L’uso del prodotto medicinale non garantisce il
risanamento né esclude la possibilità di ulteriori
interventi chirurgici.
Qualsiasi materiale dislocatosi da un luogo di mancata
consolidazione può causare l’ossificazione ectopica
nei tessuti circostanti, con possibili complicanze. Pertanto,
l’impianto può solo essere somministrato al sito del
difetto sotto adeguato controllo visivo prestando la massima
attenzione. Si deve prestare particolare attenzione ad evitare
qualsiasi tipo di spandimento del prodotto medicinale dovuto ad
irrigazione, rimarginazione inadeguata dei tessuti circostanti o
emostasi insufficiente.
Sia la Proteina Osteogenica-1:BMP-7 ricombinante umana (il
principio attivo)� che il collagene bovino hanno provocat
risposte immuni sino al 14% dei pazienti in seguito alla
somministrazione del prodotto medicinale. Benché non si
sia osservata un’associazione chiara con l’esito
clinico durante le sperimentazioni, non si può escludere
la possibilità che si sviluppino anticorpi neutralizzanti.
Una risposta immune al prodotto deve essere considerata e si
devono eseguire i test idonei per rilevare la presenza di
anticorpi sierici nei casi in cui si sospettano effetti
indesiderati di tipo immune e laddove il prodotto non è
efficace.
Non si consiglia l’uso ripetuto della Proteina
Osteogenica 1 Howmedica Internatinal S. de R.L. poiché non
si dispone di esperienza a questo riguardo.
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Non si conoscono interazioni.
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Non sono stati eseguiti studi soddisfacenti
sull’embrio-fetotossicità negli animali. Non si
dispone di dati circa l’uso durante la gravidanza negli
essere umani, pertanto non è stato possibile valutare il
rischio potenziale per il feto. Tuttavia, dato che in base al
meccanismo di azione del principio attivo si possono anticipare
diversi effetti sull'’mbriogenesi e sull'organogenesi,
l’uso del prodotto è controindicato durante la
gravidanza. Le donne in età fertile devono informare il
chirurgo della possibilità di una gravidanza prima di
sottoporsi al trattamento con il prodotto medicinale.
Non esistono dati sull’escrezione della Proteina
Osteogenica-1:BMP-7 ricombinante umana nel latte materno. Di
conseguenza, il prodotto medicinale andrà somministrato in
fase di allattamento sole se nell’opinione del medico
curante i benefici giustificano i rischi. Si consiglia di
sospendere l’allattamento dopo il trattamento.
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Non sono stati osservati effetti.
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Il prodotto medicinale viene impiantato tramite una procedura
chirurgica invasiva, come per esempio nel corso della riduzione a
cielo aperto di una frattura. Tra gli effetti indesiderati degli
interventi di questo tipo, e non specificatamente connessi al
prodotto, vi possono essere infezione della ferita, osteomielite,
complicanze meccaniche del sostegno meccanico, ematoma,
deiscenza, nausea, febbre e dolore. L’incidenza di questi
eventi osservata nel corso delle sperimentazioni è stata
>10%. Tuttavia, non sono state riscontrate differenze
nell’incidenza degli effetti avversi rispetto ai pazienti
che hanno ricevuto un innesto di osso autologo. Fa eccezione il
caso dell’osteomielite (infezione dell’osso) che ha
mostrato un’incidenza statisticamente maggiore nel gruppo
dei pazienti che hanno ricevuto un innesto di osso autologo.
Nel corso delle sperimentazioni sono stati riportati i
seguenti eventi indesiderati (>1/100, <1/10): eritema,
sensibilità, gonfiore al sito dell’impianto,
ossificazione eterotopica/miosite ossificante.
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Non sono stati riportati né si conoscono casi di
sovradosaggio.
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Prodotto medicinale per i disordini del sistema
muscoloscheletrico: M09AX (proposto).
E’ un prodotto medicinale osteoinduttiv ed
osteoconduttivo.
La Proteina Osteogenica-1:BMP-7, il principio attivo, avvia la
formazione ossea mediante l’induzione della
differenziazione cellulare nelle cellule del mesenchima, attirate
al sito dell’impianto dal midollo osseo, dal periostio e
dal muscolo. Una volta legatosi alla superficie cellulare, il
principio attivo induce una cascata di eventi cellulari che
portano alla formazione di condroblasti ed oestoblasti, i quali
assolvono una funzione cruciale nel processo di formazione ossea.
La matrice di collagene è insolubile e consiste di
particelle con dimensioni fra 75 e 425 µm. In tal modo si
fornisce un’appropriata impalcatura bioriassorbibile per i
processi di proliferazione e differenziazione delle cellule che
necessitano di un ancoraggio, indotti dal principio attivo, e per
gli eventi cellulari, sempre indotti dal principio attivo, che
avvengono all’interno della matrice di collagene. La
matrice è inoltre osteoconduttiva e consente la crescita
ossea dal tessuto osseo sano circostante verso l’area
interna che ne difetta.
Il nuovo osso così formatosi risulta meccanicamente e
radiograficamente paragonabile al normale tessuto osseo. Il nuovo
osso si rimodella in modo naturale con la formazione
dell’osso corticale e la generazione degli elementi
midollari. Tuttavia, l’uso del principio attivo non
è garanzia di risanamento e potranno risultare necessari
ulteriori interventi chirurgici.
Lo studio clinico pilota sulla mancata consolidazione tibiale
ha paragonato la Proteina Osteogenica 1 Howmedica International
S. de R.L. con l’innesto di osso autologo con un endpoint
primario di efficacia a 9 mesi post-trattamento. Gli esiti
clinici relativi al dolore ed alla capacità di sostenere
peso erano simili al gruppo di controllo con l’innesto di
osso autologo (successo dell’81% nel gruppo della Proteina
Osteogenica 1 Howmedica International S. de R.L., successo del
77% nel gruppo dell’innesto di osso autologo). I risultati
radiografici nel gruppo trattato con la Proteina Osteogenica 1
Howmedica International S. de R.L. erano leggermente inferiori a
quelli del gruppo di controllo con innesto di osso autologo
(rispettivamente il 68% e il 79%).
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Non vi sono dati sulla farmacocinetica del principio attivo
nell’uomo.
Tuttavia, i risultati degli studi condotti su animali
utilizzando il prodotto medicinale dimostrano come il principio
attivo quasi non sia rilevabile a livello sistemico.
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Si sono eseguiti studi monodose e con somministrazione
ripetuta su svariati modelli animali (ratti, cani, primati). I
risultati di questi studi non hanno portato ad effetti inattesi o
sistemici di tossicità durante il periodo di osservazione
e dopo la somministrazione.
In uno studio a 2 anni con impianto sottocutaneo praticato nei
ratti è stata osservata la formazione di osso eterotopico,
come previsto. Il sarcoma pure osservato è stato associato
alla prolungata presenza dell’osso eterotopico. Questo
effetto, conosciuto come carcinogenicità allo stato
solido, è stato osservato frequentemente nei ratti in cui
si sono impiantati materiali solidi (plastica o metallo) in sede
sottocutanea.
L’ossificazione eterotopica avviene frequentemente
nell’uomo dopo trauma accidentale o chirurgico. Può
anche insorgere dopo l’uso (vedere 4.8, Effetti
indesiderati). Tuttavia, l’ossificazione eterotopica non
è associata a sarcoma nell’uomo.
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Collagene bovino (essiccato a vuoto).
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Non si conoscono incompatibilità fisiche o chimiche con
i prodotti che normalmente vengono usati nel posizionamento
chirurgico.
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1 anno
Utilizzare immediatamente il prodotto medicinale una volta
ricostituito.
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Conservare a temperature comprese tra 2°C e 8°C (in
frigorifero).
Tenere il contenitore nell’imballaggio esterno.
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Viene fornita in fiale in vetro al borosilicato di Tipo 1,
contenenti 1 g di polvere, sigillate con tappo in gomma butile di
colore grigio e con protezione in alluminio. Le fiale si
mantengono sterili all’interno di una confezione blister
che comprende una vassoio ed un coperchio di plastica.
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Il prodotto medicinale è una polvere liofilizzata che,
prima dell’uso, va ricostituito con 2-3 ml di soluzione
sterile per iniezione di cloruro di sodio a 9 mg/ml (0,9% p/v).
Una volta preparato, l’impianto deve essere utilizzato
immediatamente. Quando ricostituito, il prodotto assume la
consistenza della sabbia bagnata, il che ne facilita
l’impianto e la collocazione ai siti dei difetti ossei. Il
prodotto non utilizzato deve essere smaltito assieme ai rifiuti
chirurgici, in conformità ai requisiti locali.
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Howmedica International S. de R.L.
Division of Stryker Corporation
Raheen Business Park
Limerick
Irlanda
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AIC N. 035547013
EU/1/01/179/001
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17 maggio 2001
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