Farmacologia
Pantetina, D-bis (N-pantotenil-b-aminoetil) disolfuro, è la forma biologicamente attiva dell'acido pantotenico.
L'importanza biologica dell'acido pantotenico è dovuta al fatto che esso entra a far parte della molecola del Coenzima A, che svolge un importante ruolo nel metabolismo lipidico, specie per quanto riguarda la sintesi e la ossidazione degli acidi grassi ed il metabolismo dei trigliceridi, steroidi e colesterolo.
Vari studi clinici hanno mostrato che la pantetina ha effetti ipotrigliceridemizzanti in pazienti con ipertrigliceridemia sia pura che combinata.
Tossicologia
La tossicità acuta e cronica di Pantetina è praticamente trascurabile: nel topo e nel ratto la DL50 è risultata infatti superiore a 20 g/kg p.o. ed a 2,5 g/kg i.p. Anche nel cane non è stato possibile determinare l'esatto valore di DL50 che comunque è superiore a 4 g/kg p.o.
Nel ratto e nel cane, dosi di 200 mg/kg per 6 mesi non hanno provocato effetti tossici.
Pantetina, inoltre, non determina effetti teratogeni embriotossici e mutagenici.
Farmacocinetica
La tecnica radioisotopica, dopo somministrazione di Pantetina 14 C nell'animale da laboratorio, ha permesso di stabilire che Pantetina viene rapidamente assorbita, in forma prevalentemente immodificata, dai diversi tratti dell'intestino e si distribuisce principalmente a livello epatico e renale; l'eliminazione avviene quasi esclusivamente per via urinaria entro 24 ore dall'assunzione ed i principali metaboliti radioattivi sono risultati essere l'acido pantotenico e la beta-alanina.