Prima dell'intervento e durante l'anestesia viene comunemente somministrato al paziente un certo numero di farmaci con conseguente possibilità di interazione.
Inoltre le condizioni del paziente possono influenzare l'attività di blocco neuromuscolare del Pavulon.
I seguenti farmaci e le seguenti condizioni del paziente possono interagire con l'attività di blocco neuromuscolare del Pavulon.
Anestetici
I seguenti anestetici possono influenzare l'attività di blocco neuromuscolare del Pavulon:
- effetto aumentato: alotano, etere, enflurano, isoflurano,metossiflurano, ciclopropano, tiopentale, metossitale;
- effetto diminuito: neurolepto-analgesia (NLA), propanidid.
Il Pavulon non aggrava l'ipotensione indotta da alotano. Inoltre la depressione cardiaca viene parzialmente controbilanciata. L'eccessiva bradicardia indotta da alcuni analgesici fortemente attivi ed alcuni colinergici dei derivati della morfina vengono corretti da Pavulon.
Altri farmaci
I seguenti farmaci possono influenzare la durata di azione del Pavulon e l'intensità del blocco neuromuscolare:
- effetto aumentato: altri miorilassanti, neomicina, streptomicina, kanamicina,diazepam, propranololo, tiamina (alte dosi), anti-MAO, chinidina,protamina;
- effetto diminuito: neostigmina, edrofonio, corticosteroidi (alte dosi), adrenalina, KCl, NaCl, CaCl2 .
Condizioni del paziente
Le seguenti condizioni possono influenzare l'attività di blocco neuromuscolare del Pavulon:
- effetto aumentato: ipokaliemia (p.e. dopo vomito grave,diarrea, digitalizzazione), ipermagnesiemia, ipocalcemia (dopo trasfusione massiva), ipoproteinemia, disidratazione, acidosi, ipercapnia, cachessia,miastenia grave, sindrome miastenica, anestesia profonda, insufficienza renale;
-effetto diminuito: ipotermia.
I disturbi della funzione renale e l'ipocalcemia sono fattori che favoriscono la comparsa di una sindrome somigliante a quella della miastenia grave che consegue alla somministrazione di antibiotici. Richiede prudenza un quadro alterato delle proteine plasmatiche. Il Pavulon (così come la d-tubocurarina) provoca una riduzione del tempo di tromboplastina parziale e del tempo di protrombina.
Sono stati riportati soltanto pochi effetti collaterali.
Dopo somministrazione di Pavulon può verificarsi un aumento lieve o moderato della pressione arteriosa media.
È stato frequentemente osservato un aumento della frequenza del polso e della gittata cardiaca, il che dimostra una lieve attività vagolitica del Pavulon.
Generalmente questo effetto è considerato favorevole.
Il Pavulon diminuisce la pressione endoculare e provoca miosi; entrambi i fenomeni sono considerati favorevoli in chirurgia oftalmologica.
Sono stati riportati pochi casi di "reazioni localizzate" nel punto dell'iniezione.
Proprietà farmacologiche
La sostanza attiva del Pavulon è il pancuronio bromuro,un aminosteroide che blocca energicamente la trasmissione dell'impulso del nervo motore ai recettori del muscolo striato senza depolarizzazione delle placche terminali.
Il Pavulon è un antagonista competitivo dell'acetilcolina a livello della giunzione neuromuscolare ed è quindi un bloccante neuromuscolare non depolarizzante. Il Pavulon ha inoltre un significativo effetto di bloccaggio dei recettori muscarinici del vago cardiaco ma non interessa sistemi analoghi. Il pancuronio bromuro non esercita alcuna attività ormonale.
Proprietà tossicologiche
La tossicità del pancuronio bromuro varia a seconda delle diverse specie di animali. Dosi fino a 500 mg/kg nel gatto anestetizzato (25.000 volte superiore a quelle efficaci come bloccanti neuromuscolari) non hanno prodotto segni di tossicità acuta,purché fosse usata la respirazione artificiale.
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Come altri miorilassanti non depolarizzanti il Pavulon ha molecole con forte carica e non penetra facilmente le membrana delle molecole lipidiche. Deve perciò essere somministrato per via endovenosa e si distribuisce rapidamente attraverso il compartimento del fluido extracellulare.
Durante la prima ora, dopo la somministrazione di una singola dose, la sua concentrazione nel plasma cade rapidamente per la distribuzione del farmaco nel compartimento extracellulare del corpo. Dopo questo periodo la caduta nel livello ematico è meno rapida e riflette più accuratamente il grado di eliminazione del farmaco stesso.
Durante questa fase di "eliminazione" la concentrazione plasmatica in soggetti normali si dimezza in circa due ore. In soggetti con danni renali o gravi malattie epatiche il tempo medio di eliminazione del Pavulon è circa due volte quello normale. Il Pavulon viene eliminato attraverso tre vie: per escrezione renale, per escrezione biliare e per metabolizzazione.
Infatti il 30-40% circa del farmaco somministrato è ritrovato inalterato nelle urine, il 10% circa nella bile, il rimanente è stato isolato nell'uomo sotto forma di 3 gruppi di metaboliti: il 3 ed il 17 monoidrossi ed il 3,17 diidrossiderivato. Di questi il composto 3 OH ha un'attività circa la metà del Pavulon. Gli altri due metaboliti hanno attività debolissima.