Le esperienze farmaco-tossicologiche hanno dimostrato che il trattamento unico o ripetuto, per via orale, con una quantità di Pedialyte pari al doppio di quella che facilita la compensazione di peso provocata da un purgante salino, determina un aumento degli elettroliti del siero, che è transitorio e tende a scomparire nelle 4 ore successive al trattamento; è stato inoltre notato che il trattamento ripetuto non provoca accumulazione ematica degli elettroliti. È stato inoltre notato che il trattamento con Pedialyte, protratto per 90 giorni ed effettuato ad una dose relativamente elevata, non ha avuto influenze negative sullo sviluppo degli animali ed alla fine del trattamento sono risultati normali la crasi ematica, la glicemia, le transaminasi, la fosfatasi alcalina, l'urea, le proteine e gli elettroliti (Ca, Na, K, Mg e Cl) del siero.
Studi effettuati sugli organi degli animali, sacrificati dopo un trattamento prolungato e ad alte dosi, non hanno mostrato alcun segno di alterazione degli organi stessi.
Il destino metabolico dei vari elettroliti e del glucosio è comune agli elettroliti ed al glucosio assunti durante una normale dieta.
Nelle sperimentazioni farmacologiche la composizione anione utilizzata è stata la seguente:
lattato 10 mEq/lt
citrato 10 mEq/lt
bicarbonato 8 mEq/lt
La DL50 nei ratti (maschi e femmine) è pari a maggiore di 20,8 mg/kg.
La quantità di fluidi ed elettroliti che devono essere somministrati sono basati sulla valutazione clinica dei deficit preesistenti, delle perdite continue così come vengono evidenziate dalla perdita di peso, dalla severità della diarrea e dai sintomi della disidratazione.
In casi di diarrea grave, con vomito e distensione addominale, si può iniziare la terapia orale con una soluzione di elettroliti adeguatamente bilanciata contenente sodio, cloro, potassio e glucosio, dopo un'adeguata terapia reidratante parenterale.
Negli altri casi, mediante la somministrazione di soluzioni orali è possibile agire in senso sostitutivo e compensare il fabbisogno di acqua ed elettroliti in condizioni di alterazione dell'omeostasi idrico-salina e nello stesso tempo fornire metaboliti di facile utilizzazione.
È noto come i disturbi causati dalla disidratazione, anche se di modesta entità, se non corretti in maniera adeguata tendono a rendere precario, specie nel neonato e nel lattante, l'equilibrio idro-elettrolitico.
Tutta la letteratura internazionale mette in evidenza il pericolo di una correzione eccessiva del deficit di elettroliti nel trattamento della disidratazione da diarrea. Dalla disamina del comportamento dei vari parametri nei casi riportati dalla letteratura, prima e dopo la somministrazione della soluzione di Pedialyte, appare di un certo interesse la tendenza alla normalizzazione di quei dati che, in condizioni basali, apparivano deficitari, sia nelle forme più lievi nelle quali la soluzione salina bilanciata non è stata coadiuvata dalla introduzione parenterale di altre soluzioni, sia nei casi in cui lo squilibrio idro-elettrolitico aveva richiesto quale primo presidio il trattamento reidratante per via venosa.