Uso parenterale
Per adulti e ragazzi oltre i 40 kg di peso:
Infezioni delle vie respiratorie: mg 250-500-1000 ogni 6-12 ore.
Infezioni gastrointestinali: mg 500 ogni 6 ore.
Infezioni biliari: mg 250-500 ogni 6 ore.
Infezioni genito urinarie: mg 250-500 ogni 6 ore; nella uretrite gonococcica mg 500 ogni 12 ore; in caso di complicanze, prostatite, epididimite: trattamento intenso e prolungato secondo indicazione medica.
Infezioni varie: mg 250-500 ogni 4-6 ore; nella meningite batterica, fino a 100-200 mg/kg nelle 24 ore.
Per i bambini sotto i 40 kg di peso:
25-50 mg/kg nelle 24 ore secondo l'eziologia e la gravità dell'infezione; la dose complessiva va suddivisa in parti uguali e somministrata ogni 4-6-12 ore.
La durata della terapia dipende dalla gravità del caso; si raccomanda comunque di continuare il trattamento per almeno 48 ore dopo la guarigione.
Uso orale
Capsule e sospensioni.
Per adulti e ragazzi oltre i 40 kg di peso:
Infezioni delle vie respiratorie: mg 250-500 ogni 6 ore.
Infezioni gastrointestinali: mg 500-750 ogni 4-6-8 ore secondo la gravità.
Infezioni biliari: mg 250-500 ogni 4 ore.
Infezioni genito urinarie: mg 250-500 ogni 6 ore; nell'uretrite gonococcica 500 mg ogni 12 ore; in casi di complicanze, prostatite, epididimite, trattamento intenso e prolungato secondo indicazione medica.
Infezioni varie: mg 250-500 ogni 4-6 ore secondo la gravità.
Per i bambini sotto i 40 kg di peso:
25-100 mg/kg di peso nelle 24 ore secondo eziologia e gravità della infezione: la dose complessiva va suddivisa in parti uguali e somministrata ogni 4-6 ore.
Gocce pediatriche:
Per bambini sotto i 20 kg di peso:
Infezioni lievi:
Fino a 4 kg 8 gocce, pari a 25 mg 4 volte al dì
da 4 a 8 kg 16 gocce, pari a 50 mg 4 volte al dì
da 9 a 12 kg 24 gocce, pari a 75 mg 4 volte al dì
da 13 a 16 kg 32 gocce, pari a 100 mg 4 volte al dì
da 17 a 20 kg 40 gocce, pari a 125 mg 4 volte al dì
Infezioni gravi: raddoppiare la dose.
Per i bambini di peso superiore ai 20 kg si consiglia la somministrazione dello sciroppo.
La durata della terapia dipende dalla gravità del caso.
Si raccomanda, comunque, di continuare il trattamento per almeno 48 ore dopo la guarigione.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Pentrexyl non offre particolari vantaggi nelle infezioni da germi sensibili alla penicillina G, né è attiva sugli stafilococchi penicillinasi-produttori e quindi scarsamente sensibili alla penicillina. È possibile allergia crociata con la penicillina G.
Reazioni di ipersensibilità e di anafilassi gravi sono state riportate per lo più a seguito di impiego parenterale di penicilline, molto raramente a seguito di impiego orale. L'insorgenza di tali reazioni è, comunque, più frequente in soggetti con anamnesi di ipersensbilità verso allergeni multipli, di asma, febbre da fieno ed orticaria.
Può esistere allergenicità crociata tra penicilline e cefalosporine.
Prima di iniziare una terapia con una penicillina è quindi necessaria una anamnesi accurata. In caso di reazione allergica si deve interrompere il trattamento ed istituire un trattamento idoneo (amine vasopressorie, antistaminici, corticosteroidi) o, in presenza di anafilassi, immediato trattamento con adrenalina o altre opportune misure di emergenza.
L'uso prolungato di penicilline così come di altri antibiotici, può favorire lo sviluppo di microorganismi non sensibili, inclusi funghi che richiede l'adozione di adeguate misure terapeutiche.
Con tutti gli agenti antibatterici è stata riportata Colite pseudomembranosa. Questa può presentarsi di lieve entità o arrivare a mettere il paziente in pericolo di vita. Perciò, è importante considerare questa diagnosi nei pazienti che presentano diarrea in seguito alla somministrazione di agenti antimicrobici. Una volta accertata la diagnosi di colite, dovranno essere intraprese le necessarie misure terapeutiche.
Un'alta percentuale di pazienti (<90%) affetti da mononucleosi infettiva o leucemia linfatica, ai quali è stata somministrata ampicillina, hanno mostrato irritazione cutanea, generalmente sotto forma di rash maculo-papulare, talora associato a febbre. Tale tipo di reazione è stata osservata anche in soggetti trattati contemporaneamente con allopurinolo (vedere anche il paragrafo "Interazioni"). Comunque, la somministrazione di ampicillina a pazienti affetti da mononucleosi non è consigliabile. Non è stato ben stabilito se questi pazienti sono realmente allergici all'ampicillina.
Nelle terapie prolungate, particolarmente con dosi elevate, è consigliabile il controllo periodico della funzione renale, epatica ed emopoietica.