Interazioni - [Vedi Indice]L'etanolo può esaltare la risposta della nitroglicerina; i vasodilatatori, gli antiipertensivi ed i diuretici aumentano l'effetto ipotensivo.
La dilatazione periferica della nitroglicerina viene ostacolata dalla somministrazione di indometacina.
Durante i primi tre mesi di gravidanza e durante l'allattamento il farmaco va somministrato solo nei casi di effettiva necessità sotto il diretto controllo del medico.
Poiché alcuni effetti secondari (ipotensione ortostatica, nausea, vertigini) possono attenuare le capacità di reazione, soprattutto all'inizio della terapia, si consiglia prudenza nella guida e nella manovra di macchine.
Spiccata caduta pressoria specie in soggetti con labilità cardiovascolare, tachicardia, lipotimia, pallore, con vomito e sudorazione.
Talora può verificarsi cefalea che tende a scomparire con la prosecuzione
del trattamento; può essere utile associare un blando analgesico.
In caso di sovradosaggio interrompere la somministrazione e porre in atto un'adeguata terapia d'urgenza.
Un sovradosaggio accidentale di nitroglicerina può causare ipotensione grave e tachicardia riflessa che possono essere trattate diminuendo o sospendendo temporaneamente l'infusione fino a quando la condizione del paziente si è stabilizzata. Poiché la durata degli effetti emodinamici conseguenti la somministrazione di nitroglicerina è abbastanza breve, non si richiedono solitamente misure correttive addizionali.
Tuttavia, se viene indicata una ulteriore terapia, dovrebbe essere considerata la somministrazione di agonisti alfa-adrenergici intravenosi (p. es. metossamina o fenilefrina).
La nitroglicerina è dotata di attività miolitica vasale con effetto vasodilatatore diretto sistemico, particolarmente efficace a livello venoso. La vasodilatazione delle grosse vene afferenti al cuore determina una riduzione dell'elevata pressione di riempimento e del volume telediastolico del ventricolo sinistro (riduzione del precarico) e dello stress di parete, mentre la vasodilatazione arteriosa causa una diminuzione del post-carico.
La riduzione del consumo di ossigeno che risulta dal complesso degli effetti farmacodinamici descritti è accompagnata dal miglioramento della perfusione miocardica che risulta dall'azione antispastica sui rami epicardici coronarici e dalla ridistribuzione del flusso a favore degli strati subepicardici del muscolo cardiaco.
Questi effetti farmacodinamici sono alla base dell'attività terapeutica della nitroglicerina nel trattamento dell'angina pectoris instabile, dell'angina variante, dell'angina di Prinzmetal, dell'insufficienza ventricolare acuta, conseguente o meno all'infarto miocardico acuto, e dell'edema polmonare acuto.
La nitroglicerina per infusione continua ha una emivita plasmatica piuttosto breve (intorno a 3', con un coefficiente di variazione del 62%) ed una clearance plasmatica apparentemente abbastanza elevata, ed è rapidamente metabolizzata in dinitrati e mononitrati.
La notevole clearance dimostra inoltre l'esistenza di una metabolizzazione della nitroglicerina da parte di altri organi e non solo da parte del fegato. La nitroglicerina infusa si distribuisce rapidamente ai tessuti e soltanto l'1-1,3% della quantità totale presente nell'organismo viene riscontrata nello steady-state nel plasma.
Tossicità acuta: DL50 e.v.: topo = 15 mg/kg; ratto = 22 mg/kg; cane = 14 mg/kg. DL50 i.p.: topo = 38 mg/kg; ratto = 36 mg/kg.
Tossicità subacuta: cane e.v. 30 giorni (1-3-9 mg/kg) e ratto i.p. 30 giorni (3-6-12 mg/kg): tossicità solo alla dose più elevata.
Tossicità cronica: cane i.p. 180 giorni (1-3-6 mg/kg) e ratto i.p. 180 giorni (3-6-12 mg/kg): tossicità solo alla dose più elevata.
Tollerabilità: nel cane e nel ratto a 30 e 180 giorni per le vie testate non sono segnalati danni a vene, tessuto perivenoso e peritoneo.
Teratogenesi e fertilità: nel ratto e nel coniglio i.p. a dosi di 3 e 6 mg/kg, durante la gravidanza, non ha dato luogo ad effetti embriotossici o teratogeni; alla dose di 9 mg/kg si è avuto modico aumento del numero dei punti di assorbimento e riduzione del peso corporeo dei feti.
Nel ratto a dosi di 3 e 6 mg/kg i.p. non si hanno effetti tossici su fertilità e funzione riproduttiva né modificazioni della vitalità peri- e post-natale.
Eccipienti: glicole propilenico, glucosio, acqua per preparazioni iniettabili.
Perganit soluzione è compatibile con le soluzioni per infusione usate in clinica come, per esempio, soluzione salina isotonica, soluzione glucosata 4-30%, soluzione di Ringer, soluzione contenente proteine. Non sono conosciute fino ad ora incompatibilità con altre soluzioni per infusione. La diluizione di Perganit va effettuata solo in contenitori per fleboclisi di vetro.
Flacone 50 ml: 2 anni.
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