Principio attivo: piroxicam mg 20.
Capsule rigide.
- [Vedi Indice]
Trattamento sintomatico delle affezioni reumatiche,
infiammatorie e degenerative; trattamento sintomatico degli stati
dolorosi acuti quali il dolore postoperatorio, post-traumatico e
la dismenorrea primaria.
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La dose raccomandata è di 20 mg al giorno in un'unica
somministrazione.
Nelle forme reumatiche acute la terapia deve essere iniziata
con 40 mg al giorno per i primi due giorni, in dose unica o
refratta. Per il successivo trattamento fino a 7-14 giorni la
dose va ridotta a 20 mg al giorno.
Nella dismenorrea primaria il trattamento deve essere iniziato
al dosaggio di 40 mg per i primi due giorni proseguendo per 1-3
giorni con 20 mg/die; per altri stati dolorosi acuti quali il
dolore postoperatorio e post-traumatico la posologia è di
20 mg in dose singola con possibilità di somministrare 40
mg per i primi due giorni, qualora si voglia ottenere un
più rapido esordio dell'azione analgesica. Per il
successivo periodo di terapia, il dosaggio è di 20
mg/die.
Il dosaggio e le indicazioni nei bambini non sono stati ancora
stabiliti.
Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere
attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una
eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.
Una somministrazione prolungata a dosi maggiori di 30 mg/die
aumenta il rischio di effetti indesiderati di tipo
gastrointestinale.
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Ipersensibilità verso i componenti o verso altre
sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico.
Esiste la possibilità di sensibilità crociata
con acido acetilsalicilico od altri antinfiammatori non
steroidei. Il piroxicam non deve essere somministrato ai pazienti
nei quali l'acido acetilsalicilico o altri antinfiammatori non
steroidei provochino sintomi di asma, rinite od orticaria.
Il piroxicam non deve essere usato in presenza di ulcera
gastrointestinale, gastrite, dispepsie, gravi disturbi epatici e
renali, grave insufficienza cardiaca, grave ipertensione,
alterazioni ematiche gravi, né in soggetti con diatesi
emorragica.
L'uso del piroxicam è controindicato in caso di
gravidanza accertata o presunta, durante l'allattamento e
nell'infanzia.
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In pazienti con anamnesi positiva per affezioni della parte
alta del tubo gastroenterico il piroxicam può essere
somministrato solo sotto stretto controllo medico, essendo stati
riferiti casi di ulcera peptica o di sanguinamento
gastrointestinale, emorragie e perforazioni
gastrointestinali.
Una attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio deve
precedere la somministrazione di piroxicam in pazienti affetti da
malattie infiammatorie intestinali (colite ulcerosa, malattia di
Crohn).
Il piroxicam diminuisce il potere aggregante piastrinico ed
allunga il tempo di coagulazione; tale caratteristica deve essere
considerata qualora si effettuino esami ematologici e qualora un
paziente fosse in trattamento con altre sostanze inibenti
l'aggregazione piastrinica.
Dal momento che il piroxicam viene escreto prevalentemente per
via renale, i pazienti nei quali detta funzionalità
risulti alterata devono essere periodicamente monitorati in
quanto in questi pazienti l’inibizione della sintesi delle
prostaglandine causata dal piroxicam può comportare una
grave diminuzione della perfusione renale che può esitare
in insufficienza renale acuta. Al riguardo i pazienti anziani e
quelli in terapia diuretica sono da considerare a rischio.
Essendo stati segnalati casi di insorgenza improvvisa di
insufficienza cardiaca congestizia, il piroxicam deve essere
usato con particolare cautela in pazienti con compromissione
cardiaca, ipertensione arteriosa o altre condizioni che
predispongano alla ritenzione di liquidi.
Cautela deve essere pure adottata nel trattamento di pazienti
con ridotta funzionalità epatica e, in generale, nei
pazienti anziani. Anche per questi è consigliabile
ricorrere al monitoraggio periodico dei parametri clinici e di
laboratorio specialmente in caso di trattamento prolungato.
Per l’interazione del farmaco con il metabolismo
dell’acido arachidonico, in asmatici e in soggetti
predisposti possono insorgere crisi di broncospasmo ed
eventualmente shock ed altri fenomeni allergici.
Essendosi rilevate alterazioni oculari nel corso di terapie
con FANS si raccomanda, in caso di trattamenti prolungati, di
effettuare periodici controlli oftalmologici.
E' consigliabile, inoltre, controllare frequentemente il tasso
glicemico nei pazienti diabetici e il tempo di protrombina nei
soggetti che effettuano un concomitante trattamento
anticoagulante con derivati dicumarolici.
L'uso di piroxicam, come di qualsiasi farmaco inibitore della
sintesi delle prostaglandine e della cicloossigenasi, e'
sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una
gravidanza.
La somministrazione di piroxicam dovrebbe essere sospesa nelle
donne che hanno problemi di fertilita' o che sono sottoposte a
indagini sulla fertilita'.
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L’assunzione simultanea di piroxicam e litio o fenitoina
può aumentare i livelli plasmatici di tali farmaci
Il piroxicam può ridurre gli effetti di diuretici ed
antipertensivi.
La simultanea assunzione di potassio, di diuretici
risparmiatori di potassio o di farmaci contenenti potassio
può causare iperkaliemia
La somministrazione di piroxicam contemporaneamente a
corticosteroidi può aumentare il rischio di sanguinamento
gastrointestinale
La somministrazione di piroxicam 24 ore prima o dopo
l’assunzione del metotrexato può aumentare la
concentrazione di quest’ultimo e perciò la sua
tossicità.
Il piroxicam interagisce con acido acetilsalicilico, con altre
sostanze antinfiammatorie non steoridee e con sostanze che
inibiscono l'aggregazione piastrinica (vedi
“Controindicazioni” e “Speciali avvertenze e
precauzioni per l'uso”).
Si sconsiglia l’uso contemporaneamente ad acido
acetilsalicilico o ad altri FANS.
L’associazione con acido acetilsalicilico può
ridurre la concentrazione plasmatica del piroxicam nel
plasma.
L’assunzione simultanea di piroxicam e preparazioni
contenenti cumarina può incrementare
l’attività anticoagulante di tali sostanze. Sono
raccomandati controlli iniziali della emostasi.
Il piroxicam si lega molto alle proteine ed è quindi
probabile che spiazzi altri farmaci legati alle proteine. In caso
di trattamento con piroxicam e farmaci ad alto legame proteico, i
medici dovranno tenere sotto controllo i pazienti per eventuale
aggiustamento dei dosaggi.
In seguito a somministrazione di cimetidina
l’assorbimento del piroxicam fa registrare un lieve
aumento. Questo incremento, comunque, non ha dimostrato di essere
clinicamente significativo.
È sconsigliato l’uso degli antinfiammatori non
steroidei contemporaneamente a farmaci chinolonici.
Il piroxicam può diminuire l’efficacia dei
dispositivi intrauterini.
Evitare l’assunzione di alcool.
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Il piroxicam è controindicato durante la gravidanza,
accertata o presunta, e l'allattamento.
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Il piroxicam può modificare l'integrità di
vigilanza in modo tale da compromettere la guida di autoveicoli e
l'impegno in attività che richiedono prontezza di
riflessi.
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Sono stati frequentemente osservati: complicazioni
gastrointestinali con nausea, vomito, senso di ripienezza,
disturbi gastrici, stipsi, flatulenza, dolore epigastrico,
anoressia, diarrea, sangue occulto nelle feci, come conseguenza
di sanguinamento gastrointestinale che in rari casi può
determinare anemia.
E’ rara l’incidenza di ulcera gastrointestinale,
includendo possibili perforazioni ed emorragie che raramente si
sono rivelate fatali.
Occasionamente sono stati riportati disturbi del sistema
nervoso centrale e degli organi di senso come cefalee, vertigini,
astenia, sonnolenza, malessere, tinnito, sordità. Rara
è l’incidenza di visione confusa. In casi sporadici
sono stati riferiti: eretismo, insonnia, depressione.
Rash cutanei sono stati osservati occasionamente. Edemi di
origine allergica del viso e delle mani sono stati riportati
raramente. Altrettanto rari sono fotodermatiti con prurito,
eritema, macchie e rash bulbiformi.
In singoli casi sono stati riportati: sindrome di
Stevens-Johnson, sindrome di Lyell, sanguinamento delle mucose
compresa la mucosa orale, perdita di capelli, distrofia ungueale,
ecchimosi, desquamazione cutanea, sudorazione, eritema
multiforme.
In singoli casi la porpora di Schoenlein-Henoch è stata
associata all’assunzione del piroxicam.
E’ possibile una grave reazione di
ipersensibilità. Si può manifestare come edema
laringeo e facciale, gonfiore della lingua, difficoltà di
respirazione, tachicardia, caduta della pressione fino a sintomi
di shock. In questo caso è necessario un trattamento di
emergenza medica.
Occasionalmente possono aumentare i livelli
dell’azotemia, delle transaminasi e della fosfatasi
alcalina, così come quelli dell’urea.
Raramente possono verificarsi ittero o epatite fatale. La
terapia con piroxicam deve essere comunque sospesa se si
manifestano segni e sintomi clinici di disturbi epatici.
Sono stati riportati casi di pancreatite. In singoli casi sono
stati osservati: ematuria, insufficienza renale,
refrattarietà ai diuretici, edemi, aumento della pressione
del sangue, scompenso cardiocircolatorio, disuria, disfunzione
vescicale, epistassi, ematemesi, secchezza delle fauci,
stomatite, ipoglicemia, iperglicemia, modificazioni del peso
corporeo.
Raramente è stata osservata anemia aplastica,
leucopenia, pancitopenia o trombocitopenia. I primi sintomi
possono essere: febbre, mal di gola, lesioni superficiali della
mucosa orale, sintomi parainfluenzali, sanguinamento dal naso e
dalla cute. Sono stati inoltre segnalati: eosinofilia, anemia
emolitica, diminuzione dell’emoglobina e
dell’ematocrito.
Regolari test ematologici sono vivamente raccomandati dopo
somministrazioni prolungate di piroxicam. La durata del
sanguinamento può essere prolungata durante il trattamento
con piroxicam.
Anche in caso di appropriata terapia con piroxicam, il
trattamento a lungo termine può compromettere la normale
vigilanza, per esempio nella guida di veicoli o
nell’utilizzo di macchine. Il fenomeno è
particolarmente evidente in caso di contemporanea assunzione di
alcool.
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Sintomi di intossicazione:
A fianco di disturbi intestinali (nausea, vomito, dolori
addominali, emorragia) e disturbi del sistema nervoso centrale
(vertigini, sovraeccitabilità, iperventilazione,
incremento della sensibilità spastica sino al coma),
è possibile un interessamento renale (ematuria,
proteinuria, insufficienza renale acuta) ed una riduzione della
funzione epatica (ipoprotrombinemia).
Terapia in caso di sovradosaggio:
Non esiste un antidoto specifico. Cure mediche intensive
potrebbero essere necessarie.
Così come è stato estrapolato dagli studi sugli
animali, antiacidi e carbone medicinale possono accelerare
l’eliminazione del piroxicam.
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Il piroxicam esplica attività antinfiammatoria,
analgesica e antipiretica, azioni farmacologiche similari a
quelle degli altri antinfiammatori non steroidei.
L'esatto meccanismo d'azione non è noto, ma si ritiene
debba collegarsi alla sua capacità di inibire la sintesi
delle prostaglandine, attraverso il blocco della cicloossidasi,
enzima che catalizza la formazione dei precursori delle
prostaglandine dell'acido arachidonico.
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Dopo somministrazione sia orale che rettale il piroxicam
è facilmente assorbito; la presenza di cibo riduce la
velocità, ma non la percentuale di principio attivo
assorbita. Il picco ematico è raggiunto dopo
somministrazione per via orale entro due ore, l'emivita
plasmatica è di 36-45 ore. Con una sola somministrazione
la concentrazione è stabile per tutta la giornata; dopo
somministrazioni ripetute la concentrazione plasmatica aumenta
fino al 5°-7° giorno; le concentrazioni plasmatiche
“steady-state" del piroxicam sono raggiunte di solito nel
corso di 7-8 giorni. Il piroxicam si lega alle proteine
plasmatiche in notevole quantità, in gran parte viene
metabolizzato nell'organismo, meno del 5% della dose giornaliera
è escreto immodificato con feci ed urine. Una importante
via metabolica è l'idrossilazione dell'anello piridinico
della catena laterale, cui segue la coniugazione con acido
glicuronico e l'eliminazione per via urinaria.
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Le prove tossicologiche eseguite su diverse specie animali
hanno dimostrato che il piroxicam è ben tollerato ed
è sprovvisto di attività teratogena e mutagena.
Tossicità acuta: DL50 (mg/kg) nel ratto:
p.o. 270; i.p. 220; nel topo: p.o. 360; i.p. 360; nel cane: p.o.
700.
Per gli studi di tossicità subacuta e cronica nel topo,
ratto, cane e scimmia sono state impiegate dosi fra 0.3 e 25
mg/kg/die; questa ultima dose è maggiore di circa 60 volte
la dose indicata per l'uomo.
I soli eventi patologici osservati, alla dose massima
impiegata, furono lesioni gastrointestinali e necrosi papillare
renale.
Come per le altre sostanze che inibiscono la sintesi delle
prostaglandine, anche il piroxicam aumenta l'incidenza di
distocie e di parti post-termine in animali quando la
somministrazione della sostanza perdura durante la
gravidanza.
La somministrazione di FANS a ratte gravide può
determinare la costrizione del dotto arterioso fetale. Inoltre
nell'ultimo trimestre di gravidanza aumenta la tossicità a
livello gastroduodenale.
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Ogni capsula contiene:
Lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina (PH 102),
amido di mais, acido stearico e talco.
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Vedi “Interazioni”.
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24 mesi a confezionamento integro.
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Conservare a temperatura ambiente (15-30°C) e al riparo
dalla luce.
Non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza indicata
sulla confezione.
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Blister in PVC-Al in astuccio di cartone.
PIROXICAM DOC Generici 20 mg Capsule - 30 capsule
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Non vi sono particolari istruzioni per l’uso del
prodotto.
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DOC Generici S.r.l. - Via Manuzio 7 - 20124 Milano
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AIC n° 033788011/G.
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Da vendersi su presentazione di ricetta medica.
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23/12/1999.
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Non pertinente.
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Ottobre 2001.
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