- [Vedi Indice]Platinex può esser usato come terapia palliativa nelle seguenti indicazioni:
Tumori metastatici del testicolo
Sono state eseguite associazioni chemioterapiche in pazienti con tumori metastatici del testicolo già trattati con terapia radiante e/o chirurgica.
Un'associazione chemioterapica è costituita da Platinex, bleomicina solfato e vinblastina solfato.
Tumori metastatici dell'ovaio
Sono state eseguite associazioni chemioterapiche in pazienti con tumori metastatici dell'ovaio già trattate con terapia radiante e/o chirurgica.
Un'associazione chemioterapica è costituita da Platinex e adriamicina e/o ciclofosfamide.
Platinex come singolo agente terapeutico è indicato come terapia di seconda scelta in pazienti con tumori metastatici dell'ovaio refrattari alla chemioterapia standard e che non abbiano ricevuto precedentemente terapia con Platinex.
Cancro avanzato della vescica
Platinex è indicato come singolo agente terapeutico nei pazienti affetti da cancro della vescica avanzato non più suscettibili a trattamento radiante e/o chirurgico.
Carcinoma della testa e del collo
Platinex è indicato in seguito a terapia chirurgica e/o radiante in pazienti affetti da carcinoma della testa e del collo in associazione ad altri chemioterapici in combinazioni stabilite.
Platinex soluzione deve essere usato unicamente per via endovenosa, somministrato per infusione lenta come qui di seguito descritto. L'ago e/o il set di perfusione non devono contenere parti di alluminio che possano venire in contatto con Platinex. L'alluminio reagirebbe con il farmaco causando un precipitato e perdita di attività.
Tumori metastatici del testicolo
Il dosaggio di Platinex nel trattamento del carcinoma metastatico del testicolo in combinazione con altri agenti chemioterapici è di 20 mg/m2 i.v., per 5 giorni consecutivi ogni 3 settimane, ripetuti per 3 cicli.
Tumori metastatici dell'ovaio
Il dosaggio di Platinex nel trattamento dei tumori metastatici dell'ovaio in combinazione con altri agenti chemioterapici è di 75-100 mg/m2 i.v., ogni 4 settimane.
Come agente monochemioterapico, Platinex deve essere somministrato alla dose di 100 mg/m2 i.v. ogni 4 settimane.
Cancro avanzato della vescica
Platinex deve essere somministrato come agente monochemioterapico alla dose di 50-70 mg/m2 i.v. ogni 3-4 settimane secondo i casi e a giudizio del Medico. Nei pazienti pretrattati, somministrare una dose iniziale di 50 mg/m2 da ripetere ogni 4 settimane.
Carcinoma della testa e del collo
Il dosaggio di Platinex per il trattamento del carcinoma della testa e del collo, in associazione con altri agenti chemioterapici, è di 50-75 mg/m2 , in dose singola endovenosa, ogni 3-4 settimane.
Indipendentemente dal dosaggio e dalle modalità di somministrazione, l'impiego di Platinex comporta una adeguata idratazione del paziente alla quale si può associare diuresi forzata (diuretici) al fine di ridurre la nefrotossicità indotta. Platinex può essere iniettato endovena sia per somministrazione rapida che per infusione lenta.
Per la somministrazione di Platinex occorre tener presente:
Platinex deve essere somministrato in soluzione per uso endovenoso contenente almeno 0,3% di cloruro di sodio. Questa percentuale di ione cloro è indispensabile per mantenere Platinex stabile in soluzione. Pertanto, Platinex può essere ulteriormente diluito in soluzione salina 0,9% o in soluzione fisiologica 1 /2 o 1 /3 N con destrosio al 5%. Una diuresi di 100 cc/h o superiore, è in grado di minimizzare la nefrotossicità indotta da Platinex. Ciò può essere favorito da una preidratazione con 2 litri di soluzione per via venosa seguita da post-idratazione (2500 ml/m2 /24 h). Se l'idratazione non è in grado di provocare un'adeguata diuresi può essere somministrato un diuretico osmotico quale il mannitolo.La dose di 60 mg/m2 di Platinex somministrata in 1-2 ore è stata ben tollerata. Dosaggi superiori debbono essere somministrati in un tempo di 6-8 ore con adeguata quantità di liquido in modo da mantenere una diuresi valida prima e dopo la somministrazione di Platinex.La somministrazione di Platinex può provocare uno squilibrio degli elettroliti e causare sintomi di ipomagnesiemia. È opportuno pertanto il monitoraggio degli elettroliti sierici prima, durante e dopo ogni ciclo di terapia con Platinex.
La successiva dose di Platinex non deve essere somministrata fino a quando il valore della creatinina sierica non sia inferiore a 1,5 mg/ml e/o il valore dell'azotemia non sia inferiore a 25 mg/100 ml.
La dose successiva non deve, inoltre, essere somministrata fino a quando gli elementi corpuscolati del sangue non siano ad un livello accettabile (piastrine
³100.000/mm3 , WBC ³ 4.000 mm3 ). Inoltre la successiva dose di Platinex non deve essere somministrata prima che un esame audiometrico non abbia accertato valori entro i limiti della norma.
Ogni ml della soluzione ottenuta conterrà 1 mg di Platinex. La soluzione ricostituita come indicato sarà limpida ed incolore. La soluzione ricostituita può essere somministrata solo per via endovenosa o per infusione in un periodo superiore alle 6-8 ore.
Platinex è controindicato nei pazienti che abbiano manifestato reazioni allergiche a Platinex o agli altri farmaci contenenti platino. Platinex è controindicato in pazienti con preesistente alterata funzionalità renale ed uditiva. Platinex non deve essere somministrato a pazienti mielodepressi.
Gravidanza-Allattamento.
Platinex deve essere somministrato sotto controllo medico specialistico, esclusivamente in centri specializzati e opportunamente attrezzati. Prima di iniziare il trattamento con Platinex e prima di ogni successiva somministrazione occorre valutare l'azotemia, la creatinina sierica, la clearance della creatinina, i valori del potassio, del magnesio e del calcio in quanto la tossicità renale di Platinex è cumulativa.
La somministrazione contemporanea di antibiotici aminoglucosidici può potenziare la nefrotossicità di Platinex. La tossicità renale si aggrava con il ripetersi dei cicli di trattamento.
Ai dosaggi raccomandati, Platinex non deve essere somministrato con frequenza inferiore alle 3-4 settimane. La funzionalità renale deve ritornare alla norma prima di somministrare la dose successiva. È stata segnalata grave neuropatia in pazienti sottoposti a regimi terapeutici con dosaggi, o frequenza delle somministrazioni, maggiori di quelli raccomandati. Tali neuropatie possono essere irreversibili e si manifestano come parestesie a guanto, mancanza di riflessi, perdita delle sensazioni propriocettive e vibratorie. Sono stati riportati anche episodi di perdita della funzione motoria.
La ototossicità, che può rilevarsi in maniera più pronunciata nei bambini e si manifesta con tinnito e/o diminuzione di udito alle alte frequenze, è significativa. Poiché l'ototossicità è cumulativa, i tests audiometrici debbono essere eseguiti prima di iniziare la terapia e prima di ogni successiva somministrazione di Platinex.
Sono state riferite reazioni di tipo anafilattico quali edema facciale, broncospasmo, tachicardia ed ipotensione.
Queste reazioni sono comparse entro pochi minuti dalla somministrazione di Platinex e sono state trattate con adrenalina, steroidi ed antistaminici.
Platinex è mutagenico nei batteri e produce alterazioni cromosomiche nelle culture tissutali.
In studi condotti sugli animali, Platinex si è dimostrato carcinogenico. Lo sviluppo di leucemia acuta in concomitanza alla somministrazione di Platinex è stato raramente riscontrato nell'uomo, considerando anche che il prodotto era stato generalmente somministrato in combinazione con altri agenti leucemogeni.
Platinex induce nefrotossicità, mielodepressione ed ototossicità che possono aggravare una preesistente alterata funzione degli organi interessati. Poiché si osserva ototossicità da cumulo, un test audiometrico dovrebbe essere eseguito prima e durante il trattamento con Platinex.
Settimanalmente occorre verificare la crasi ematica. Periodicamente occorre monitorare la funzionalità epatica. Occorre regolarmente fare un controllo neurologico.
L'impiego di Platinex è generalmente attuato secondo schemi comprendenti più farmaci. In tali casi occorre valutare il potenziale sinergismo tossico specie a livello renale e midollare.
I livelli plasmatici dei prodotti anticonvulsivanti, durante la terapia con cisplatino, possono essere inferiori alla soglia terapeutica.
In uno studio randomizzato sul cancro dell'ovaio in fase avanzata, la durata della risposta è stata negativamente influenzata quando la piridossina è stata somministrata con altretamina (exametilmelamina) e Platinex.
Gravidanza: somministrato durante la gravidanza, Platinex può causare danni al feto. Platinex si è dimostrato teratogenico ed embriotossico nei topi. Le pazienti dovranno essere avvertite di non iniziare una gravidanza. Se il prodotto viene somministrato durante la gravidanza o se la paziente rimane incinta durante la terapia, dovrà essere informata dei rischi potenziali per il feto.
Allattamento: cisplatino è escreto nel latte materno; le pazienti in terapia con cisplatino non dovranno allattare.
Gli effetti collaterali, in particolare l'emesi e la mielodepressione, non consentono generalmente una normale vita di relazione o di lavoro durante la terapia.
Nefrotossicità : i danni renali indotti da Platinex e l'insufficienza renale cumulativa costituiscono la principale limitazione di dosaggio di questo farmaco. Tossicità renale è stata osservata nel 28-36% dei pazienti trattati con una singola dose di 50 mg/m2 di Platinex. È stata dapprima osservata nella seconda settimana successiva alla somministrazione con elevazione dell'azotemia, creatinina, acido urico sierico e/o diminuzione della clearance della creatinina. Sono stati inoltre osservati casi di microematuria. L'alterazione della funzionalità renale è stata associata a danni dei tubuli renali. Al fine di minimizzare la nefrotossicità, Platinex viene somministrato con idratazione e diuresi forzata con mannitolo in un tempo di 6-8 ore, o comunque a giudizio del Medico. La tossicità renale può comunque verificarsi anche dopo questi accorgimenti.
Ototossicità : in una percentuale superiore al 31% dei pazienti trattati con una singola dose di Platinex da 50 mg/m2 l'ototossicità si è manifestata con tinnito e/o perdita dell'udito per l'alta frequenza (4.000 a 8.000 Hz). Nei bambini le reazioni ototossiche sono più gravi.
La perdita dell'udito può essere sia unilaterale che bilaterale e tende ad essere più frequente e più grave con il proseguimento del trattamento.
Non è stato accertato se l'ototossicità indotta da Platinex sia reversibile. È stata riportata tossicità vestibolare.
Ematologia: in alcuni pazienti trattati con Platinex si può osservare una diminuzione dei mielociti.
Il nadir delle piastrine e dei leucociti circolanti si osserva dopo 18-23 giorni (varia da 7,5 a 45). Nella maggior parte dei pazienti il recupero avviene entro il 39° giorno (varia da 13 a 62). Leucopenia e trombocitopenia sono più marcate con la somministrazione di alte dosi (maggiore di 50 mg/m2 ). L'anemia (diminuzione di emoglobina di > 2 grammi/100 ml) si è verificata con frequenza quasi simile a quella della leucopenia e trombocitopenia.
Platinex ha mostrato di alterare la superficie dei globuli rossi, da ciò causandosi episodi di anemia emolitica positivi al test di Coombs.
L'incidenza, la gravità e la relativa importanza di questo effetto confrontate con altre tossicità ematologiche, non sono state stabilite, ma la possibilità di un processo emolitico dovrà essere considerato in ogni paziente sottoposto a terapia con cisplatino nel quale si verifichi un'inspiegabile diminuzione dei livelli di emoglobina. Il processo emolitico è reversibile con l'interruzione della terapia.
Lo sviluppo di leucemia acuta in concomitanza all'uso di Platinex è stato riportato raramente nell'uomo, considerando anche che il prodotto era stato generalmente somministrato in combinazione con altri agenti leucemogeni.
Tratto gastro-intestinale: nausea marcata e vomito si osservano in quasi tutti i pazienti sottoposti al trattamento con Platinex e talvolta questi sintomi sono così gravi da dover procedere alla sospensione del trattamento. La nausea ed il vomito, generalmente, iniziano entro una/quattro ore dal trattamento e perdurano per 24 ore. Nausea ed anoressia di diverso grado possono persistere per un periodo talvolta superiore ad una settimana dopo il trattamento. Sono stati riportati anche casi di diarrea. Allo stato attuale delle cose si ritiene che metoclopramide e proclorperazina siano farmaci utili nel prevenire nausea e vomito.
Elettroliti del siero: in pazienti trattati con Platinex si è verificata ipomagnesiemia, ipocalcemia ed ipofosfatemia, correlati probabilmente ad un danno tubulare.
Tetania è stata riportata occasionalmente nei pazienti con ipocalcemia ed ipomagnesiemia.
Normalmente i livelli sierici degli elettroliti ritornano ai valori normali dopo somministrazioni endovenose supplementari e dopo la sospensione della somministrazione di Platinex.
È stata riportata anche una patologia simile alla sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico.
Iperuricemia: è stato osservato che l'iperuricemia si manifesta con la stessa frequenza dell'aumento dei valori dell'azotemia e della creatinina sierica. È più marcata dopo somministrazione di dosi superiori a 50 mg/m2 , ed i massimi livelli di acido urico si manifestano generalmente dopo 3-5 gg dalla somministrazione del farmaco. Un trattamento con allopurinolo può dimostrarsi efficace nella riduzione dei livelli di acido urico.
Neurotossicità : in alcuni pazienti è stata osservata neurotossicità, generalmente caratterizzata da neuropatie periferiche. Sono anche stati osservati casi di perdita del gusto e del senso dello spazio.
Le neuropatie indotte da Platinex possono verificarsi dopo trattamenti prolungati (da 4 a 7 mesi); la sintomatologia neurologica è stata tuttavia osservata dopo somministrazione di una singola dose. Il trattamento con Platinex deve essere sospeso non appena questa sintomatologia viene osservata. I dati preliminari fanno ritenere che le neuropatie periferiche siano in alcuni pazienti irreversibili.
Sono stati riportati crampi muscolari, improvvisi e di breve durata. Questi sono stati generalmente osservati in pazienti ai quali era stata somministrata una dose cumulativa relativamente alta di Platinex, e che presentavano neuropatia periferica di stadio relativamente avanzato.
Tossicità oculare: in pazienti trattati con Platinex alle dosi standard raccomandate, sono stati riportati raramente: neurite ottica, edema della papilla del nervo ottico e cecità cerebrale. Miglioramento e/o totale recupero si ottengono generalmente con l'interruzione della terapia. In tal caso sono stati impiegati steroidi con o senza mannitolo, senza però confermarne l'efficacia.
Offuscamento della vista e percezione alterata dei colori sono stati riportati a seguito di somministrazione di Platinex a dosaggi superiori o ad intervalli più brevi di quelli raccomandati.
Reazioni di tipo anafilattico: reazioni di tipo anafilattico probabilmente indotte da Platinex, sono state raramente osservate nei pazienti precedentemente sottoposti a trattamento con Platinex. Le reazioni comprendono edema facciale, dispnea, tachicardia e ipotensione che si manifestano entro pochi minuti dalla somministrazione del farmaco. Tutte le reazioni possono essere controllate con epinefrina, corticosteroidi ed antistaminici (somministrati per via endovenosa).
Tossicità epatica: durante la terapia con Platinex, somministrato alle dosi raccomandate, si possono verificare aumenti transitori degli enzimi epatici e della bilirubina.
Altre tossicità : raramente sono state riportate tossicità vascolari con la somministrazione di Platinex in associazione ad altri agenti antineoplastici.
Le reazioni sono clinicamente eterogenee e possono includere: infarto del miocardio, ictus cerebrale, microangiopatia trombotica (sindrome uremico emolitica) o arterite cerebrale, la cui natura è legata a diversi meccanismi d'azione.
Sono stati riportati anche casi di Sindrome di Raynaud in pazienti trattati con una combinazione di bleomicina, vinblastina, con o senza Platinex. È stato ipotizzato che lo sviluppo di ipomagnesiemia in coincidenza all'uso di Platinex possa essere un fattore aggiuntivo, sebbene non essenziale, associato a tale reazione. Comunque, al momento, non è chiaro se la causa della Sindrome di Raynaud, nei suddetti casi, sia stata la malattia, la conseguente compromissione vascolare, la bleomicina, la vinblastina, l'ipomagnesiemia o la combinazione di alcuni di questi fattori.
Altre tossicità raramente riportate sono: anormalità cardiache, singhiozzo, elevata amilasi sierica e rash. È stata riportata anche alopecia.
A seguito di somministrazione accidentale nei tessuti perivascolari, è stata raramente riportata tossicità locale dei tessuti molli. La severità di tali reazioni dipende dalla concentrazione della soluzione e può risultare in cellulite, fibrosi e necrosi.
È indispensabile il calcolo accurato della posologia di Platinex che usualmente è indicata in mg/m2 .
Occorre cautela per evitare l'involontario sovradosaggio da Platinex.
04.9 Sovradosaggio acuto con Platinex può causare insufficienza renale, insufficienza epatica, sordità, tossicità oculare (incluso distacco della retina), mielodepressione rilevante, nausea e vomito marcati e/o neurite. Inoltre, a seguito di sovradosaggio, si può verificare il decesso.
Non sono stati stabiliti validi antidoti per sovradosaggio da Platinex. L'emodialisi, anche quando iniziata 4 ore dopo l'eccessiva somministrazione di Platinex, sembra avere un effetto minimo nel rimuovere il platino dal corpo a causa della rapida ed alta capacità di Platinex di legarsi alle proteine.
La gestione del sovradosaggio dovrà contemplare misure generali di supporto per sostenere il paziente durante gli eventi tossici che possono verificarsi.
Il meccanismo d'azione di Platinex dipende da una inibizione selettiva della sintesi di DNA. È stato dimostrato che Platinex reagisce più rapidamente con guanina, adenina e citosina che non con timidina ed uracile. Dal punto di vista chimico l'attività sembra legata ad alchilazione dei residui nucleofilici del DNA.
Platinex, dopo somministrazione endovenosa rapida o per infusione rapida, presenta un decadimento plasmatico ad andamento bifasico, con emivita iniziale di 25-49 minuti ed una terminale di 58-73 ore. Il rapporto del cisplatino rispetto al totale ultrafiltrabile varia tra 0,5 ed 1,1.
Il legame sieroproteico è superiore al 90% e concentrazioni misurabili si ritrovano nei tessuti anche dopo 4 mesi dalla somministrazione. Circa il 10% - 40% di platino somministrato giornalmente, in bolo o per infusione venosa, viene escreto per via renale in 24 ore. L'eliminazione di Platinex è urinaria, anche se non completamente: dopo 5 giorni dalla somministrazione si ritrova nelle urine un massimo del 43% della dose.
Cisplatino non metabolizzato rappresenta la maggior parte del cisplatino eliminato con le urine entro un'ora dalla somministrazione. La clearance del cisplatino è maggiore della clearance della creatinina. Anche la clearance renale del platino libero è maggiore della clearance della creatinina, è non-lineare e dipende dalla dose, dalla frequenza del flusso urinario, dalla variabilità individuale della secrezione tubulare e dal riassorbimento.
Non c'è stretta correlazione tra la clearance renale e la clearance della creatinina del platino libero o del cisplatino. L'eliminazione di Platinex attraverso le feci non è significativa.
È stato inoltre dimostrato che Platinex è attivo in vitro in tutte le fasi del ciclo cellulare e questa non-fase specificità è risultata anche in tumori sperimentali animali.
Platinex ha dimostrato una DL50 di circa 14 mg/kg (pari a ca. 42 mg/m2 ) nel topo dopo somministrazione per via intraperitoneale.
Platinex soluzione: cloruro di sodio, acido cloridrico, acqua per iniezioni.
Platinex polvere: cloruro di sodio, mannitolo, acido cloridrico.
È necessario evitare il contatto di Platinex con aghi e componenti del set di infusione contenenti alluminio, per garantire la stabilità del farmaco in soluzione.
Platinex soluzione pronta all'uso e polvere liofila è stabile a temperatura ambiente fino alla data di scadenza indicata sulla confezione: 24 mesi.
Platinex soluzione
Le fiale chiuse contenenti la soluzione debbono essere conservate a temperatura ambiente (25 °C), e debbono essere protette dalla luce. In questo modo il prodotto rimane stabile fino alla data di scadenza indicata sulla confezione.
Importante: Platinex in soluzione con:
cloruro di sodio 0,9%;cloruro di sodio 0,9%, mannitolo e destrosio al 5%;cloruro di sodio 0,33%, mannitolo e destrosio al 5%;
è stabile per 6-8 ore a temperatura ambiente.
Se la soluzione non verrà utilizzata entro 6 ore dalla diluizione, proteggere dalla luce.
Platinex polvere liofila
Le fiale chiuse contenenti la polvere essicata debbono essere conservate a temperatura ambiente ed il prodotto rimane stabile per almeno 2 anni.
La soluzione ricostituita è stabile per 20 ore a temperatura ambiente (25°C). Se la soluzione non verrà utilizzata entro 6 ore dalla diluizione, proteggere dalla luce.
Una volta ricostituita, la soluzione deve essere conservata a temperatura ambiente. Se la soluzione ricostituita viene conservata in frigorifero si formerà una cristallizzazione dei principi attivi.
Platinex, ulteriormente diluito con:
cloruro di sodio 0,9%;cloruro di sodio 0,9%, mannitolo e destrosio al 5%;cloruro di sodio 0,33%, mannitolo e destrosio al 5%;
è stabile per 6-8 ore a temperatura ambiente.
Se la soluzione non verrà utilizzata entro 6 ore dalla diluizione, proteggere dalla luce.
Platinex 10 soluzione: flacone di vetro da 20 ml.
Platinex 25 soluzione: flacone di vetro da 50 ml.
Platinex 50 soluzione: flacone di vetro da 100 ml.
Platinex 10 polvere: flacone di vetro da 10 mg.
Platinex 50 polvere: flacone di vetro da 50 mg.
Sciogliere Platinex polvere liofilizzata in 10 ml o 50 ml di acqua distillata per iniezioni USP.
Come per altri prodotti potenzialmente tossici occorre cautela nella manipolazione della polvere e nella preparazione della soluzione di Platinex.
Nel caso di contatto cutaneo del farmaco possono verificarsi reazioni locali. È necessario far uso di guanti. Nel caso che la polvere o la soluzione di Platinex venissero a diretto contatto con la pelle o le mucose occorre lavare immediatamente la zona con acqua e sapone.
BRISTOL-MYERS SQUIBB S.p.A.
Via del Murillo, km 2.800 - 04010 Sermoneta (LT)
Platinex 10 soluzione
AIC n. 024254031- Prima commercializzazione: 1986
Platinex 25 soluzione
AIC n. 024254043 - Prima commercializzazione: 1986
Platinex 50 soluzione
AIC n. 024254056 - Prima commercializzazione: 1986
Platinex 10 polvere
AIC n. 024254017 - Prima commercializzazione: 1980
Platinex 50 polvere AIC n. 024254029
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica specialistica non ripetibile.
Maggio 2000
y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]
Non rientra.
Maggio 2000
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