Ogni compressa contiene 40 mg di
pravastatin sale sodico.
Compresse per uso orale.
- [Vedi Indice]
PRAVASELECT 40 è indicato:
- In aggiunta alla dieta in pazienti affetti da
ipercolesterolemia primaria inclusa ipercolesterolemia familiare
(variante eterozigote) o iperlipemia mista (corrispondente ai
tipi IIa e IIb della classificazione di Fredrickson) quando la
risposta alla dieta e ad altre misure non farmacologiche è
inadeguata.
- Nei pazienti con cardiopatia coronarica per ridurre il
rischio di mortalità dovuta alla malattia coronarica, di
eventi coronarici, di infarto miocardico, di eventi
cerebrovascolari e il rischio di essere sottoposti ad interventi
di rivascolarizzazione (bypass aorto-coronarico e angioplastica
coronarica percutanea transluminale).
- Per la prevenzione della malattia coronarica in soggetti di
sesso maschile senza storia di infarto miocardico, in cui
persista una condizione di ipercolesterolemia nonostante la dieta
ipocolesterolemizzante.
�
Il paziente deve essere posto a dieta standard
ipocolesterolemica prima di iniziare la terapia con PRAVASELECT
40 e continuarla poi durante il trattamento farmacologico.
La posologia iniziale è di 10 mg al dì, alla
sera. In base alla periodica valutazione del quadro lipidico,
aggiustamenti posologici possono essere fatti ad intervalli di
circa 4 settimane, sempre utilizzando un'unica somministrazione
serale, fino a raggiungere un massimo di 40 mg/die.
Qualora i livelli plasmatici di colesterolo totale si riducano
al di sotto di 140 mg/dl, deve essere presa in considerazione la
riduzione della posologia.
PRAVASELECT 40 può essere assunto prima, durante o dopo
i pasti.
In pazienti in terapia con ciclosporina e pravastatin, in
associazione o meno con altri farmaci immunosoppressori, la
posologia iniziale di pravastatin sarà di 10 mg al
dì ed il progressivo aumento del dosaggio dovrà
essere attuato con cautela.
A molti pazienti trattati con questi due farmaci in
combinazione la dose
massima di pravastatin somministrata è
stata di 20 mg al giorno.
�
Ipersensibilità a uno qualsiasi dei componenti del
prodotto o sostanze strettamente equivalenti dal punto di vista
chimico.
Epatopatie in fase attiva o
innalzamenti persistenti delle transaminasi sieriche
di natura non accertata.
Gravidanza ed allattamento. Età pediatrica.
�
Funzione epatica:
così come per altri farmaci
ipolipidemizzanti, sono stati descritti anche per PRAVASELECT 40
dei modesti incrementi delle transaminasi fino a
tre volte i limiti superiori della norma. Solo nello 0,5%
dei pazienti in trattamento negli
studi clinici sono stati notati incrementi delle transaminasi
sensibili e
persistenti (più di tre volte i limiti superiori della norma).
Essi non sono mai stati accompagnati da ittero o altri segni o
sintomi e sono sempre scomparsi dopo sospensione del trattamento.
Nonostante la scarsa incidenza di modificazioni della funzione
epatica, si raccomanda di eseguire prove di funzionalità
epatica prima di iniziare il trattamento e, in seguito,
periodicamente. Nei pazienti in cui dovesse verificarsi un
incremento delle transaminasi, le indagini di laboratorio
andranno eseguite più frequentemente.
Nella maggior parte dei pazienti trattati con PRAVASELECT 40,
gli incrementi delle transaminasi tendono a scomparire anche se
la terapia viene proseguita alla stessa posologia.
Qualora l'incremento persista e si faccia marcato (uguale o
superiore a 3 volte i limiti superiori
della norma)
si dovrà sospendere il trattamento.
PRAVASELECT 40 è pertanto da usare con cautela nei
pazienti con una precedente storia di epatopatia e negli
alcolisti. Malattie epatiche in fase attiva o aumenti persistenti
delle transaminasi costituiscono una controindicazione all'uso di
PRAVASELECT 40 (vedi
4.3).
Apparato muscolare:
la terapia con inibitori dell'HMG-CoA
reduttasi è stata associata a
mialgia, miopatia e
rabdomiolisi. La mialgia non complicata è stata riportata
raramente con pravastatin, con una incidenza simile al
placebo. Miopatia, definita come dolore o debolezza
muscolare associata ad un aumento dei livelli plasmatici di CPK
dieci volte maggiore dei limiti
superiori della norma, e possibilmente
correlata al farmaco, è stata descritta raramente con
pravastatin (<0,1%) negli studi clinici. Anche la
rabdomiolisi con disfunzione renale secondaria a
mioglobinuria, descritta con altri HMG-CoA reduttasi
inibitori, è
stata riportata molto raramente con pravastatin. Tuttavia, si
dovrebbe sospettare una miopatia in ogni caso di mialgia diffusa,
tensione o debolezza muscolare e/o in caso di marcati incrementi
dei valori di CPK. Si deve avvisare il paziente di riferire
prontamente la comparsa di dolore, tensione o debolezza muscolare
di natura sconosciuta. Qualora il paziente in trattamento
dovesse mostrare segni clinici di miopatia e/o livelli
marcatamente elevati di CPK o qualora
si sospettasse una miopatia, si raccomanda la sospensione
della terapia.
Durante l'impiego di altri inibitori
dell'HMG-CoA reduttasi e in concomitanza con l'uso di fibrati,
ciclosporina, eritromicina o niacina, il rischio di miopatia
è risultato aumentato. L'uso dei soli fibrati è
solo occasionalmente associato a miopatia. In uno studio clinico
di limitate proporzioni la terapia combinata di pravastatin (40
mg/die) e gemfibrozil (1200 mg/die) non ha determinato miopatia
sebbene si sia notato un andamento verso l'elevazione della
creatinfosfokinasi e verso la comparsa di sintomi
muscoloscheletrici. L'uso combinato di pravastatin e fibrati deve
essere evitato.
Cristallino:
negli studi condotti sull'uomo per
periodi anche superiori ad un anno, non sono state notate
differenze significative rispetto al gruppo di controllo, sia
nell'insorgenza di nuove opacità del cristallino sia
nell'eventuale peggioramento di quelle già esistenti.
Ipercolesterolemia familiare omozigote:
non esistono dati sull'efficacia del
PRAVASELECT 40 in questi pazienti.
Ipertrigliceridemia:
pravastatin ha soltanto un effetto moderato nel ridurre i trigliceridi e non
è indicato dove l'ipertrigliceridemia è
l'anormalità di maggior rilievo (per es.: iperlipidemie di
tipo I, IV, V).
Pazienti anziani:
la somministrazione a lungo termine nel
paziente anziano (> 65 anni), non ha evidenziato ne' riduzioni
dell'efficacia ne' della sicurezza d'uso del farmaco rispetto ai
soggetti più giovani.
Uso in pediatria:
poiché non ci sono dati sulla
efficacia e sicurezza del farmaco nei pazienti in età
pediatrica (<18
anni), allo stato attuale PRAVASELECT 40 non deve essere
impiegato in tale età (vedi
4.3).
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
�
Non sono state descritte interazioni farmacologiche con ac.
acetilsalicilico, ne' con warfarin.
Al
contrario di molti altri inibitori dell'HMG CoA reduttasi,
pravastatin non viene metabolizzato in maniera clinicamente
significativa dal citocromo P450 3A4. Quindi i livelli plasmatici
di pravastatinin vivo non risultano elevati in caso di
inibizione del citocromo P450 3A4 da parte di farmaci quali itraconazolo,
diltiazem o verapamil. Analogamente, non provocando alterazioni del citocromo P450, non sono da attendersi
interazioni con quei farmaci che normalmente vengono
metabolizzati attraverso questa via (es. fenitoina,
chinidina).
Alcuni
ricercatori hanno misurato, in pazienti in trattamento con
pravastatin, i livelli plasmatici di ciclosporina i cui valori
non sono risultati alterati in maniera clinicamente
significativa. In uno studio clinico in dose singola, i livelli
plasmatici di pravastatin sono risultati aumentati in pazienti
che avevano subito un trapianto cardiaco e che assumevano
ciclosporina.
L'associazione terapeutica con altri farmaci
ipolipidemizzanti, quali l'acido nicotinico e derivati, il
probucol ed il gemfibrozil non determina alterazioni nella
biodisponibilità di PRAVASELECT 40.
La
biodisponibilità di PRAVASELECT 40 non
è modificata ne' dagli antiacidi assunti un'ora prima, ne'
dalla cimetidina.
La
somministrazione di pravastatin 1 ora prima o 4 ore dopo la
colestiramina o 1 ora prima del colestipol e un pasto standard
non ha determinato diminuzioni significative dal punto di vista
clinico nella biodisponibilità o nell'effetto terapeutico
del pravastatin; si è tuttavia osservata una diminuzione
dell'AUC media tra il 40 e il 50% quando
somministrati contemporaneamente.
Non sono state riportate interazioni con i principali farmaci
cardiovascolari: diuretici, antipertensivi, digitale,
ACE-Inibitori, calcioantagonisti, beta-bloccanti o nitrati.
�
Vedi anche controindicazioni.
Non ci sono dati sulla sicurezza d'uso del PRAVASELECT 40 in
gravidanza.
Nonostante gli studi di preclinica non abbiano evidenziato
teratogenicità,� PRAVASELECT 40� dovrebbe essere
somministrato alle donne in età fertile solo qualora la
gravidanza sia altamente improbabile e devono
essere informate del rischio potenziale. La donna che in
corso di terapia con PRAVASELECT 40 vada incontro a gravidanza
deve sospendere il trattamento e deve
essere informata del potenziale rischio per il feto.
Nonostante la concentrazione di farmaco nel latte umano sia
trascurabile, l'eventuale allattamento dovrà essere
sospeso quando il trattamento con PRAVASELECT 40 sia ritenuto indispensabile.
�
Nessuno noto
�
Gli
eventi avversi (indipendentemente da un rapporto di
causalità) riportati nel 2% o più dei pazienti
trattati fino a 4 mesi (e controllati verso placebo) sono
riassunti di seguito: nausea/vomito, diarrea, costipazione,
dolore addominale, flatulenza, dolore muscolo-scheletrico
localizzato, mialgia, raffreddore comune, rinite, cefalea,
vertigine, astenia, dolore toracico cardiaco e non,
rash.
In
sette studi clinici a lungo termine randomizzati, in doppio cieco
e controllati verso placebo che hanno coinvolto oltre 10.000
pazienti trattati con pravastatin, la sicurezza e la
tollerabilità nel gruppo pravastatin sono risultate
sovrapponibili a quelle del gruppo placebo. Eventi avversi con
relazione causale probabile, possibile o incerta che si sono
manifestati in almeno l'1% dei pazienti trattati con pravastatin
in 7 studi a lungo termine di mortalità e morbilità
sono i seguenti:
Cardiovascolari: angina pectoris;
Dermatologici: rash;
Gastrointestinali: dispepsia, bruciore
gastrico, dolore addominale, nausea/vomito, flatulenza,
costipazione;
Generali: affaticamento, dolore
toracico;
Muscoloscheletrici: dolori muscoloscheletrici
(inclusa artralgia), crampi muscolari, mialgia;
Sistema nervoso: vertigine, cefalea, disturbi
del sonno, depressione, nervosismo/ansia;
Renali/genitourinari: disturbi della minzione
(inclusa disuria, pollachiuria, nicturia);
Respiratori: dispnea, infezioni delle vie
aeree superiori, tosse;
Organi
di senso: disturbi del visus (inclusa visione offuscata e diplopia).
Raramente (<1%) sono stati segnalati i
seguenti eventi (studi clinici combinati e riportati anche per
altri farmaci della stessa classe): prurito, dermatite, secchezza
della cute, anomalie del cuoio capelluto e dei capelli (inclusa
alopecia), orticaria, disfunzioni sessuali, modificazioni della
libido, diminuzione dell'appetito, febbre, arrossamenti,
allergie, edemi del collo e del capo, debolezza muscolare,
parestesie, vertigini, insonnia, disturbi della memoria, tremori,
neuropatie (anche periferiche), opacità del cristallino
(vedi 4.4), disturbi del gusto. Tutti questi eventi sono comparsi
con uguale frequenza sia nel gruppo in trattamento attivo sia nel
gruppo di controllo.
Miopatia, con marcata alterazione dei livelli
di CPK è stata riportata
raramente con pravastatin (vedi 4.4).
Successivamente alla commercializzazione sono
stati segnalati molto raramente angioedema, ittero (anche
colestatico) epatite e necrosi epatica fulminante, sindrome
lupoide, pancreatite, e trombocitopenia. Per
questi eventi non è stato possibile accertare un rapporto
di causa-effetto.
Alterazioni dei test di laboratorio:
aumenti di solito modesti e transitori delle transaminasi epatiche (SGOT, SGPT) e della CPK sono stati riportati
raramente (Vedi 4.4).
�
Non sono state descritte nell'uomo sindromi da sovradosaggio
di PRAVASELECT 40.
�
Pravastatin è un farmaco ipolipidemizzante che
appartiene alla classe degli inibitori competitivi dell'enzima
3-idrossi-3-metil-glutaril Coenzima A (HMG-CoA) reduttasi.
Tale enzima catalizza la reazione di sintesi del mevalonato a
partire dall'HMG-CoA, passaggio precoce e limitante la
velocità dell'intero processo di sintesi endogena del
colesterolo.
In aggiunta alla dieta, riduce i livelli elevati di
colesterolo totale, colesterolo LDL, apolipoproteina B.
Pravastatin sale sodico è una polvere bianca
cristallina, facilmente solubile in acqua e metanolo, solubile in
etanolo, poco in n-octanolo ed insolubile in acetonitrile. Il
colesterolo ed i trigliceridi sono trasportati in circolo dalle
lipoproteine. PRAVASELECT 40, nei pazienti con ipercolesterolemia
primaria, ha prodotto una riduzione del colesterolo totale fino
al 27% e dei livelli di colesterolo LDL fino al 34%.
Inoltre, il trattamento con PRAVASELECT 40 determina un
decremento dei trigliceridi plasmatici, un incremento del
colesterolo HDL e, pertanto, un'utile modificazione del rapporto
LDL/HDL e di quello tra colesterolo totale e HDL.
Una prima evidente risposta terapeutica si ottiene già
dopo una settimana di trattamento, la massima risposta si
raggiunge dopo 4 settimane ed è mantenuta costante nel
trattamento a lungo termine.
I livelli ematici delle lipoproteine sono regolati, con
meccanismo di feed-back, dalla concentrazione di colesterolo
all'interno della cellula epatica.
Il meccanismo d'azione del pravastatin consiste in una
inibizione competitiva dell'enzima HMG-CoA reduttasi, enzima
chiave nella regolazione della sintesi endogena del colesterolo.
Tale inibizione, svolta in maniera SELETTIVA A LIVELLO
DELL'EPATOCITA, determina una riduzione del pool intracellulare
di colesterolo. A ciò segue un aumento della sintesi di
quei recettori cellulari capaci di legare lipoproteine più
ricche in colesterolo (LDL) sottraendole al circolo e pertanto
riducendo la colesterolemia. Inoltre, PRAVASELECT 40� esercita
anche una inibizione diretta della sintesi epatica delle VLDL,
precursori delle LDL. Studi in vitro ed in vivo hanno dimostrato
che il Pravastatin, composto idrofilo, presenta una significativa
selettività cellulare.
Pravastatin penetra selettivamente
nell'epatocita, cellula bersaglio del trattamento e non penetra
significativamente nelle cellule non epatiche.
In studi condotti sugli animali, il pravastatin non è
stato ritrovato nel liquido cefalorachidiano.
La monoterapia con pravastatin, in studi
controllati condotti in pazienti con ipercolesterolemia moderata
con o senza patologie cardiovascolari su base aterosclerotica, ha
ridotto la progressione della malattia aterosclerotica e gli
eventi cardiovascolari (per es.: infarto del miocardio fatale e
non fatale) o i casi di morte.
Prevenzione primaria degli eventi
cardiovascolari
PRAVASELECT 40 è efficace nel ridurre il rischio di
morte per malattia coronarica, (infarto miocardico fatale e morte
improvvisa) e infarto del miocardio non fatale e nell'aumentare
la sopravvivenza in pazienti ipercolesterolemici che non abbiano
subito un precedente infarto del miocardio.
Il West of Scotland Study (WOSCOPS), studio
clinico randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo,
è stato condotto su 6595 pazienti maschi (età
compresa tra 45 e 66 anni) con ipercolesterolemia da moderata a
grave (C-LDL=156-254 mg/dl [4-6,6
mmol/l]) e senza pregresso infarto del miocardio.
I pazienti sono stati trattati con regime
dietetico in aggiunta a pravastatin (3302 pazienti) o placebo
(3293 pazienti) per una durata media di 4 anni e 8 mesi. Lo
studio è stato progettato per valutare l'effetto del
pravastatin sulla malattia coronarica fatale e non
fatale.
Pravastatin ha ridotto significativamente il
rischio di morte per malattia coronarica e infarto del miocardio
non fatale del 31% (p=0,0001).
L'effetto della terapia con pravastatin si
è evidenziato già dopo sei mesi di trattamento.
Tale effetto è stato egualmente significativo per tutti i
livelli di colesterolo LDL e per tutti i gruppi di età. E'
stata osservata una riduzione significativa del 32% (p=0,03)
della mortalità� cardiovascolare. Tra i pazienti trattati
con pravastatin è stata osservata anche una riduzione
della mortalità totale, aggiustata per i fattori di
rischio basali, del 24% (p=0,039). Non c'è stata
differenza statisticamente significativa tra i gruppi in
trattamento nella mortalità non-cardiovascolare, inclusa
la morte per cancro. Pravastatin inoltre ha diminuito la
necessità di sottoporre il paziente a procedure di
rivascolarizzazione miocardica del 37% (p=0,009) (bypass
artero-coronarico o angioplastica coronarica) e di angiografia
coronarica del 31% (p=0,007).
Prevenzione secondaria degli eventi
cardiovascolari
La monoterapia con pravastatin, in studi
controllati condotti in pazienti con ipercolesterolemia moderata
e patologie cardiovascolari su base aterosclerotica, ha ridotto
la progressione della malattia aterosclerotica e gli eventi
cardiovascolari.
Nello studio LIPID 9.014 pazienti con
colesterolemia tra 155 e 271 mg/dl e storia di infarto miocardico
o ospedalizzazione per angina instabile nei precedenti 3-36 mesi
sono stati trattati per 6,1 anni con 40 mg di pravastatin o
placebo. Alla fine dello studio è stata dimostrata una
riduzione della mortalità totale dal 14,1 all’11%
(p<0,001) e una riduzione degli interventi di
rivascolarizzazione dal 15,7 al 13% (p<0,001).
Il PLAC I (Pravastatin Limitation of
Atherosclerosis in the Coronary Arteries), studio clinico
multicentrico della durata di 3 anni, randomizzato, in doppio
cieco, controllato verso placebo, è stato condotto su 408
pazienti con ipercolesterolemia moderata (valore medio del C-LDL
= 163 mg/dl, C-Totale = 231 mg/dl) e malattia
coronarica.
La monoterapia con pravastatin ha favorito un
rallentamento della progressione delle stenosi coronariche
rilevate con angiografia quantitativa.
L'analisi prospettica degli eventi clinici
verificatisi a partire dal 90° giorno dall'inizio della
terapia ipocolesterolemizzante, ha dimostrato che pravastatin ha
portato una diminuzione del 74% dei casi di infarto del miocardio
(fatale e non) ed una diminuzione del 62% dei casi di infarto del
miocardio (fatale e non) più morte per tutte le
cause.
Il PLAC II (Pravastatin Limitation of
Atherosclerosis in the Carotid Arteries), studio clinico della
durata di 3 anni, randomizzato, in doppio cieco, controllato
verso placebo, è stato condotto su 151 pazienti con
ipercolesterolemia moderata (valore medio del C-LDL = 164 mg/dl,
C-Totale = 234 mg/dl) e aterosclerosi coronarica e
carotidea.
Pravastatin ha mostrato una riduzione
significativa nella progressione dell'aterosclerosi carotidea,
studiata con metodica ultrasonografica.
Tra i pazienti trattati, pravastatin ha
portato una diminuzione dell'80% dei casi di infarto del
miocardio (fatale e non) ed una diminuzione del 61% dei casi di
infarto del miocardio (fatale e non) più morte per tutte
le cause.
Dall'analisi della casistica cumulata del PLAC
I e del PLAC II è risultato che il trattamento con
pravastatin ha portato ad una riduzione pari al 63% di infarto
del miocardio (fatale e non) e ad una riduzione pari al 52% di
infarto del miocardio (fatale e non) più morte per tutte
le cause.
Nello studio CARE, 4.159 pazienti con
colesterolemia <240 mg/dl e storia di infarto miocardico nei
precedenti 3-20 mesi sono stati trattati con 40 mg di pravastatin
o placebo per 4,9 anni. Alla fine dello studio è stata
dimostrata una riduzione della mortalità cardiaca dal 5,7
al 4,6% (p=0,10) e una riduzione degli interventi di
rivascolarizzazione dal 18,8 al 14,1% (p<0,001)
�
Dopo somministrazione orale il pravastatin è
rapidamente assorbito in forma attiva e la massima concentrazione
plasmatica viene raggiunta dopo 1-1,5 ore.
Valutando la quantità di farmaco marcato con
radioisotopi eliminata con le urine, è stato calcolato che
l'assorbimento per via orale di PRAVASELECT 40 è di circa il
34% della dose somministrata, con una biodisponibilità
assoluta di circa il 17%.
La risposta terapeutica del farmaco è simile sia quando
esso venga assunto con il cibo che un'ora prima dei pasti.
Il Pravastatin subisce una prima consistente estrazione dal
circolo a livello del fegato (first pass extraction), principale
sito d'azione, ed è successivamente eliminato con la bile.
Circa il 50% del farmaco presente in circolo è legato alle
proteine plasmatiche.
L'emivita plasmatica del Pravastatin è compresa tra
un'ora e mezzo e due ore. Circa il 20% della dose orale marcata
con radioisotopi è eliminata con le urine ed il 70% con le
feci.
Dopo somministrazione endovenosa in volontari sani, circa il
47% di pravastatin marcato con radioisotopi viene eliminato con
le urine ed il 53% per via non renale (escrezione biliare e
biotrasformazione). Si può verificare accumulo del farmaco
e/o dei suoi metaboliti in pazienti con insufficienza renale o
epatica, sebbene, essendoci due vie di eliminazione, esista la
possibilità di eliminazione compensatoria attraverso una
delle due vie.
Il maggior prodotto di degradazione del
pravastatin è un metabolita che
conserva un potere di inibizione enzimatica pari a circa 1/10 -
1/40 di quello del farmaco.
�
La DL50 orale è risultata essere nel topo maschio di
10.590 mg/kg, nel ratto >12.000 mg/kg e nel cane >800 mg/kg.
Studi di cancerogenesi condotti sul topo, utilizzando dosaggi
fino a 100 mg/kg per 21 mesi non hanno evidenziato
potere cancerogeno del pravastatin. Uno studio di cancerogenesi
condotto per due anni su ratti Fisher (40 mg/kg/die), non ha evidenziato potere
cancerogeno del farmaco.
In un altro studio condotto su ratti Charles-River, e ai soli
dosaggi 125 volte superiori la massima dose umana (100 mg/kg/die), in un gruppo di ratti maschi
è stata rilevata un'incidenza di tumori epatici
significativamente più alta rispetto al gruppo di
controllo. Tali lesioni epatiche non sono state notate nei ratti
trattati con dosaggi 50 volte superiori la massima dose umana (40
mg/Kg/die), ne' nelle femmine Charles-River, anche se
trattate con il dosaggio massimo.
Negli studi sulla riproduzione non sono stati rilevati effetti
teratogeni o embriotossici.
Non ci sono evidenze di mutagenicità, ne' di
alterazione della fertilità indotte dal pravastatin.
�
lattosio idrato, polivinilpirrolidone, cellulosa
microcristallina, sodio carmelloso reticolato, magnesio stearato,
magnesio ossido, ferro ossido giallo (E 172).
�
Non pertinente.
�
2 anni.
�
Le
confezioni di PRAVASELECT 40 compresse vanno conservate nelle
normali condizioni ambientali (+8 /+30 °C). Proteggere
dall'umidità.
�
Blister
contenente 14 compresse da 40 mg.
�
Nessuna istruzione particolare
�
A. Menarini Industrie Farmaceutiche Riunite s.r.l. - Via Sette
Santi 3, Firenze.
Su Licenza della E.R. Squibb & Sons, Inc.
�
A.I.C. n. 027309032
�
-----
�
Marzo 1999
�
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�
Marzo 2002
�
Prontuariofarmaci. - Copyright � 2000-2012 - Anibaldi.it@Network -
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