- [Vedi Indice]Sintomi vasomotori da moderati a gravi associati con il climaterio.Osteoporosi (perdita della sostanza ossea indotta da insufficienza estrogenica).Vaginite atrofica.Uretrite atrofica.Ipoestrogenismo dovuto a ipogonadismo, castrazione o insufficienza ovarica primaria.
Deve essere scelta la dose più bassa in grado di controllare i sintomi.
L'assunzione di Prempak può essere iniziata in un giorno qualsiasi. Tuttavia, in presenza di un ciclo mestruale regolare, è preferibile iniziare l'assunzione di Prempak il I° giorno della mestruazione.
Iniziare l'assunzione con le compresse colorate di estrogeni coniugati, prendendo la compressa n. 1 e continuando con una compressa al giorno per 28 giorni consecutivi seguendo la numerazione.
Dal 17° al 28° giorno di assunzione prendere in aggiunta anche una compressa bianca di medrogestone.
Appena terminata la confezione, il giorno successivo deve essere iniziato immediatamente un altro ciclo di trattamento: in questo modo l'assunzione delle compresse contenenti estrogeni avviene senza alcuna interruzione.
Alla fine di ogni ciclo di trattamento, generalmente 2-3 giorni dopo l'assunzione dell'ultima compressa di estrogeni e dell'ultima compressa di medrogestone, si presenterà una leggera emorragia da sospensione.
Ipersensibilità nota verso i componenti.
Cancro mammario sospetto o accertato.
Accertato o sospetto carcinoma endometriale o altre neoplasie estrogeno-dipendenti.
Gravidanza accertata o presunta e allattamento.
Emorragie genitali anomale non diagnosticate.
Tromboflebiti, trombosi o processi tromboembolici in atto o nell'anamnesi.
Alterazioni della funzionalità epatica o malattie epatiche.
Avvertenze
È stato osservato che gli estrogeni somministrati senza l'aggiunta di un progestinico in donne con utero possono aumentare il rischio di iperplasia e carcinoma endometriale. Questo rischio sembra dipendere sia dalla durata del trattamento che dal dosaggio dell'estrogeno. L'aggiunta di un progestinico alla terapia estrogenica, come avviene con il Prempak, riduce il rischio di iperplasia e carcinoma endometriale. Comunque in caso di trattamento prolungato, la paziente deve essere controllata almeno ogni 6 mesi.
Attualmente i dati clinici disponibili (derivati dalla valutazione dei dati emersi da cinquantuno studi epidemiologici) suggeriscono che nelle donne in postmenopausa che si sottopongano o si siano sottoposte a terapia ormonale sostitutiva (HRT), vi sia un aumento da lieve a moderato della probabilità di diagnosi di cancro mammario. Ciò può essere dovuto sia ad una diagnosi precoce nelle pazienti trattate, che ad un reale effetto della HRT, che alla combinazione di ambedue.
La probabilità di porre diagnosi di cancro mammario aumenta con la durata del trattamento e sembra ritornare al valore iniziale dopo cinque anni dalla sospensione della HRT. Il cancro mammario diagnosticato in pazienti che usino o abbiano usato recentemente HRT sembrerebbe di natura meno invasiva di quello trovato in donne non trattate.
Nelle donne di età compresa tra i cinquanta e i settanta anni, che non usano HRT, viene diagnosticato il cancro mammario a circa quarantacinque soggetti ogni mille, con un aumento legato all'età.
È stato stimato che nelle donne che fanno uso di HRT, per almeno cinque anni, il numero di casi supplementari di diagnosi di cancro mammario sarà tra due e dodici per ogni mille soggetti, ciò in relazione all'età in cui le pazienti iniziano il trattamento e alla durata dello stesso.
È importante che il medico discuta l'aumento di probabilità di diagnosi di cancro mammario con la paziente candidata a terapia a lungo termine, valutandolo in relazione ai benefici della HRT.
Si raccomandano regolari controlli mammari e l'autoesame della mammella.
Un aumentato rischio di affezioni della cistifellea è stato riportato in donne in post-menopausa in trattamento estrogenico.
Cani "beagle" trattati con medrossiprogesterone acetato, una sostanza correlata chimicamente al medrogestone, hanno sviluppato noduli mammari alcuni dei quali maligni. Sebbene anche negli animali di controllo occasionalmente si siano verificati dei noduli, essi sono stati di natura intermittente, mentre i noduli negli animali trattati con il farmaco sono stati più grandi, più numerosi, e persistenti, e si sono verificati alcuni tumori mammari maligni con metastasi. La loro significatività per l'uomo non è stata ancora stabilita.
È consigliabile tenere conto che:
Il prodotto va usato sotto la stretta sorveglianza del medico;in alcuni studi epidemiologici, donne in terapia estrogeno-sostitutiva sola o combinata con progestinici, hanno mostrato un'aumentato rischio di tromboflebite e/o malattia tromboembolica, benché non sia stato definitivamente stabilito un rapporto causale con la terapia estrogenica. Il medico deve essere consapevole della possibilità di disturbi trombotici (comprendenti tromboflebite, trombosi della retina, embolia cerebrale e polmonare) durante la terapia ormonale sostitutiva ed essere attento alle primissime manifestazioni di questi disturbi (emicrania o cefalea intensa, turbe della coscienza o della motilità volontaria, afasia, turbe del visus, dispnea, ecc.). Se uno qualsiasi di questi si manifestasse o vi fosse il sospetto, la terapia ormonale sostitutiva deve essere immediatamente interrotta.
Le pazienti con fattori di rischio per disturbi trombotici devono essere tenute sotto stretto controllo.
- Poiché alcuni tests di funzionalità epatica od endocrina possono essere influenzati dalla terapia estrogenica, è preferibile effettuare tali dosaggi dopo che la somministrazione di estrogeni sia stata sospesa per un ciclo.
Dovrebbero essere strettamente controllate le pazienti con storia familiare di neoplasie e quelle che soffrano o abbiano sofferto delle patologie che seguono:
Colestasi ricorrente o prurito insistente durante la gravidanza Alterazioni della funzionalità epaticaInsufficienza renale o cardiacaNoduli al seno o mastopatia fibrocisticaEpilessiaAsmaOtospongiosiDiabete mellitoSclerosi multiplaLupus eritematoso sistemico
È prudente interrompere immediatamente la terapia nei casi di:
emicrania e frequenti mal di testa, rari prima dell'inizio della terapia;disturbi visivi di ogni tipo;traumi (per tutta la durata del periodo di convalescenza);ittero (colestatico).
Poiché gli estrogeni possono influenzare il metabolismo dei carboidrati, si raccomanda di sorvegliare attentamente le pazienti diabetiche in terapia associata.
Precauzioni
Prima di iniziare o riprendere la terapia ormonale sostitutiva (HRT), oltre ad eseguire una visita generale e ginecologica, dovrebbe essere valutata l'anamnesi personale e familiare della paziente, alla luce delle controindicazioni e delle avvertenze speciali e precauzioni per l'uso.
Durante il trattamento sono raccomandati controlli specialistici periodici la cui natura e frequenza va adattata alla paziente e vanno condotte ripetute visite del seno e/o mammografia in linea con i programmi di controllo consigliati per le donne sane, modificati secondo le necessità cliniche individuali.
Prima e periodicamente durante la terapia, la paziente deve essere sottoposta ad un completo esame fisico, comprendente oltre l'esame delle mammelle, anche la determinazione della pressione arteriosa e l'esame degli organi addominali e pelvici. È opportuno inoltre eseguire uno striscio di Papanicolaou.
Pazienti non isterectomizzate devono essere controllate almeno su base annuale per l'accertamento di eventuali sintomi di iperplasia o carcinoma endometriale.
Alcune pazienti possono sviluppare manifestazioni indesiderate dovute ad eccessiva stimolazione estrogenica, come anormale o eccessivo sanguinamento uterino, mastodinia, ecc. In caso di anormali sanguinamenti vaginali adeguate misure diagnostiche, compresi se necessario prelievi endometriali, devono essere effettuate per scartare l'eventualità di formazioni maligne. Laddove non viene trovata una causa patologica del sanguinamento vaginale anormale, una riduzione del dosaggio o una terapia ciclica possono essere indicate.
Fibromi uterini preesistenti possono aumentare di grandezza durante l'uso degli estrogeni.
Non ci sono prove che gli estrogeni siano efficaci nel trattamento di sintomi nervosi o di depressione che possono verificarsi durante la menopausa; gli estrogeni quindi non dovrebbero essere usati nel trattamento di tali condizioni.
Se possibile, la terapia estrogenica deve essere interrotta almeno quattro settimane prima di un intervento chirurgico, se questo è associato ad un aumentato rischio di tromboembolia, oppure durante periodi di prolungata immobilizzazione.
Poiché gli estrogeni possono determinare ritenzione idrica, è necessario seguire attentamente quelle patologie che possono essere influenzate da ciò, come per esempio asma, epilessia, emicrania, disfunzioni cardiache o renali.
L'uso prolungato degli estrogeni può alterare il metabolismo del calcio e del fosforo trasferendoli dal compartimento plasmatico al tessuto osseo. Gli estrogeni dovrebbero essere usati con cautela in pazienti con disfunzioni del metabolismo osseo non legate a carenza estrogenica.
Gli estrogeni possono essere scarsamente metabolizzati in pazienti con insufficiente funzione epatica e devono essere somministrati con cautela in tali pazienti.
La terapia estrogenica può essere associata a massivi aumenti dei trigliceridi nel plasma conducendo a pancreatiti o ad altre complicazioni in pazienti con difetti familiari del metabolismo lipoproteico.
Le pazienti devono essere avvisate che la ricomparsa dei flussi mestruali durante la terapia sostitutiva estrogenica nelle donne in post-menopausa non è indicativa di fertilità.
Il Prempak non è un contraccettivo. Le donne in età fertile, che desiderano adottare un metodo contraccettivo, devono essere informate di usare metodi contraccettivi non-ormonali durante la terapia con Prempak.
È stato osservato che la rifampicina se assunta concomitantemente agli estrogeni diminuisce l'attività di questi ultimi. Questo effetto è stato attribuito ad un aumentato metabolismo degli estrogeni presumibilmente attraverso l'induzione degli enzimi microsomali epatici.
Altri farmaci che possono diminuire l'effetto degli estrogeni e dei progestinici sono i barbiturici, l'idantoina, la carbazepina, il meprobamato e il fenilbutazone.
Gli estrogeni possono ridurre l'azione degli anticoagulanti orali ed antidiabetici.
Il medico dovrebbe essere informato in ogni caso di un'eventuale terapia concomitante con altri farmaci.
Gli estrogeni ed i progestinici non devono essere usati durante la gravidanza. La terapia estrogenica durante la gravidanza è associata ad un aumentato rischio di malformazioni congenite degli organi riproduttivi del feto di sesso maschile o femminile, a un aumentato rischio di adenosi vaginale, displasia a cellule squamose della cervice uterina e cancro vaginale successivamente nella vita.
Durante la gravidanza non esiste nessuna indicazione a supporto di una terapia estrogenica.
Gli estrogeni e i progestinici sono inefficaci per la prevenzione o il trattamento della minaccia d'aborto o dell'aborto abituale.
Uso durante l'allattamento: non somministrare durante l'allattamento.
Non sono stati riportati episodi specifici: tenere perciò presente quanto riportato tra gli effetti collaterali.
Gli effetti collaterali più gravi associati con l'uso degli estrogeni e/o dei progestinici sono indicati al paragrafo "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso". I seguenti ulteriori effetti collaterali sono stati riportati con l'uso di preparati contenenti estrogeni o progestinici, compresi i contraccettivi orali, ma non necessariamente con Prempak:
Apparato urogenitale: emorragie da rottura, spotting, modificazione del flusso mestruale, sindrome di tipo premestruale; amenorrea durante e dopo il trattamento; ingrossamento di leiomiomi uterini; candidosi vaginale; alterazione del grado di secrezione cervicale; sindrome di tipo cistitico.
Apparato cardiocircolatorio: tromboembolia venosa, embolia polmonare, tromboflebite, esacerbazioni delle vene varicose, aumento della pressione sanguigna.
Ghiandole mammarie: dolorabilità al tatto, ingrossamento, secrezione mammaria.
Apparato digerente: nausea, vomito, crampi addominali, gonfiore, ittero colestatico, pancreatite.
Cute: cloasma o melasma, che può persistere dopo la fine della terapia; eritema multiforme; eritema nodoso; eruzione emorragica; perdita di capelli; irsutismo, in casi isolati allergia da contato, prurito generalizzato.
Apparato oculare: alterazioni della curvatura corneale; intolleranza alle lenti a contatto.
Sistema nervoso centrale: cefalea; emicrania; vertigini; depressione mentale; corea.
Altri effetti: aumento o perdita di peso; intolleranza ai carboidrati; aggravamento della porfiria; edema; modificazioni della libido, reazioni anafilattoidi (specie in pazienti con precedenti di allergie o disturbi allergici).
Sono stati riportati numerosi episodi di ingestione da parte di bambini di alte dosi di contraccettivi orali contenenti estrogeni che indicano come non vi sia l'insorgenza di episodi tossici gravi. L'iperdosaggio da estrogeni può causare nausea e, nelle donne, tensione mammaria e/o insorgenza di sanguinamenti vaginali e/o ritenzione di liquidi o edema.
Gli estrogeni coniugati contenuti nel Prempak sono un complesso di estrogeni ottenuti esclusivamente da fonti naturali, associati in modo da costituire la composizione media degli estrogeni contenuti nelle urine di giumente gravide. Il Prempak contiene estrone, equilina e 17a-diidroequilina e piccole quantità di 17a-estradiolo, equilenina, 17a-diidroequilenina, 17b-diidroequilina, 17b-diidroequilenina, 17b-estradiolo, e ) 8,9-diidroestrone, sotto forma di sali sodici dei loro esteri solforici idrosolubili.
Il medrogestone è una polvere cristallina, stabile, di colore bianco, insolubile in acqua e liberamente solubile in molti solventi organici. Il suo nome chimico è 6,17-dimetilpregna-4,6-diene-3,20-dione.
Gli estrogeni sono importanti per lo sviluppo e il mantenimento del sistema riproduttivo femminile e dei caratteri sessuali secondari. Essi favoriscono la crescita e lo sviluppo della vagina, dell'utero e delle tube di Falloppio e lo sviluppo delle ghiandole mammarie. Indirettamente, essi contribuiscono alla formazione dello scheletro, al mantenimento del tono e della elasticità dell'apparato urogenitale, ai cambiamenti delle epifisi delle ossa lunghe che permettono la crescita puberale e il suo completamento, alla crescita pilifera ascellare e pubica, alla pigmentazione dei capezzoli e dei genitali. La diminuzione dell'attività estrogenica alla fine del ciclo mestruale può contribuire alla mestruazione, anche se la cessazione della secrezione progestinica è il fattore più importante nel ciclo ovulatorio maturo. Tuttavia nella fase pre-ovulatoria o nel ciclo non-ovulatorio l'estrogeno è il fattore primario che determina l'inizio della mestruazione. Gli estrogeni influenzano anche il rilascio delle gonadodrotopine ipofisarie.
Gli effetti farmacologici degli estrogeni coniugati sono simili a quelli degli estrogeni endogeni. Nei tessuti bersaglio (organi genitali femminili, ghiandole mammarie, ipotalamo e ipofisi) gli estrogeni entrano nelle cellule e vengono trasportati all'interno del nucleo. Come risultato dell'azione degli estrogeni, si verifica la sintesi di RNA specifico e di specifiche proteine.
Dati recenti indicano che la somministrazione di estrogeni in donne in post-menopausa aumenta i livelli delle lipoproteine HDL e riduce quelli delle lipoproteine LDL. Questo effetto migliora il profilo aterogenico delle donne in menopausa e supporta un possibile effetto protettivo verso certe forme di malattia cardiaca su base aterosclerotica. Fino ad oggi non c'è stata evidenza che questi effetti siano inibiti dall'aggiunta di medrogestone.
Gli estrogeni, e il calcio, rappresentano le basi della prevenzione e del trattamento dell'osteoporosi; l'esercizio fisico e l'alimentazione possono essere delle importanti misure supplementari a tale trattamento. La terapia sostitutiva estrogenica rappresenta il sistema di trattamento più efficace per la prevenzione dell'osteoporosi nelle donne. Gli estrogeni riducono il riassorbimento della sostanza ossea e ne ritardano o ne bloccano la perdita legata alla post-menopausa. Studi caso-controllo hanno mostrato una riduzione del 60% circa delle fratture dell'anca e del polso in donne nelle quali la terapia estrogenica sostitutiva era stata iniziata entro alcuni anni dall'inizio della menopausa. Studi clinici suggeriscono che gli estrogeni riducono il tasso di fratture vertebrali. Anche se la terapia viene iniziata dopo sei anni dall'inizio della menopausa, gli estrogeni sono in grado di prevenire ulteriori perdite della sostanza ossea, però non ripristinano i livelli esistenti prima della menopausa.
Il medrogestone agisce in maniera simile al progesterone. Somministrato per via orale a donne con un endometrio preparato con gli estrogeni, il medrogestone trasforma un endometrio proliferativo in un endometrio secretivo e produce uno striscio vaginale progestativo. In studi condotti su animali, il medrogestone ha mostrato avere effetti antiandrogenici marcati, poca attività inibitoria sulle gonadotropine, e nessun effetto androgenico ed estrogenico.
Prempak unisce gli estrogeni usati come supplemento nell'insufficienza estrogenica con un progestinico per aiutare a prevenire l'iperstimolazione dell'endometrio. Inoltre Prempak favorisce la regolazione del ciclo in quelle donne che hanno ancora un ciclo mestruale il quale però è irregolare.
Gli estrogeni coniugati sono solubili in acqua e sono ben assorbiti dal tratto gastrointestinale.
Il metabolismo e la loro inattivazione avvengono soprattutto nel fegato. Alcuni estrogeni sono escreti con la bile; comunque, essi sono riassorbiti dall'intestino e ritornano al fegato attraverso il sistema venoso portale. Gli estrogeni coniugati idrosolubili sono fortemente acidi e nei liquidi corporei essi si trovano sotto forma ionizzata: ciò favorisce l'escrezione renale giacché il riassorbimento tubulare è minimo.
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Prempak 0,625 mg
Ogni compressa marrone contiene: lattosio, metilcellulosa 15 cps, magnesio stearato, Shellac polvere, glicole polietilenico 20.000, gliceril monooleato, calcio solfato anidro, saccarosio, cellulosa microcristallina, opalux maroon AS 3910, cera carnauba, titanio biossido, acido stearico.
Ogni compressa bianca contiene: glicole polietilenico, amido, lattosio, magnesio stearato.
Prempak 1,25 mg
Ogni compressa gialla contiene: lattosio, metilcellulosa 15 cps, magnesio stearato, Shellac polvere, glicole polietilenico 20.000, gliceril monooleato, calcio solfato anidro, saccarosio, cellulosa microcristallina, colorante E110, colorante E104, titanio biossido, cera carnauba, acido stearico.
Ogni compressa bianca contiene: glicole polietilenico, amido, lattosio, magnesio stearato.
Non note.
36 mesi.
Conservare a temperatura ambiente (circa 25 °C).
Prempak 0,625 mg: blister contenente 28 compresse da 0,625 mg di estrogeni coniugati naturali e 12 compresse da 5 mg di medrogestone.
Prempak 1,25 mg: blister contenente 28 compresse da 1,25 mg di estrogeni coniugati naturali e 12 compresse da 5 mg di medrogestone.
Confezione non in commercio
Vedere al pragrafo "Posologia e modo di Somministrazione".
WYETH MEDICA IRELAND
Little Connell, Newbridge, Co. Kildare, Republic of Ireland.
Rappresentante per l'Italia: Wyeth Lederle S.p.A. - Aprilia (LT)
Prempak 0,625 mg AIC n. 028031019
Prempak 1,25 mg AIC n. 028031021
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica utilizzabile una sola volta.
Prima autorizzazione: febbraio 1993.
Rinnovo autorizzazione: febbraio 1998.
y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]
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Maggio 2000
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