- [Vedi Indice]Trattamento delle flogosi del segmento anteriore dell'occhio e dei suoi annessi: congiuntiviti allergiche, blefariti squamose, episcleriti, iriti, iridocicliti. Flogosi reattive post-chirurgiche e post-traumatiche.
Collirio: una o due gocce tre o quattro volte al dì.
Pomata oftalmica: tre-quattro applicazioni al dì. Nel caso in cui sia previsto anche l'uso del collirio è sufficiente una unica applicazione serale.
Ipersensibilità individuale accertata verso il farmaco.
I corticosteroidi sono controindicati in pazienti affetti da ipertensione endoculare e da Herpes simplex e la maggior parte delle altre malattie da virus della cornea in fase ulcerativa acuta, salvo associazione con chemioterapici specifici per il virus erpetico; in quest'ultimo caso essi possono favorire l'aggravamento della malattia con opacizzazione irreversibile della cornea; congiuntivite con cheratite ulcerativa anche in fase iniziale (test fluoresceina +). Le tubercolosi e le micosi dell'occhio. Le oftalmie purulente acute, le congiuntiviti purulente. Le blefariti purulente ed erpetiche che possono essere mascherate o aggravate dai corticosteroidi. Orzaiolo.
Nelle cheratiti erpetiche se ne sconsiglia l'uso, che può essere eventualmente consentito sotto stretta sorveglianza dell'oculista.
Gli steroidi per uso topico non vanno utilizzati nelle lesioni o abrasioni corneali: essi infatti ritardano la guarigione dei tessuti lesi favorendo l'insorgenza e la diffusione di eventuali infezioni.
Utilizzare con cautela nelle patologie accompagnate da assottigliamento corneale.
L'uso, soprattutto se prolungato, di corticosteroidi può determinare un aumento della pressione intraoculare. Si consiglia pertanto di controllare la pressione intraoculare qualora si utilizzino corticosteroidi per più di due settimane. Poiché i corticosteroidi favoriscono anche l'insorgenza di cataratta, è consigliabile non farne uso per lunghi periodi di tempo. Particolare attenzione occorre prestare alle patologie accompagnate da assottigliamento corneale.
La somministrazione topica di corticosteroidi a pazienti affetti da congiuntivite batterica, virale o fungina, può mascherare i segni della progressione dell'infezione.
Nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità e sotto il controllo del Medico.
Non sono note interazioni medicamentose del desonide con altri farmaci.
Nonostante studi di embriotossicità condotti sugli animali abbiano dimostrato la sicurezza dell'uso topico del Prenacid in gravidanza, si consiglia di somministrare il prodotto soltanto nei casi di effettiva necessità e comunque sotto il diretto controllo del Medico.
Non esistono controindicazioni.
Occasionalmente il prodotto può determinare l'insorgenza di pizzicore e bruciore.
Non sono stati mai segnalati casi di sovradosaggio.
Il Prenacid è un antinfiammatorio steroideo.
Il desonide 21- fosfato è uno steroide non alogenato, solubile in acqua. Presenta una azione antiflogistica locale superiore a quella del betametasone 17-valerato e del fludrocortisone 21-acetato e pari a quella del triamcinolone 16,17-acetonide.
I corticosteroidi inibiscono le fasi precoci del processo infiammatorio (edema, deposizione di fibrina, vasodilatazione, migrazione dei leucociti nella regione infiammata ed attività fagocitaria) ed anche quelle tardive (proliferazione capillari e fibroblasti, deposizione di collageno e cicatrizzazione).
Il bersaglio della loro azione farmacologica è il nucleo cellulare. Essi promuovono l'espressione di un gene che codifica la sintesi di una particolare proteina, la lipomodulina o macrocortina determinando così l'inibizione della fosfolipasi A2 , enzima deputato alla liberazione dell'acido arachidonico, precursore degli eicosanoidi.
La somministrazione topica di desonide fosfato disodico nell'animale non è seguita da assorbimento.
Studi di tollerabilità e tossicità locale hanno dimostrato che il Prenacid collirio e pomata oftalmica è sicuro e ben tollerato anche per lunghi periodi di tempo (180 giorni).
Studi farmacologici di embriotossicità non hanno dimostrato alcuna influenza del desonide, applicato localmente, sulla funzione riproduttiva.
La tossicità del desonide 21-sodio fosfato è molto bassa. La DL50 per via sottocutanea è pari a 114 mg/kg nel ratto maschio e a 125 mg/kg nel ratto femmina. Nel topo la somministrazione di 1 g/kg per via orale è ben tollerata.
L'applicazione di 150 mcg di farmaco sulla cute del ratto per 90 giorni e di 1 mg al dì sull'occhio del coniglio per 60 giorni non ha indotto, infatti, alcuna reazione sia locale che generale.
Collirio
Potassio fosfato monobasico. H2 O, sodio fosfato bibasico. 12H2 O, sodio cloruro, polisorbato 80, benzalconio cloruro, acqua purificata.
Pomata oftalmica
Paraffina liquida, lanolina anidra, vaselina bianca.
Non sono note incompatibilità.
Collirio
A confezionamento integro: 24 mesi
Dopo la prima apertura: 30 giorni
Pomata oftalmica
A confezionamento integro: 24 mesi
Conservare a temperatura inferiore a 25 °C
Collirio: flacone in vetro ambra da 10 ml
Pomata oftalmica: Tubetto in alluminio da 10 g
1) Rimuovere la capsula in alluminio tirando il dischetto centrale prima verso l'alto poi verso l'esterno e in basso, seguendo le intaccature.
2) Togliere il tappo dal flacone ed inserire il contagocce.
3) Dopo aver tolto il tappino di protezione del contagocce, capovolgere il flacone ed instillare premendo.
S.I.F.I. S.p.A.
Via E. Patti, 36 - 95020 Aci S. Antonio (CT)
Collirio AIC n. 023730029
Pomata oftalmica AIC n. 023730043
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.
Giugno 2000.
y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]
Nessuna.
Giugno 1995.
Prontuariofarmaci. - Copyright � 2000-2012 - Anibaldi.it@Network -
Tutti i diritti riservati.
[http://www.carloanibaldi.com/terapia/schede/summary.htm]