Compresse.� Polvere per sospensione orale.
- [Vedi Indice]
PROCEF è indicato per il trattamento delle seguenti
infezioni sostenute da batteri sensibili:
-� Infezioni delle vie aeree superiori comprese faringite,
tonsillite, sinusite e otite� media.
-� Infezioni delle vie aeree inferiori comprese bronchite e
polmonite.
-� Infezioni della cute ed annessi.
-� Infezioni non complicate delle vie urinarie, compresa la
cistite acuta.
Esami colturali e test di sensibilità dovrebbero essere
effettuati, se necessari, per valutare la sensibilità del
germe infettante al cefprozil.
�
PROCEF può essere somministrato indipendentemente
dall’ingestione di cibo, che non ne modifica
l’assorbimento.
Adulti e bambini sopra 12 anni:
PROCEF va somministrato per via orale nel trattamento delle
infezioni sostenute da batteri sensibili alle dosi seguenti:
Infezioni delle vie aeree superiori����������� 500 mg ogni 24
ore
Sinusite ����������� ����������� ����������� ���� ������250 mg ogni 12
ore
Infezioni delle vie aeree inferiori���������� 500 mg ogni 12
ore
Infezioni non complicate delle vie urinarie� �500 mg ogni 24
ore
Infezioni della cute ed annessi:
- lievi/moderate���� ����������� ���� � 500 mg ogni 24
ore in una o due somministrazioni
- gravi � - gravi ���� ����������� 500 mg ogni 12 ore
Bambini di età compresa tra 6 mesi e 12
anni:
Infezioni delle vie aeree superiori:
- faringiti e tonsilliti ����������� 20 mg/kg ogni
24 ore oppure 7.5 mg/kg ogni 12 ore
- otite media�� ����������� ����������� 15 mg/kg�
ogni 12 ore
Va sottolineata l'importanza di un preciso rispetto da parte
del paziente del regime posologico prescritto. La siringa
dosatrice acclusa alla confezione permette di dosare
accuratamente la quantità di farmaco da somministrare al
paziente, in funzione della posologia prescritta dal medico.
Si raccomanda di agitare energicamente il flacone contenente
la sospensione prima dell'uso.
La dose massima giornaliera per i bambini non dovrebbe
superare la dose massima giornaliera consigliata per gli
adulti.
Nel trattamento delle infezioni da streptococco
beta‑emolitico, si consiglia di somministrare PROCEF, ai
dosaggi terapeutici, per almeno 10 giorni.
Non sono state stabilite la sicurezza e l'efficacia di PROCEF
in bambini al di sotto dei 6 mesi di età. E' stato
dimostrato l'accumulo di altre cefalosporine nei neonati (a causa
della prolungata emivita dei farmaci in questo gruppo di
età).
Anziani:
La somministrazione di PROCEF a volontari sani di età
superiore a 65 anni, che avevano ricevuto una singola dose da 1 g
di farmaco, ha provocato un aumento dell'AUC del 35-60% e una
riduzione dei valori di clearance renale del 40% rispetto a
volontari adulti sani di 20-40 anni.
Negli studi clinici condotti su pazienti anziani ai quali
è stato somministrato il farmaco alle dosi normalmente
raccomandate per gli adulti, l'efficacia clinica e la
tollerabilità sono risultate confrontabili a quelle
ottenute nei pazienti adulti non geriatrici.
Ridotta funzionalità epatica:
Non sono necessarie modifiche di dosaggio per pazienti con
ridotta funzionalità epatica.
Ridotta funzionalità renale:
PROCEF può essere somministrato a pazienti con ridotta
funzionalità renale. Non sono necessarie modifiche di
dosaggio in pazienti con valori della clearance della creatinina
superiori a 30 ml/min. Per pazienti con valori della clearance
della creatinina inferiori o uguali a 30 ml/min, la dose
consigliata è pari a metà della dose normale
somministrata agli intervalli abituali. PROCEF è in parte
rimosso con l'emodialisi, pertanto, dovrebbe essere somministrato
al termine dell'emodialisi.
Istruzioni per la ricostituzione della sospensione
orale:
Modalità d'uso della polvere per sospensione
orale:
Le confezioni in flacone di polvere per sospensione orale
vanno così ricostituite:
- aggiungere acqua fino al livello indicato sul flacone
- agitare bene il flacone per sospendere la polvere
- attendere qualche minuto e, se necessario, aggiungere ancora
acqua fino al livello indicato nel flacone.
La sospensione così preparata è pronta per
l'uso; va conservata in frigorifero ed usata entro 14
giorni.
Per l’uso della siringa dosatrice aspirare dal flacone
contenente la soluzione ricostituita la quantità
necessaria, secondo la prescrizione del medico.
�
PROCEF è controindicato nei pazienti con
ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi
degli eccipienti. Il medicinale è inoltre controindicato
nei pazienti con ipersensibilità alle cefalosporine o a
sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico
(vedere p. 4.4).
Per la presenza di aspartame, la sospensione orale, nei due
dosaggi, è controindicata in caso di
fenilchetonuria.��
�
Prima di istituire la terapia con PROCEF, si deve attentamente
valutare che il paziente non sia risultato precedentemente
ipersensibile alle cefalosporine, alle penicilline o ad altri
farmaci.
Deve essere usata cautela nel somministrare il farmaco a
pazienti sensibili alle penicilline, poichè è stata
chiaramente dimostrata sensibilità crociata tra
antibiotici beta‑lattamici che può manifestarsi sino
al 10% dei pazienti con storia di allergia alle penicilline. In
caso di reazione allergica al PROCEF, la terapia deve essere
interrotta. Le reazioni acute gravi da ipersensibilità
possono richiedere misure di emergenza.
Il trattamento con antibatterici altera la normale flora
batterica del colon e può permettere la crescita eccessiva
di clostridi. Studi clinici indicano che una tossina prodotta dal
Clostridium difficile è la principale causa di
"colite associata ad antibiotici".
Coliti pseudomembranose, variabili da lievi a gravissime, sono
state riscontrate con quasi tutti gli antibiotici. E' pertanto
importante considerare questa diagnosi in pazienti che presentano
diarrea nel corso di trattamento con antibiotici.
In caso di diagnosi di colite, devono essere adottate adeguate
misure di trattamento.
Si consiglia la valutazione della funzionalità renale
prima e durante la terapia, specie nei pazienti gravi.
Pazienti con insufficienza renale nota o sospetta, devono
essere sottoposti ad attenta osservazione clinica e test di
laboratorio prima e durante la terapia.
La dose giornaliera totale di PROCEF deve essere ridotta nei
pazienti con disfunzione renale severa (clearance della
creatinina < 30 ml/min) a causa delle concentrazioni
plasmatiche di antibiotico più elevate e/o prolungate del
normale. Le cefalosporine, compreso PROCEF, devono essere
somministrate con cautela a pazienti in contemporaneo trattamento
con potenti diuretici, in quanto sospettate di peggiorare la
funzionalità renale.
L'uso prolungato di PROCEF può indurre lo sviluppo di
ceppi batterici resistenti. Un'attenta osservazione del paziente
è indispensabile. Se durante la terapia interviene una
superinfezione devono essere prese le misure del caso. PROCEF
dovrebbe essere prescritto con cautela in soggetti con anamnesi
di disturbi gastrointestinali, in particolare coliti.
La sospensione orale contiene sodio benzoato che è un
leggero irritante della pelle, degli occhi e delle mucose;
può aumentare il rischio di ittero nei neonati.
La sospensione contiene, inoltre, saccarosio: il prodotto va,
pertanto, utilizzato con cautela in caso di intolleranza
ereditaria al fruttosio, nella sindrome di malassorbimento
glucosio-galattosio e nella deficienza sucrasi-isomatasi. Della
presenza di saccarosio si deve tenere conto per la
somministrazione a soggetti diabetici o che seguano regimi
dietetici ipocalorici.
�
L'AUC di cefprozil raddoppia in seguito a concomitante
somministrazione di probenecid.
Gli antibiotici della classe delle cefalosporine possono dare
una reazione falsamente positiva al glucosio urinario con il test
al rame (soluzioni di Benedict o di Fehling o compresse
Clinitest*), ma non con i test enzimatici
(glucoso‑ossidasi) per la glicosuria. Una reazione
falsamente negativa può essere evidenziata nel test al
ferricianuro per la glicemia. La presenza di cefprozil nel sangue
non interferisce con la determinazione della creatinina
plasmatica o urinaria con il metodo del picrato alcalino.
(*Clinitest è un marchio Bayer Diagnostici)
Sono state segnalate, in corso di trattamento con
cefalosporine, positività al test diretto di Coombs.
L’uso contemporaneo di cefalosporine e aminoglicosidi ha
determinato nefrotossicità.
�
Studi sulla riproduzione eseguiti su conigli, topi e ratti con
dosi che superavano di 0,8 volte, 8,5 volte e 18,5 volte
rispettivamente la dose massima giornaliera per l'uomo (1000 mg),
rapportata alla superficie corporea (mg/m2), non hanno
mostrato evidenza che PROCEF sia dannoso per il feto. Tuttavia,
poichè non sono stati condotti studi specifici e
controllati su donne gravide e poichè gli studi sulla
riproduzione animale non sempre sono predittivi di una risposta
sull'uomo, si consiglia di usare il farmaco in gravidanza solo in
casi di effettiva necessità.
Non sono stati eseguiti studi sull'uso di PROCEF durante il
travaglio ed il parto. Si consiglia pertanto di somministrare il
farmaco solo in casi di effettiva necessità.
Meno dello 0,3% della dose somministrata è escreto nel
latte materno. L'effetto sui bambini in allattamento non è
noto. Si consiglia cautela nel somministrare PROCEF a madri che
allattano.
�
Non pertinente
�
Le reazioni avverse più comunemente riscontrate sono le
seguenti:
Gastrointestinali: diarrea (2.9%), nausea (3.5%),
vomito (1%) e dolore addominale (1%).
Epatobiliari: innalzamento dei valori delle SGOT (2%),
SGPT (2%), fosfatasi alcalina (0.2%) e bilirubina (<0,1%).
Come con alcune penicilline ed altre cefalosporine, raramente si
è evidenziato ittero colestatico.
Ipersensibilità : eritema (0.9%) ed orticaria
(0.1%). Tali reazioni sono state riportate più
frequentemente nei bambini che negli adulti. I segni ed i sintomi
possono manifestarsi pochi giorni dopo l'inizio della terapia e
cessano pochi giorni dopo la sua conclusione.
Sistema nervoso centrale: vertigini (1%).
Iperattività, cefalea, irritabilità, insonnia,
stato confusionale e sonnolenza, (<1%). Tutte queste reazioni
sono risultate reversibili dopo la sospensione della terapia.
Ematopoietiche: temporanea leucocitopenia (0.2%) ed
eosinofilia (2.3%). Raramente si è osservato un aumento
del tempo di protrombina.
Renali : lieve innalzamento dei valori di azotemia
(0.1%)� e di creatininemia (0.1%).
Altri : eritema da pannolino e superinfezione (1.5%),
prurito genitale e vaginite (1.6%).
Raramente e indipendentemente dalla relazione causale con
cefprozil, si sono osservati i seguenti eventi: anafilassi,
angioedema, febbre, malattia da siero, eritema multiforme,
sindrome di Stevens-Johnson, trombocitopenia, colite, anche
pseudomembranosa.
�
PROCEF è eliminato soprattutto per via renale. In caso
di grave sovradosaggio, specie in pazienti con funzione renale
compromessa, l'emodialisi sarà di aiuto nella rimozione
del farmaco assorbito.
�
Categoria farmacoterapeutica: antibatterico per uso sistemico
appartenente alla classe delle cefalosporine.
ATC: J01DA41
Cefprozil è una cefalosporina e ha attività
in vitro contro un ampio spettro di batteri
gram‑positivi e gram‑negativi. La sua azione
battericida è dovuta all'inibizione della sintesi della
parete cellulare. Cefprozil è attivo in vitro
contro la maggior parte dei ceppi dei seguenti microrganismi:
Aerobi, gram‑positivi:
- Stafilococchi compresi Staphylococcus aureus (inclusi
ceppi produttori di penicillinasi);
- S. epidermidis; S. saprophyticus; S.
warneri.
(NOTA: cefprozil è inattivo contro gli stafilococchi
meticillino‑resistenti).
- Streptococchi compresi Streptococcus pyogenes
(streptococchi di gruppo A); Streptococcus
agalactiae (streptococchi di gruppo B); S.
pneumoniae (inclusi ceppi intermedi meticillino resistenti
con MIC da 0,1 a 1 mg/ml); streptococchi di gruppo C, D, F e� G;
streptococchi del gruppo Viridans;
- Enterococchi compreso Enterococcus durans; E.
faecalis.
(NOTA: cefprozil è inattivo contro E.
faecium).
- Altri: Listeria monocytogenes.
Aerobi, gram‑negativi:
- Moraxella catarrhalis (inclusi ceppi produttori di
beta-lattamasi);
- Haemophilus influenzae (inclusi ceppi produttori di
penicillinasi);
- Citrobacter diversus;
- Escherichia coli;
- Klebsiella pneumoniae;
- Neisseria gonorrhoeae (inclusi ceppi produttori di
penicillinasi);
- Proteus mirabilis;
- Salmonella spp.;
- Shigella spp.;
- Vibrio spp.;
� (NOTA: cefprozil è inattivo contro la maggior parte
dei ceppi di Acinetobacter spp., Enterobacter spp.,
Morganella morganii, Proteus vulgaris,
Providencia, Pseudomonas� spp. e Serratia
spp).
Anaerobi:
NOTA: la maggior parte dei ceppi del gruppo Bacteroides
fragilis sono resistenti a cefprozil.
- Clostridium difficile;
- C. perfringens;
- Fusobacterium spp.;
- Peptostreptococcus spp.;
- Prevotella melanogenica (conosciuta come Bactorioides
melaninogenicus)
Propionibacterium acnes.
Test di suscettibilità
Per i test in vitro si usino dischi da 30 mg di cefprozil. I
risultati dei test di laboratorio devono essere interpretati
secondo i seguenti criteri:
Diametro (mm)�����������
Interpretazione����������� MIC correlate
> 18����������� (S) suscettibile�����������
< 8 mg /ml
15-17����������� (MS) moderatamente suscettibile������ � 16 mg
/ml
< 14����������� (R) resistente�����������������
> 32 mg /ml�������
Procedure standardizzate richiedono organismi di
controllo.
�
PROCEF è ben assorbito dopo somministrazione orale sia
se assunto con il cibo che a digiuno. La biodisponibilità
orale assoluta è pari circa al 90%. La farmacocinetica del
PROCEF non è alterata se il farmaco viene somministrato
dopo i pasti o con antiacidi. Le concentrazioni sieriche medie
dopo somministrazione di PROCEF in soggetti a digiuno sono
presentate nella tabella seguente. Circa il 60% della dose
somministrata di farmaco viene escreto nelle urine.
_____________________________________________________________________
Concentrazione sierica media����� ���������������
Escrezione
� ��������������� ��������������� di cefprozil* (mg /ml)���
��������������� urinaria entro 8 ore
� Dose������� Picco������ ��������������� dopo���������������
dopo
(mg)��������� (ca. 1,5 ore)��������� 4 ore��������������� 8
ore
______________________________________________________________________________
250����������� 6,1���������� ���������������
1,7��������������� 0,2���������� ��������������� 60%
500����������� 10,5�������� ��������������� 3,2���������������
0,4���������� ��������������� 62%
1000��������� 18,3�������� ��������������� 8,4�������������������������������������������
1,0���������� ��������������� 54%
_______________________________________________________________
* I dati rappresentano i valori medi da 12 volontari maschi
sani. I dati di farmacocinetica sono derivati da una forma di
somministrazione in capsule; tuttavia, è stata dimostrata
la bioequivalenza a digiuno tra le formulazioni in soluzione
orale, capsule, compresse e sospensione.
Durante le prime quattro ore dopo la somministrazione del
farmaco, le concentrazioni medie nelle urine, dopo
somministrazione di 250 mg, 500 mg, e 1 g, erano di circa 170 mg
/ml, 450 mg /ml e 600 mg /ml, rispettivamente.
Il legame alle proteine plasmatiche è pari a circa il
36% ed è indipendente dalla concentrazione nell'intervallo
compreso tra 2 mg/ml e 20 mg/ml. L'emivita plasmatica media in
soggetti sani è pari a circa 1,3 ore.
Non vi è evidenza di accumulo di cefprozil nel plasma
di individui con normale funzionalità renale, dopo la
somministrazione di dosi multiple orali sino ad 1 g ogni 8 ore
per 10 giorni.
In pazienti con ridotta funzionalità renale, il
prolungamento dell'emivita plasmatica è in relazione alla
gravità dell'insufficienza renale. In pazienti con assenza
completa della funzione renale, l'emivita plasmatica di cefprozil
può raggiungere 5,9 ore. Durante l'emodialisi l'emivita
è ridotta a 2,1 ore.
L'AUC media osservata in soggetti anziani, di età
superiore o uguale a 65 anni, è circa il 35‑60%
maggiore di quella in giovani adulti e l'AUC media nelle persone
di sesso femminile è circa il 15‑20% maggiore di
quella nelle persone di sesso maschile. Le dimensioni di queste
variazioni nella farmacocinetica di cefprozil, correlate
all'età ed al sesso, sono tali da non rendere necessarie
modifiche di posologia.
In pazienti con insufficienza epatica non sono state osservate
differenze significative, dal punto di vista statistico, nei
parametri farmacodinamici, in confronto a soggetti normali di
controllo.
Dopo la somministrazione di una dose singola di 7,5 mg/kg o 20
mg/kg in pazienti da sottoporre a tonsillectomia, le
concentrazioni nel tessuto tonsillare 1-4 ore dopo la
somministrazione del farmaco, variano da 0,4 mg/g a 4,9 mg/g.
Queste concentrazioni sono superiori alla MIC dello
Streptococcus Pyogenes di almeno 25 volte.
La farmacocinetica di cefprozil nei pazienti pediatrici (da 6
mesi a 12 anni) è risultata confrontabile con quella
osservata negli adulti. La concentrazione plasmatica nei bambini
cui era somministrato cefprozil alla dose di 7,5-30 mg/kg
risultavano simili a quelle osservate negli adulti cui erano
somministrati 250-1000 mg per bocca, con una Cmax
raggiunta in 1-2 ore dall’assunzione e un’emivita di
1,5 ore.
Non sono disponibili dati sui livelli di cefprozil nel liquido
cerebro‑spinale.
�
Cefprozil è risultato ben tollerato in una serie
completa di studi di tossicità e tollerabilità
preclinica. Non si è manifestata tossicità acuta
nei roditori e nelle scimmie dopo la somministrazione di
cefprozil in dosi singole sino a 5000 mg/Kg e 3000 mg/kg,
rispettivamente. In ratti e cani, cefprozil non ha avuto effetti
avversi sulla funzione nervosa centrale o cardiovascolare.
L'effetto collaterale più frequentemente associato alla
somministrazione subacuta o cronica di cefprozil nei ratti
è stato un lieve e reversibile aumento del peso dei reni.
Non si è dimostrato alcun cambiamento concomitante nella
morfologia renale nè nei parametri ematici, nè
nefrotossicità. Feci liquide o ammorbidite sono stati
comuni effetti collaterali in tutte le specie e sono stati
attribuiti all'attività antibiotica enterica di cefprozil
orale.
Non sono state associate al cefprozil nè
teratogenicità, nè embriotossicità,
nè effetti avversi sulla riproduzione, nè
alterazioni nello sviluppo della prole. Benchè non siano
stati condotti studi di carcinogenicità con cefprozil, non
è stata osservata alcuna evidenza di mutagenicità
quando cefprozil è stato esaminato in appropriate cellule
procariotiche ed eucariotiche in vitro o in
vivo.
�
PROCEF 250 mg compresse: cellulosa microcristallina, sodio
amido glicolato, stearato di magnesio, emulsione antischiuma C,
Opadry arancio YS-1-2546.
PROCEF 500 mg compresse: cellulosa microcristallina, sodio
amido glicolato, stearato di magnesio, emulsione antischiuma C,
Opadry bianco YS-1-7003.
PROCEF polvere per sospensione orale: sodio benzoato,
Polisorbato 80, cellulosa microcristallina, aspartame 50,
saccarosio, aroma banana, vanillina, silice colloidale, glicina,
sodio carbossimetilcellulosa, sodio cloruro, DC antischiuma 1% su
saccarosio, colorante FD&C Giallo No. 6,1%, acido citrico
anidro, aroma guarana, aroma Sweet-tone.
�
Non pertinente
�
Compresse: 3 anni.
Polvere per sospensione orale: 2 anni
�
Nessuna in particolare.
La sospensione orale ricostituita può essere conservata
per 14 giorni a 2°- 8 °C.
�
PROCEF 250 mg compresse:� blister da 12 compresse da 250
mg.
PROCEF 500 mg compresse:� blister da 6 compresse da 500
mg.
PROCEF 125 mg/5 ml polvere per sospensione orale: flacone da
100 ml di sospensione estemporanea.
PROCEF 250 mg /5 ml polvere per sospensione orale: flacone da
60 ml di sospensione estemporanea.
�
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�
Dompé s.p.a. – via Campo di Pile –
L’Aquila
su licenza Bristol-Myers Squibb S.p.A.���
�
����������� PROCEF 250 mg compresse – 12 compresse
������ ����������� � A.I.C. N. 028697011
����������� PROCEF 500 mg compresse – 6 compresse ������
����������� � A.I.C. N. 028697023
����������� PROCEF 125 mg/5 ml polvere per sospensione orale
– 1 flacone 100 ml� A.I.C. N. 028697035
����������� PROCEF 250 mg/5 ml polvere per sospensione orale
– 1 flacone 60 ml� A.I.C. N. 028697047
�
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Rinnovo: Luglio 2000
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Luglio
2002
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