Le indagini farmacologiche hanno chiaramente dimostrato che la silimarina è in grado di svolgere una attività epato-protettiva nei confronti dell'azione nociva prodotta dai più noti agenti epatotossici. La silimarina infatti ha mostrato, dai vari test farmacologici, di possedere le seguenti azioni:
antagonista - verso l'insufficienza epatica da tetracloruro di carbonio negli animali da esperimento;
protettiva - nei riguardi dell'insufficienza epatica da tetracloruro di carbonio - nei confronti della mortalità e tempo di sopravvivenza dopo intossicazione con a-amanitina (nel topo) - verso gli effetti tossici e letali da falloidina (topo) ;
di inibizione - nell'insufficienza epatica cirroso - simile, causata da alimentazione prolungata con tioacetamide (ratto).
Meccanismo d'azione : si ritiene che la silimarina agisca mediante un'azione stabilizzatrice della membrana dell'epatocita, riducendone la permeabilità.
Tossicità
Tossicità acuta : è stata determinata in vari tipi di animali da esperimento (topo, ratto, cane) senza provocare effetti dannosi.
Anche ad alte dosi (5g/kg) sul topo, non si è verificato alcun effetto tossico. Nel ratto per via endovenosa, non si è avuto alcun segno di tossicità, un analogo risultato si è avuto nel cane.
Tossicità subacuta : non si sono avuti nel ratto effetti collaterali, dopo 15 giorni di trattamento a dosi elevate (1g/kg) per os.