Compresse.
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SINEMET è indicato per il trattamento del morbo di
Parkinson e la sindrome parkinsoniana. E'
utile nell'alleviare molti sintomi del parkinsonismo,
soprattutto la rigidità e la bradicinesia.
SINEMET è utile nel trattamento del tremore, disfagia,
scialorrea e instabilità posturale, associati con il morbo e la sindrome di Parkinson.
Allorché la risposta terapeutica alla levodopa da sola
sia irregolare ed i segni e sintomi del morbo di Parkinson non vengano uniformemente controllati
durante la giornata, la sostituzione con SINEMET normalmente è efficace nel ridurre le
fluttuazioni della risposta.
Riducendo alcuni effetti collaterali della levodopa da sola,
SINEMET fa sì che un maggior numero di pazienti ottenga un adeguato sollievo dai sintomi
del morbo di Parkinson.
SINEMET è indicato per i pazienti con morbo e sindrome
di Parkinson ai quali vengono somministrate preparazioni vitaminiche contenenti
piridossina.
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SINEMET, associazione di carbidopa e levodopa, viene fornito
sotto forma di compresse secabili. Ogni compressa di SINEMET contiene 25 mg di
carbidopa anidra e 250 mg di levodopa (SINEMET 25/250) o 25 mg di carbidopa e 100 mg di
levodopa (SINEMET 25/100).
Compresse delle due presentazioni possono essere somministrate
separatamente o congiuntamente a seconda delle necessità per il
raggiungimento del dosaggio ottimale. Ogni compressa può essere dimezzata con uno sforzo
minimo.
Considerazioni generali.
Il dosaggio deve essere titolato secondo le necessità
individuali del paziente e ciò può richiedere un aggiustamento sia della dose individuale che
della frequenza di somministrazione. Di solito dosi pienamente efficaci vengono
raggiunte entro 7 giorni. Alcuni studi mostrano che la dopa-decarbossilasi periferica viene
saturata dalla carbidopa con una dose di circa 70-100 mg/die. I pazienti che ricevono dosi
inferiori di carbidopa è più probabile che presentino nausea e vomito.
Dato che si hanno risposte sia terapeutiche che indesiderate
più rapidamente somministrando SINEMET che somministrando levodopa, i pazienti devono essere
seguiti attentamente durante il periodo di aggiustamento della dose. Specificamente
i movimenti involontari si presentano più rapidamente con SINEMET che con
levodopa. L'insorgenza di movimenti involontari può richiedere una riduzione del dosaggio
in alcuni pazienti, il blefarospasmo può essere un utile segno precoce di dosaggio eccessivo. In caso
di anestesia generale, SINEMET può essere continuato finché al paziente
è permesso di prendere liquidi e medicine per bocca.
Se la terapia viene interrotta temporaneamente, il dosaggio
abituale giornaliero può essere somministrato appena il paziente è in grado di assumere
medicine per via orale.
Pazienti che non siano in trattamento con levodopa.
Il dosaggio iniziale ottimale per SINEMET 25/100 è di
una compressa tre volte al giorno, schema posologico che fa assumere al paziente 75 mg di
carbidopa al giorno. La posologia può essere aumentata di una compressa al giorno, o a giorni
alterni, come necessario, fino ad ottenere un dosaggio equivalente a otto compresse di SINEMET
25/100. La dose usuale iniziale per SINEMET 25/250 è mezza compressa una o due
volte al giorno aumentando, se necessario, mezza compressa al giorno o a giorni alterni fino
a che si ottenga una risposta ottimale.
Pazienti in trattamento con levodopa.
La levodopa deve essere interrotta almeno 12 ore (24 ore per
la levodopa in formulazioni ritardo) prima di iniziare la terapia con SINEMET. Deve essere
preso in considerazione un dosaggio giornaliero di SINEMET che fornisca il 20% della
precedente dose giornaliera di levodopa. Pazienti che stiano assumendo meno di 1500 mg di
levodopa al giorno, devono iniziare con una compressa di SINEMET 25/100 tre o quattro
volte al giorno. Il dosaggio iniziale suggerito per la maggior parte di pazienti che
assumevano più di 1500 mg di levodopa è di una compressa di SINEMET 25/250 tre o quattro
volte al giorno (per esempio, se il paziente riceveva 4 g di levodopa/al giorno, la posologia di
SINEMET non deve superare le 3 compresse al giorno).
Terapia di mantenimento.
La maggior parte dei pazienti può essere mantenuta ad
una posologia da 3 a 6 compresse al giorno; nessun paziente deve ricevere più di 8
compresse al giorno.
Non si ottiene alcun vantaggio aumentando la dose di carbidopa
oltre quella fornita da 8 compresse. Per un inibizione ottimale della decarbossilazione
extracerebrale della levodopa, dovrebbero essere assunti almeno dai 70 ai 100 mg di carbidopa
al giorno. Vi è una limitata esperienza circa una posologia giornaliera di carbidopa
superiore ai 200 mg. Qualche paziente può aver bisogno di un'ulteriore dose di levodopa. I
risultati ottenuti indicano che gli altri farmaci antiparkinson (eccetto la levodopa) possono essere
continuati sebbene possa essere necessario modificare la posologia.
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SINEMET è controindicato nei pazienti in cui sia nota
l'ipersensibilità a questo farmaco, nel glaucoma ad angolo stretto e nella fase acuta
dell’infarto del miocardio. Poiché la levodopa può attivare un melanoma maligno, non deve essere usata
in pazienti con lesioni cutanee sospette non diagnosticate o con un’anamnesi di
melanoma.
Inibitori della monoamino-ossidasi A (escluso inibitori
selettivi delle MAO-B a bassi dosaggi) e SINEMET non devono essere somministrati contemporaneamente e
la terapia con questi inibitori deve essere interrotta almeno due settimane prima
dell’inizio della terapia con SINEMET.
Il prodotto non deve essere somministrato nei pazienti di
età inferiore ai 18 anni, in corso di gravidanza e durante l'allattamento.
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SINEMET può essere somministrato a pazienti già
in trattamento con sola levodopa; tuttavia la levodopa da sola deve essere sospesa almeno 12 ore prima
che venga iniziata la terapia con SINEMET. SINEMET deve essere somministrato ad una dose che
fornisca circa il 20% della precedente dose di levodopa (Vedere Posologia e modo di
somministrazione). I pazienti in trattamento con SINEMET dovranno assolutamente evitare di
assumere dosi addizionali di levodopa, a meno che non siano state prescritte dal medico
curante.
SINEMET non è raccomandato per il trattamento di
reazioni extrapiramidali farmaco-indotte.
I pazienti con psicosi in atto o all'anamnesi devono essere
trattati con cautela. Come la levodopa, SINEMET può causare movimenti involontari e
disturbi mentali. Pazienti con una storia di gravi movimenti involontari o episodi psicotici
quando trattati con sola levodopa devono essere osservati attentamente quando ad essa si
sostituisca SINEMET.
Si pensa che queste reazioni siano dovute ad un aumento della
dopamina cerebrale dopo la somministrazione di levodopa; di conseguenza, l’impiego
di SINEMET può causare una ricaduta.
Tutti i pazienti devono essere attentamente controllati per lo
sviluppo di modificazioni mentali, depressione con tendenza al suicidio o altri gravi
comportamenti antisociali. La più rapida comparsa di elevati livelli di dopamina che si
ottengono con la terapia con SINEMET in confronto a quella con la sola levodopa può dare
luogo a precoci discinesie. Tali disturbi richiedono una riduzione del dosaggio di SINEMET.
SINEMET deve essere somministrato con cautela a pazienti con
grave malattia cardiovascolare o polmonare, asma bronchiale, malattia renale,
epatica o endocrina.
Attenzione deve essere posta nel somministrare SINEMET a
pazienti con storia di infarto miocardico che presentino residue aritmie atriali, nodali o
ventricolari. In tali pazienti, la funzione cardiaca deve essere controllata con particolare
attenzione durante il periodo di aggiustamento iniziale del dosaggio.
Come con la levodopa, esiste la possibilità di
emorragia del tratto gastrointestinale superiore in pazienti con una storia di ulcera peptica.
Quando farmaci antiparkinsoniani sono stati sospesi
bruscamente è stata riportata una complessa sintomatologia simile alla sindrome neurolettica
maligna con rigidità muscolare, temperatura corporea elevata, modificazioni mentali ed aumento
della creatininfosfochinasi sierica. Quindi i pazienti devono essere tenuti sotto stretta
osservazione quando il dosaggio di SINEMET viene ridotto bruscamente o sospeso, specie se il
paziente sta ricevendo neurolettici. I pazienti con una storia di convulsioni devono
essere trattati con cautela.
Il trattamento con levodopa-carbidopa è stato associato
a sonnolenza e ad episodi di attacchi di sonno improvviso.
Molto raramente sono stati segnalati attacchi di sonno
improvviso durante l’attività quotidiana, in qualche caso senza consapevolezza e senza segni
premonitori. I pazienti in trattamento con SINEMET devono essere informati di queste eventualità e
avvertiti di usare cautela durante la guida o l’uso di macchinari. I pazienti che hanno
manifestato episodi di sonnolenza e/o un episodio di sonno improvviso devono astenersi dalla guida e
dall’uso di macchinari. Inoltre può essere presa in considerazione una riduzione del
dosaggio o l’interruzione della terapia.
Come per la levodopa, in caso di trattamenti prolungati
è opportuno praticare periodici esami della formula ematica e della funzionalità epatica,
renale e cardiocircolatoria. I pazienti con glaucoma cronico ad angolo aperto possono essere trattati con
cautela con SINEMET, purché la pressione endoculare sia ben compensata ed il paziente
venga controllato attentamente durante la terapia.
Prove di laboratorio
Alterazioni dei test di laboratorio comprendono: aumenti delle
SGOT, della SGPT, della LDH, della bilirubina, della fosfatasi alcalina, nonché
aumenti dell’azotemia, della creatinina, dell’acido urico e positività al test di
Coombs.
L'anemia emolitica è estremamente rara.
Sono stati riportati: diminuzione dell’emoglobina e
dell’ematocrito, aumento del glucosio sierico e dei globuli bianchi e presenza di sangue e batteri
nelle urine.
Se durante la cura con SINEMET si presenta qualche segno o
sintomo insolito bisogna consultare immediatamente il proprio medico o farmacista.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
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Si deve porre attenzione quando i seguenti farmaci vengono
somministrati in concomitanza a SINEMET.
Antiipertensivi
Si può verificare ipotensione posturale sistemica
quando SINEMET è somministrato a un paziente già in trattamento con farmaci
antiipertensivi. Quindi, quando si inizia la terapia con SINEMET, può essere richiesto un aggiustamento del
dosaggio del farmaco antiipertensivo.
Antidepressivi
Per i pazienti che assumono inibitori delle
monoamino-ossidasi, vedere Controindicazioni e Proprietà Farmacologiche.
Raramente sono state segnalate reazioni indesiderate,
comprendenti ipertensione e discinesia, derivanti dall'uso concomitante di antidepressivi triciclici e
SINEMET.
Altri farmaci.
Le fenotiazine e i butirrofenoni possono ridurre gli effetti
terapeutici della levodopa. Inoltre, è stato riportato che gli effetti terapeutici della levodopa nel
morbo di Parkinson sono annullati dalla fenitoina e dalla papaverina. I pazienti che prendono
questi farmaci con SINEMET devono essere attentamente controllati in relazione ad
un'eventuale perdita della risposta terapeutica. Dato che la levodopa compete con certi
aminoacidi, il suo assorbimento può essere compromesso in alcuni pazienti ad elevata dieta
proteica.
Inibitori delle monoamino-ossidasi e SINEMET non devono essere
somministrati contemporaneamente e la terapia con questi inibitori deve
essere interrotta almeno due settimane prima dell'inizio della terapia con SINEMET.
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SINEMET non deve essere somministrato in gravidanza, in
presunta gravidanza o durante l'allattamento.
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Pazienti in trattamento con SINEMET che presentino episodi di
sonnolenza e/o di attacchi di sonno improvviso devono essere informati di astenersi dalla
guida o dall’intraprendere qualsiasi attività in cui una alterata attenzione
potrebbe esporre loro stessi o altri al rischio di grave danno o di morte (p. es. l’uso di macchinari) fino
a quando tali episodi ricorrenti e la sonnolenza non si siano risolti (vedere anche al paragrafo
4.4).
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Gli effetti collaterali che possono riscontrarsi in pazienti
trattati con SINEMET sono quelli dovuti all’attività centrale neurofarmacologica
della dopamina. Questi effetti, di solito, possono essere diminuiti mediante la riduzione della
posologia. I più comuni sono: movimenti coreiformi, distonici ed altri movimenti involontari.
Fibrillazioni muscolari e blefarospasmo possono essere considerati come sintomi premonitori per
decidere una riduzione della posologia. Dato che la carbidopa aumenta le concentrazioni
encefaliche di levodopa, il trattamento con SINEMET può causare discinesia a dosi
inferiori rispetto alle preparazioni contenenti solo levodopa.
Altri effetti indesiderati gravi sono le alterazioni mentali
comprendenti l’ideazione paranoide ed episodi psicotici; depressione con o senza tendenze
suicide; demenza. Si sono presentate convulsioni, tuttavia per esse non è stata dimostrata
una relazione causale con SINEMET. Un comune, ma meno grave effetto indesiderato è la
nausea.
Effetti secondari meno frequenti sono irregolarità
cardiache e/o palpitazioni, episodi di ipotensione ortostatica, episodi di bradicinesia (il fenomeno
on-off), anoressia, vomito, vertigini.
Il trattamento con levodopa-carbidopa può provocare
sonnolenza e molto raramente è stata associata a eccessiva sonnolenza diurna e ad episodi di
attacchi di sonno improvviso.
Raramente si sono manifestati emorragia gastrointestinale,
ulcera duodenale, ipertensione, flebite, leucopenia, agranulocitosi e trombocitopenia, anemia
emolitica e non emolitica, dolore al torace, dispnea e parestesia.
Alterazioni dei test di laboratorio comprendono: aumenti delle
SGOT, della SGPT, della LDH, della bilirubina, della fosfatasi alcalina, nonché
aumenti dell’azotemia, della creatinina, dell’acido urico e positività al test di Coombs.
L’anemia emolitica è estremamente rara.
Altri effetti secondari descritti con levodopa sono i
seguenti:
- Psichiatrici: euforia, confusione, insonnia, delirio,
incubi, allucinazioni e fissazioni, agitazione ed ansia.
- Neurologici: atassia, svenimenti, aumentato tremore delle
mani, insensibilità, crampi muscolari, trisma, attivazione di una sindrome di Horner
latente.
- Gastrointestinali: stipsi, diarrea, disturbi e dolori
addominali, meteorismo, singhiozzo, scialorrea, bocca amara, secchezza delle fauci, sensazione di
bruciore alla lingua, disfagia, bruxismo.
- Dermatologici: vampate, sudorazione aumentata, perdita di
capelli, eruzioni cutanee, sudore scuro.
Urogenitali: ritenzione urinaria, incontinenza, urina scura,
priapismo.
- Organi di senso: visione offuscata, diplopia, pupille
dilatate, crisi oculogire.
- Metabolici: perdita o acquisto di peso, edema.
- Altri: debolezza, faticabilità , cefalea, raucedine,
malessere, vampate di calore, senso di eccitazione, ritmo respiratorio irregolare, sindrome
neurolettica maligna, melanoma maligno (Vedere Controindicazioni).
Altri effetti collaterali riportati per SINEMET CR e che
potrebbero presentarsi anche con SINEMET sono:
Sistema nervoso: cadute, anormalità
nell’andatura.
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In caso di sovradosaggio, insieme ad un immediata lavanda
gastrica deve essere effettuata un'appropriata terapia di supporto. Somministrazioni
endovenose di liquidi devono essere effettuate con cautela e si deve mantenere la pervietà
delle vie aeree. Va effettuato un esame elettrocardiografico ed il paziente deve essere attentamente
controllato per il possibile sviluppo di aritmie; se necessario, si deve somministrare una
appropriata terapia antiaritmica.
La possibilità che il paziente possa aver preso altri
farmaci insieme al SINEMET deve essere tenuta in considerazione. Fino ad oggi, non è stata
riportata alcuna esperienza con la dialisi; quindi il suo valore nel sovradosaggio non è
conosciuto.
La piridossina non ha alcun effetto nell'annullare l'azione
del SINEMET.
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SINEMET è un'associazione di carbidopa, un inibitore
della decarbossilasi degli amminoacidi aromatici, e di levodopa, il precursore metabolico della
dopamina, per il trattamento del morbo di Parkinson e della sindrome parkinsoniana.
La levodopa allevia i sintomi del morbo di Parkinson venendo
presumibilmente decarbossilata a dopamina nel cervello. La carbidopa, che non attraversa la
barriera ematoencefalica, inibisce soltanto la decarbossilazione extracerebrale della levodopa,
fornendo così un maggiore quantitativo di levodopa disponibile per il trasporto al
cervello e per la successiva trasformazione in dopamina. Ciò elimina la
necessità di somministrare elevati dosaggi di levodopa a intervalli frequenti ed aiuta ad alleviare alcuni
effetti collaterali, ad esempio la nausea, che possono essere attribuiti alla formazioni di
dopamina nei tessuti extracerebrali.
Quando è usato come consigliato, SINEMET migliora la
risposta terapeutica generale rispetto alla levodopa.
SINEMET induce livelli plasmatici efficaci e duraturi di
levodopa a dosi che sono approssimativamente dell'80% inferiori a quelle necessarie con
la levodopa da sola. Mentre è noto che la piridossina cloridrato (vitamina B6) accelera il
metabolismo periferico della levodopa in dopamina, la carbidopa impedisce questa azione. In
uno studio in cui i pazienti ricevevano da 100 a 500 mg di piridossina al giorno, mentre
erano trattati con carbidopa e levodopa in associazione, non ci fu alcuna alterazione
dell'effetto antiparkinson.
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Dose massima consigliata: 8 compresse di SINEMET 25/250 al
giorno (200 mg di carbidopa e 2 g di levodopa, cioè circa 3 mg/kg di carbidopa e 30
mg/kg di levodopa in un paziente del peso di 70 kg).
Inizio dell'azione alle dosi consigliate: la risposta è
stata osservata entro un giorno e talvolta dopo una dose. Dosi pienamente efficaci vengono raggiunte di
solito entro 7 giorni.
Emivita: dopo somministrazione orale,
l’emivita plasmatica per la carbidopa è di circa 3
ore e per la levodopa di circa 50 minuti. Quando carbidopa e
levodopa vengono somministrate insieme, l’emivita della levodopa si prolunga a circa 1
ora e mezzo.
Metabolismo della carbidopa: dopo una dose orale
di carbidopa radiomarcata a soggetti sani ed a pazienti con morbo di Parkinson, i livelli plasmatici
massimi di radioattività sono stati raggiunti in 2-4 ore nei soggetti sani ed in 1.5-5 ore nei
pazienti. Quantità approssimativamente uguali sono state escrete con le urine e
con le feci da entrambi i gruppi. Il confronto dei metaboliti urinari dei soggetti sani e dei
pazienti ha indicato che il farmaco viene metabolizzato nella stessa maniera in entrambi i gruppi.
L’escrezione urinaria del farmaco immodificato era essenzialmente completa entro 7 ore e
rappresentava il 35% della radioattività urinaria totale. Da allora in poi erano
presenti solamente metaboliti. Non si è ritrovata idrazina. Tra i metaboliti escreti dall’uomo,
ci sono l’acido __metil-3-metossi-4-idrossifenilpropionico e l’acido
_-metil-3,4-diidrossifenilpropionico. Questi rappresentavano rispettivamente circa il 14 ed il 10% dei metaboliti
radioattivi escreti. Sono stati trovati due metaboliti minori. Uno è stato identificato come il
3,4-diidrossifenilacetone e l’altro, provvisoriamente, come l’N-metilcarbidopa. Essi
rappresentavano meno del 5% dei metaboliti urinari. Nelle urine è presente anche carbidopa
immodificata. Non sono stati ritrovati coniugati.
Metabolismo della levodopa: la levodopa viene
rapidamente assorbita dal tratto gastrointestinale e viene ampiamente metabolizzata. Sebbene si
possano formare più di 30 metaboliti, essa viene principalmente convertita in dopamina,
adrenalina, e noradrenalina ed alla fine in acido diidrossifenilacetico, acido omovanillico
ed acido vanilmandelico. La 3-O-metildopa compare nel plasma e nel liquido cerebrospinale. Non si
conosce il suo significato.
Quando singole dosi di levodopa radioattiva vengono
somministrate a digiuno a pazienti con morbo di Parkinson, i livelli plasmatici dei picchi di
radioattività si raggiungono in 0.5-2 ore e sono rilevabili per 4-6 ore. Ai livelli dei picchi, circa il
30% della radioattività appare come catecolamine, il 15% come dopamina, ed il 10% come dopa.
I composti radioattivi vengono rapidamente escreti con le
urine ed un terzo della dose appare entro 2 ore. L’80-90% dei metaboliti urinari sono acidi
fenilcarbossilici, principalmente acido omovanillico. Per 24 ore, l’1-2% della
radioattività ritrovata è dopamina e meno
dell’1% è adrenalina, noradrenalina e levodopa immodificata.
Effetto della carbidopa sul metabolismo della levodopa:
la carbidopa aumenta notevolmente i livelli plasmatici di levodopa in
quantità statisticamente significative, come valutato versus placebo, in soggetti sani. Questo è
stato dimostrato quando la carbidopa viene somministrata prima della levodopa e quando i due farmaci
vengono somministrati contemporaneamente. In uno studio, il pre-trattamento con
carbidopa ha aumentato i livelli plasmatici di una singola dose di levodopa di circa 5 volte e
prolungato la durata delle concentrazioni plasmatiche rilevabili di levodopa da 4 a 8
ore. In altri studi, si sono ottenuti risultati simili quando i due farmaci sono stati somministrati
congiuntamente. In uno studio in cui veniva somministrata una singola dose di levodopa marcata
a pazienti con il morbo di Parkinson, che erano stati pre-trattati con carbidopa, ci
è stato un aumento da 3 a 15 ore dell’emivita della radioattività plasmatica
totale, derivata dalla levodopa. La parte di radioattività rimanente come levodopa non metabolizzata
aumentava di almeno tre volte con la carbidopa.
La dopamina e l’acido omovanillico plasmatici ed urinari
diminuivano entrambi con un pre-trattamento di carbidopa.
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Tossicologia
Le DL 50 orali di carbidopa sono 1.750 mg/kg in topi adulti di
sesso femminile e 4.810 e 5.610 mg/kg rispettivamente nei ratti femmine e maschi.
La tossicità acuta orale della carbidopa è
simile nei ratti giovani e adulti, ma il composto è
più tossico nei ratti neonati. I segni dell’azione del
farmaco sono stati simili nei topi e nei ratti e consistevano in: ptosi, atassia e diminuita attività.
Nei topi si è avuta bradipnea. Le DL 50 orali della levodopa variano da 800 mg/kg nei ratti neonati di
entrambi i sessi a 2.260 mg/kg nelle femmine giovani di ratto.
Segni dell’azione del farmaco sono stati:
vocalizzazione, irritabilità, eccitabilità, atassia
e aumentata attività seguita entro una-due ore da
diminuita attività. Le DL 50 orali di varie associazioni di carbidopa e levodopa nei topi variano da 1.930
mg/kg per un rapporto di 1:1 a 3.270 mg/kg per un rapporto 1:3. Queste quantità sono
la somma delle dosi singole di carbidopa e levodopa; i rapporti saggiati superiori a 1:3
(1:4, 1:5, 1:10) non hanno variato in modo apprezzabile il valore della DL 50 rispetto a quello
trovato con il rapporto 1:3. I rapporti di 1:3 e superiori sono stati meno tossici dei rapporti 1:1 e
1:2.
Studi di tossicità cronica orale con la carbidopa sono
stati condotti per un anno sulle scimmie e per 96 settimane sui ratti, usando dosi da 25 a 135 mg/kg. Non
sono stati osservati effetti correlati al farmaco nelle scimmie.
Nei ratti si è verificata flaccidità in alcuni
animali di tutti i gruppi di dosaggio.
La carbidopa somministrata ai cani ha provocato una deficienza
di piridossina che è stata prevenuta con la contemporanea somministrazione di
piridossina. Ad eccezione della deficienza di piridossina nei cani, la carbidopa non ha
mostrato tossicità associata ad idrazina.
Tre rapporti di dosaggio della carbidopa e della levodopa dati
per via orale a scimmie per 54 settimane e a ratti per 106 settimane hanno mostrato che i
principali effetti fisici erano dovuti all’azione farmacologica dei composti. I dosaggi
studiati erano (carbidopa/levodopa): 10/20, 10/50 e 10/100 mg/kg/die. La dose di 10/20 mg/kg/die non ha
avuto effetti fisici apparenti. Si è avuta iperattività nelle scimmie alle dosi di
10/50 e 10/100 mg/kg/die, che è continuata per 32 settimane con la dose più alta. Con la dose di 10/50
mg/kg/die, l’iperattività è diminuita; lo studio è continuato e tale fenomeno non si è
osservato più dopo la 14 A settimana. Mancanza di coordinazione muscolare e debolezza sono state osservate
fino alla 22 A settimana con la dose 10/100 mg/kg/die. Studi di anatomia patologica non hanno
mostrato variazioni morfologiche.
Ratti che ricevevano 10/50 e 10/100 mg/kg/die hanno avuto una
diminuzione della normale attività e hanno mostrato posizioni del corpo anomale.
La dose maggiore ha provocato un’eccessiva salivazione. Ci è stata una
diminuzione nell’aumento di peso. Studi di anatomia patologica hanno rilevato una lievissima ipertrofia delle
cellule follicolari delle ghiandole sub-mascellari di due ratti che avevano ricevuto 10/100 mg/kg/die per 26
settimane. Non si sono trovati effetti istomorfologici con nessuna dose dopo 54 o 106
settimane. L’ipertrofia delle cellule follicolari della ghiandola salivare è stata
notata nei ratti con le dosi più alte dell’associazione per periodi più brevi e con
levodopa da sola.
Teratogenesie studi sulla riproduzione.
La carbidopa non ha mostrato teratogenicità in topi o
conigli alle dosi fino a 120 mg/kg/die. La levodopa ha provocato malformazioni viscerali e scheletriche
nei conigli alle dosi di 125 e 250 mg/kg/die. Con le associazioni di carbidopa e levodopa, a dosi
variabili da 25/250 a 100/500 mg/kg/die, non ci è stata evidenza di
teratogenicità nei topi, ma nei conigli si sono
verificate malformazioni viscerali e scheletriche quantitativamente e
qualitativamente simili a quelle osservate con levodopa da sola. Associazioni di carbidopa e
levodopa alle dosi fino a 10/100 mg/kg/die non hanno avuto effetti indesiderati sulla
performance riproduttiva di ratti maschi o femmine, né sulla crescita e sopravvivenza della
prole.
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SINEMET 25/250:Cellulosa microcristallina FU, Amido di mais
FU, Magnesio stearato FU, Amido pregelatinizzato e E 132 Indigotina.
SINEMET 25/100: Cellulosa microcristallina, amido
pregelatinizzato, amido di mais, magnesio stearato, giallo di chinolina (E104)
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Non sono note incompatibilità con altri farmaci.
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5 anni.
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Non ci sono speciali precauzioni per la conservazione.
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Le compresse sono contenute in un blister opaco.
50 compresse.
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Nessuna particolare
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Bristol-Myers Squibb Pharma Italia S.r.l., Via Virgilio
Maroso, 50 – 00142 Roma
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SINEMET AIC 023145016.
SINEMET 25/100 AIC 023145028.
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SINEMET Aprile 1974
SINEMET 25/100 Aprile 1998
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Maggio 2002
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