Ogni nebulizzazione libera 0,07 ml di soluzione contenente
estradiolo pari a 150 µg di estradiolo emiidrato.
Per gli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Spray nasale, soluzione.
- [Vedi Indice]
Terapia sostitutiva in presenza di sintomi da carenza di
estrogeni nelle donne in post menopausa.
L’esperienza clinica in donne di età superiore ai
65 anni è limitata.
�
Uso nasale.
La dose generalmente consigliata all’inizio del
trattamento è di 300 µg (2 nebulizzazioni) in
un’unica somministrazione nelle 24 ore, ovvero una
nebulizzazione in ogni narice.
La somministrazione deve preferibilmente avvenire sempre alla
stessa ora.
�
Dopo 2 o 3 cicli di terapia la posologia può essere
adattata in funzione della sintomatologia clinica:
in caso di persistenza di sintomi da carenza estrogenica
quali: disturbi vasomotori (vampate di calore e
sudorazione notturna), disturbi trofici genito-urinari (secchezza
vaginale, dispareunia, atrofia vulvovaginale) o disturbi
psichici (disturbi del sonno, astenia,� tendenza alla
depressione), è possibile aumentare il numero di
nebulizzazioni sino a 3 o 4 al giorno (450 µg o 600
µg)� ripartendole tra mattina e sera.
in caso di sintomi da iperestrogenizzazione, quali
tensione mammaria, gonfiore addominale, ansia, nervosismo,
irritabilità, la posologia deve essere ridotta ad una
nebulizzazione (150 µg) al giorno.
In ogni caso, il trattamento deve essere proseguito alla
posologia minima efficace.
SPREDIOL può essere somministrato in trattamento
ciclico o continuo:
il trattamento ciclico per 21 - 28 giorni
è seguito da un intervallo libero
di due-sette giorni.
il trattamento continuo non prevede intervalli.
Un trattamento continuo, non ciclico, può essere
consigliato nelle donne isterectomizzate o nei casi in cui i
sintomi da deficit estrogenico si manifestino durante
l’intervallo libero.
Nelle donne non isterectomizzate, al trattamento con SPREDIOL
si deve associare un progestinico, per almeno 12
giorni ogniciclo, al fine di contrastare
l’iperplasia endometriale estrogeno-indotta (vedere par.
4.4:“Avvertenze speciali e opportune precauzioni
d’impiego”).
Il trattamento sequenziale con progestinici deve seguire lo
schema seguente:
se SPREDIOL viene somministrato in trattamento ciclico, il
progestinico deve essere somministrato almeno negli
ultimi 12 giorni di trattamento con estradiolo.
In tal modo durante l’intervallo non vi sarà
somministrazione ormonale.
se SPREDIOL viene somministrato in trattamento continuo, si
raccomanda di assumere il progestinico per almeno 12 giorni al
mese.
In entrambi i casi, dopo la sospensione del trattamento con il
progestinico, si manifesta in genere un flusso
pseudo-mestruale.
Il rapporto beneficio/rischio deve essere rivalutato ad
intervalli regolari (ogni 6 mesi) per adattare il trattamento, se
necessario:
durante l’intera durata del trattamento con SPREDIOL
nel passaggio da un altro trattamento ormonale a SPREDIOL.
Primo impiego: attivare il flacone con 3 pressioni decise
sulla pompa.
Durante la somministrazione si deve tenere il flacone in
posizione verticale; con la testa leggermente inclinata in avanti
si introduce l’estremità dell’erogatore in
ciascuna narice; si esercita quindi una pressione sulla
pompa. La paziente non deve inspirare con il naso durante
la nebulizzazione, né soffiarsi il naso subito dopo.
Nel caso di importante ostruzione delle vie nasali, SPREDIOL
può essere somministrato temporaneamente per via orale, a
livello del solco gengivale superiore, raddoppiando la posologia
abitualmente utilizzata.
Le pazienti con abbondante secrezione nasale devono soffiarsi
il naso prima di procedere alla somministrazione di SPREDIOL.
�
SPREDIOL non deve essere prescritto nei seguenti
casi:
ipersensibilità nota all’estradiolo emiidrato o
ad uno degli eccipienti,
sanguinamento genitale di origine non accertata,
complicazioni tromboemboliche venose in atto o documentate
negli ultimi due anni (trombosi venosa profonda, embolia
polmonare),
complicazioni tromboemboliche venose ricorrenti o trombofilia
accertata in pazienti non ancora in trattamento con terapia
anticoagulante (vedere par. 4.4: “Avvertenze speciali e
opportune precauzioni d’impiego”),
carcinoma mammario accertato o sospetto o altre neoplasie
estrogeno – dipendenti accertate o sospette,
insufficienza epatica acuta o cronica o anamnesi di pregresse
malattie epatiche finché i test di funzionalità
epatica non siano ritornati nella norma.
�
Prima di iniziare o reintraprendere una Terapia Ormonale
Sostitutiva (HRT= Hormone Replacement Therapy) della menopausa,
deve essere effettuata una visita generale e ginecologica
completa, comprensiva di anamnesi familiare, tenendo conto delle
controindicazioni e delle precauzioni di impiego. Per
l’intera durata del trattamento si raccomanda di effettuare
controlli periodici, la cui natura e frequenza devono essere
valutate per ogni singola paziente. I controlli periodici del
seno e/o la mammografia devono essere effettuati secondo le
normali procedure seguite per le donne che non presentano
disturbi; eventuali modifiche devono essere fatte tenendo conto
delle necessità di ogni singola paziente.
Da un riesame dei risultati provenienti da 51 studi
epidemiologici si evidenzia un aumentoda lieve a moderato
della probabilità di diagnosticare un carcinoma mammario
in donne trattate o recentemente sottoposte a terapia ormonale
sostitutiva (HRT). Questi risultati possono essere legati a una
diagnosi più precoce, agli effetti biologici della HRT o
alla combinazione di questi due fattori. La probabilità di
diagnosi di carcinoma mammario aumenta con la durata del
trattamento, tornando gradualmente nella norma nei 5 anni
successivi alla sospensione della HRT. Le forme di carcinoma
mammario diagnosticate nelle pazienti in terapia o sottoposte di
recente ad HRT sono spesso di natura meno invasiva di quelle
diagnosticate in donne non sottoposte a trattamento.
�
Circa 45 donne su 1.000, tra i 50 ed i 70 anni, non sottoposte
ad HRT, vanno incontro a carcinoma mammario. Tale percentuale
aumenta con l’età. E’ stato stimato che, nelle
donne sottoposte ad HRT per 5 - 15 anni, il numero
di ulteriori casi di carcinoma mammario diagnosticato è
dell’ordine di 2-12 casi /1.000 donne trattate; tale
dato varia a seconda dell’età in cui è stato
iniziato il trattamento e a seconda della durata del trattamento
stesso.
Studi epidemiologici hanno suggerito che la HRT sia associata
ad un rischio relativo più elevato di sviluppare
complicazioni tromboemboliche venose (VTE) (ad es. trombosi
venosa profonda o embolia polmonare). Gli studi dimostrano un
rischio 2 o 3 volte maggiore nelle pazienti sottoposte ad HRT
rispetto alle pazienti non trattate. Questo si traduce in un
rischio di 1 o 2 casi addizionali di VTE su 10.000 pazienti/anno
sottoposte ad HRT rispetto alle donne sane non in trattamento.
L’incidenza di una complicazione di questo tipo è
più alta nel primo anno di HRT.
Fattori di rischio generalmente riconosciuti per le VTE
includono una precedente anamnesi personale o familiare, un grado
di obesità elevato (BMI > 30 kg/m2) e lupus
eritematoso sistemico (SLE). Non è stato invece accertato
quale possa essere il ruolo delle vene varicose nell’ambito
delle VTE.
Si rende necessaria un’attenta valutazione del rapporto
beneficio/rischio prima dell’utilizzo della HRT in quelle
pazienti che presentino episodi tromboembolici ricorrenti o nelle
quali siano stati accertati episodi trombofilici anche in corso
di trattamento con anticoagulanti (vedere anche:
“Controindicazioni”).
E’ necessario accertare che ripetuti eventi
tromboembolici personali o seri eventi tromboembolici familiari o
ripetuti aborti spontanei non dipendano da una predisposizione a
malattie trombofiliche. Fino a che non sia stata posta una
diagnosi definitiva o non sia stato intrapreso un adeguato
trattamento anticoagulante, l’uso della HRT in tali
pazienti è controindicato.���
Una prolungata immobilizzazione, un grave trauma o interventi
chirurgici maggiori possono temporaneamente aumentare il rischio
di VTE. Come in tutti i pazienti che abbiano subito un intervento
chirurgico, è necessario attuare tutte quelle misure
profilattiche atte a prevenire fenomeni tromboembolici
postoperatori. Negli interventi di chirurgia elettiva che
richiedono un prolungato periodo di immobilità
postoperatoria, in particolare in caso di interventi chirurgici
all’addome o agli arti inferiori, deve essere presa in
considerazione l’ipotesi di interrompere, se possibile, la
HRT da quattro a sei settimane prima dell’intervento.
In caso di tromboembolismo venoso accertato o sospetto dopo
l’inizio della terapia, il trattamento deve essere
interrotto.
Le pazienti devono essere avvertite di contattare
immediatamente il proprio medico se manifestano sintomi che
possono far supporre l’insorgenza di una patologia
tromboembolica (gonfiore dolente alle gambe, dolore improvviso al
petto, dispnea).
Il rischio di carcinoma endometriale aumenta durante il
trattamento in monoterapia estrogenica prolungata nel tempo;
è perciò essenziale associare un progestinico per
almeno 12 giorni a ciclo nelle donne non isterectomizzate. Quando
si utilizza SPREDIOL alle dosi più elevate (450 o 600
µg/die), è necessario associare una dose più
alta del progestinico e/o prolungare la durata del trattamento al
fine di garantire la protezione endometriale.
Se la paziente è o è stata affetta in passato da
una delle seguenti patologie e/o se tali patologie si sono
aggravate durante una gravidanza o durante precedenti terapie
ormonali, è necessario valutare attentamente il rapporto
rischio/beneficio della terapia. In questi casi la paziente deve
essere tenuta sotto stretto controllo medico. Si deve ricordare
che tali patologie possono, in rari casi, ripresentarsi o
aggravarsi in corso di trattamento con SPREDIOL.
Anamnesi di tumori estrogeno-dipendenti
Leiomioma, endometriosi, iperplasia endometriale
Patologie fibrocistiche della mammella
Anamnesi di disturbi tromboembolici o presenza di fattori di
rischio per queste patologie (vedi oltre)
Asma
Ipertensione
Diabete mellito con complicanze vascolari
Patologie epatiche (es. porfiria, adenoma epatico)
Colelitiasi
Otospongiosi
Emicrania o (grave) cefalea
Epilessia
Prolattinoma
Lupus eritematoso sistemico
Epistassi ricorrente
Sono stati osservati casi di alterata tolleranza al glucosio
in corso di terapia estroprogestinica. SPREDIOL può
aumentare la sensibilità all’insulina e la sua
eliminazione. Le pazienti diabetiche devono perciò essere
sottoposte a controlli regolari durante i primi mesi di terapia,
per assicurare un buon controllo della glicemia.
Le pazienti con patologia cardiaca o renale devono essere
tenute sotto stretto controllo, in quanto gli estrogeni possono
causare ritenzione di liquidi.
L’uso di estrogeni può alterare i risultati di
analisi volte a determinare la funzionalità endocrina ed
epatica.
Sospendere immediatamente la terapia in caso di :
Trombosi venosa profonda
Disturbi tromboembolici
Comparsa di ittero
Insorgenza di cefalea di tipo emicranico
Improvvisi disturbi visivi
Aumento significativo della pressione sanguigna
Gravidanza
�
Associazioni che necessitano di precauzioni
d’impiego
- Induttori enzimatici:
anticonvulsivanti (carbamazepina, felbamato,
oxcarbazepina, fenobarbitale, fenitoina, primidone,
topiramato), barbiturici, griseofulvina, rifabutina,
rifampicina: rischio di diminuzione dell’efficacia
dell’estrogeno.
Si consiglia un controllo clinico e un eventuale adattamento
della posologia dell’estrogeno durante e dopo il
trattamento con l’induttore.
- Corticosteroidi e agenti vasocostrittori somministrati
per via nasale:
Non è stato studiato l’effetto della concomitante
somministrazione di corticosteroidi e di agenti vasocostrittori
somministrati per via nasale.
SPREDIOL non deve essere somministrato immediatamente dopo la
somministrazione di corticosteroidi o di vasocostrittori
nasali.
�
Gravidanza:
SPREDIOL è controindicato in gravidanza.
Clinicamente, i risultati di numerosi studi epidemiologici
permettono di escludere ad oggi che gli estrogeni,in
monoterapia o in associazione, possano aumentare il
rischio di malformazioni all’inizio della
gravidanza.
Il trattamento con SPREDIOL deve essere immediatamente
interrotto nel caso venga accertata una gravidanza.
Allattamento:
Non applicabile.
�
Non sono stati osservati effetti sulla capacità di
guidare veicoli e sull’uso di macchine.
�
Gli effetti indesiderati più comunemente riportati
(> 10%) in corso di trattamento con SPREDIOL sono reazioni in
sede di applicazione quali: sensazione di prurito e formicolio,
starnuti e rinorrea.
Altri effetti indesiderati osservati in corso di trattamento
con SPREDIOL o con altre specialità a base di estradiolo
somministrato per via non orale, sono riportati nella tabella
sottostante:
�
Apparato
|
Effetti indesiderati
comuni
(> 1/100, < 1/10)
|
Effetti indesiderati
occasionali
(> 1/1.000, < 1/100)
|
Rari effetti indesiderati
(>1/10.000, < 1/1.000)
|
Effetti generali
|
Cefalea,
mastodinia
|
Ritenzione di liquidi/edema,
aumento/calo di peso,
� vertigini, senso di affaticamento,
crampi alle gambe, emicrania
|
�
|
Apparato gastrointestinale
|
Nausea
|
Meteorismo,
crampi addominali
|
Colelitiasi,
ittero colestatico
|
Apparato riproduttivo
|
Metrorragie,
spotting
|
Dismenorrea, iperplasia endometriale,
tumori benigni
della mammella
|
Aumento delle dimensioni dei fibromi
uterini
|
Apparato respiratorio
|
Epistassi
|
�
|
�
|
Pelle e
annessi cutanei
|
�
|
Acne, prurito
|
Orticaria
|
Apparato cardiovascolare
|
�
|
Ipertensione
|
�
|
Sistema nervoso centrale
|
Aumento/diminuzione della libido
|
�
|
Depressione
|
�
Sono stati riportati casi eccezionali di cloasma, eritema
multiforme, eritema nodoso e adenoma epatico in donne in
trattamento con estrogeni.
Patologie tromboemboliche venose (ad es. trombosi delle vene
pelviche o delle vene profonde delle gambe, embolia polmonare)
sono più frequenti tra le pazienti sottoposte ad HRT
rispetto a quelle non trattate. Per ulteriori informazioni vedere
i paragrafi 4.3“Controindicazioni” e 4.4
“Avvertenze speciali e opportune precauzioni
d’impiego”.
�
Un sovradosaggio significativo è improbabile
considerando la via di somministrazione. I segni e sintomi da
sovradosaggio sono generalmente: sensazione di tensione mammaria,
gonfiore addominale, nausea, irritabilità.
�
Categoria farmacoterapeutica: ESTROGENI (Sistema
genito-urinario e ormoni sessuali)
Codice ATC: G03CA03.
L’estrogeno contenuto in SPREDIOL è il 17
b-estradiolo, identico al 17 b-estradiolo endogeno umano e
classificato come estrogeno naturale. Il 17 b-estradiolo è
indicato nel trattamento della carenza di estrogeni delle donne
in menopausa, allevia i sintomi della menopausa e normalizza
l’ambiente vaginale.
Con SPREDIOL è possibile attuare una estrogenoterapia
pulsatile che permette di raggiungere livelli estrogenici
plasmatici paragonabili a quelli tipici delle fasi follicolari
del ciclo.
Dopo la nebulizzazione con SPREDIOL, il 17 b-estradiolo
penetra rapidamente nelle cellule e attiva i recettori
nucleari specifici per gli estrogeni. I recettori attivati si
legano a siti specifici del DNA, determinando una serie di
reazioni a cascata e la sintesi proteica con una durata di
diverse ore (3-7 ore per processi
rapidi, 12-24 ore per processi lenti).
Durante il trattamento, grazie al meccanismo di azione, i
valori minimi di FSH sono osservati 6-8 ore dopo ogni
somministrazione e la riduzione persiste ancora alla
somministrazione successiva.
SPREDIOL evita gli effetti di primo passaggio entero-epatico,
contrariamente a quanto accade con gli estrogeni
somministrati per via orale. Uno studio controllato
della durata di 6 mesi ha dimostrato che la somministrazione di
SPREDIOL non induce un aumento dei trigliceridi e
non ha effetto sui livelli di angiotensinogeno circolante;�
è stata osservata una diminuzione delle concentrazioni di
colesterolo totale, della lipoproteina A e
dell’apolipoproteina B, senza variazioni delle
concentrazioni del colesterolo HDL.
�
Con una dose di 300 µg, viene osservata
un’estradiolemia pari a 1000 pg/ml, dopo 10-30 minuti dalla
somministrazione; la distribuzione del 17 b-estradiolo
(E2) risulta rapida; il ritorno dei
livelli plasmatici a valori pressoché di base avviene
nelle 12 ore successive alla somministrazione.
La biodisponibilità assoluta dell’estradiolo per
via nasale è del 25 % circa ed è superiore a quella
per via orale, dato che SPREDIOL evita l’effetto di primo
passaggio entero-epatico, contrariamente a
quanto accade con gli estrogeni somministrati per
via orale.
I livelli estrogenici plasmatici calcolati sull’area
sotto la curva delle estradiolemie (AUC24h) sono
proporzionali alla dose: la dose di 300 µg, è vicina
a quella ottenuta con altre vie di somministrazione (cerotto
transdermico 50 µg/die – compressa contenente 2 mg),
ma con un profilo cinetico diverso (pulsatile).
Dagli studi clinici non è emerso alcun caso di mancato
assorbimento.
Il rapporto E1 (estrone)
/E2 risulta pari a 1. E’ stata
rilevata una riduzione del 20% della biodisponibilità
dell’estradiolo in donne fumatrici (1
pacchetto/giorno).
Il consumo di sigarette poco prima della somministrazione di
SPREDIOL non modifica l’assorbimento nasale
dell’estradiolo.
�
Studi di tollerabilità locale su animali da laboratorio
hanno dimostrato che la somministrazione nasale di estradiolo non
danneggia la mucosa nasale.
�
Metil beta-ciclodestrina (RAMEB), cloruro di sodio,
idrossido di sodio o acido cloridrico, acqua purificata.
�
Nessuna segnalata.
�
2 anni.
�
Nessuna precauzione particolare di conservazione
�
4,2 ml (60 nebulizzazioni) in flacone (vetro di Tipo 1) con
pompa dosatrice (polipropilene) ed erogatore nasale
(polipropilene); confezioni da 1 e da 3 flaconi.
�
Nessuna istruzione particolare.
�
I.F.B. STRODER s.r.l.
Via di Ripoli 207/v
50126 Firenze
�
1 flacone in vetro di spray nasale soluzione 60 dosi da 150
mcg���� AIC n° 034878013/M
3 flaconi in vetro di spray nasale soluzione 60 dosi da 150
mcg ���� AIC n° 034878025/M
�����������
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Giugno 2001
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Giugno 2001
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