Un impianto, composto da 2 barrette cilindriche a cessione
regolata, contiene: buserelin acetato 6,6 mg corrispondenti a 6,3
mg di buserelin.
Per gli eccipienti, vedere 6.1.
Impianto biodegradabile composto da 2 barrette cilindriche a
cessione regolata. L'impianto è contenuto in una siringa
sterile, monouso, per iniezione sottocutanea.
- [Vedi Indice]
Carcinoma della prostata ormono-dipendente in fase avanzata;
in ogni caso non dopo orchiectomia bilaterale, non potendo
buserelin provocare ulteriore riduzione di testosterone.
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Il Suprefact depot va somministrato per via sottocutanea a
livello della parete addominale anteriore, alla dose di un
impianto (costituito da due barrette cilindriche per complessivi
6,6 mg di buserelin acetato) ogni due mesi.
Per l'iniezione sottocutanea dell'impianto, la siringa deve
essere mantenuta orizzontale.
E' importante osservare la regolare cadenza bimensile nella
somministrazione di Suprefact depot.
L'intervallo di somministrazione può essere accorciato
o prolungato di alcuni giorni.
A giudizio del medico o a richiesta del paziente, prima
dell'iniezione sottocutanea può essere utilizzato un
anestetico locale.
La durata del trattamento� è stabilita dal medico.
L'efficacia del trattamento può essere accertata
misurando il livello sierico del testosterone, della fosfatasi
acida e dell'antigene prostatico specifico (PSA). La
testosteronemia aumenta all'inizio del trattamento per poi
abbassarsi durante le successive due settimane. Dopo 4 settimane
la testosteronemia si abbassa nelrange da castrazione e
rimane a questi livelli per tutta la durata del trattamento.
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Ipersensibilità individuale accertata al principio
attivo o a qualcuno degli eccipienti o a sostanze strettamente
correlate dal punto di vista chimico.
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A partire da circa 5 giorni prima dell'inizio del trattamento
con il Suprefact depot e� per le successive 3-4 settimane
(periodo entro il quale in genere la testosteronemia si abbassa
nel range da castrazione), si consiglia� di somministrare un
antiandrogeno secondo le modalità d'impiego indicate dal
fabbricante.
Nel corso degli studi clinici con Suprefact depot sono stati
utilizzati efficacemente il ciproterone acetato (150 mg/die) , la
flutamide (750 mg/die) e la nilutamide (300 mg/die).
Nei pazienti con metastasi (ad esempio alla colonna
vertebrale) questa terapia aggiuntiva di un antiandrogeno
è indispensabile per prevenire complicazioni iniziali come
la compressione dei nervi spinali e la paralisi, dovuti alla
transitoria attivazione del tumore e delle sue metastasi.(vedi
anche nel capitolo "Effetti indesiderati").
I pazienti con anamnesi di depressione o di umore depresso
devono essere tenuti sotto stretto controllo per individuare
precocemente eventuali cambiamenti d'umore che vanno trattati di
conseguenza.
La pressione arteriosa nei pazienti ipertesi e la glicemia nei
pazienti diabetici devono essere controllate regolarmente.
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Durante la terapia con buserelin l'efficacia degli
antidiabetici può ridursi (vedi anche il capitolo "Effetti
indesiderati").
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Non pertinente.
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Alcuni effetti indesiderati (come ad esempio le vertigini)
possono diminuire le capacità di reazione e di
concentrazione del paziente e quindi costituire un rischio in
tutte le situazioni in cui tali capacità sono
indispensabili (come guidare veicoli e usare macchinari).
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All'inizio il trattamento determina un transitorio aumento
della testosteronemia e può indurre una temporanea
attivazione del tumore con reazioni collaterali come:
dolore osseo o sua esacerbazione nei pazienti con metastasi
ossee;
sintomi di disturbi neurologici da compressione del tumore (ad
esempio debolezza muscolare degli arti inferiori);
minzione difficoltosa, ritenzione urinaria o stasi
linfatica;
trombosi con embolia polmonare.
Tali reazioni possono essere largamente evitate somministrando
contemporaneamente un antiandrogeno all'inizio del trattamento
con Suprefact depot (vedi anche nel capitolo "Speciali avvertenze
e speciali precauzioni per l'uso").
Alcuni pazienti possono ciò nonostante presentare
lieve, anche se transitorio, aumento del dolore e/o peggioramento
dello stato di benessere.
A seguito della soppressione della sintesi degli ormoni
sessuali nella maggior parte dei pazienti si manifestano, in
aggiunta, vampate di calore e perdita della potenza sessuale o
della libido. Occasionalmente ginecomastia non dolorosa
così come edema delle caviglie e dei polpacci.
Un trattamento a lungo termine con LH-RH agonisti può
provocare, in casi isolati, adenoma ipofisario; ma con buserelin
ciò non è stato ancora osservato.
Il trattamento con buserelin può provocare:
modificazione dei capelli e della pelosità del
corpo;
crisi pressorie in pazienti ipertesi;
reazioni di ipersensibilità come, ad esempio, eritema,
prurito, rash cutaneo (inclusa l'orticaria) e asma allergico con
dispnea che in rari casi può progredire sino allo shock
anafilattico o anafilattoide. In questi casi può essere
necessario rimuovere chirurgicamente l'impianto, secondo la
normale prassi;
riduzione della tolleranza al glucosio con difficile controllo
della glicemia nel paziente diabetico;
modificazione della lipidemia, aumento degli enzimi epatici
sierici (ad esempio le transaminasi), iperbilirubinemia,
trombopenia e leucopenia;
mal di testa (tipo emicrania), palpitazioni, nervosismo,
disturbi del sonno, spossatezza, sonnolenza, disturbi della
memoria e della concentrazione, instabilità emotiva,
ansietà. In rari casi può svilupparsi o peggiorare
una sindrome depressiva;
vertigini, tinnito, disturbi dell'udito, disturbi della
visione (visione sfuocata), sensazione di pressione dietro agli
occhi;
nausea, vomito, sete, diarrea, stipsi, variazioni
dell'appetito e variazioni ponderali;
dolori alla schiena e agli arti, disturbi alle giunture.
Il 3% dei pazienti cui è stato somministrato l'impianto
ha lamentato dolore o reazione locale nel sito
dell'iniezione.
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Un eventuale sovradosaggio provoca astenia, mal di testa,
nervosismo, vampate di calore, vertigini, nausea, dolori
addominali edemi agli arti inferiori, mastodinia.
In caso di sovradosaggio la terapia è sintomatica.
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Il buserelin è un analogo dell'ormone naturale
gonadorelina (GnRH), dotato di potenza biologica molto
aumentata.
Dopo somministrazioni ripetute il buserelin inibisce la
funzionalità ipofisaria, ossia la secrezione delle
gonadotropine (FSH e LH) e quella gonadica
Il suo effetto farmacodinamico è attribuibile alla
"down regulation" dei recettori LH-RH dell'ipofisi.
Nell'uomo la soppressione del rilascio delle gonadotropine si
traduce in una riduzione duratura della sintesi e della
secrezione di testosterone.
Nella donna l'eliminazione del ciclico rilascio delle
gonadotropine inibisce la secrezione degli estrogeni.
L'effetto soppressivo del buserelin sulla secrezione di
testosterone e degli estrogeni dipende dalla dose giornaliera,
dalla frequenza di assunzione e dalla durata del trattamento.
Anche se le concentrazioni di buserelin risultano inferiori ai
limiti analitici, il rilascio delle gonadotropine continua per
circa altre 3 ore, tempo durante il quale il buserelin rimane
ancora legato ai recettori della ipofisi anteriore.
Durante il trattamento a lungo termine con buserelin, mentre
viene inibito il rilascio di gonadotropine, non è
direttamente influenzata la secrezione degli altri ormoni
ipofisari (ormone della crescita, prolattina, ACTH, TSH).
Tuttavia la deficienza di estrogeni può determinare una
ridotta secrezione dell'ormone della crescita e della prolattina.
La secrezione degli steroidi surrenalici si mantiene
invariata.
Nel trattamento del carcinoma prostatico il buserelin,
relativamente all'inibizione della sintesi di testosterone
testicolare, risulta efficace al pari di una orchiectomia.
Rispetto a questa il buserelin offre il vantaggio della
reversibilità e di minore stress psicologico per il
paziente.
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Il buserelin è solubile in acqua; somministrato per via
sottocutanea viene assorbito in maniera adeguata.
Per via nasale, se somministrato correttamente, viene
assorbito in quantità sufficiente a garantire elevati
livelli plasmatici. L'attività biologica di buserelin, in
prove sperimentali, non viene ridotta neppure a seguito di rinite
provocata con istamina.
L'assorbimento nasale di buserelin applicando la soluzione
nasale è pari all'1-3%. Dopo iniezione sottocutanea di 200
mcg, il buserelin è biodisponibile per il 70%; al
contrario, per via orale il buserelin non è efficace.
Il buserelin si accumula preferibilmente nel fegato e nei reni
così come nel lobo anteriore dell'ipofisi, suo organo
bersaglio biologico.
La sua emivita di eliminazione è all'incirca di 50-80
minuti per via endovenosa, di 80-120 minuti per via sottocutanea
e di circa 1-2 ore per via intranasale.
Il buserelin si trova nel siero prevalentemente in forma
attiva. Per il 15% circa si trova legato alle proteine
plasmatiche. Insieme ai suoi metaboliti inattivi esso viene
eliminato per via renale e biliare. I profili temporali della
concentrazione nel siero e della eliminazione urinaria sono
praticamente uguali. Nell'uomo il buserelin eliminato con le
urine è per il 50% immodificato.
Il buserelin viene metabolizzato dalle peptidasi (la
piroglutamil peptidasi e le endopeptidasi chimotripsina-simili)
presenti nel fegato, nei reni e anche nell'intestino dove, per
questo motivo, esso viene inattivato. Nell'ipofisi, il buserelin
legato ai recettori viene inattivato dagli enzimi presenti nella
membrana dei recettori stessi.
Il buserelin viene escreto in piccole quantità nel
latte materno, che, stando alle attuali conoscenze, non provocano
effetti ormonali nel bambino allattato.
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Negli studi a lungo termine di farmacologia e di tossicologia
condotti sul ratto, sul cane e sulla scimmia, non sono stati
rilevati segni o sintomi tossici, né modificazioni
istopatologiche; gli effetti endocrini osservati erano limitati
alle gonadi.
Nel ratto trattato a lungo termine si sono evidenziati adenomi
all'ipofisi; ciò non si è verificato nel cane e
nella scimmia.
Tossicità riproduttiva
Il buserelin non ha provocato effetti né embriotossici
né teratogeni. In nessuno degli studi nell'animale sono
stati osservati segni di tossicità materna e fetale,
rilevanti per l'uomo.
Immunotossicologia
Nell'animale e nell'uomo non è stata osservata
formazione di anticorpi specifici per il buserelin, anche a
seguito di trattamenti a lungo termine.
Potere mutageno
Il buserelin non ha manifestato attività mutagena in
nessuno degli studi eseguiti.
Potere cancerogeno
Il buserelin non ha manifestato attività cancerogena in
nessuno degli studi eseguiti.
Tollerabilità locale
La tollerabilità locale di buserelin in soluzione
acquosa è eccellente sia dopo iniezione che dopo
applicazione sulla mucosa nasale. La tollerabilità
dell'impianto sottocute è buona; le reazioni tessutali nel
luogo di iniezione sono minime.
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Acidi poliglicolico e polilattico nel rapporto 25:75.
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Non sono note incompatibilità chimico-fisiche.
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3 anni a confezionamento integro.
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Non sono previste alle ordinarie condizioni di ambiente.
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Siringa formata da corpo e cappucci protettivi di propionato
di cellulosa, ago da iniezione di 1,7 mm di acciaio inox,
pulsante di polietilene bianco, pistone di acciaio inox;
sterilizzata con raggi gamma.
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Attenzione. Per evitare la fuoriuscita dell'impianto
dall'ago, mantenere la siringa in posizione verticale fino ad un
momento prima della puntura, con l'ago puntato verso l'alto.
Estrarre la siringa dall'imballaggio e assicurarsi che le due
barrette che formano l'impianto siano visibili nel loro
alloggiamento alla base dell'ago. Se necessario dare un colpetto
leggero sul cappuccio protettore dell'ago per ricollocare le
barrette nel loro alloggiamento.
Disinfettare il punto di iniezione che sarà scelto
nella parete addominale laterale. Quindi togliere la protezione
del pistone e poi quella dell'ago.
Procedere quindi all'iniezione tenendo la siringa in posizione
orizzontale o con la punta dell'ago leggermente verso l'alto;
introdurre l'ago in una plica cutanea spingendolo fino a circa 3
centimetri in profondità nel tessuto sottocutaneo. Prima
di iniettare, far retrarre la siringa di circa 1 o 2
centimetri.
Spingere il pistone fino in fondo per iniettare i bastoncini
nel tessuto sottocutaneo. Premere sul punto di iniezione mentre
si estrae l'ago per permettere all'impianto di rimanere nel
tessuto.
Per assicurarsi che entrambi i bastoncini siano stati
iniettati, verificare che la punta del pistone sia visibile sulla
punta dell'ago.
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AVENTIS PHARMA S.p.A.
P.le S. Türr, 5 - 20149 MILANO
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Depot 6,6 mg impianto 1 siringa preriempita : A.I.C.
025540030
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28.4.1993 / 31.5.2000
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Luglio 2002
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