Farmacodinamica
Il Tavidan è un eparansolfato a peso molecolare definito,che si caratterizza dal punto di vista terapeutico, per la selettiva azione fibrinolitica, in assenza di altre modificazioni dell'assetto emocoagulativo. Tavidan ha dimostrato di essere attivo in diverse condizioni sperimentali utilizzando numerosi modelli di trombosi venose (trombosi da K-carragenina, da trombina, da collagene etc.).
Le prove "in vitro" evidenziano l'azione profibrinolitica del composto su piastre di fibrina in presenza di plasmina, e l'azione fibrinolitica su plasma di coniglio e di ratto.
La somministrazione orale induce nell'animale e nell'uomo una diminuzione del tempo di lisi delle euglobuline senza modificare i parametri della coagulazione e della funzionalità piastrinica.
Tossicologia
Tossicità acuta: la somministrazione orale di Tavidan al topo e al ratto, non provoca alcuna sintomatologia tossica fino alla massima dose sperimentalmente somministrabile: 5000 mg/kg. Somministrato i.p. nel topo e nel ratto i valori di DL50 riscontrati sono rispettivamente di 2590 mg/kg e 2385 mg/kg.
Tossicità per somministrazioni ripetute: la somministrazione orale per 28 giorni al ratto fino alla dose di 400 mg/kg non ha provocato fenomeni di intolleranza, variazioni nei parametri biochimici ed ematologici, né modificazioni anatomopatologiche dei vari organi. Nessuna modificazione è stata riscontrata nella scimmia dopo il trattamento per 15 giorni alla dose di 500 mg/kg/os. La somministrazione protratta di Tavidan alla scimmia 150 mg/kg per 180 giorni, non ha fatto rilevare alcuna sintomatologia tossica per quanto riguarda il comportamento animale, il quadro ematologico, i parametri biochimici, urinari e fecali. L'esame istologico degli organi non ha mostrato alcuna variazione. Anche nel ratto Tavidan, alla dose di 400 mg/kg per 180 giorni non ha determinato alcuna patologia degna di nota. Le prove di teratogenesi e di tossicità fetale peri-postnatale non hanno evidenziato alcun fenomeno tossico. Assenza di azione mutagena nella batteria di test saggiati con prove "in vitro" e "in vivo".
Farmacocinetica:studi cinetici nel ratto e nella scimmia hanno dimostrato che il picco massimo di assorbimento si riscontra dopo 60-90 minuti dalla somministrazione orale.
Il prodotto tritiato si distribuisce rapidamente a livello di rene, fegato, polmone. Il metabolismo si esplica a livello del tessuto epatico e l'eliminazione avviene soprattutto attraverso la via renale. L'eparansolfato viene recuperato nelle urine degradato a sostanze a peso molecolare più basso.