Un'eventuale ipotensione ortostatica può essere aggravata dall'uso di alcool, di barbiturici o di stupefacenti.
La riduzione della frequenza cardiaca è una delle azioni farmacologiche indotte dal Tenolone; se essa scende a livelli inferiori a 55 batt/min indica la necessità di sospendere il farmaco, riprendendolo poi a un dosaggio inferiore. Come per gli altri farmaci inibitori dei beta-recettori, il trattamento non deve essere interrotto bruscamente. Qualora la clonidina fosse stata impiegata in associazione col Tenolone, il suo uso non dovrà essere interrotto prima che siano trascorsi parecchi giorni dall'interruzione del beta-bloccante (rebound effect).
Se durante il trattamento con Tenolone insorge un'insufficienza cardiaca congestizia, il farmaco deve essere contemporaneamente sospeso fino a che l'insufficienza sia stata controllata e la terapia con cardiotonici possa essere interrotta. Il Tenolone non deve essere somministrato a pazienti con insufficienza cardiaca non perfettamente controllata da farmaci specifici.
Nei pazienti con asma bronchiale e con malattie ostruttive croniche delle vie aeree il Tenolone non è consigliabile perché può produrre un aumento della resistenza delle vie respiratorie. Questo però, a differenza di quanto avviene con i beta-bloccanti non selettivi, può essere risolto con l'impiego dei comuni broncodilatanti.
Nei pazienti con nefropatie ed epatopatie gravi il Tenolone va impiegato con cautela per la possibilità di provocare un aggravamento dell'insufficienza epatica o renale.
In generale l'eliminazione urinaria di potassio indotta dal Tenolone è trascurabile. Pertanto a meno che i pazienti non siano a dieta povera di potassio o non perdano potassio per una nefropatia non è necessaria l'integrazione dietetica con sali di potassio. È quindi sufficiente durante la terapia con Tenolone assicurare adeguato apporto di potassio con la dieta (succhi di frutta, banane, arance, pompelmi, pomodori, cocomeri, carote, spinaci, frutta secca, ecc.).
Il clortalidone contenuto nel Tenolone può aumentare l'uricemia, raramente tuttavia in modo tale da comportare l'impiego di farmaci uricosurici o di allopurinolo; può anche ridurre la tolleranza al glucosio, aggravando una malattia diabetica conclamata e rendendo manifesta una forma di diabete latente.
Nei trattamenti prolungati è pertanto consigliabile un controllo periodico della potassiemia, dell'uricemia e della glicemia.
Anestesia - Qualora un paziente in trattamento con Tenolone dovesse essere sottoposto ad anestesia generale, occorre che l'anestesista sia informato di tale terapia, in quanto il blocco beta-adrenergico può ridurre la mobilizzazione catecolaminica necessaria per il mantenimento della funzionalità cardiaca.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Gli effetti collaterali attribuibili alle proprietà farmacologiche dei componenti del Tenolone, comprendono freddo alle estremità, affaticamento muscolare e bradicardia.
Raramente sono stati riferiti disturbi del sonno del tipo osservato con altri beta-bloccanti. Assai rari sono anche i disturbi a carico del sistema nervoso che possono osservarsi con i beta-bloccanti (cefalea, allucinazioni visive, aggravamento di sindromi depressive, catatonia, confusione mentale, perdita della memoria), ed a carico dell'apparato digerente (gastralgie, diarrea, vomito). La comparsa di porpora trombocitopenica, granulocitopenia, eruzioni eritematose, ittero colestatico è eccezionale e richiede l'interruzione del trattamento.
Il beta-blocco può aggravare disturbi vascolari periferici preesistenti.