Interazioni - [Vedi Indice]
Poichè la ticlopidina induce un allungamento del tempo
di sanguinamento, la sua associazione con antinfiammatori non
steroidei (ac. acetilsalicilico, ecc.), con anticoagulanti
(eparina, anti-vitamina K, ecc.), con altri antiaggreganti
piastrinici deve essere evitata.
Deve essere inoltre evitata l’associazione
con altri farmaci potenzialmente mielotossici.
�
E' sconsigliato l'uso del prodotto in gravidanza e durante
l'allattamento.
�
La sostanza non interferisce sulla capacità di guidare
e sull’uso di macchine.
�
Sono stati osservati, in corso di trattamento con ticlopidina:
manifestazioni emorragiche, turbe della crasi ematica,
leucopenia, piastrinopenia, agranulocitosi, aplasia midollare
(particolarmente gravi nei soggetti anziani); disturbi
gastrointestinali (nausea, gastralgie, diarrea); aumento delle
transaminasi e, raramente, ittero colestatico (è pertanto
consigliabile eseguire durante il trattamento periodici controlli
della funzionalità epatica); eruzioni cutanee su base
allergica, reversibili con l'interruzione del trattamento;
vertigini; porpora trombotica, trombocitopenica.
�
A tutt’oggi non sono stati segnalati casi di
sovradosaggio del farmaco. In caso di assunzione accidentale di
dosi elevate del prodotto è consigliabile la messa in atto
delle misure terapeutiche urgenti, indicate per le intossicazioni
accidentali (gastrolusi, ecc.).
�
La ticlopidina appartiene alla classe delle tienopiridine ed
è dotata di peculiare attività antitrombotica, in
quanto diminuisce l'adesività piastrinica, inibisce
l'aggregazione piastrinica (indotta da ADP, collagene, trombina
ed endoperossidi), stimola la disaggregazione piastrinica,
diminuisce l'iperaggregabilità eritrocitaria indotta da
protamina solfato, migliora la capacità degli eritrociti
di modificare la propria forma (filtrabilità).
�
Dopo somministrazione di una dose unica di ticlopidina per via
orale (250 o 500 mg) la massima concentrazione plasmatica del
principio attivo è raggiunta alla 2a ora ed il
farmaco viene quasi completamente eliminato dal torrente
circolatorio 8 ore dopo la somministrazione. Alle dosi
terapeutiche l'inibizione dell'aggregazione piastrinica indotta
dalla ticlopidina diviene significativa dopo 24-48 ore
dall'inizio del trattamento; l'effetto massimo viene raggiunto
nella 5a- 6a giornata e scompare 5-6 giorni
dopo la sospensione della terapia. La somministrazione
nell’animale da esperimento (ratto) di ticlopidina marcata
con C14 per via orale a dosi di 25 mg/kg ha
evidenziato che il prodotto viene eliminato per circa il 70%
attraverso la via biliare e per il 30% attraverso l'emuntorio
renale.
�
La valutazione tossicologica della ticlopidina è stata
eseguita sul ratto e sul topo. Le vie di somministrazione
impiegate sono state quella orale e quella endovenosa per il
ratto e quella orale ed intraperitoneale per il topo. La
DL50 nel ratto è stata rispettivamente di 1400
+ 220 mg/Kg per via orale e 60,6 + 8,6 mg/Kg per
via venosa. La DL50 nel topo è risultata
rispettivamente di 630 + 87 mg/Kg per via orale e 123
+ 37 mg/Kg per via intraperitoneale.
�
Cellulosa microcristallina, amido di mais, croscarmellosa
sodica, magnesio stearato, idrossipropilmetilcellulosa, talco,
titanio biossido.
�
Non sono note incompatibilità.
�
36 mesi a confezionamento integro.
�
Conservare a temparatura non superiore a 30°C.
�
Blister in PVC/PE/PVDC e alluminio.
30 compresse rivestite 250 mg.
�
Non sono necessarie particolari istruzioni per
l’uso.
�
Errekapppa Euroterapici S.p.A.
Via Ciro Menotti, 1/A
20129 MILANO
�
A.I.C. n. 033295015/G
�
-----
�
09/03/2001
�
-----
�
09/03/2001
�
Prontuariofarmaci. - Copyright � 2000-2012 - Anibaldi.it@Network -
Tutti i diritti riservati.
[http://www.carloanibaldi.com/terapia/schede/summary.htm]