Ticarcillina disodica corrispondente a
ticarcillina 3 g; potassio clavulanato corrispondente ad acido
clavulanico 200 mg.
Ticarcillina disodica corrispondente a
ticarcillina 1,5 g; potassio clavulanato corrispondente ad acido
clavulanico 100 mg
Ticarcillina disodica corrispondente a
ticarcillina 1 g; potassio clavulanato corrispondente ad acido
clavulanico 200 mg.
Ticarcillina disodica corrispondente a
ticarcillina 500 mg; potassio clavulanato corrispondente ad acido
clavulanico 100 mg
TIMENTIN 3,2 g e.v.: polvere per soluzione iniettabile per uso
endovenoso o per infusione;
TIMENTIN 1,6 g e.v. per uso pediatrico: polvere per soluzione
iniettabile per uso endovenoso o per infusione;
TIMENTIN 1,2 g i.m.: polvere e solvente per soluzione
iniettabile per uso intramuscolare;
TIMENTIN 600 mg i.m. per uso pediatrico: polvere e solvente
per soluzione iniettabile per uso intramuscolare.
- [Vedi Indice]
TIMENTIN e.v. è indicato per la terapia di
infezioni batteriche sostenute da germi sensibili, quali
comunemente si riscontrano in: setticemie batteriche; infezioni
delle vie respiratorie, acute e croniche; infezioni del tratto
urinario (complicate e non complicate); infezioni dell'apparato
genitale femminile, quali endometrite, salpingite, malattia
infiammatoria pelvica ed ascesso pelvico; infezioni addominali,
quali peritonite ed ascesso intraddominale; infezioni ossee ed
articolari; infezioni della cute e degli annessi cutanei;
trattamento pre- e post- operatorio.
TIMENTIN e.v. si è dimostrato efficace
quale monoterapia nel trattamento di infezioni gravi che
richiedono generalmente una terapia antibiotica di
associazione.
TIMENTIN i.m. è indicato per la terapia di infezioni
batteriche sostenute da germi sensibili, quali comunemente si
riscontrano in: infezioni delle vie respiratorie; infezioni del
tratto urinario; infezioni dell'apparato genitale femminile;
infezioni della cute e degli annessi cutanei.
�
TIMENTIN e.v.
Adulti e bambini di peso superiore a 40
kg
TIMENTIN 3,2 g e.v.: 1 flacone ogni 8 ore
(3 flaconi/die). Secondo il tipo e la gravità
dell'infezione, la posologia può essere aumentata fino a 1
flacone ogni 4 ore (6 flaconi/die).
Bambini di peso inferiore a 40 kg
TIMENTIN 1,6 g e.v. per uso pediatrico: 80
mg/kg ogni 8 ore. Secondo il tipo e la gravita' dell'infezione,
in bambini di eta' superiore ai 3 mesi, la posologia puo' essere
aumentata fino a 80 mg/kg ogni 6 ore (dose massima 320
mg/kg/die).
Neonati 0-1 mese(prematuri dopo la 24a settimana e a
termine): 80 mg/kg ogni 12 ore.
TIMENTIN i.m.
Adulti e bambini di peso superiore a 40
kg
TIMENTIN 1,2 g i.m.: 1 flacone per via i.m.
2-3 volte al giorno.
Bambini di peso inferiore a 40 kg
TIMENTIN 600 mg i.m. per uso pediatrico: 30
mg/kg ogni 12 ore.
�����������
Posologia nell'insufficienza renale
Adulti: la dose iniziale di un
flacone deve essere seguita da dosi successive (per TIMENTIN i.m.
si intendono dosi massime) agli intervalli di tempo indicati
nella seguente tabella:
CLEARANCE CREATININA ml/min
����������� ��� < 10��������������
10-30��������������� 30-60
3,2 g e.v. ogni���� 3,2 g e.v. ogni����� 3,2 g
e.v. ogni
24 ore������������� 12 ore�������������� 8
ore
1,2 g i.m. ogni���� 1,2 g i.m. ogni����� 1,2 g
i.m. ogni
12 ore������������� 8 ore��������������� 6
ore
����������� Clearance della creatinina < 10 ml/min, con�
compromissione epatica: 1,2 g i.m. ogni 12 ore.
Pazienti sottoposti a dialisi peritoneale o a
emodialisi dovrebbero ricevere un flacone da� 1,2 g i.m. o da 3,2
g e.v.� dopo ogni trattamento dialitico.
Bambini: si devono adottare riduzioni del dosaggio
simili a quelle consigliate per gli adulti.
Somministrazione per via e.v.
La dose iniziale di 80 mg/kg deve essere seguita da dosi
calcolate sulla base della clearance della creatinina e del tipo
di dialisi come indicato di seguito:
Clearance della creatinina��������� ����������� �����������
����������� ����������� Dosi
> 30 ml/min� ����������� ����������� �����������
����������� ����������� ����������� 80 mg/kg ogni 8 ore
30-10 ml/min� ����������� ����������� ����������� �����������
����������� ����������� 40 mg/kg ogni 8 ore
<10 ml/min� ����������� ����������� ����������� �����������
����������� ����������� 40 mg/kg ogni 12 ore
Anziani: non sono richiesti aggiustamenti posologici;
adottare la posologia consigliata per gli adulti.
Insufficienza epatica
Non si dispone di informazioni sufficienti per fornire
indicazioni posologiche.
Modo di somministrazione
Uso endovenoso
TIMENTIN e.v. può essere somministrato
per:
iniezione endovenosa, molto lentamente, per un periodo
di 3-4 minuti, in bolo unico (direttamente in vena o mediante
catetere da fleboclisi), disciolto in 20 ml (flacone 3,2 g)
o 10 ml (flac. 1,6 g) di acqua per preparazioni
iniettabili;
infusione endovenosa della durata di 30 minuti,
disciolto in 100 ml (flac. 3,2 g) o 50 ml (flac. 1,6 g)
delle seguenti soluzioni sterili: acqua per preparazioni
iniettabili, soluzione fisiologica e soluzione glucosata 5%,
soluzione glucosata 10%, soluzione sodiolattato 1/6M e soluzione
di sorbitolo.
Le dosi di TIMENTIN e.v. non devono essere somministrate ad
intervalli inferiori alle 4 ore.
Uso intramuscolare
Il contenuto del flacone di TIMENTIN i.m. va disciolto con
l'annessa fiala solvente contenente 2 ml di lidocaina cloridrato
in soluzione (all'1% per TIMENTIN 1,2 g i.m. o allo 0,5 % per
TIMENTIN 600 mg i.m. per uso pediatrico).
Il solvente del TIMENTIN i.m. non deve essere utilizzato per
somministrazione e.v. in quanto contiene lidocaina
cloridrato.
Dopo ricostituzione e prima della somministrazione, TIMENTIN
e.v. ed i.m., come altri farmaci per uso parenterale, dovrebbe
essere ispezionato visivamente per la eventuale presenza di
particelle. Se presenti, la soluzione deve essere eliminata.
La soluzione ricostituita deve essere impiegata entro 6 ore
conservandola in frigorifero (4°C).
Il colore delle soluzioni ricostituite di TIMENTIN e.v. ed
i.m. di solito varia da giallo chiaro a giallo scuro, in funzione
della concentrazione, del periodo e della temperatura di
conservazione, mantenendo comunque l’attività
dichiarata in etichetta.
La durata del trattamento deve essere stabilita in
rapporto all'evoluzione della forma infettiva. Come per ogni
trattamento antibiotico, sospendere la somministrazione non prima
di 48 ore dopo lo sfebbramento e la guarigione clinica.
La durata ordinaria per TIMENTIN e.v. e’ di
10-14 giorni.
La durata ordinaria per TIMENTIN i.m. e’ di
10-12 giorni.
Durante la terapia delle infezioni urinarie
croniche è necessaria una periodica e frequente
valutazione batteriologica e clinica per parecchi mesi dopo
completamento; infezioni persistenti possono richiedere un
trattamento per parecchie settimane a dosi non inferiori a quelle
precedentemente indicate.
�
Ipersensibilità agli antibiotici beta
lattamici (es: penicilline e cefalosporine).
Generalmente controindicato in gravidanza e
durante l’allattamento (v. 4.6).
�
Può esistere allergenicità crociata
con penicilline e cefalosporine.
Prima di iniziare una terapia con TIMENTIN, deve
quindi essere condotta un’indagine accurata riguardante
precedenti reazioni di ipersensibilità agli antibiotici
beta-lattamici (es:� penicilline e cefalosporine).
In pazienti in terapia con penicilline sono state
segnalate reazioni di ipersensibilità grave e
occasionalmente fatale (anafilassi).
L'insorgenza di tali reazioni è comunque,
più frequente in soggetti con anamnesi di
ipersensibilità agli antibiotici beta-lattamici.
In caso di reazione allergica si deve interrompere
il trattamento ed istituire una terapia idonea (amine
vasopressorie, antiistaminici, corticosteroidi) o, in presenza di
anafilassi, immediato trattamento con adrenalina e altre
opportune misure di emergenza.
Nei trattamenti prolungati, con dosi elevate, sono
raccomandabili controlli periodici della crasi ematica e della
funzionalità epatica, renale, cardiaca ed
emato-poietica.
Manifestazioni di tipo emorragico sono state
occasionalmente riferite in alcuni pazienti trattati con
antibiotici beta-lattamici. Queste reazioni erano associate ad
anormalità delle prove di coagulazione (tempo di
coagulazione, aggregabilità piastrinica e tempo di
protrombina); tali fenomeni accadono più frequentemente in
pazienti con insufficienza renale. In tal caso sospendere il
trattamento con TIMENTIN ed istituire una terapia adeguata.
Solo raramente è stato segnalato che
TIMENTIN causa ipocaliemia; tuttavia tale possibilità deve
essere tenuta presente, specialmente quando si trattano pazienti
con squilibrio idroelettrolitico. Nei pazienti che ricevono una
terapia prolungata� è consigliabile un monitoraggio
periodico del potassio sierico. In pazienti che richiedono una
dieta povera di sodio deve essere tenuto in considerazione che la
ticarcillina disodica equivalente a 1 g di ticarcillina contiene
5,2 mEq di sodio, pari a 119,67 mg di sodio.
L'uso prolungato di penicilline, così come
di altri antibiotici, può favorire lo sviluppo di
microorganismi non sensibili, inclusi i funghi, che richiede
l'adozione di adeguate misure terapeutiche.
In pazienti affetti da insufficienza renale, la
posologia deve essere adeguata in funzione del grado di
compromissione renale (vedere Sez. 4.2).
TENERE FUORI DELLA PORTATA DEI BAMBINI
�
Si sconsiglia l’uso concomitante di probenecid. Il
probenecid diminuisce la secrezione tubulare renale di
ticarcillina: la contemporanea somministrazione di probenecid
ritarda l’escrezione renale della ticarcillina ma non
influisce sull’escrezione di acido clavulanico.
E' noto un effetto terapeutico sinergico tra le penicilline
semisintetiche e gli aminoglicosidi.
L'acido clavulanico può causare un legame non specifico
di IgG ed albumina alle membrane eritrocitarie, senza emolisi;
ciò determina una falsa positività del test di
Coombs.
�
Gravidanza
Gli studi sugli animali non hanno messo in evidenza pericolo
per il prodotto del concepimento; di solito l’uso delle
penicilline in gravidanza è considerato sicuro, non
essendo però disponibili dati nell'uomo in grado di
stabilire la sicurezza di impiego� di TIMENTIN in tale
condizione,� il prodotto deve essere utilizzato in gravidanza
solo quando i benefici potenziali sono superiori ai possibili
rischi associati al trattamento.
Allattamento
TIMENTIN è escreto in tracce nel latte materno.
Si deve usare con cautela durante
l'allattamento per la possibilità di insorgenza di
reazione da ipersensibilità nei neonati sensibili.
�
Il prodotto non interferisce su tali
capacità.
�
Le reazioni secondarie sono in genere rare e
comunque di entità lieve o moderata.Reazioni di
ipersensibilità
Rash cutanei, prurito, orticaria, e reazioni
anafilattiche.
Reazioni bollose (incluso eritema multiforme,
sindrome di Stevens-Johnson, e necrolisi epidermica tossica) sono
state segnalate molto raramente.
Effetti gastrointestinali
Sono stati riportati nausea, vomito e diarrea.
Molto raramente è stata segnalata colite
pseudomembranosa.
Effetti epatici
In pazienti in trattamento con antibiotici della classe delle
ampicilline è stato osservato un moderato incremento di
AST e/o ALT.
Molto raramente sono stati segnalati epatite ed ittero
colestatico. Tali effetti sono stati osservati anche con altre
penicilline e cefalosporine.
Effetti renali
Raramente è stata riportata ipocaliemia
Effetti sul sistema nervoso
centrale
Raramente possono verificarsi convulsioni, specialmente in
pazienti con compromissione della funzionalità renale o in
trattamento con dosi elevate di farmaco.
Effetti ematologici
Trombocitopenia, leucopenia, eosinofilia e riduzione di
emoglobina sono stati riportati raramente.
Prolungamento del tempo di protrombina e del tempo di
sanguinamento.
Si sono verificate manifestazioni di tipo emorragico.
Effetti locali
Dolore, bruciore, tumefazione e indurimento alla sede di
iniezione e tromboflebite a seguito della somministrazione per
via endovenosa.
�
Possono evidenziarsi effetti gastrointestinali
quali nausea, vomito e diarrea che dovrebbero essere trattati
sintomaticamente.
Analogamente possono manifestarsi alterazioni
dell’equilibrio idro-elettrolitico, che pure possono essere
trattate sintomaticamente.
Come con altre penicilline, il sovradosaggio di
TIMENTIN potenzialmente può causare
iperirritabilità neuromuscolare o fenomeni convulsivi.
La rimozione di ticarcillina e acido clavulanico
dal circolo può avvenire attraverso emodialisi.
�
TIMENTIN é un antibatterico iniettabile
costituito da un antibiotico semisintetico, la ticarcillina e da
un inibitore delle betalattamasi, l'acido clavulanico.
La ticarcillina è un antibiotico
semisintetico battericida ad ampio spettro, derivato dal nucleo
base della penicillina, attivo contro molti batteri Gram-positivi
e Gram-negativi.
L'acido clavulanico, grazie alla sua
attività enzimo-inibitrice sulle lattamasi, protegge la
ticarcillina dall'azione demolitrice di un'ampia gamma di tali
enzimi. Fra questi, più sensibile all'acido clavulanico
risultano essere le beta-lattamasi stafilococciche e molte
beta-lattamasi cromosomiche o plasmidiche prodotte da
microorganismi Gram-negativi.
In tal modo molti batteri resistenti alla
ticarcillina e a vari altri antibiotici beta-lattamici per la
loro capacità di produrre beta-lattamasi possono essere
resi sensibili in presenza di concentrazioni di acido clavulanico
facilmente raggiungibili nell'organismo. Lo spettro di azione di
TIMENTIN è pertanto assai ampio e include (compresi i
ceppi ß-lattamasi produttori): Streptococchi (e anche
Enterococchi); Stafilococchi, Listeria monocytogenes, B.
pertussis, Providencia sp., Brucella sp., Proteus rettgeri,
Morganella morganii, Yersinia enterocolitica, Pasteurella
multocida, Neisseria, H. influenzae, E. coli, Proteus mirabilis e
vulgaris, Klebsielle, Salmonelle, Shigelle, Branhamella
catarrhalis, Serratie, Citrobacter, Enterobacter e Pseudomonas
(in particolare, P. aeruginosa), Legionella pneumophila,
Clostridi (eccetto C. difficile), Fusobatteri,
Peptostreptococchi, Batteroidi fragili e non fragili,
Acinetobacter spp, Eubacterium spp, Peptococcus spp, Veillonella
spp.
E’ stato dimostrato sinergismo, in vitro,
tra TIMENTIN e gentamicina, tobramicina o amikacina nei confronti
di ceppi multiresistenti di Pseudomonas aeruginosa.
Determinazione della sensibilità
mediante tecnica di diffusione
Sono disponibili dischi per diffusione, da
utilizzare con il metodo di Kirby-Bauer, contenenti 85 mcg di
TIMENTIN (75 mcg di ticarcillina + 10 mcg di acido clavulanico).
In base alle dimensioni delle aree di inibizione sotto riportate,
un risultato di “sensibile” indica una
probabilità di risposta dell’organismo infettante
alla terapia con TIMENTIN, mentre� un risultato di
“resistente” indica una improbabilità di
risposta a questo antibiotico. Un risultato di sensibilità
intermedia indica che l’organismo infettante sarebbe
sensibile a TIMENTIN ad un dosaggio più elevato o se
l’infezione fosse confinata a tessuti o fluidi (es: urine)
nei quali si raggiungono elevati livelli di antibiotico.
Determinazione della sensibilità
mediante tecnica di diluizione
La determinazione delle concentrazioni minime
inibenti di TIMENTIN (MIC) su isolati batterici può essere
effettuata con metodi di diluizione in brodo o agar.
Le provette devono essere inoculate con la coltura
in esame, contenente da 104 a 105 CFU/ml
oppure le piastre devono essere seminate con una soluzione test
contenente da 103 a 104 CFU/ml.
Lo schema di diluizione consigliato utilizza un
livello costante di acido clavulanico, 2mcg/ml, in tutte le
provette, assieme ad un livello variabile di ticarcillina. Le MIC
sono espresse in termini di concentrazioni di ticarcillina in
presenza di 2 mcg/ml di acido clavulanico.
Range raccomandati per il test di
sensibilità a TIMENTIN (1,2,3)
Metodo di diffusione – dimensioni area di inibizione
(mm):
����������� Resistente������ ����������� Intermedio������
����������� Sensibile
����������� < 11���� ����������� ����������� 12-14���
����������� ����������� > 15
Metodo di diluizione – MIC (mcg/ml) di riferimento
(4):
����������� Resistente������ ����������� �����������
����������� ����������� Sensibile
����������� > 128��� ����������� ����������� �����������
����������� ������������������������������������������������������� < 64
Note
Gli organismi non produttori di betalattamasi che normalmente
sono sensibili� alla ticarcillina avranno aree di inibizione
simili a quelle osservate con la ticarcillina.
Gli stafilococchi che sono sensibili a “TIMENTIN”
ma resistenti a meticillina, oxacillina o nafcillina devono
essere considerati resistenti.
I ceppi di controllo devono avere i seguenti parametri:
����� Organismo������ ����������� ����������� ����������� Aree
di inibizione �������� ����������� Range di� MIC �����������
����������� ����������� ����������� ����������� �����������
����������� ����������� ����������� ����������� (mcg/ml)
����� E. coli������ ����������� (ATCC 25922)����������� 24-30
mm����� ����������� ����������� � 2/2-8/2
����� S. aureus� ����������� (ATCC 25923)����������� 32-40
mm����� ����������� ����������� -
����� P. aeruginosa����������� (ATCC 27853)����������� 20-28
mm����� ����������� ����������� 8/2-32/2
����� E. coli������ ����������� (ATCC 35218)����������� 21-25
mm����� ����������� ����������� 4/2-16/2
����� S. aureus ����������� (ATCC 29213)�����������
-���������� ����������� ����������� ����������� 0,5/2-2/2
Espresse come concentrazioni di ticarcillina in presenza di
una
����� concentrazione costante di acido clavulanico pari a 2,0
mcg/ml
�
TIMENTIN diffonde liberamente nei tessuti e nei
fluidi organici (es. bile, linfa, liquidi peritoneale e
sinoviale) e si elimina prevalentemente per via urinaria, in alte
concentrazioni attive. E' stato dimostrato che la ticarcillina
penetra nel liquido cerebrospinale. Nell'adulto il picco della
concentrazione sierica, dopo somministrazione i.m. viene
raggiunto per la ticarcillina dopo 2 ore (29,8 mg/l) e per
l'acido clavulanico dopo 1 ora e 1/2 (4,9 mg/l). Il picco della
concentrazione sierica, sia di ticarcillina che di acido
clavulanico, viene raggiunto dopo 10 minuti dall'iniezione
endovenosa (livelli di 320 mg/l di ticarcillina e di 15,4
mg/l di acido clavulanico) e dopo 30 minuti dall'infusione
endovenosa (livelli rispettivamente di 237,4 mg/l e di 11 mg/l).
Dopo somministrazione i.m. l'emivita sierica media è stata
di 1 ora e 1/2 per la ticarcillina e di circa 2 ore per l'acido
clavulanico; dopo somministrazione e.v. è stata di circa 1
ora per entrambi. Nessuno dei due componenti di TIMENTIN si lega
in misura rilevante alle proteine sieriche (ticarcillina� circa
45 %, acido clavulanico circa 20 %).
�
Nei test tossicologici, sia per trattamento acuto
che cronico, il prodotto ha rivelato un basso potere di
tossicità. Le prove di teratogenesi effettuate non hanno
evidenziato alcun effetto teratogeno e fetotossico neppure alle
più alte dosi somministrate. Le prove di mutagenesi"in
vitro" e"in vivo" indicano che TIMENTIN non è
mutageno anche a dosi elevatissime. Gli studi eseguiti sul cane
non hanno dimostrato interferenze sulla funzione
cardiocircolatoria e sul sistema nervoso vegetativo.
�
TIMENTIN i.m. (fiala solvente): lidocaina
cloridrato, acqua per preparazioni iniettabili.
�
Come avviene con altre penicilline, la
miscelazione di TIMENTIN con un aminoglicoside nella stessa
siringa o nello stesso contenitore di soluzioni per infusione
può provocare inattivazione dell'aminoglicoside. Quando
TIMENTIN viene dato in associazione con un altro antimicrobico,
come un aminoglicoside, ogni prodotto deve essere somministrato
separatamente.
TIMENTIN è incompatibile con il bicarbonato
di sodio, gli idrolisati proteici od altre soluzioni di proteine,
sangue, plasma o lipidi per uso endovenoso.
�
TIMENTIN i.m. e e.v. conservato a temperatura non
superiore ai 25°C nelle confezioni originali sigillate, ha
una stabilità di 24 mesi.
�
Le soluzioni ricostituite, per somministrazione
endovenosa ed intramuscolare, devono essere utilizzate entro il
tempo massimo di 6 ore conservandole in frigorifero
(4°C).
�
Astuccio contenente 1 flacone di polvere per
soluzione iniettabile e.v. da 3,2 g
Astuccio contenente 1 flacone di polvere per
soluzione iniettabile e.v. per uso pediatrico da 1,6 g
Astuccio contenente 1 flacone di polvere per
soluzione iniettabile i.m. da 1,2 g + 1 fiala solvente da 2
ml
Astuccio contenente 1 flacone di polvere per
soluzione iniettabile i.m. per uso pediatrico da 600 mg + 1 fiala
solvente da 2 ml
�
Vedere Sez. 4.2: “Posologia e modo di
somministrazione”
�
GlaxoSmithKline S.p.A. – Via A. Fleming, 2 –
Verona
�
TIMENTIN 1,2 g polvere e solvente per soluzione
iniettabile uso intramuscolare ����������� �����������
A.I.C. n. 027118013
TIMENTIN 3,2 g polvere per soluzione iniettabile per uso
endovenoso o per infusione��������� ����������� �����������
A.I.C. n. 027118025
TIMENTIN 1,6 g� polvere per soluzione iniettabile
per uso endovenoso o per infusione��������� �����������
A.I.C. n. 027118037
TIMENTIN 600 mg polvere e solvente per soluzione
iniettabile uso intramuscolare
A.I.C. n. 027118049
�
-----
�
TIMENTIN 1,2 g polvere e solvente per soluzione
iniettabile uso intramuscolare ����������� �����������
����������� ����������� ����������� ����������� �����������
����������� ����������� 6.90/6.00
TIMENTIN 3,2 g polvere per soluzione iniettabile
per uso endovenoso o per infusione��������� �����������
����������� ����������� ����������� ����������� �����������
����������� ����������� 27.04.91/6.00
TIMENTIN 1,6 g polvere per soluzione iniettabile
per uso endovenoso o per infusione �������� �����������
����������� ����������� ����������� ����������� �����������
����������� ����������� 26.11.98/6.00
TIMENTIN 600 mg polvere e solvente per soluzione
iniettabile uso intramuscolare ����������� �����������
����������� ����������� ����������� ����������� �����������
����������� ����������� 26.11.98/6.00
�
-----
�
Dicembre 2001
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