Interazioni - [Vedi Indice]L'associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico ad evitare inattesi effetti indesiderati da interazione. In particolare, se si somministra Tremaril contemporaneamente ad un fenotiazinico, non si deve superare la dose giornaliera complessiva di 15 mg.
Prove condotte nell'animale gravido hanno evidenziato che Tremaril non possiede attività teratogenetica.
All'inizio del trattamento il paziente può provare una certa difficoltà nel guidare un veicolo e nel compiere delle funzioni che richiedono precisione, a causa di disturbi dell'accomodazione visiva e di leggere vertigini.
All'inizio del trattamento si possono avvertire stipsi, nausea, secchezza delle fauci, vertigini, tachicardia, lievi disturbi alla vista, un senso di ebbrezza: tali manifestazioni scompaiono di solito con il procedere del trattamento.
Qualora invece esse persistessero, occorrerà ridurre progressivamente la dose fino ad un limite ben tollerato, mantenerla per un certo periodo di tempo e poi aumentarla di nuovo con cautela.
Da mezz'ora ad un'ora dopo la somministrazione di una dose singola di 10-15 mg possono verificarsi nausea, senso di tensione addominale, debolezza, fatica.
Segni di confusione mentale possono manifestarsi specie in pazienti trattati con alti dosaggi del prodotto somministrato in associazione con altri medicamenti. Se tali segni si manifestano è necessario interrompere il trattamento.
Sono stati riportati solo pochi casi di intossicazione con Tremaril.
Sintomi: secchezza delle fauci, visione confusa, confusione, senso di instabilità, sonnolenza, allucinazioni, convulsioni, stato di incoscienza, tachicardia, febbre, difficoltà di respirazione.
Trattamento: il trattamento è essenzialmente sintomatico e di supporto; deve essere effettuata, se possibile, una lavanda gastrica seguita da somministrazione di carbone attivo.
Per i sintomi antimuscarinici: somministrazione lenta per via e.v. di fisostigmina.
Per la depressione respiratoria: respirazione artificiale con ossigeno.
Tremaril è un farmaco anticolinergico, che agisce sia a livello centrale che, in maniera meno pronunciata, a livello periferico. Questo lo rende particolarmente utile per il trattamento dei disordini extrapiramidali.
Il "tremore fine" scompare nella maggior parte dei casi ed il "tremore grossolano" spesso viene notevolmente ridotto. Per quanto riguarda gli altri sintomi tipici del morbo di Parkinson, Tremaril è in grado di controllare adeguatamente la rigidità, mentre è meno efficace sul controllo della bradicinesia.
Inoltre Tremaril migliora l'umore ed esercita una leggera azione antidepressiva, può essere associato con altri farmaci antiparkinsoniani, come L-dopa e amantadina.
È efficace anche nel tremore arteriosclerotico o senile.
Il metixene cloridrato viene assorbito dal tubo gastro-enterico ed escreto con l'urina, in parte come tale ed in parte come solfossido nelle sue forme stereoisomere e relativi metaboliti.
La DL50 (mg/kg), 24 ore dopo la somministrazione è risultata la seguente:
Specie | DL 50mg/kg |
| os | i.p. | e.v. |
topo | 430 | 155 | 18 |
ratto | ca. 1600 | --- | 24 |
Negli studi di tossicità cronica per os condotti nel ratto (9 mesi) e nel cane beagle (12 mesi) non si è verificato alcun caso di mortalità e l'accrescimento corporeo è stato normale.
Studi di teratogenesi per via orale nel ratto e nel coniglio hanno messo in evidenza che il metixene non ha azione teratogena. Così negli studi di fertilità e negli studi peri e postnatali il metixene non ha influito né sulla fertilità, né sullo sviluppo del feto e della prole.
Lattosio, olio di vaselina, sodio alginato, amido di mais, talco, magnesio stearato.
Nessuna.
5 anni.
Nessuna.
Blister opaco in PVC/Al. Astuccio da 20 compresse per uso orale.
Nessuna.
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