Una compressa al giorno per 28 giorni consecutivi, nel seguente ordine:
- 1 compressa azzurra al giorno per 12 giorni
- 1 compressa bianca al giorno per 10 giorni
- 1 compressa rossa al giorno per 6 giorni
Dopo aver assunto tutte le compresse di una confezione, ricominciare dal giorno seguente l'assunzione delle compresse di una nuova confezione seguendo l'ordine sopraindicato.
Nelle pazienti mestruate, o in donne già in trattamento estroprogestinico sostitutivo, la terapia con Trisequens deve essere iniziato il 5° giorno dall'inizio del flusso. Nelle altre pazienti il trattamento può essere iniziato in qualsiasi momento.
La comparsa di un'emorragia da privazione simile ad una mestruazione si ha, di norma, durante l'assunzione delle compresse rosse e talvolta anche durante l'assunzione delle ultime bianche.
- Gravidanza accertata o presunta;
- Cancro mammario sospetto o accertato;
- Epatopatie acute o croniche;
- Storia di disturbi epatici con persistente alterazione delle prove di funzionalità epatica.
- Trombosi venose profonde, disordini tromboembolici, attacchi ischemici transitori, anamnesi di tali episodi associati con l'assunzione di estrogeni;
- Neoplasie estrogeno dipendenti accertate o sospette, es: carcinoma endometriale;
- Metrorragia di natura non accertata;
- Porfiria;
- Sensibilità accertata o presunta ai componenti di Trisequens;
Da usarsi sotto controllo medico. Trisequensnon ha effetto contraccettivo . Il trattamento con soli estrogeni aumenta il rischio di carcinoma endometriale. Il carcinoma endometriale è spesso preceduto da iperplasia. L'iperplasia endometriale può essere virtualmente evitata se l'endometrio viene protetto somministrando una dose sufficiente di progestinici per almeno 10 giorni per ogni ciclo. Il rischio di carcinoma del seno aumenta con l'uso prolungato di alte dosi di estrogeni, ma non con l'uso degli stessi per brevi periodi e a basse dosi. Gli effetti dell'uso prolungato di basse dosi di estrogeni non sono stati adeguatamente studiati, ma sembra improbabile una correlazione con il rischio di carcinoma del seno.
Speciali precauzioni d'uso:
Prima di iniziare o riprendere la terapia ormonale sostitutiva (HRT), oltre ad eseguire una visita generale e ginecologica, dovrebbe essere valutata l'anamnesi personale e familiare della paziente, alla luce delle controindicazioni e delle avvertenze speciali e precauzioni per l'uso.
Durante il trattamento sono raccomandati controlli specialistici periodici la cui natura e frequenza va adattata alla paziente e vanno condotte ripetute visite del seno e/o mammografia in linea con i programmi di controllo consigliati per le donne sane, modificati secondo le necessità cliniche individuali.
Attualmente i dati clinici disponibili (derivanti dalla valutazione dei dati emersi da cinquantuno studi epidemiologici) suggeriscono che nelle donne in postmenopausa che si sottopongano o si siano sottoposte a terapia ormonale sostitutiva, vi sia un aumento, da lieve a moderato, della probabilità di diagnosi di cancro mammario. Ciò può essere dovuto sia ad una diagnosi precoce nelle pazienti trattate, che ad un reale effetto della HRT, che alla combinazione di ambedue. La probabilità di porre diagnosi di cancro mammario aumenta con la durata del trattamento e sembra ritornare al valore iniziale dopo cinque anni dalla sospensione della HRT. Il cancro mammario diagnosticato in pazienti che usino o abbiano usato recentemente HRT sembrerebbe di natura meno invasiva di quello trovato in donne non trattate.
Nelle donne di età compresa tra i cinquanta e i settanta anni, che non usano HRT, viene diagnosticato il cancro mammario a circa quarantacinque soggetti ogni mille, con un aumento legato all'età.
È stato stimato che nelle donne che fanno uso di HRT, per almeno cinque anni, il numero di casi supplementari di diagnosi di cancro mammario sarà tra due e dodici per ogni mille soggetti, ciò in relazione all'età in cui le pazienti iniziano il trattamento e alla durata dello stesso.
È importante che il medico discuta l'aumento di probabilità di diagnosi di cancro mammario con la paziente candidata a terapia a lungo termine, valutandolo in relazione ai benefici della HRT.
Particolare attenzione dovrà essere rivolta alle pazienti precedentemente sottoposte atrattamento estrogenico, al fine di escludere la presenza di un'eventuale iperstimolazione endometriale. Come regola generale, gli estrogeni non dovrebbero essere somministrati per più di un anno senza che la paziente venga sottoposta ad un esame medico successivo compresa la visita ginecologica. In caso di sanguinamenti vaginali anomali o irregolari durante la terapia o alla sua interruzione, dovrebbero essere effettuati una biopsia o un curettage, al fine di escludere la presenza di un carcinoma endometriale. Il trattamento a lungo termine, a scopo profilattico dell'osteoporosi, dovrebbe essere limitato alle donne ad elevato rischio di fratture. I fattori considerati predisponenti sono: menopausa precoce, basso peso corporeo, anamnesi familiare positiva, razza bianca o asiatica, deficit di calcio, fumatrici, vita sedentaria, abuso di alcool. Dovrebbero essere strettamente controllate le pazienti con storia familiare di neoplasie e quelle che soffrano o abbiano sofferto delle patologie che seguono:
colestasi ricorrente o prurito insistente durante la gravidanza;alterazioni della funzionalità epatica;insufficienza renale o cardiaca;noduli al seno o mastopatia fibrocistica;epilessia;asma;otospongiosi;diabete mellito;sclerosi multipla;Lupus eritematoso sistemico;ipertensione;emicrania.
Fenomeni tromboembolici sono stati riportati in concomitanza al trattamento con estrogeni, ma non ci sono dati che indichino un aumento dell'incidenza. In caso di trombosi venose profonde, disordini tromboembolici, ittero, emicrania, disturbi visivi improvvisi, aumento significativo della pressione arteriosa, bisogna sospendere immediatamente il trattamento. Inoltre, è opportuno interrompere il trattamento 4-6 settimane prima di un intervento chirurgico. Generalmente nella terapia ormonale sostitutiva dovrebbe essere scelta la dose più bassa in grado di controllare i sintomi.