- [Vedi Indice]Ogni fiala da 5 ml contiene:
Principio attivo: trazodone cloridrato mg 50.
Ogni fiala da 5 ml contiene:
Eccipienti: sorbitolo mg 230; acqua per preparazioni iniettabili q.b.
Fiale per uso i.m. e i.v.
- [Vedi Indice]Depressioni di varia natura con o senza componente ansiosa. Anestesia potenziata, neuroleptoanalgesia. Coadiuvante nella terapia del dolore.
In psichiatria (terapia intensiva della depressione): mg 100-200 (2-4 fiale da mg 50) in 250-500 ml di soluzione fisiologica per infusione venosa lenta (30-50 gtt al minuto) due volte al giorno,secondo il parere del Medico.
Durante il periodo della perfusione e nell'ora successiva è opportuno che il paziente conservi la posizione clinostatica.
La dose ottimale da perfondere (mg 200 due volte al giorno) viene comunemente raggiunta in terza-quarta giornata.
I risultati con 10-14 giorni di terapia per infusione venosa possono essere consolidati proseguendo il trattamento per via orale alla dose giornaliera di mg 300-500 suddivisa in 4-5 somministrazioni.
In preanestesia ed in premedicazione: mg 25-50 (1/2 - 1 fiala) per via endovenosa (iniettare molto lentamente) o intramuscolare.
Nella terapia complementare del dolore: mg 25-50 (1/2 - 1 fiala) uno - due volte al giorno, secondo il parere del Medico.
Ipersensibilità individuale accertata verso i componenti. Non sono finora emerse controindicazioni all'uso del Trittico. Il farmaco non ha dimostrato di causare farmacodipendenza.
Il trazodone è in grado di ridurre, in virtù della sua attività adrenolitica, le resistenze periferiche; esso può pertanto indurre, specie in individui particolarmente sensibili, ipotensione e ipotensione ortostatica. Un eventuale concomitante trattamento antiipertensivo può richiedere perciò una riduzione dei dosaggi del farmaco ipotensivo impiegato. Occasionalmente,in pazienti trattati con il farmaco, è stata rilevata una diminuzione dei globuli bianchi, solitamente di scarso significato clinico e che non richiede la interruzione del trattamento. Questo provvedimento deve essere adottato solo nel caso in cui il numero dei leucociti scenda sotto i livelli normali, cosi come si rende necessaria la conta dei leucociti e la verifica della formula nei pazienti in cui insorgano febbre, mal di gola o altri segni di infezione nel corso del trattamento. Il farmaco va somministrato con cautela in pazienti con gravi disfunzioni epatiche e renali.
Avvertenze Anche se il trazodone non produce gli effetti caratteristici dei triciclici sulla funzione cardiaca, tuttavia, in funzione della sua blanda attività adrenolitica, può provocare bradicardia e ipotensione accompagnate da eventuale tachicardia compensatoria che, pur presentando la reversibilità tipica degli effetti farmacodinamici, ne suggerisce un impiego prudente nei pazienti cardiopatici, specie se affetti da disturbi della conduzione o da blocco A-V di diverso grado.
Il contemporaneo impiego di altri farmaci (ipotensivi, anticoagulanti, antidiabetici, ecc.) non ha evidenziato alcuna interferenza negativa del Trittico sugli effetti specifici di queste sostanze. L'associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del Medico ad evitare inattesi effetti indesiderabili da interazione.
Sebbene gli studi nell'animale non abbiano evidenziato alcun effetto teratogeno diretto, la sicurezza del trazodone nella donna gravida non è stata verificata. In linea di principio, pertanto, il suo uso durante il primo trimestre di gravidanza dovrebbe essere evitato. Nelle donne che allattano, si deve considerare la possibilità che il trazodone venga escreto nel latte.
Il trazodone, essendo un farmaco antidepressivo dotato di proprietà ansiolitico-sedative può influire sulla capacità di attenzione e sulle condizioni psicofisiche richieste per la guida di autoveicoli, per l'esecuzione di lavori rischiosi e per l'impiego di macchinari complessi.
Occasionalmente e limitatamente ai primi giorni di trattamento,sono stati riportati casi di sonnolenza, insonnia, cefalea, senso di astenia, vertigini e specie in individui vasolabili, episodi di ipotensione dovuti alla blanda attività adrenolitica del farmaco. Raramente è stata segnalata la comparsa di disturbi gastrici, nausea, vomito e diminuzione dell'appetito. Al pari di altri farmaci dotati di effetti alfa adrenolitici, il trazodone è stato, in casi rari, correlato alla comparsa di priapismo. In questa evenienza il paziente deve immediatamente sospendere il trattamento.
In caso di sovradosaggio accidentale o intenzionale dovranno essere poste in atto le misure generali di carattere sintomatologico (lavanda gastrica, diuresi forzata, etc.) non essendo conosciuto uno specifico antidoto al farmaco.
Ai dosaggi terapeutici il trazodone determina chiari effetti antidepressivi e blandamente ansiolitici; in particolare essi riguardano l'umore depresso, l'ansia, l'apatia e i disturbi del sonno pur non presentando il farmaco proprietà ipnoinducenti e non influenzando il sonno normale. La positiva azione del trazodone sul dolore presuppone che esso possa influenzare le strutture nervose deputate alla sua integrazione e quindi modificarne la abnorme amplificazione emotiva. Il trazodone inoltre agisce positivamente sul tremore riducendone l'ampiezza. L'ipotesi di lavoro utilizzata per la realizzazione del trazodone è che la depressione sia associata ad una diminuzione della soglia di percezione delle esperienze spiacevoli; il trazodone agirebbe riportando verso la normalità tale soglia. A differenza di altri psicofarmaci il trazodone non è controindicato nel glaucoma e nei disturbi della minzione e non produce fenomeni di tipo extrapiramidale, inoltre, non potenziando la trasmissione adrenergica ed essendo sprovvisto di effetti anticolinergici, esso non presenta gli effetti caratteristici degli antidepressivi triciclici sulla conduzione cardiaca. Il trazodone viene assorbito agevolmente attraverso la mucosa gastrointestinale e raggiunge la massima concentrazione plasmatica dopo circa 30'dall'assunzione a digiuno e dopo 2-4 ore da quella a stomaco pieno. L'assorbimento per via parenterale è più rapido. Il trazodone viene largamente trasformato nell'organismo venendo escreto prevalentemente con le urine per il 70% entro 98 ore.
Tossicità
Le prove tossicologiche su diverse specie animali, hanno dimostrato che il trazodone è ben tollerato e non possiede azione teratogena,né mutagena. La DL50 del prodotto somministrato per via e.v. varia da 25 a 91 mg/kg in funzione della specie animale impiegata.
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Il trazodone non presenta incompatibilità specifiche con altri farmaci o sostanze di comune impiego salvo quanto riportato tra le "Interazioni".
È stabile a temperatura ambiente per 48 mesi.
Nessuna precauzione è resa necessaria.
Scatola 3 fiale 5 ml 50 mg
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Aziende Chimiche Riunite Angelini Francesco - A.C.R.A.F. S.p.A.
Viale Amelia, 70 - 00181 Roma (RM)
AIC n. 022323012
Data di prima commercializzazione: aprile 1975
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica ripetibile.
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