Tractocile 7,5 mg/ml
1 ml di soluzione contiene 7,5 mg di atosiban base libera, sotto forma di atosiban acetato.
Dopo aver diluito il preparato secondo le istruzioni indicate nella sezione 6.6 (Istruzioni per l’uso e la manipolazione), la concentrazione di atosiban è di 0,75 mg/ml.
Per gli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
Concentrato per soluzione per infusione endovenosa.
Ogni flacone contiene 37,5 mg di atosiban
Fase |
Sequenza Posologica |
Iniezione/Velocità di infusione |
Dose di Atosiban |
1 2 3 |
0,9 ml in bolo endovenoso lento 3 ore di infusione di carico per via endovenosa infusione successiva per via endovenosa |
Per 1 minuto 24 ml/ora 8 ml/ora |
6,75 mg 18 mg/ora 6 mg/ora |
Trattamento successivo
Nel caso in cui si rendesse necessario un trattamento successivo con Tractocile, si deve iniziare con una somministrazione in bolo di Tractocile 7,5 mg/ml, soluzione iniettabile, seguita da un’infusione con Tractocile 7,5 mg/ml, concentrato per soluzione per infusione endovenosa.
Tractocile non deve essere somministrato nelle seguenti condizioni:
Età gestazionale inferiore alle 24 o superiore alle 33 settimane complete
Rottura prematura delle membrane dopo 30 settimane di gestazione
Ritardo di crescita intrauterina e frequenza cardiaca anomala del feto
Emorragia uterina pre-parto che richieda parto immediato
Eclampsia e grave pre-eclampsia che richiedano il parto
Morte intrauterina del feto
Placenta previa
Abruptio placenta
Qualsiasi altra condizione della madre o del feto nella quale la continuazione della gravidanza risulti pericolosa
Conosciuta ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Quando Tractocile viene usato in pazienti per le quali non si può escludere la possibilità di rottura prematura delle membrane, occorre soppesare i benefici derivanti da un parto ritardato e gli eventuali rischi derivanti dalla corionamnionite.
Non esiste alcuna esperienza relativa alla somministrazione di Tractocile in pazienti affette da disfunzioni epatiche o renali (vedere paragrafi 4.2., Posologia e Modo di Somministrazione e 5.2., Proprietà farmacocinetiche).
Tractocile non è stato somministrato in pazienti con un’inserzione placentare anomala.
Esiste soltanto una esperienza clinica limitata riguardante la somministrazione di Tractocile in gravidanze multiple o nel gruppo di età gestazionale compresa tra la 24° e la 27° settimana, a causa di un esiguo numero di pazienti sottoposte a trattamento. I benefici di Tractocile in tali sottogruppi appaiono pertanto incerti.
E’ possibile effettuare un trattamento successivo con Tractocile, ma l’esperienza clinica per i trattamenti successivi multipli è limitata a tre trattamenti successivi (vedere sezione 4.2., Posologia e Modo di Somministrazione).
In caso di ritardo nella crescita intrauterina, la decisione di continuare o iniziare nuovamente il trattamento con Tractocile dipende dalla determinazione della maturità del feto.
E’ opportuno procedere al monitoraggio delle contrazioni uterine e della frequenza cardiaca fetale durante la somministrazione di Tractocile e nel caso sopraggiungano contrazioni uterine persistenti.
Atosiban, quale antagonista dell’ossitocina, potrebbe in teoria dar luogo a rilassamento uterino e a perdite di sangue nella fase di post-parto; pertanto è bene controllare la perdita di sangue dopo il parto.
In ogni caso, non sono state riscontrate contrazioni inadeguate dell’utero post-parto nel corso degli studi clinici.
Non sono stati condotti studi sull’interazione.
Il trattamento con Tractocile deve essere effettuato solo quando il travaglio pretermine è stato diagnosticato tra la 24° e la 33° settimana di gestazione.
I risultati degli studi clinici su Tractocile non hanno evidenziato effetti sulla lattazione. Modeste quantità di atosiban passano dal plasma al latte materno delle puerpere.
I risultati degli studi di embriotossicità non hanno evidenziato effetti tossici di atosiban.
Non pertinente.
Nel corso degli studi clinici, nella madre sono stati osservati possibili effetti indesiderati correlabili all’impiego di Tractocile. Tali effetti indesiderati sono in genere di lieve entità. In totale, nel 48% delle pazienti trattate con Tractocile sono stati riscontrati effetti indesiderati.
Nel neonato gli studi clinici non hanno rivelato alcun effetto indesiderato specifico dovuto ad atosiban. Gli eventi avversi osservati nel bambino rientravano nella norma ed erano paragonabili per incidenza a quelli riscontrati nel gruppo trattato con placebo e con beta-mimetico.
Nelle madri sono stati riscontrati i seguenti effetti indesiderati:
Molto frequenti (> 10%) |
Nausea |
Frequenti (1-10%) |
Disturbi del sistema nervoso centrale e periferico: cefalea, giramenti di testa Disturbi generici del corpo nel suo insieme: vampate Disturbi del sistema gastrointestinale: vomito Disturbi cardiovascolari: tachicardia, ipotensione Disturbi da reazione localizzata: reazione localizzata al sito di iniezione Disturbi di tipo metabolico e della nutrizione: iperglicemia |
Poco frequenti (0,1-1%) |
Disturbi generici del corpo nel suo insieme: febbre Disturbi psichici: insonnia Reazioni della pelle e della cute: prurito, eruzioni cutanee |
Rari (< 0,1%) |
Sono stati riscontrati casi incidentali di emorragia uterina/atonia uterina L’incidenza non ha tuttavia superato quella osservata nei gruppi di controllo durante gli studi clinici. E’ stato riscontrato un solo caso di reazione allergica, correlabile, probabilmente, alla somministrazione di atosiban. |
Sono stati riscontrati rari casi di sovradosaggio di Tractocile, verificatisi senza segni o sintomi particolari. Non sono noti trattamenti specifici in caso di sovradosaggio.
Tractocile contiene atosiban (INN), un peptide sintetico ([Mpa1, D-Tyr(Et)2, Thr4, Orn8]-ossitocina) che è un antagonista competitivo dell’ossitocina umana a livello dei recettori. I risultati degli studi condotti nei ratti e nelle cavie dimostrano che atosiban si lega ai recettori dell’ossitocina per ridurre la frequenza delle contrazioni e il tono della muscolatura uterina, determinando una soppressione delle contrazioni uterine.
E’ stata inoltre riscontrata la capacità di atosiban di legarsi al recettore della vasopressina, inibendo quindi l’effetto della vasopressina stessa. Negli animali, atosiban non ha evidenziato effetti cardiovascolari.
Nel travaglio pretermine umano, atosiban, alle dosi raccomandate, antagonizza le contrazioni uterine e induce uno stato di quiescenza uterina. L’effetto di rilassamento dell’utero si instaura rapidamente dopo atosiban e le contrazioni risultano significativamente ridotte entro 10 minuti per raggiungere poi una quiescenza uterina stabile (< 4 contrazioni/ora) per 12 ore.
Studi clinici di fase III (studi CAP-001) sono stati effettuati in 742 donne cui era stato diagnosticato un travaglio pretermine tra la 23°-33° settimana di gestazione; gli studi prevedevano che alle pazienti venisse somministrato a random Tractocile (secondo lo schema posologico indicato) o un β-agonista (in dose titolata).
Criterio principale: il criterio primario per la valutazione dell’efficacia del prodotto era la percentuale delle pazienti che entro i primi 7 giorni dall’inizio del trattamento non aveva partorito e non aveva richiesto un trattamento con tocolitici alternativi.
I dati mostrano che il 59,6% (n=201) ed il 47,7% (n= 163) delle pazienti trattate rispettivamente con atosiban e con un β-agonista (p=0,0004), risultavano, entro i 7 giorni dall’inizio del trattamento, non aver partorito e non aver richiesto un trattamento con tocolitici alternativi.
La maggior parte degli insuccessi registrati negli studi CAP-001 erano dovuti a una bassa tollerabilità. Gli insuccessi del trattamento dovuti a insufficiente efficacia erano significativamente (p=0,0003) più frequenti nelle pazienti trattate con atosiban (n=48, 14,2%) che nelle pazienti trattate con β-agonisti (n=20, 5,8%).
Negli studi CAP-001 la probabilità di non partorire e di non richiedere tocolitici alternativi entro 7 giorni dall’inizio del trattamento era simile nelle pazienti trattate, durante la 24-28 settimana di gestazione, con atosiban e con β-mimetici. Comunque questi risultati si basano su un campione molto piccolo (n=129 pazienti).
Criteri secondari: i parametri secondari di efficacia includevano la percentuale di pazienti che entro 48 ore dall’inizio del trattamento non aveva partorito. Relativamente a questo parametro non si è riscontrata alcuna differenza tra il gruppo trattato con atosiban e quello trattato con β-mimetici.
L’età gestazionale media (D.S.) al parto era simile nei due gruppi: 35,6 (3,9) e 35,3 (4,2) settimane rispettivamente per i gruppi trattati con atosiban e con un β-agonista (p=0,37).
I ricoveri nel reparto di Cura Intensiva Neonatale (CIN) erano simili per entrambi i gruppi sottoposti a trattamento (il 30% circa), così come i dati sul periodo di degenza e quelli sulla terapia di ventilazione.
Il peso medio (D.S.) alla nascita era di 2491 (813) grammi nel gruppo trattato con atosiban e di 2461 (831) grammi nel gruppo trattato con un β-agonista (p=0,58).
Apparentemente non si riscontravano differenze nell’esito fetale e materno tra il gruppo trattato con atosiban e quello trattato con β-agonisti, ma gli studi clinici non sono stati sufficientemente ampi da escludere una possibile differenza.
Delle 361 donne sottoposte a trattamento con Tractocile nel corso degli studi di fase III, 73 sono state sottoposte ad almeno un trattamento successivo, 8 sono state sottoposte ad almeno 2 trattamenti successivi e 2 hanno ricevuto 3 trattamenti successivi (vedere paragrafo 4.4., Avvertenze Speciali e Opportune Precauzioni d’Impiego).
Le concentrazioni plasmatiche allosteady state, valutate mediante infusione di Tractocile (da 10 a 300 µg/min per un periodo di 12 ore) in soggetti sani e non gravidi, aumentano proporzionalmente alla dose somministrata.
La clearance, il volume di distribuzione e l’emivita sono risultati essere indipendenti dalla dose somministrata.
L’infusione di Tractocile (300 µg/min per un periodo di 6-12 ore), nelle donne gravide con travaglio pretermine, determina il raggiungimento delle concentrazioni plasmatiche allosteady state entro 1 ora dall’inizio dell’infusione (valore medio 442 + 73 ng/ml, con range da 298 a 533 ng/ml).
Al termine dell’infusione, le concentrazioni plasmatiche si riducono rapidamente con un’emivita iniziale (Tα) e finale (Tβ) rispettivamente di 0,21 + 0,01 e 1,7 + 0,3 ore. Il valore medio della clearance è di 41,8 + 8,2 l/h. Il valore medio del volume di distribuzione è di 18,3 + 6,8 l.
Nelle donne gravide atosiban si lega per il 46-48% alle proteine plasmatiche. Non è noto se la frazione libera nel compartimento materno differisce in modo sostanziale da quello fetale. Atosiban non si distribuisce nei globuli rossi.
Atosiban passa la barriera placentare. A seguito di infusione di 300 µg/min in donne sane gravide a termine, il rapporto delle concentrazioni feto/madre di atosiban è di 0,12.
Nel plasma e nell’urina di soggetti umani sono stati identificati due metaboliti. Il rapporto fra le concentrazioni plasmatiche del metabolita principale M1 (des-(Orn8, Gly-NH29)-[Mpa1, D-Tyr(Et)2, Thr4]-ossitocina) e di atosiban è di 1,4-2,8 rispettivamente alla seconda ora e alla fine dell’infusione.
Non è noto se M1 si accumuli nei tessuti. La presenza di atosiban è stata riscontrata nelle urine soltanto in quantità esigue e la sua concentrazione urinaria è inferiore di circa 50 volte rispetto a quella di M1. Non è nota la percentuale di atosiban eliminata nelle feci. Il metabolita principale M1 appare essere equipotente al suo precursore nell’inibire le contrazioni uterinein vitro indotte da ossitocina.
Il metabolita M1 viene escreto nel latte (vedere paragrafo 4.6, Gravidanza e Allattamento).
Non si hanno esperienze di trattamento con Tractocile in pazienti affette da disfunzione epatica o renale (vedere paragrafi 4.2, Posologia e Modo di Somministrazione e 4.4 Avvertenze Speciali e Opportune Precauzioni d’Impiego).
Non è noto se nell’uomo atosiban inibisce le isoforme del citocromo-P450 epatico.
Gli studi di tossicità, condotti nei ratti e nei cani, somministrando per via endovenosa per due settimane dosi circa 10 volte maggiori della dose terapeutica nell’uomo e per tre mesi, dosi fino a 20 mg/kg/die per via s.c., non hanno evidenziato effetti tossici sistemici. La dose maggiore di atosiban, somministrata per via sottocutanea, che non determinava alcuna reazione avversa sistemica, era circa 2 volte maggiore della dose terapeutica impiegata nell’uomo.
Gli studi di tossicità sulla riproduzione non hanno evidenziato alcun effetto né sulle madri né sui neonati. I feti di ratto venivano esposti a una dose di circa 4 volte superiore a quella a cui venivano esposti i feti umani durante l’infusione endovenosa nelle donne gravide. Studi condotti negli animali hanno evidenziato inibizione della lattazione derivante, come previsto, dall’inibizione dell’azione dell’ossitocina.
Atosiban non ha evidenziato né effetti oncogenici né mutagenici nei test effettuati siain vitro sia invivo.
Mannitolo, acido cloridrico 1M e acqua per preparazioni iniettabili.
In assenza di studi di incompatibilità, il medicinale non deve essere miscelato con altri farmaci.
2 anni.
Una volta aperto il flacone, si raccomanda di usare immediatamente il prodotto.
La soluzione diluita da impiegare per la somministrazione endovenosa deve essere usata entro 24 h dalla preparazione.
Conservare a temperature comprese tra 2°C e 8°C.
Conservare nel contenitore originale.
Un flacone contiene 5 ml di concentrato per soluzione per infusione endovenosa.
Flaconcino in vetro trasparente, privo di borosilicato (tipo I) sigillato con tappi grigi in gomma bromobutilica siliconizzata di tipo I e con tappo a ghiera metallica in polipropilene e alluminio.
Prima di procedere alla somministrazione, controllare visivamente i flaconi per individuare l’eventuale presenza di particelle estranee e la non limpidezza della soluzione.
Preparazione della soluzione per l’infusione endovenosa.
L’infusione endovenosa, successiva alla somministrazione in bolo, richiede la diluizione del concentrato per soluzione per infusione endovenosa di Tractocile 7,5 mg/ml in una delle seguenti soluzioni:
soluzione isotonica di NaCl allo 0,9% p/v
soluzione di Ringer lattato
soluzione isotonica di glucosio al 5% p/v
Prelevare 10 ml di soluzione da una sacca per infusione da 100 ml ed eliminarla.
Sostituire detta soluzione con 10 ml di concentrato per soluzione per infusione endovenosa di Tractocile 7,5 mg/ml ottenuta da due flaconi da 5 ml, ottenendo così una concentrazione di 75 mg di atosiban in 100 ml. L’infusione di carico si ottiene mediante somministrazione, per un periodo di 3 ore, della soluzione così preparata, alla velocità di 24 ml/ora (corrispondente a 18 mg/ora), sotto stretto controllo medico in reparto di ostetricia. Al termine delle 3 ore ridurre la velocità di infusione a 8 ml/ora.
Per continuare l’infusione preparare nuove sacche da 100 ml seguendo il procedimento sopra descritto.
Se si utilizza una sacca per infusione di volume diverso da quello di 100 ml, occorre effettuare un calcolo proporzionale per la preparazione della soluzione.
Per ottenere un dosaggio accurato, si consiglia di usare un dispositivo per infusione controllata, al fine di regolare la velocità del flusso in gocce/minuto. Un dispositivo a microgocce per la somministrazione endovenosa, permette di ottenere una più ampia gamma di velocità di infusione operando entro i livelli di dosaggio consigliati per la somministrazione di Tractocile.
In assenza di dati relativi all’incompatibilità, si raccomanda di non miscelare il medicinale con altri farmaci (vedere paragrafo 6.2, Incompatibilità). Se occorre somministrare contemporaneamente altri farmaci per via endovenosa, è possibile condividere la cannula impiegata per la somministrazione endovenosa o cambiare il sito di somministrazione endovenosa. Ciò consente di mantenere un controllo indipendente e continuo della velocità di infusione.
Ferring AB – Soldattorpsvägen 5 – Box 30 047 – S 20061 Limhamn, Svezia
Per l’Italia:
Ferring s.p.a. - Via Senigallia 18/2 – 20161 MILANO
Numero di iscrizione al registro comunitario dei medicinali: EU/1/99/124/002
A.I.C. Nr. 035026020/E
“USO RISERVATO AGLI OSPEDALI. VIETATA LA VENDITA AL PUBBLICO”
Prima autorizzazione comunitaria: 20.01.2000 – in Italia: 18/06/2001 (G.U. 7/7/2001 n. 156)
Nessuna
Giugno 2001