Interazioni - [Vedi Indice]
Sulla base dei risultati ottenuti con esperimenti
in�vitro e dei dati noti sulla via di eliminazione di
tenofovir, è basso il potenziale di interazioni tra
tenofovir ed altri medicinali mediate dal CYP450.
Tenofovir viene secreto per via renale, sia per filtrazione
sia per secrezione attiva attraverso il trasportatore anionico
(hOAT1). La somministrazione concomitante di tenofovir disoproxil
fumarato e di altri medicinali secreti attivamente attraverso il
trasportatore anionico (ad es. cidofovir) può portare
all’elevamento delle concentrazioni di tenofovir o del
farmaco co-somministrato (vedere 4.4).
Tenofovir disoproxil fumarato è stato valutato in
combinazione con una compressa tampone di didanosina, lamivudina,
indinavir, efavirenz e lopinavir/ritonavir. Non è stata
rilevata alcuna interazione con lamivudina, indinavir o
efavirenz. Quando tenofovir disoproxil fumarato è stato
somministrato insieme a lopinavir/ritonavir, si è
osservata una riduzione della Cmax e dell’AUC di
circa il 15% per il lopinavir, mentre gli stessi parametri sono
aumentati del 30% per il tenofovir. Quando la compressa tampone
di didanosina e tenofovir disoproxil fumarato sono stati
somministrati contemporaneamente i parametri farmacocinetici di
tenofovir non si sono modificati, tuttavia l’AUC della
didanosina è stata aumentata del 44% (vedere 4.4). Non
è stato condotto uno studio di interazione con capsule
gastroresistenti di didanosina.
Non è stato eseguito alcuno studio di interazione con
contraccettivi ormonali.
Tenofovir disoproxil fumarato deve essere assunto col cibo
poiché quest’ultimo aumenta la
biodisponibilità di tenofovir (vedere 5.2).
�
Gravidanza
Non sono disponibili dati clinici su tenofovir disoproxil
fumarato in caso di gravidanze esposte al trattamento.
Gli studi sugli animali non hanno indicato effetti nocivi
diretti o indiretti di tenofovir disoproxil fumarato su
gravidanza, sviluppo fetale, parto o sviluppo postnatale (vedere
5.3).
L’uso di tenofovir disoproxil fumarato in gravidanza
dovrà essere limitato solamente a quei casi in cui i
potenziali benefici giustifichino i potenziali rischi per il
feto.
Tuttavia, dato che si ignorano i rischi potenziali per i feti
umani in fase di sviluppo, la somministrazione di tenofovir
disoproxil fumarato a donne in età fertile deve essere
abbinata all’uso di un efficace anticoncezionale.
Allattamento
Negli studi effettuati su animali, si è visto che il
tenofovir è escreto nel latte. Non è noto se il
tenofovir venga escreto nel latte umano. Si raccomanda pertanto
che le donne trattate con tenofovir disoproxil fumarato non
allattino al seno i propri figli.
Come regola generale, si raccomanda che le donne infette da
HIV non allattino i propri figli, per evitare la trasmissione del
virus HIV.
�
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di
guidare veicoli e sull’uso di macchinari.
�
La valutazione delle reazioni avverse si basa su due studi
(vedere 5.1) in cui 653�pazienti con precedente esperienza di
trattamenti sono stati trattati con tenofovir disoproxil fumarato
(n�=�443) o placebo (n�=�210) in associazione con altri farmaci
antiretrovirali per 24�settimane.
Si può prevedere che circa un terzo dei pazienti
sarà soggetto ad effetti indesiderati in seguito al
trattamento con tenofovir disoproxil fumarato in associazione con
altri agenti antiretrovirali. Questa incidenza è analoga a
quella riportata nei pazienti a cui viene somministrato placebo
in associazione con altri agenti antiretrovirali. Queste reazioni
consistono generalmente in episodi di carattere gastrointestinale
lievi o moderati.
Gli effetti indesiderati che hanno una sospetta (o almeno
possibile) correlazione con il trattamento sono elencati di
seguito, divisi per classi di organi dell’organismo e
frequenza assoluta, definita come molto comune (>�1/10) o
comune (>�1/100, <�1/10).
Apparato gastrointestinale
Molto comune: diarrea, nausea, vomito
Comune: flatulenza
Metabolismo e sistema nutrizionale
Molto comune: ipofosfatemia
Approssimativamente l’1% circa dei pazienti trattati con
tenofovir disoproxil fumarato ha sospeso il trattamento a causa
di effetti gastrointestinali.
Si sono verificate riduzioni di fosfato sierico da lievi a
moderate (grado�1 e 2; a 1,5�mg/dl (0,48�mmol/l) -�2,2�mg/dl
(0,70�mmol/l)) nel 12% dei pazienti trattati con tenofovir
disoproxil fumarato rispetto al 7% dei pazienti trattati con il
placebo per un periodo medio di 24�settimane (studi controllati)
e nel 15% dei pazienti trattati con tenofovir disoproxil fumarato
per un periodo medio di 58�settimane (dati di sicurezza a lungo
termine). La maggior parte di queste riduzioni si sono risolte
senza l’interruzione del trattamento, ma alcuni pazienti
hanno ricevuto un supplemento di fosfato.
Non ci sono stati cambiamenti significativi nel tipo di
reazioni osservate in seguito a trattamento con marcatore aperto
di lunga durata con tenofovir disoproxil fumarato in associazione
con altri agenti antiretrovirali per un massimo di
116�settimane.
�
In caso di sovradosaggio è necessario monitorare il
paziente per rilevare eventuali segni di tossicità (vedere
4.8 e 5.3) e, all’occorrenza, applicare l’usuale
terapia di supporto.
Non è noto se dialisi peritoneale o emodialisi
aumentino la velocità di eliminazione di tenofovir.
�
Categoria farmacoterapeutica: Antivirale per uso
sistemico, codice ATC:�J05A
Meccanismo d’azione: Tenofovir disoproxil
fumarato è il sale fumarato del profarmaco tenofovir
disoproxil. Il tenofovir disoproxil viene assorbito e convertito
nella sostanza attiva tenofovir, che è un analogo
nucleosidico monofosfato (nucleotide). Tenofovir viene quindi
convertito nel metabolita attivo tenofovir difosfato, mediante
enzimi cellulari espressi costitutivamente attraverso due
reazioni di fosforilazione nelle cellule T sia a riposo che
attivate. Tenofovir difosfato ha una emivita intracellulare di
10�ore nelle cellule mononucleari del sangue periferico (PBMC)
attivate e di 50�ore in quelle a riposo. Tenofovir difosfato
inibisce le polimerasi virali legandosi in diretta competizione
con il substrato naturale deossiribonucleotide e mediante la
catena terminale del DNA dopo essersi incorporato nel DNA stesso.
Il tenofovir difosfato è un debole inibitore delle
polimerasi cellulari�α, β e γ, con costanti di
inibizione cinetica (Ki) di oltre 200�volte superiori
alla DNA polimerasi umana�α (5,2�µmol) e di oltre
3.000�volte superiori alle DNA polimerasi�β e γ
(rispettivamente 81,7 e 59,5�µmol) rispetto al suo
Ki verso HIV-1 RT (transcriptasi inversa)
(0,02�µmol). Tenofovir non ha dimostrato alcun effetto
sulla sintesi del DNA mitocondriale o sulla produzione di acido
lattico in testin�vitro, a concentrazioni fino a
300�µmol.
Effetti farmacodinamici: Tenofovir ha attività
antiviralein�vitro contro retrovirus ed epadnavirus.
La concentrazione di tenofovir necessaria per
l’inibizione del 50% (IC50) delwild-type
di laboratorio HIV-1IIIB è
1-6�µmol nelle linee di cellule linfoidi e
1,1�µmol contro gli isolati del sottotipo B di HIV-1
primario nelle PBMC. Il tenofovir è anche attivo contro i
sottotipi di HIV-1 A, C, D, E, F, G e O e contro
HIVBaL nelle cellule primarie monocite/macrofaghe.
Tenofovir è attivoin�vitro contro HIV-2, con
IC50 di 4,9�µmol in cellule MT-4 e contro
il virus dell’epatite�B, con IC50 di
1,1�µmol nelle cellule HepG2�2.2.15.
L’attività del tenofovir resta nei limiti del
doppio di IC50wild-type contro HIV-1
ricombinante, esprimendo mutazioni con resistenza alla didanosina
(L74V), alla zalcitabina (T69D) e ai farmaci multinucleosidici
(Q151M complesso). Sembra che l’attività di
tenofovir contro i ceppi di HIV-1 con mutazioni associate a
zidovudina dipenda dal tipo e dal numero di tali mutazioni di
resistenza. è stato osservato il raddoppio della
IC50 alla presenza della mutazione T215Y. In
10�campioni con più mutazioni associate a zidovudina
(media 3,4), è stato osservato un aumento medio di
IC50 pari a 3,7�volte (range da 0,8 a 8,4).
L’HIV-1 multinucleoside-resistente con doppie
inserzioni T69S ha una suscettibilità ridotta a tenofovir
(IC50�>�10�volte). Tenofovir dimostra di essere
pienamente attivo contro HIV-1 resistenti
all’inibitore non nucleosidico della transcriptasi inversa
con mutazioni K103N o Y181C. Non è prevedibile una
resistenza incrociata con mutazioni di resistenza agli inibitori
della proteasi, essendo differenti gli enzimi virali
bersaglio.
Sono stati selezionatiin�vitro ceppi di HIV-1
aventi suscettibilità al tenofovir 3 a 4 volte inferiore e
una mutazione K65R nella transcriptasi inversa. La mutazione K65R
nella transcriptasi inversa può essere selezionata anche
da zalcitabina, didanosina e abacavir, e causa una
suscettibilità ridotta a zalcitabina, didanosina, abacavir
e lamivudina (rispettivamente 14, 4, 3 e 25�volte). Non è
nota la rilevanza clinica di queste mutazioni per i pazienti
trattati con tenofovir disoproxil fumarato od altri medicinali
antiretrovirali.
Non è stata stabilita l’attività clinica
di tenofovir disoproxil fumarato contro il virus
dell’epatite�B (HBV) nell’uomo. Non è noto se
il trattamento di pazienti infetti da HIV-1 e HBV
può causare una resistenza del virus HBV a tenofovir
disoproxil fumarato o ad altri medicinali.
Efficacia clinica: La dimostrazione
dell’attività di tenofovir disoproxil fumarato in
associazione con una terapia stabile di base di agenti
antiretrovirali è stata dimostrata con due studi clinici
randomizzati controllati con placebo, effettuati su pazienti
adulti infetti da HIV-1 aventi precedente esperienza di
trattamenti della durata compresa tra 24 e 48�settimane.
Nello studio GS-98-902, 186�pazienti con precedente esperienza
di trattamenti sono stati trattati con placebo o con tre dosi di
tenofovir disoproxil fumarato (75�mg, 150�mg e 300�mg) in
associazione con altri agenti antiretrovirali per
24-48�settimane. Sono state consentite modifiche alla
terapia antiretrovirale di base a partire dalla quarta settimana.
Il numero medio di cellule�CD4 basale era
374�cellule/mm3, l’HIV-1 RNA plasmatica
basale era 3,7�log10�copie/ml e la durata media del
precedente trattamento per HIV era di 4,6�anni. L’analisi
genotipica basale di isolati di HIV rilevati da 184�pazienti ha
rivelato che il 94% di essi dimostrava mutazioni della resistenza
HIV-1 associata agli inibitori nucleosidici della
transcriptasi inversa, il 57% dimostrava mutazioni associate a
inibitori delle proteasi e il 32% mostrava mutazioni associate a
inibitori non nucleosidici di transcriptasi inversa.
Alla 24a�settimana, i cambiamenti nella media
ponderata nel tempo, rispetto al basale dei livelli plasmatici di
HIV-1�RNA�log10 (DAVG24) era di 0,02
e -0,58�log10�copie/ml rispettivamente per i
gruppi trattati con placebo e trattati con tenofovir disoproxil
245�mg (sotto forma di fumarato) (p�<�0,001). La risposta
antivirale al tenofovir disoproxil fumarato è stata
stabile per 48�settimane (il DAVG48 era
-0,62�log10�copie/ml). I cambiamenti nel
conteggio di CD4 non rivelavano una differenza significativa tra
il gruppo trattato con tenofovir disoproxil 245�mg (sotto forma
di fumarato) e il gruppo trattato con placebo.
Nello studio GS-99-907, a 550�pazienti aventi precedente
esperienza di trattamenti è stato somministrato placebo o
tenofovir disoproxil 245�mg (sotto forma di fumarato) per
24�settimane. La media del conteggio basale di CD4 era
427�cellule/mm3, la media del HIV-1 RNA del
plasma basale era 3,4�log10�copie/ml (il 78% dei
pazienti presentava una carica virale di <�5.000�copie/ml) e
la durata media del precedente trattamento per HIV era di
5,4�anni. L’analisi genotipica basale di isolati HIV
raccolti da 253�pazienti ha rivelato che il 94% dei pazienti
dimostrava mutazioni dell’HIV-1 in senso di
resistenza associata a inibitori nucleosidici della transcriptasi
inversa, il 58% dimostrava mutazioni associate a inibitori della
proteasi ed il 48% dimostrava mutazioni associate a inibitori non
nucleosidici di transcriptasi inversa.
Alla 24a�settimana il cambiamento della media
ponderata nel tempo rispetto al basale dei livelli di
HIV-1�RNA del plasma log10 (DAVG24)
era di -0,03�log10�copie/ml e
-0,61�log10�copie/ml per i soggetti che
assumevano placebo e tenofovir disoproxil 245�mg (sotto forma di
fumarato) (p�<�0,0001). La risposta virale era notevolmente
ridotta nei pazienti che presentavano ceppi virali di resistenza
fenotipica alla zidovudina >�10�volte. Cinque pazienti
trattati con tenofovir disoproxil 245�mg (sotto forma di
fumarato) hanno sviluppato la mutazione K65R entro le prime
24�settimane. Non è nota la rilevanza clinica dello
sviluppo di questa mutazione. Una differenza statisticamente
significativa in favore del tenofovir disoproxil 245�mg (sotto
forma di fumarato) è stata notata nel cambiamento della
media ponderata nel tempo, rispetto al basale, alla
24a�settimana (DAVG24) per la conta di CD4
(+13�cellule/mm3 per il tenofovir disoproxil 245�mg
(sotto forma di fumarato) rispetto a
-11�cellule/mm3 per il placebo,
valore�p�=�0,0008). Alla 24a�settimana, il 45% dei
pazienti trattati con tenofovir disoproxil fumarato avevano una
carica virale non rilevabile (<�400�log10�copie/ml)
contro il 13% nei pazienti trattati con placebo
(valore�p�<�0,0001). Considerato che i criteri di ammissione a
questo studio richiedevano una carica virale allo screening di
≤�10.000�copie/ml, al momento attuale non si conosce il
beneficio di tenofovir disoproxil fumarato nei pazienti con
>�10.000�copie/ml.
�
Tenofovir disoproxil fumarato è un estere solubile in
acqua, profarmaco che viene rapidamente convertitoin�vivo
in tenofovir e formaldeide.
Nella cellula, tenofovir viene convertito in tenofovir
monofosfato e nel componente attivo, il tenofovir difosfato.
Assorbimento
In seguito alla somministrazione orale di tenofovir disoproxil
fumarato a pazienti infetti da HIV, questo composto viene
rapidamente assorbito e convertito in tenofovir. Le
concentrazioni massime di tenofovir vengono rilevate nel siero
entro un’ora dall’assunzione a digiuno ed entro due
ore dall’assunzione con cibo. Nei pazienti a digiuno la
biodisponibilità orale di tenofovir da tenofovir
disoproxil fumarato è risultata del 25% circa. La
somministrazione di tenofovir disoproxil fumarato con cibo ha
incrementato la biodisponibilità orale, con un aumento del
40%�circa della AUC di tenofovir e del 14% circa della
Cmax. In seguito alla prima dose di tenofovir
disoproxil fumarato la media di Cmax nel siero era
compresa tra 213 e 375�ng/ml.
Distribuzione
A seguito di somministrazione endovenosa, il volume di stato
stazionario di tenofovir è stato stimato in circa
800�ml/kg. In seguito alla somministrazione orale di tenofovir
disoproxil fumarato, il tenofovir viene distribuito alla
maggioranza dei tessuti, con maggiore concentrazione nei reni,
nel fegato e nel contenuto intestinale (studi preclinici). Nel
range di concentrazione di tenofovir da 0,01 a 25�µg/ml, il
legamein�vitro delle proteine di tenofovir al plasma o
alle sieroproteine era rispettivamente inferiore a 0,7 e
7,2%.
Biotrasformazione
Gli studiin�vitro hanno determinato che né
tenofovir disoproxil fumarato né tenofovir sono substrati
degli enzimi CYP450. Inoltre, a concentrazioni considerevolmente
superiori (circa 300�volte) di quelle osservatein�vivo,
il tenofovir non ha inibitoin�vitro il metabolismo dei
farmaci mediato da una delle principali isoforme umane CYP450
coinvolte nella biotrasformazione dei farmaci (CYP3A4, CYP2D6,
CYP2C9, CYP2E1 o CYP1A1/2). A concentrazioni di 100�µmol,
tenofovir disoproxil fumarato non ha avuto alcun effetto sulle
isoforme CYP450, tranne che su CYP1A1/2, in cui è stata
notata una riduzione lieve (6%), ma statisticamente
significativa, del metabolismo del substrato CYP1A1/2. Sulla base
di questi dati è improbabile che si verifichino
interazioni clinicamente significative tra tenofovir disoproxil
fumarato e medicinali metabolizzati tramite CYP450.
Eliminazione
Tenofovir viene eliminato principalmente per via renale sia
tramite filtrazione che per mezzo di un sistema di trasporto
tubulare attivo con circa il 70-80% della dose escreta inalterata
nell’urina a seguito di somministrazione endovenosa. La
clearance totale è stata valutata attorno a 230�ml/ora/kg
(circa 300�ml/min). La clearance renale è stata valutata
attorno a 160�ml/ora/kg (circa 210�ml/min), valore superiore alla
velocità di filtrazione glomerulare. L’indicazione
che se ne ricava è che la secrezione tubulare attiva
è un elemento importante dell’eliminazione del
tenofovir. In seguito a somministrazione orale, l’emivita
terminale del tenofovir è di circa 12-18�ore.
Linearità e non linearità
Nel range delle dosi tra 75 e 600�mg, le proprietà
farmacocinetiche di tenofovir sono risultate indipen-denti dalla
dose di tenofovir disoproxil fumarato e qualsiasi dose ripetuta
non ha influito su di esse.
Età e sesso
I limitati dati disponibili sulla farmacocinetica del
tenofovir nelle donne, non indicano nessun effetto importante
relativamente al sesso.
Non sono stati ancora svolti studi farmacocinetici su bambini
e adolescenti (di età inferiore a 18�anni) o su anziani
(di età superiore ai 65�anni).
Non è stata studiata in modo specifico la
farmacocinetica nei vari gruppi etnici.
Farmacocinetica intracellulare
Nell’uomo, nelle cellule mononucleari del sangue
periferico (PBMC) non proliferanti, l’emivita del tenofovir
difosfato è stata riscontrata attorno alle 50�ore, mentre
l’emivita delle PBMC stimolate da fitoemagglutinina
è stata riscontrata attorno alle 10�ore.
�
Gli studi preclinici effettuati su ratti, cani e scimmie hanno
rivelato effetti su organi bersaglio del tratto
gastrointestinale, su reni, sulla concentrazione sierica e ossea
di fosfato. In varie specie di animali sono stati osservati
livelli di sensibilità diversi ad ogni tipo di effetto. Le
alterazioni a livello del tratto gastrointestinale e dei reni
sono state direttamente associate all’esposizione al
farmaco. I risultati degli studi effettuati su ratti e scimmie
indicano una riduzione dell’assorbimento intestinale di
fosfato correlata al farmaco, con potenziale riduzione secondaria
della densità minerale delle ossa.
Sono stati effettuati studi sulla riproduzione in ratti e
conigli. Non sono stati rilevati effetti sui parametri di
accoppiamento o fertilità o sui parametri di gestazione o
fetali. Non ci sono state macroscopiche alterazioni dei tessuti
fetali molli o scheletrici. Negli studi di tossicità peri
e post-natali, tenofovir ha ridotto l’indice di
vitalità e il peso dei cuccioli.
Gli studi di genotossicità hanno dimostrato che
tenofovir disoproxil fumarato è risultato negativo
nell’induzione di mutazioni nel test del micronucleo nel
topoin�vivo, ma è risultato positivo nel
testin�vitro sui linfociti di topo L5178Y, in presenza o
in assenza di attivazione metabolica S9. In due studi su tre,
tenofovir disoproxil fumarato si è rivelato positivo nel
test di Ames (ceppo TA 1535): una volta con S9 mix (incremento
compreso tra 6,2 e 6,8�volte) ed un’altra senza S9 mix.
Considerato che gli studi di carcinogenicità sono
tuttora in corso, è impossibile escludere il potenziale
carcinogenico di tenofovir disoproxil fumarato.
�
Nucleo:
Cellulosa microcristallina
Amido pregelatinizzato (privo di glutine)
Croscarmellosa sodica
Lattosio monoidrato
Magnesio stearato
Rivestimento:
Lattosio monoidrato
Ipromellosa
Biossido di titanio (E171)
Glicerolo triacetato
Lacca alluminio indaco carminio (E132)
�
Non pertinente.
�
2�anni
�
Nessuna speciale precauzione per la conservazione.
�
Viread è fornito in flaconi di polietilene ad alta
densità (HDPE), con chiusura di sicurezza a prova di
bambino, contenenti 30�compresse rivestite con film, con gel di
silice come essiccante.
�
Nessuna istruzione particolare.
�
Gilead Sciences International Limited
Cambridge
CB1 6GT
Regno Unito
�
EU/1/01/200/001
A.I.C. 035565011
�
-----
�
05/02/2002
�
TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]
-----
�
-----
�
Prontuariofarmaci. - Copyright � 2000-2012 - Anibaldi.it@Network -
Tutti i diritti riservati.
[http://www.carloanibaldi.com/terapia/schede/summary.htm]