Interazioni - [Vedi Indice]
Devono essere evitati trattamenti contemporanei o susseguenti,
topici o sistemici, di altri farmaci oto- e/o nefrotossici
(aminoglicosidi, amfotericina B, bacitracina, cisplatino,
colistina, polimixina B) con la vancomicina, particolarmente in
pazienti con ipoacusia ed insufficienza renale preesistenti
all’inizio del trattamento.
La somministrazione contemporanea di vancomicina ed anestetici
è stata associata ad eritema cutaneo, arrossamento
istamino-simile e reazioni anafilattoidi.
I diuretici come l’acido etacrinico e la furosemide
possono aumentare l’ototossicità
dell’antibiotico.
La colestiramina in vitro lega la vancomicina, quindi, la
vancomicina per via orale non va associata alla colestiramina. In
caso di somministrazione dei due farmaci, occorre distanziarli di
molte ore l’uno dall’altro.
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Nelle donne in stato di gravidanza, nell’allattamento e
nella primissima infanzia la sicurezza della vancomicina non
è dimostrata; pertanto, il farmaco va somministrato solo
nei casi di assoluta necessità quando, a giudizio del
medico, i potenziali benefici superano i rischi possibili.
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Non sono noti effetti sfavorevoli sulla capacità di
guidare e sull’uso di macchinari.
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La somministrazione di vancomicina può dare luogo alla
comparsa dei seguenti effetti indesiderati: nausea, brividi,
febbre, orticaria, eruzioni cutanee maculari, reazioni
anafilattoidi.
Dal punto di vista ematologico possono verificarsi eosinofilia e
neutropenia. Quest’ultima compare più spesso con
esordio una settimana o più dopo l’inizio del
trattamento con vancomicina, o dopo una somministrazione totale
del farmaco con dosaggio complessivo superiore� a 25 g; la
neutropenia è prontamente reversibile con la sospensione
del trattamento. Trombocitopenia è stata osservata
raramente.
Reazioni di ipersensibilità possono verificarsi nel
5-10% dei pazienti trattati.
Possono verificarsi casi di ototossicità e
nefrotossicità (vedere “Speciali avvertenze e
precauzioni per l’uso”)
Ototossicità
E’ stato riferito (alcune dozzine di pazienti) perdita
dell’udito a seguito di terapia con vancomicina. La maggior
parte di questi pazienti aveva avuto una disfunzione renale, o
una precedente ipoacusia, o aveva ricevuto un trattamento
concomitante con un farmaco ototossico. Sono stati riferiti
raramente casi di vertigini e tinnito.
Nefrotossicità
Raramente è stata osservata insufficienza renale, che
si manifesta principalmente con un incremento della creatinina
sierica o della concentrazione dell’azoto ureico, specie
nei pazienti che hanno assunto dosi elevate di vancomicina.
Sono stati riferiti rari casi di nefrite interstiziale. La
maggior parte di essi si sono verificati in pazienti che avevano
ricevuto in concomitanza aminoglicosidi o con preesistenti
disfunzioni renali.
L’azotemia si è normalizzata, nella maggior parte
dei pazienti, con la sospensione della vancomicina.
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Effetti� infusione-dipendenti
Durante o subito dopo una rapida infusione di vancomicina
(meno di 60 minuti), i pazienti possono sviluppare le seguenti
reazioni:
eruzione eritematosa al tronco ed al collo, con possibile
interessamento anche del viso, talora accompagnata da dispnea,
sibili respiratori, orticaria e prurito. Si parla in tali casi di
“Sindrome del collo rosso”.
Sindrome ipotensiva; caratterizzata da una riduzione della
pressione sistolica da moderata a grave.
Sindrome dolorosa spastica, meno frequente, caratterizzata da
attacchi acuti di dolore pulsante e da spasmi della muscolatura
toracica o paraspinale.
Queste reazioni si risolvono normalmente entro 20 minuti, ma
possono persistere alcune ore. Tali eventi sono infrequenti se la
vancomicina viene somministrata mediante infusione lenta (oltre
60 minuti).
Gli eventi correlati all’infusione sono ricollegabili
sia alla concentrazione che alla velocità di
somministrazione della vancomicina. Negli adulti si raccomanda
una concentrazione non superiore ai 5 mg/mL ed una
velocità di infusione minore di 10 mg/min. Concentrazioni
fino a 10 mg/mL possono essere impiegate in pazienti che
necessitino di una restrizione dell’apporto di fluidi;
l’impiego di concentrazioni più alte può
aumentare il rischio di eventi correlati all’infusione.
Eventi correlati all’infusione possono comunque
verificarsi a qualunque concentrazione o velocità di
infusione.
Flebiti
E’ stata riferita infiammazione nella sede di
iniezione.
Miscellanea
Sono stati riferiti rari casi di anafilassi, dermatite
esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e vasculite.
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Si consiglia, come mezzo di supporto, il mantenimento della
filtrazione glomerulare. La vancomicina è scarsamente
rimossa dalla dialisi.
Un aumento della clearance della vancomicina è stato
ottenuto tramite l’emofiltrazione e l’emoperfusione
con resine polisulfoniche.
Nel trattamento del sovradosaggio, considerare la
possibilità di sovradosaggio dovuto a più farmaci,
a interazioni tra farmaci o ad una insolita farmacocinetica del
paziente.
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Antibiotico glicopeptidico, esercita la sua azione battericida
inibendo la sintesi dei componenti della parete batterica.
Inoltre la vancomicina altera la permeabilità della
membrana cellulare batterica e la sintesi del RNA.
La vancomicina è attiva contro gli Stafilococchi,
compresi loS. aureus e loS. epidermidis (inclusi
i ceppi meticillino-resistenti); contro gli Streptococchi,
compresi loS. pyogenes, loS. pneumoniae (inclusi
i ceppi penicillino-resistenti), loS. agalactiae, lo
S. bovis, il gruppo dei viridans e gli Enterococchi (E.
faecalis); contro ilClostridium difficile (ad esempio
i ceppi tossigeni implicati nell’enterocolite
pseudomembranosa); contro i Bacilli difteroidi.
Altri microorganismi sensibili alla vancomicina sono il
Listeria monocytogenes, diverse specie di Lactobacilli,
Actinomiceti, Clostridi ed altri Bacilli.
La vancomicina non è attiva in vitro contro i batteri
Gram-negativi, i micobatteri e funghi.
L’associazione di vancomicina con un aminoglicoside
agisce sinergicamente in vitro contro molti ceppi di
Staphylococcus aureus, Streptococchi non enterocchi del
gruppo D, Enterococchi e Streptococchi del gruppo viridans.
Non c’è nessuna resistenza crociata tra la
vancomicina ed altri antibiotici.
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Scarsamente assorbita per via orale. In soggetti con funzione
renale normale, la somministrazione ripetuta di 1 g di
vancomicina per via endovenosa in un periodo di tempo superiore a
60 minuti produce concentrazioni plasmatiche medie del farmaco di
63 mcg/mL subito dopo il completamento dell’infusione, di
23 mcg/mL due ore dopo l’infusione, di circa 8 mcg/mL 11
ore dopo la fine dell’infusione.
Ripetute infusioni di 500 mg di vancomicina per più di
30 minuti producono concentrazioni plasmatiche medie del farmaco
di 49 mcg/mL al completamento dell’infusione e di circa 19
mcg/mL due ore dopo l’infusione.
Le concentrazioni plasmatiche di vancomicina ottenibili dopo
somministrazioni ripetute del farmaco sono risultate simili a
quelle riscontrate dopo somministrazione di una singola dose.
L’emivita plasmatica è di 4-6 ore in soggetti con
funzione renale normale. Nelle prime 24 ore, il 75-80% di una
dose di vancomicina somministrata per via endovenosa viene
eliminata per via renale mediante filtrazione glomerulare; le
concentrazioni urinarie del farmaco risultano perciò
elevate.
Eventuali alterazioni della funzionalità renale causano
un rallentamento dell’escrezione urinaria ed un aumento
delle concentrazioni plasmatiche della vancomicina; di
conseguenza, aumenta il grado di tossicità del
farmaco.
La vancomicina si lega approssimativamente per il 55% alle
proteine plasmatiche.
Dopo infusione endovenosa di vancomicina, concentrazioni
antibatteriche del farmaco sono presenti nei liquidi pleurico,
pericardico, ascitico, sinoviale, nelle urine, nel liquido della
dialisi peritoneale e nel tessuto degli annessi atriali.
In condizioni normali, la vancomicina è scarsamente
diffusibile attraverso la barriera emato-encefalica; tuttavia,
quando le meningi sono affette da un processo infiammatorio, la
vancomicina è in grado di penetrare nel liquido
cefalo-rachidiano.
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Sebbene non siano stati effettuati studi a lungo termine sugli
animali per valutarne il potenziale di carcinogenicità,
nessuna potenzialità mutagena della vancomicina è
risultata dai tests di laboratorio usualmente impiegati. Studi
definitivi sulla fertilità non sono stati effettuati.
Studi di teratologia effettuati sull’animale (ratti e
conigli, a dosi rispettivamente 5 e 3 volte superiori a quelle
utilizzate nell’uomo) non hanno evidenziato� danni fetali
dovuti alla vancomicina.
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Non applicabile.
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Chimicamente incompatibile con il Desametasone sodio fosfato,
Eparina sodica, Meticillina sodica, Fenobarbitone sodico,�
Bicarbonato di sodio.
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A confezionamento integro: 24 mesi.
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Conservare al di sotto dei 25oC al riparo dalla
luce.
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Studi chimico-fisici interni hanno dimostrato che il prodotto
è stabile fino a 4 giorni a 2-8oC e� a un
giorno a� 25oC quando diluito in maniera asettica in
soluzioni perfusionali di sodio cloruro 0,9% o di destrosio
5%.
Il prodotto però non contiene conservanti e quando
viene ricostituito con tecnica asettica può essere
conservato fino a 24 ore tra i� 2°C-8°C. Da un punto di
vista microbiologico, il prodotto, quando aperto, deve essere
usato immediatamente. Se non utilizzato immediatamente,
l’utilizzatore è responsabile sia della
modalità che della durata di conservazione prima
dell’uso, normalmente fino a 24 ore a 2-8°C se� la
ricostituzione/diluizione avviene in condizioni di asepsi
controllate e convalidate.
�
Flaconi di vetro trasparente tipo I da 10ml e 20ml.
Chiusura in materiale elastomero tipo West, sigillo di
alluminio con cappuccio di plastica “flip-off”
Scatola contenente 1�� flacone da� 500mg di polvere per
soluzione per infusione endovenosa + 1 foglio illustrativo
Scatola contenente 10 flaconi da� 500mg di polvere per
soluzione per infusione endovenosa + 1 foglio illustrativo
Scatola contenente 1�� flacone da������ 1g� di polvere per
soluzione per infusione endovenosa + 1 foglio illustrativo
�
Preparazione della soluzione: � Al momento
dell’uso aggiungere 10ml di acqua per preparazioni
iniettabili a 500mg di vancomicina polvere per iniezione (oppure
20ml di acqua per preparazioni iniettabili a 1 grammo di
vancomicina polvere per iniezione). Le soluzioni così
ricostituite danno una concentrazione finale di 50mg/ml. Sono
richieste ulteriori diluizioni a seconda della modalità di
somministrazione dell’antibiotico adottata. Leggere le
seguenti istruzioni:
Somministrazione endovenosa intermittente (modalità
preferita): Le soluzioni ottenute come descritto sopra
(contenenti 500 mg e 1 g di vancomicina), vengono aggiunte
rispettivamente a 100 e 200 mL di soluzione fisiologica o
glucosata al 5%. L’infusione endovenosa viene eseguita in
almeno 60 minuti (vedere “Effetti
indesiderati”) e ripetuta ad intervalli di 6 ore.
Somministrazione per infusione continua (da impiegarsi solo
quando la via intermittente non è possibile):
Aggiungere il contenuto dei flaconi di soluzione (1-2 g),
preparato come sopra descritto, alla quantità di soluzione
fisiologica o glucosata al 5% necessaria a consentire
l’infusione lenta endovenosa a goccia per 24 ore.
�
Il contenuto di un flacone (500 mg) può essere diluito
in circa 50 mL di acqua e somministrato per via orale mediante un
sondino naso-gastrico.
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Faulding Farmaceutici srl - Via Fiorelli, 12 - 80121
Napoli
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AIC no. 034149017��������� - 1 flacone da 500mg
AIC no.� 034149029�������� - 10 flaconi da 500mg
AIC no.� 034149031�������� - 1 flacone��� da�� 1 g
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07.00
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TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]
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07.00
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