�Interazioni - [Vedi Indice]
Poiché apomorfina è principalmente metabolizzata
per solfatazione e glicuronidazione, si ritiene che le sostanze
che inibiscono o inducono le isoforme del citocromo P450 non
influiscano sulla farmacocinetica di apomorfina.
E’ stata studiata l’associazione di Ixense sia con
nitrati che con antipertensivi (ACE inibitori, beta-bloccanti,
calcio antagonisti e alfa1 bloccanti). Le uniche
interazioni significative� hanno riguardato il gruppo di pazienti
che hanno assunto nitrati. Una parte (4/40) di questi pazienti
hanno riportato sintomi vasovagali e significative diminuzioni
della pressione arteriosa quando Ixense è stato
somministrato a dosi maggiori di quelle raccomandate (5 mg). Si
raccomanda quindi cautela quando si somministra Ixense� in
pazienti che assumono nitrati.
Studi di interazione e/o esperienza clinica con�
l’ondansetron cloridrato,� proclorperazina maleato e
domperidone indicano che questi farmaci possono essere
somministrati con sicurezza insieme ad Ixense.
Non sono stati condotti studi con Ixense in associazione� con
altri anti-emetici poichè tale associazione non è
raccomandata.
Ixense non va assunto in associazione con altri agonisti o
antagonisti dopaminergici ad azione centrale a causa delle
possibili interazioni farmacodinamiche.
Non sono stati condotti studi ufficiali di interazione con
altri farmaci per la disfunzione erettile, antidepressivi,
anticonvulsivanti o altri farmaci attivi sul sistema nervoso
centrale (SNC), tuttavia l’esperienza clinica non ha
indicato la presenza di interazioni.
Studi di interazione su volontari che hanno assunto Ixense con
alcool hanno indicato che la sua concomitante assunzione
può causare un aumento nell’incidenza e nella
frequenza dell’ipotensione.
Inoltre, l’assunzione di alcool può ridurre la
prestazione sessuale.
�
Ixense� non è indicato per l’uso nelle donne.
Non sono stati condotti studi sulla riproduzione animale con
Ixense.
Non è noto se Ixense possa causare danni al feto in
donne in gravidanza o possa compromettere la capacità di
riproduzione femminile. Inoltre non è noto se apomorfina
è escreta nel latte materno.
Non sono stati condotti studi sugli effetti sulla
capacità di guidare veicoli e sull’uso di
macchine.
Poiché alcuni pazienti possono manifestare� effetti
quali vertigini, sensazione di stordimento e raramente sincope, i
pazienti che assumono apomorfina devono evitare attività
come la guida o l’uso di macchinari per almeno due ore dopo
la somministrazione di Ixense o finchè tutti i sintomi si
siano completamente risolti.
Oltre 4000 pazienti hanno ricevuto durante studi clinici
almeno una dose di Ixense. Le più comuni (>1/100,
<1/10) reazioni avverse al farmaco notate nei pazienti che
assumevano Ixense 2-3 mg sono nausea e cefalea, entrambe
verificatesi in circa il 7% dei pazienti, e vertigini,
verificatesi in circa il 4% dei pazienti.
Altre reazioni avverse al farmaco (>1/100, <1/10)
comunemente osservate sono sbadigli, riniti, faringiti,
sonnolenza, infezione, dolore, aumento della tosse, vampate,
alterazione del gusto e sudorazione. Queste reazioni avverse sono
state generalmente lievi e transitorie.
Ixense può raramente (>1/1000, <1/100) produrre
una sindrome vasovagale transitoria che può condurre a una
sincope/svenimento autolimitante (vedi paragrafo 4.4 Avvertenze
speciali e speciali precauzioni per l’uso).
Ixense a dosi elevate può indurre vomito. Se le
compresse vengono deglutite la biodisponibilità di
apomorfina sarà ridotta dal metabolismo di primo
passaggio. Non esiste un antidoto specifico disponibile per
Ixense.
Il trattamento deve quindi essere sintomatico e di supporto.
Si consiglia di monitorare i segni vitali come la frequenza
cardiaca e la pressione arteriosa. Adottare le dovute misure per
evitare una possibile ipotensione ortostatica. Si può
considerare l’uso di domperidone maleato, un antagonista
della dopamina con azione periferica usato per neutralizzare gli
effetti emetici.�
Categoria farmacoterapeutica: Farmaci usati nella disfunzione
erettile (codice ATC: G04B E).
Apomorfina è una terapia sublinguale per il trattamento
della disfunzione erettile ed agisce attraverso un� meccanismo
d’azione centrale.
E’ principalmente un agonista dopaminergico tipo D2 con
selettività per i recettori� D2,D3 e D4 che è da 10
a 100 volte maggiore di quella per i recettori D1 e D5 nelle
relative cellule. Apomorfina agisce all’interno del sistema
nervoso centrale, particolarmente nella regione ipotalamica del
cervello, notoriamente coinvolta nella mediazione
dell’erezione. Gli effetti erettogeni di apomorfina si
sviluppano attraverso segnali dopaminergici seguendo i percorsi
ossitocinergici. Tali segnali mediano successivamente
l’azione locale dell’ossido nitrico, la conversione
da GTP a cGMP, e il conseguente rilassamento della muscolatura
liscia nel corpo cavernoso, che conduce all’iperemia e
all’erezione.
Il profilo farmacodinamico di apomorfina è conforme
alla sua attività dopaminergica.
In studi di Fase III Ixense a 2 mg e 3 mg si è
dimostrato statisticamente superiore al placebo nel
raggiungimento dell’endpoint primario relativo alla
percentuale di tentativi di rapporto sessuale risultanti in
erezioni valide abbastanza da consentire il rapporto sessuale,
mostrando una risposta di circa il 45% con 2 mg (in confronto a
circa il 35% con placebo) e circa il 50% con 3 mg (in confronto a
circa il 30% con placebo).
�
Il tempo medio di inizio dell’erezione con Ixense
è stato approssimativamente di 18 – 19 minuti
(intervalli di confidenza approssimativamente 16 – 21
minuti).
In seguito a somministrazione sublinguale apomorfina raggiunge
il picco delle� concentrazioni plasmatiche piuttosto velocemente
(vedi sotto). Apomorfina viene eliminata rapidamente dal plasma
con un’emivita apparente di eliminazione di circa 3
ore.
A causa dell’estensivo metabolismo di primo passaggio
Ixense risulta essere quasi inefficace quando deglutito, con solo
l’1-2% dell’attività osservata
somministrazione endovenosa o sottocutanea.
Assorbimento: apomorfina è assorbita rapidamente
dalla cavità sublinguale e si ritrova nel plasma entro 10
minuti dal posizionamento della compressa sotto la lingua.
Il picco di concentrazione plasmatica viene raggiunto in circa
40-60 minuti. Un aumento nel dosaggio delle compresse sublinguali
di Ixense produce aumenti proporzionali alle dosi nella Cmax e
nell’AUC¥. La biodisponibilità di apomorfina
compresse sublinguali, relativa alla somministrazione
sottocutanea, è del 17-18% circa.�
Distribuzione:� apomorfina si lega per circa il 90%
alle proteine del plasma, principalmente l’albumina. Il
legame è indipendente dalla concentrazione fra 1.0 e 1000
ng/mL, che supera il range di concentrazione raggiunto alle dosi
consigliate.
Metabolismo: apomorfina viene estensivamente
metabolizzata, principalmente attraverso la coniugazione con
acido glicuronico o solfato. L’apomorfina viene inoltre
metabolizzata attraverso N-demetilazione, che porta alla
formazione della norapomorfina, che è convertita in
glicuronide e solfato coniugato. Il metabolita principale, nel
plasma di soggetti che assumono una singola dose sublinguale di
apomorfina, è apomorfina solfato. I glicuronidi
dell’apomorfina e della norapomorfina si trovano nel plasma
a concentrazioni minori. Questi coniugati non sono ritenuti
farmacologicamente attivi.
Risultati di studi in vitro indicano che è improbabile
che Ixense, al dosaggio raccomandato, inibisca il metabolismo di
altri farmaci attraverso le isoforme CYP1A2, 3A4, 2C9, 2C19 o 2D6
del citocromo P450.
�
Eliminazione: dopo una dose sublinguale di 2 mg di
apomorfina marcata [14C], la radioattività
è stata eliminata sia nelle urine (93%) che nelle feci
(16%). Meno del 2% di apomorfina è stata escreta nelle
urine sotto forma di apomorfina libera.
Popolazioni speciali:
�����������������
Anziani
La farmacocinetica di apomorfina (5 mg) è stata
studiata in pazienti sani maschi di età superiore a 65
anni. La tmax è risultata del 36% maggiore e la
Cmax del 21% minore nei soggetti anziani rispetto a
quelli giovani. L’AUC è stata dell’11%
più estesa nei pazienti anziani. Per il dosaggio
raccomandato vedere paragrafo 4.2 Posologia e modo di
somministrazione.
Insufficienza renale
L’AUC di apomorfina è aumentata del 4% in
soggetti con una lieve insufficienza renale (clearance della
creatinina 40-80ml/min/1.73m2), del 52% in casi di
entità moderata (10-40ml/min/1.73m2) e del 67%
in casi gravi (<10ml/min/1.73m2). Era atteso che
l’emivita apparente di eliminazione terminale
dell’apomorfina dovesse aumentare di 0.24h per ogni
diminuzione di 10ml/min/1.73m2 nella clearance della
creatinina. La Cmax non è risultata influenzata
significativamente. Per il dosaggio raccomandato vedere il
paragrafo 4.2 Posologia e modo di somministrazione.
Insufficienza epatica
La Cmax e l’AUC medie sono maggiori rispettivamente del
16-62% e del 35-68% in soggetti con gradi diversi di
insufficienza epatica rispetto ai soggetti sani. L’emivita
di eliminazione apparente dell’apomorfina 2 mg è
stata di 1.8-3.5 h in pazienti con insufficienza epatica rispetto
a 1.9 h in soggetti normali. Per il dosaggio raccomandato vedere
paragrafo 4.2 Posologia e modo di somministrazione.
I dati preclinici non hanno rivelato rischi particolari per
gli esseri umani in accordo con gli studi convenzionali di
sicurezza farmacologica, tossicità a dosi ripetute,
genotossicità e carcinogenicità. Apomorfina non ha
mostrato effetti sulla fertilità dei ratti maschi.
I risultati osservati su animali hanno incluso disordini
comportamentali, atrofia retinica, cellule tumorali di Leydig e
cambiamenti ematologici. Tutti gli eventi insorti a livelli di
esposizione molto maggiori di quelli usati negli studi clinici,
sono stati specie-specifici e non sono stati considerati di
rilievo per l’uso clinico di Ixense.
Cellulosa microcristallina
Ipromellosa
Acido citrico
Magnesio stearato
Acido ascorbico
Sodio edetato
Silice colloidale
Ossido di ferro rosso (E172)
Acesulfame potassico
Aroma menta arancia (WONF WL-28499)
Mannitolo
Non pertinente
2 anni
Conservare il prodotto nella confezione originale.
Blister alluminio/alluminio formato a freddo contenenti 2, 4,
e 8 compresse sublinguali.
Potrebbero non essere commercializzate tutte le
confezioni.
Nessuna istruzione particolare.
Takeda Europe Research and Development Centre Ltd.
Savannah House
11-12 Charles II Street
London SW 1Y 4QU
Regno Unito
2 compresse sublinguali 2 mg����������
EU/1/01/181/001 (AIC n. 035209016)
4 compresse sublinguali 2 mg����������
EU/1/01/181/002 (AIC n. 035209028)
8 compresse sublinguali 2 mg����������
EU/1/01/181/003 (AIC n. 035209030)
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28 Maggio 2001
TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]
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