PARIET 10 mg compresse gastroresistenti
PARIET 20 mg compresse gastroresistenti
PARIET 10 mg compresse gastroresistenti 10 mg di rabeprazolo sodico, pari a 9,42 mg di rabeprazolo
PARIET 20 mg compresse gastroresistenti 20 mg di rabeprazolo sodico, pari a 18,85 mg di rabeprazolo
Per l�elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compresse gastroresistenti.
PARIET 10 mg Compresse gastroresistenti rosa, rivestite con film, biconvesse, con la scritta �E 241� riportata su un lato.
PARIET 20 mg Compresse gastroresistenti gialle, rivestite con film, biconvesse, con la scritta �E 243� riportata su un lato.
PARIET compresse � indicato per il trattamento di:
ulcera duodenale attiva ulcera gastrica benigna attiva malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) sintomatica erosiva o ulcerativa terapia a lungo termine della malattia da reflusso gastroesofageo (terapia di mantenimento della MRGE) trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo da moderata a molto severa (MRGE sintomatica) sindrome di Zollinger-Ellison eradicazione dell�infezione da Helicobacter pylori in associazione ad appropriati regimi terapeutici antibatterici in pazienti con ulcera peptica (vedere paragrafo 4.2)�
Adulti/anziani Ulcera duodenale attiva ed ulcera gastrica benigna attiva:
la dose orale raccomandata sia nell�ulcera duodenale attiva che nell�ulcera gastrica benigna attiva � di 20 mg una volta al giorno da assumere al mattino.
Nella maggior parte dei pazienti con ulcera duodenale attiva la cicatrizzazione avviene entro 4 settimane.
Tuttavia alcuni pazienti possono richiedere, per raggiungere la cicatrizzazione, altre 4 settimane di terapia.
La maggior parte di pazienti con ulcera gastrica benigna attiva guariscono entro 6 settimane.
Anche in questo caso, tuttavia, in alcuni pazienti possono essere necessarie per la guarigione altre 6 settimane di terapia.
Malattia da reflusso gastro-esofageo (MRGE) erosiva o ulcerativa:
la dose orale raccomandata in questa patologia � di 20 mg una volta al giorno per 4 -8 settimane.
Terapia a lungo termine della malattia da reflusso gastroesofageo (terapia di mantenimento della MRGE):
per la terapia a lungo termine, si consiglia una compressa da 10 mg o 20 mg, una volta al giorno, a seconda della risposta del paziente.
Trattamento dei sintomi della malattia da reflusso gastroesofageo da moderata a molto grave (MRGE sintomatica):
10 mg una volta al giorno in pazienti senza esofagite.
Se non si ottiene il controllo dei sintomi entro 4 settimane, il paziente deve essere sottoposto ad ulteriori accertamenti.
Una volta risolta la sintomatologia, il successivo controllo dei sintomi pu� essere ottenuto adottando un regime di assunzione di 10 mg una volta al giorno al bisogno, quando necessario.
Sindrome di Zollinger-Ellison Negli adulti, la dose orale iniziale raccomandata � di 60 mg una volta al giorno.
La posologia pu� essere aumentata fino a raggiungere la dose di 120 mg/die, in base alle necessit� del singolo paziente.
Possono essere somministrate dosi singole giornaliere fino a 100mg/die.
La dose da 120 mg pu� essere frazionata in 60 mg due volte al giorno.
Il trattamento deve proseguire sino a quando clinicamente indicato.
Eradicazione dell�infezione da H.
pylori:
i pazienti con infezione da H.
pylori devono essere trattati con terapia eradicante.
Si raccomanda la seguente combinazione per una durata di 7 giorni:
Pariet 20 mg 2 volte al giorno + claritromicina 500 mg 2 volte al giorno + amoxicillina 1 g 2 volte al giorno.
Per le indicazioni che richiedono il trattamento una volta al giorno, le compresse di PARIET devono essere ingerite al mattino, prima di mangiare; sebbene infatti non siano state evidenziate interferenze sull�attivit� del rabeprazolo sodico da parte del cibo o del momento della giornata in cui viene assunto il farmaco, questo schema di trattamento facilita la compliance del paziente.
I pazienti devono essere avvisati di non masticare o frantumare le compresse ma di inghiottirle intere.
Pazienti con disfunzioni epatiche o renali Non sono necessari adeguamenti posologici nei pazienti con funzionalit� epatica o renale alterata.
Per l�uso di PARIET in pazienti con gravi disfunzioni epatiche vedere il paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d�impiego.
Bambini L�uso di PARIET nei bambini non � raccomandato poich� manca esperienza sull�uso del prodotto in questo gruppo di pazienti.
PARIET � controindicato in pazienti con ipersensibilit� nota al rabeprazolo sodico, ai derivati del benzimidazolo o a qualsiasi eccipiente presente nelle compresse.
PARIET � controindicato nelle donne in gravidanza o in allattamento.
La risposta sintomatica alla terapia con rabeprazolo sodico non esclude la presenza di patologie maligne a livello gastrico o esofageo; tale possibilit� deve, quindi, essere esclusa prima di iniziare il trattamento con PARIET.
I pazienti in terapia a lungo termine (in particolare quelli trattati per pi� di un anno) devono essere tenuti sotto regolare osservazione.
I pazienti devono essere avvertiti di non masticare o sbriciolare le compresse, ma di inghiottirle intere.
L�uso di PARIET nei bambini non � raccomandato poich� manca esperienza sull� uso del prodotto in questo gruppo di pazienti.
Uno studio in pazienti con alterazioni epatiche da lievi a moderate non ha evidenziato significativi problemi di sicurezza correlabili all�uso del farmaco differenti da quelli osservati nei pazienti del gruppo di controllo, analogo per distribuzione di et� e sesso.
Comunque, dal momento che non vi sono dati clinici sull�uso di PARIET nel trattamento di pazienti con gravi disfunzioni epatiche, il medico � invitato a prestare particolare attenzione nel somministrare PARIET per la prima volta a tali pazienti.
Il rabeprazolo sodico produce una intensa e duratura inibizione della secrezione acida dello stomaco.
Pu� avvenire una interazione con i composti il cui assorbimento � pH dipendente.
La somministrazione concomitante di rabeprazolo sodico e ketoconazolo o itraconazolo pu� determinare una riduzione significativa dei livelli plasmatici di tali antifungini.
E� quindi da considerare la necessit�, per alcuni pazienti, di essere monitorati per determinare se � necessario un adeguamento posologico quando ketoconazolo o itraconazolo vengano assunti contemporaneamente a PARIET.
In alcuni studi clinici, farmaci antiacidi sono stati somministrati insieme a PARIET e, in uno studio specifico di interazione farmaco-farmaco non � stata osservata alcuna interazione con farmaci antiacidi liquidi.
Gravidanza Non vi sono dati sulla sicurezza del rabeprazolo nella donna in gravidanza.
Studi sulla riproduzione condotti su ratti e conigli non hanno evidenziato effetti negativi sulla fertilit� o sul feto dovuti alla somministrazione di rabeprazolo sodico, anche se nel ratto si riscontra un modesto passaggio feto-placentare di farmaco.
PARIET � controindicato in gravidanza.
Allattamento Non � noto se il rabeprazolo sodico venga escreto nel latte materno umano.
Non sono stati condotti studi nelle donne in allattamento.
Il rabeprazolo sodico viene comunque escreto nelle secrezioni mammarie di ratto.
PARIET non deve quindi essere usato nelle donne in allattamento.
Sulla base delle propriet� farmacodinamiche e della tipologia dei possibili eventi avversi � improbabile che PARIET possa compromettere la capacit� di guidare o di usare macchinari.
Se, comunque, ci fosse una riduzione dello stato di allerta dovuta a sonnolenza, si raccomanda di non guidare e di evitare l�uso di macchinari complessi.
Gli eventi avversi pi� comunemente riportati con
rabeprazolo durante gli studi clinici controllati sono stati mal di testa,
diarrea, dolore addominale, astenia, flatulenza, rash e secchezza delle fauci.La maggior parte degli eventi avversi riscontrati durante
gli studi clinici sono stati di intensit� lieve o moderata e transitori. I seguenti eventi avversi sono stati riferiti in
seguito a studi clinici o all�esperienza post-marketing.
La frequenza � definita
come: comuni (>1/100; <1/10), non comuni (>1/1-000, <1/100), rari (>1/10-000, <1/1000) e molto rari (<1/10-000).
Classificazione sistemica organica |
Comuni |
Non comuni |
Rari |
Molto rari |
Infezioni ed infestazioni |
Infezioni |
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Patologie del sistema emolinfopoietico |
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NeutropeniaLeucopeniaTrombocitopeniaLeucocitosi |
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Disturbi del sistema immunitario |
|
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Ipersensibilit�1,2 |
|
Disturbi del metabolismo e della nutrizione |
|
|
Anoressia |
|
Disturbi psichiatrici |
Insonnia |
Nervosismo |
Depressione |
|
Patologie del sistema nervoso |
Mal di testaVertigini |
Sonnolenza |
|
|
Patologie dell�occhio |
|
|
Disturbi visivi |
|
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche |
TosseFaringiteRinite |
BronchiteSinusite |
|
|
Patologie gastro-intestinali |
DiarreaVomitoNauseaDolore addominaleStipsiFlatulenza |
DispepsiaSecchezza delle fauciEruttazioni |
GastriteStomatiteDisturbi del gusto |
|
Patologie epato-biliari |
|
|
EpatiteItteroEncefalopatia epatica3 |
|
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
|
RashEritema2 |
PruritoSudorazioneReazioni bollose2 |
Eritema multiforme, necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson |
Patologie del sistema muscolo-scheletrico, e del tessuto connettivo
|
Dolore non specifico / Mal di schiena
|
MialgiaCrampi alle gambeArtralgia |
|
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Patologie renali ed urinarie |
|
Infezioni del tratto urinario |
Nefrite interstiziale |
|
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
AsteniaMalattia simil-influenzale |
Dolore al toraceBrividi Piressia |
|
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Esami diagnostici |
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Aumento degli enzimi epatici3 |
Aumento di peso |
|
1 Include edema del volto, ipotensione
e dispnea.2 Eritema, reazioni bollose e reazioni
allergiche si sono generalmente risolte dopo l�interruzione del trattamento.3 Sono stati riferiti rari casi di
encefalopatia epatica in pazienti con pre-esistente cirrosi.Nel trattamento di pazienti con disfunzioni epatiche gravi, il medico deve
prestare cautela quando il trattamento con PARIET � somministrato per la prima
volta in questo tipo di pazienti (vedere paragrafo 4-4) Sono stati riportati casi post-marketing di ginecomastia ed edema periferico in
cui non � stato possibile escludere una correlazione con rabeprazolo.
Dal
momento che questi eventi avversi sono stati riportati al di fuori di uno studio
clinico, la loro incidenza non � nota.
Fino ad oggi l�esperienza dopo sovradosaggio intenzionale o accidentale � limitata.
L�esposizione massima stabilita non ha superato i 60 mg/due volte al giorno, o 160 mg/una volta al giorno.
Gli effetti sono generalmente minimi, caratteristici del profilo di eventi avversi noto e reversibili senza alcun ulteriore intervento medico.
Non vi � alcun antidoto specifico noto.
Il rabeprazolo sodico si lega in larga misura alle proteine e non � pertanto eliminabile con la dialisi.
Come in ogni caso di sovradosaggio il trattamento � di tipo sintomatico e devono essere adottate misure di supporto generale.
Categoria farmacoterapeutica:
Apparato gastrointestinale e metabolismo, Farmaci per il trattamento dell�ulcera peptica e della malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE), Inibitori della pompa acida.
Codice ATC:
A02B C04.
Meccanismo d�azione:
il rabeprazolo sodico appartiene alla classe dei composti antisecretori, derivati benzimidazolici, che non possiedono attivit� anticolinergica o propriet� antagoniste sui recettori H2 per l�istamina, ma sopprimono la secrezione acida dello stomaco per inibizione specifica dell�enzima H+/K+ -ATPasi (la pompa acida o protonica).
L�effetto � dose-dipendente e porta all�inibizione della secrezione acida, sia questa basale o stimolata, indipendentemente dalla stimolazione.
Gli studi nell�animale indicano che dopo la somministrazione il rabeprazolo sodico scompare rapidamente sia dal plasma che dalla mucosa gastrica.
Essendo una base debole il rabeprazolo viene rapidamente assorbito a tutti i livelli di dosaggio e viene concentrato nell�ambiente acido delle cellule parietali.
Il rabeprazolo viene convertito nella forma sulfenamidica attiva mediante protonazione e reagisce successivamente con le molecole di cisteina disponibili sulla pompa protonica.
Attivit� antisecretoria:
dopo somministrazione orale di una dose di 20 mg di rabeprazolo sodico la comparsa dell�effetto antisecretorio si osserva entro 1 ora, mentre il massimo dell�effetto � evidente entro 2.4 ore.
L�inibizione della secrezione acida, sia basale che stimolata dal cibo, 23 ore dopo la somministrazione della prima dose di rabeprazolo sodico � pari al 69% ed all�82%, rispettivamente, e l�inibizione si protrae fino a 48 ore.
L�effetto inibitorio del rabeprazolo sodico sulla secrezione acida aumenta leggermente con somministrazioni giornaliere ripetute, raggiungendo lo steady-state dell�inibizione dopo 3 giorni.
Quando le somministrazioni vengono interrotte l�attivit� secretoria si normalizza entro 2.3 giorni.
Effetti sulla gastrina sierica:
negli studi clinici i pazienti sono stati trattati con rabeprazolo sodico 10 o 20 mg una volta al giorno sino a 43 mesi.
I livelli di gastrina nel siero sono aumentati durante le prime 2.8 settimane, riflettendo gli effetti inibitori sulla secrezione acida e sono rimasti poi stabili per la durata della terapia.
Alla sospensione della terapia i valori della gastrina sono poi tornati ai livelli pre-trattamento, normalmente entro 1.2 settimane.
L�esame bioptico, condotto su campioni prelevati dall�antro e dal fundo dello stomaco di oltre 500 pazienti trattati con rabeprazolo sodico o farmaco di confronto fino a 8 settimane, non ha messo in evidenza alterazioni nell�istologia delle cellule ECL, nella gravit� della gastrite, nell�incidenza della gastrite atrofica e della metaplasia intestinale o nella distribuzione dell� infezione da H.
pylori.
In oltre 250 pazienti monitorati per 36 mesi di terapia continua, non sono state osservate variazioni significative nei parametri controllati prima e dopo il trattamento.
Altri effetti:
finora non sono stati rilevati effetti sistemici del rabeprazolo sodico sul SNC e sui sistemi cardiovascolare e respiratorio.
Il rabeprazolo sodico, somministrato alla dose orale di 20 mg per 2 settimane, non ha causato alcun effetto sulla funzionalt� tiroidea, sul metabolismo dei carboidrati, sui livelli in circolo di ormone paratiroideo, cortisolo, estrogeni, testosterone, prolattina, colecistochinina, secretina, glucagone, ormone follicolo-stimolante (FSH), ormone luteinizzante (LH), renina, aldosterone o di ormone somatotropo.
Studi in soggetti sani hanno dimostrato che rabeprazolo sodico non ha interazioni clinicamente significative con amoxicillina.
Il rabeprazolo non influenza negativamente le concentrazioni plasmatiche di amoxicillina e claritromicina, durante la somministrazione concomitante nell'eradicazione dell'infezione da H.
pylori del tratto gastrointestinale superiore.
Assorbimento:
PARIET rappresenta una formulazione in compresse con rivestimento gastro-resistente a base di rabeprazolo sodico.
Questa formulazione � necessaria perch� il rabeprazolo sodico � acido-labile.
L�assorbimento del rabeprazolo inizia quindi solo dopo che la compressa ha superato lo stomaco.
L�assorbimento � rapido, con valori di concentrazione plasmatica di rabeprazolo che raggiungono il loro massimo 3,5 ore circa dopo una dose di 20 mg.
Le concentrazioni plasmatiche massime (Cmax) di rabeprazolo ed i valori di AUC sono lineari nel range di dosi da 10 a 40 mg.
La biodisponibilit� assoluta di una dose orale di 20 mg (paragonata con la somministrazione endovenosa) � pari al 52% circa poich� � rilevante il metabolismo pre-sistemico.
Inoltre la biodisponibilit� non sembra aumentare con somministrazioni ripetute.
Nei soggetti sani il tempo di emivita plasmatico � di circa 1 ora (range tra 0,7 e 1,5 ore) ed il valore di clearance corporea totale � stimata essere 283 + 98 ml/min.
Non sono emerse interazioni clinicamente rilevanti con il cibo.
N� il cibo n� il momento della somministrazione del farmaco influenzano l�assorbimento del rabeprazolo sodico.
Distribuzione:
nell�uomo il rabeprazolo si lega per il 97% circa alle proteine plasmatiche.
Metabolismo ed escrezione:
Il rabeprazolo sodico, come altri farmaci della classe degli inibitori di pompa protonica, viene metabolizzato attraverso il sistema citocromo P 450 (CYP450) che metabolizza i farmaci a livello epatico.
Studi in vitro con microsomi epatici umani hanno evidenziato che il rabeprazolo sodico viene metabolizzato da isoenzimi del sistema CYP450 (CYP2C19 e CYP3A4).
In questi studi, alle concentrazioni plasmatiche previste nell�uomo, il rabeprazolo non ha effetti inducenti o inibitori su CYP3A4; sebbene gli studi in vitro possano non essere sempre predittivi della situazione in vivo, queste evidenze sono indicative di una assenza di interazione tra rabeprazolo e ciclosporina.
Nell'uomo il tioetere (M1) e l'acido carbossilico (M6) sono i maggiori metaboliti plasmatici.
Il sulfone (M2), il desmetiltioetere (M4) e il coniugato con l'acido mercapturico (M5) sono metaboliti minori presenti a bassi livelli.
Solo il metabolita desmetil (M3) ha una lieve attivit� antisecretoria, ma non � presente nel plasma.
Dopo una dose orale singola da 20 mg di rabeprazolo sodico marcato con 14C non � presente farmaco immodificato nelle urine.
Circa il 90% della dose viene eliminata nelle urine, principalmente sotto forma di 2 metaboliti, un prodotto di coniugazione con l�acido mercapturico (M5) ed un acido carbossilico (M6), pi� due metaboliti non identificati.
La parte rimanente della dose somministrata viene recuperata nelle feci.
Sesso Non vi sono differenze imputabili al sesso nei parametri farmacocinetici, quando rapportati alla massa corporea ed all�altezza, dopo somministrazione di una dose singola di rabeprazolo 20 mg .
Disfunzione renale E� stato osservato che, nei pazienti con grave insufficienza renale cronica e sotto dialisi di mantenimento (clearance della creatinina ( 5 ml/min/1,73 m2) la disponibilit� del rabeprazolo � molto simile a quella che si riscontra nei volontari sani.
I valori di AUC e di Cmax in questi pazienti erano circa il 35% pi� bassi di quelli corrispondenti nei volontari sani.
Il tempo di emivita medio del rabeprazolo era di 0,82 ore nel volontario sano, 0,95 ore nei pazienti durante l�emodialisi e 3,6 ore dopo la dialisi.
La clearance del farmaco nei pazienti con disfunzione renale richiedente emodialisi di mantenimento era circa 2 volte quella dei volontari sani.
Disfunzione epatica Dopo somministrazione di una dose singola di 20 mg di rabeprazolo, in pazienti con disfunzioni epatiche croniche, di entit� da lieve a moderata, si � evidenziato, rispetto a quanto osservato nei volontari sani, un raddoppio della AUC e un incremento di 2 o 3 volte del tempo di emivita del rabeprazolo.
Comunque, dopo una dose giornaliera di 20 mg ripetuta per 7 giorni, il valore di AUC � aumentato solo di 1,5 volte ed il valore di Cmax solo di 1,2 volte.
Il tempo di emivita del rabeprazolo nei pazienti con alterata funzionalit� epatica era di 12,3 ore mentre nei volontari sani era di 2,1 ore.
La risposta farmacodinamica (controllo del pH gastrico) nei due gruppi era clinicamente comparabile.
Anziani La velocit� di eliminazione del rabeprazolo � lievemente ridotta nell�anziano.
Dopo 7 giorni di somministrazione quotidiana di rabeprazolo sodico 20 mg i valori di AUC sono quasi raddoppiati, i valori di Cmax sono superiori del 60% circa e il t1/2 aumentato del 30% circa rispetto a quanto riscontrato in giovani volontari sani.
Non vi sono comunque evidenze di accumulo di rabeprazolo.
Polimorfismo del CYP2C19 Dopo somministrazione di una dose giornaliera di 20 mg di rabeprazolo per 7 giorni, i metabolizzatori lenti del CYP2C19 presentavano valori di AUC e di t1/2 pari a circa 1,9 ed 1,6 volte quelli riscontrati per i metabolizzatori rapidi, mentre la Cmax aumentava solo del 40%.
Effetti non-clinici sono stati osservati solo con dosaggi cos� elevati rispetto alla dose massima prevista per l�uomo da rendere trascurabili, rispetto ai dati nell�animale, i timori per la sicurezza del prodotto nell�uomo.
Gli studi di mutagenesi hanno dato risultati non univoci.
I tests su linee cellulari di linfoma di topo sono stati positivi ma il test del micronucleo in vivo ed i test di riparazione del DNA in vivo ed in vitro sono stati negativi.
Gli studi di carcinogenesi non hanno evidenziato particolari rischi per l�uomo.
PARIET 10 mg Nucleo della compressa:
Mannitolo, magnesio ossido, iprolosa a basso grado di sostituzione, iprolosa, magnesio stearato; Rivestimento:
etilcellulosa, magnesio ossido; Rivestimento gastroenterico:
ipromellosa ftalato, monogliceridi diacetilati, talco, titanio diossido (E171), ossido di ferro rosso (E172), cera carnauba; Inchiostro:
gomma lacca bianca, ossido di ferro nero (E172), alcol etilico disidratato, 1.butanolo.
PARIET 20 mg Nucleo della compressa:
Mannitolo, magnesio ossido, iprolosa a basso grado di sostituzione, iprolosa, magnesio stearato; Rivestimento:
etilcellulosa, magnesio ossido; Rivestimento gastroenterico:
ipromellosa ftalato, monogliceridi diacetilati, talco, titanio diossido (E171), ossido di ferro giallo (E 172), cera carnauba; Inchiostro:
gomma lacca bianca, ossido di ferro rosso (E 172), cera carnauba, glicerina esterificata con acidi grassi, alcol etilico disidratato, 1.butanolo.
Non pertinente.
2 anni.
Non conservare a temperature superiori a 25�C.
Non conservare in frigorifero.
Blister strip alluminio/alluminio.
Confezioni:
blister da 1,7,14,15,25,28,30,50,56,75 o 120 compresse.
E� possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna istruzione particolare.
JANSSEN-CILAG SpA Via M.
Buonarroti, 23 20093 COLOGNO MONZESE (Milano)
PARIET 14 compresse da 10 mg AIC n.
034216 022/M PARIET 14 compresse da 20 mg AIC n.
034216 186/M
Prima Autorizzazione:
3 marzo 1999
febbraio 2008
Ultimo aggiornamento: 15/12/2008.
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