SEROXAT
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01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
05.1 Propriet� farmacodinamiche
05.2 Propriet� farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilit�
06.3 Periodo di validit�
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -[Vedi Indice].

SEROXAT 20 mg compresse rivestite con film SEROXAT 20 mg/10 ml sospensione orale   2     COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Sertralina Winthrop 50 mg compresse rivestite con film: Una compressa rivestita con film contiene sertralina cloridrato, equivalente a sertralina 50 mg.Sertralina Winthrop 100 mg compresse rivestite con film: Una compressa rivestita con film contiene sertralina cloridrato, equivalente a sertralina 100 mg.
Per gli eccipienti, vedere paragrafo 6-13     FORMA FARMACEUTICA Compressa rivestita con film.Sertralina Winthrop 50 mg compresse rivestite con film Compresse bianche, rivestite, ovali, biconvesse, di 10 x 5 mm, con linea di incisione su un lato ed una �L� incisa sul lato opposto  Sertralina Winthrop 100 mg compresse rivestite con film Compresse bianche, rivestite, rotonde, biconvesse, di 10 mm con incisione su un lato ed una �C� incisa sul lato opposto4     INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche Trattamento degli episodi depressivi maggiori.
Trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo.  4.2 Posologia e modo di somministrazione Adulti Episodi depressivi maggiori La dose giornaliera abituale � pari a 50 mg di sertralina (equivalente a � compressa rivestita con film di sertralina da 100 mg o a 1 compressa rivestita con film di sertralina da 50 mg).  Se  necessario,  la  dose  pu�  essere  aumentata  a  100  mg  di  sertralina/al  giorno  (1  compressa rivestita con film di sertralina da 100 mg o 2 compresse rivestite con film di sertralina da 50 mg).
La risposta clinica si manifesta in genere entro 2-4 settimane.  Disturbo ossessivo-compulsivo Una dose iniziale di 50 mg in somministrazione singola giornaliera.
Nella maggior parte dei casi  �  necessario  protrarre  il  trattamento  per  4  settimane  e,  talvolta,  pi�  a  lungo  per  poter valutare l�effetto del farmaco.
Se la risposta dovesse essere insufficiente, si dovr� aumentarela dose di 50 mg ogni settimana.
La dose massima giornaliera � di 200 mg.
La dose massima giornaliera � di 200 mg di sertralina.Qualora sia necessario incrementare la dose, essa deve essere aumentata gradualmente, di 50 mg  a  intervalli  minimi  di  1  settimana.  Considerato  che  l'emivita  di  eliminazione  della sertralina � di oltre 24 ore, le modifiche della posologia devono essere effettuate ad intervalli non inferiori ad una per settimana.  Nella terapia a lungo termine, l�obiettivo � quello di somministrare la pi� bassa dose possibile in grado di raggiungere un'adeguata efficacia terapeutica.Modo e durata di somministrazione: Le compresse di sertralina devono essere assunte una sola volta al giorno, al mattino o alla sera,  insieme  a  una  sufficiente  quantit�  di  liquidi.  Le  compresse  possono  essere  assunte durante i pasti o indipendentemente dal consumo di cibo.  Gli   effetti   antidepressivi   possono   manifestarsi   entro   7   giorni,   l'effetto   massimo   viene generalmente   raggiunto   dopo   2-4  settimane   di   trattamento;   si  raccomanda  pertanto  di informare i pazienti a questo proposito. La durata del trattamento dipende dalla natura e dalla gravit� del disturbo.
Dopo la remissione dei  sintomi  depressivi,  potrebbe  rendersi  necessaria  una  terapia  a  lungo  termine  (almeno  6 mesi) per il controllo della remissione.  Sintomi da astinenza in seguito a sospensione del trattamento: Una brusca sospensione del trattamento deve essere evitata.
Quando si sospende il trattamento con  sertralina  la  dose  deve  essere  gradualmente  ridotta  per  un  periodo  da  1  o  2  settimane affinch� si riduca il rischio di reazioni da astinenza (vedere paragrafo 4-4 Avvertenze specialie  opportune  precauzioni  d'impiego  e  paragrafo  4-8  Effetti  indesiderati).  Se  in  seguito  alla riduzione della dose o alla sospensione del trattamento si verificano sintomi non tollerabili, si deve  prendere  in  considerazione  di  assumere  di  nuovo  la  dose  precedentemente  prescritta.
Successivamente il medico pu� continuare a ridurre la dose ma in modo pi� graduale.  Bambini e adolescenti di et� inferiore ai 18 anni: La  sertralina  non  deve  essere  utilizzata  per  il  trattamento  di  bambini  e  adolescenti  di  et� inferiore a 18 anni (vedere paragrafo 4-4).  Anziani: Poich�  nei  pazienti  anziani  l'emivita  di  eliminazione  pu�  risultare  prolungata,  occorre raccomandare a questa popolazione di pazienti di assumere la dose pi� bassa possibile.  Pazienti con ridotta funzionalit� epatica: Nei pazienti che presentano una riduzione della funzionalit� epatica la sertralina deve essere somministrata con cautela.
Sebbene non sia stata accertata la necessit� di aggiustamenti della dose  in  caso  di  compromissione  della  funzionalit�  epatica,  si  deve  somministrare  una  dose inferiore  o  la  somministrazione  deve  avvenire  ad  intervalli  pi�  lunghi.  Poich�  non  sono disponibili dati clinici, si raccomanda di evitare la somministrazione di sertralina in caso di grave compromissione della funzionalit� epatica.  Pazienti con ridotta funzionalit� renale: La  ridotta  funzionalit�  renale  non  richiede  un  aggiustamento  della  dose  (vedere  anche paragrafo 4-4).I pazienti con insufficienza renale grave devono essere strettamente monitorati, nel corso di una terapia a lungo termine.4.3 Controindicazioni Ipersensibilit� nota alla sertralina o ad uno qualsiasi degli eccipienti.La  sertralina  non  deve  essere  somministrata  in  concomitanza  con  gli  inibitori  delle  MAO, inclusi selegilina e moclobemide (vedere paragrafo 4-5).  La  sertralina  non  deve  essere  somministrata  contemporaneamente  alla  pimozide  (vedere paragrafo 4-5).  Il trattamento deve essere evitato in pazienti con epilessia instabile e convulsioni.4.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego Assunzione da parte di bambini e adolescenti di et� inferiore ai 18 anni: La sertralina non deve essere utilizzata per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei  18  anni  di  et�.  Comportamenti  suicidari  (tentativi  di  suicidio  e  ideazione  suicidaria)  e ostilit�  (essenzialmente  aggressivit�,  comportamento  di  opposizione  e  collera)  sono  stati osservati con maggiore frequenza negli studi clinici effettuati su bambini e adolescenti trattati con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo.
Qualora, in base ad esigenze mediche, dovesse  essere  presa  la  decisione  di  effettuare  il  trattamento,  il  paziente  deve  essere sorvegliato attentamente per quanto concerne la comparsa di sintomi suicidari.
Per di pi�, non sono  disponibili  i  dati  sulla  sicurezza  a  lungo  termine  per  i  bambini  e  gli  adolescenti  per quanto concerne la crescita, la maturazione e lo sviluppo cognitivo e comportamentale.  Sindrome serotoninergica: Sono stati segnalati casi di reazioni gravi, e talvolta fatali, in pazienti trattati con sertralina in associazione  con  un  inibitore  delle  MAO.  Per  questo  motivo  non  si  deve  somministrare  la sertralina  in  concomitanza  con  inibitori  delle  MAO,  inclusi  l�inibitore  selettivo  delle  MAO selegilina e il MAO inibitore reversibile moclobemide, n� con altre sostanze serotoninergiche quali  il  triptofano,  la  fenfluramina  e  gli  agonisti  della  serotonina,  dato  il  rischio  che  si verifichino reazioni avverse gravi.
Per i pazienti che sono stati precedentemente trattati con inibitori delle MAO e che hanno poi interrotto questo trattamento, � necessario far trascorrere un  intervallo  di  almeno  14  giorni  prima  che  il  paziente  possa  passare  alla  terapia  con sertralina.
Viceversa, deve trascorrere un intervallo  di 14 giorni prima che il paziente trattato con sertralina possa passare alla terapia con un inibitore delle MAO (vedere i paragrafi 4-3 e4.5). Di conseguenza, il passaggio dagli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o da altri   antidepressivi   deve   avvenire   con   cautela   al   fine   di   evitare   possibili   interazioni farmacodinamiche (vedere paragrafo 4-5).
Nell'iniziare una terapia con la sertralina, dopo la sospensione  di  un  antidepressivo  con  una  lunga  emivita  (per  es.  la  fluoxetina),  occorre monitorare  clinicamente  il  paziente  con  particolare  attenzione.  Non  esistono  evidenze  ben documentate  su  cui  basare  la  durata  dell'intervallo  di  tempo  di  sospensione  necessario  per passare da un antidepressivo a un altro.Per altre interazioni con farmaci serotoninergici quali destrometorfano, petidina, tramadolo e altri SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina), vedere paragrafo 4-5-  Suicidio/ideazione suicidaria: La depressione � associata ad un aumento del rischio di ideazione suicidaria, pensieri auto- lesivi, suicidio (atti correlati al suicidio).
Questo rischio persiste fino a che non si ottiene una significativa  remissione  dei  sintomi.  Dato  che  un  miglioramento  potrebbe  non  verificarsi durante   le   prime   settimane   o   pi�   di   trattamento,   i   pazienti   devono   essere   controllati attentamente fino a che non si verifica un miglioramento.
E� clinicamente noto che il rischiodi suicidio pu� aumentare nelle fasi iniziali della guarigione.Altre  condizioni  psichiatriche  per  le  quali  la  sertralina  �  prescritta  possono  anche  essere associati a un pi� alto rischio di atti correlati al suicidio.
Inoltre, queste condizioni possono essere  associate  con  disturbi  depressivi  maggiori.  Le  stesse  precauzioni  adottate  quando vengono trattati pazienti con disturbi depressivi maggiori devono, quindi, essere prese anche quando vengono trattati pazienti con altri disturbi psichiatrici.  Pazienti con una storia di atti correlati al suicidio che presentano un significativo livello di ideazione  suicidaria  prima  di  iniziare  il  trattamento  sono  a  rischio  pi�  elevato  di  ideazione suicidaria o tentativi di suicidio e devono ricevere un attento controllo durante il trattamento.
C��  anche  la  possibilit�  di  un  aumentato  rischio  di  comportamento  suicidario  in  giovani adulti.   I  pazienti  (e  chi  si  prende  cura  di  loro)  devono  essere  informati  circa  la  necessit�  di controllare  per  le  emergenze  tali  eventi  e  di  cercare  immediatamente  aiuto  medico  se  si presentano questi sintomi.  Insorgenza di mania/ipomania: Negli studi clinici sono state segnalate mania o ipomania in circa lo 0,4% dei pazienti trattati con  sertralina.  Per  questo  motivo  �  necessario  usare  cautela  nel  somministrare  sertralina  a pazienti  con  anamnesi  di  mania  o  ipomania.  �  necessario  che  il  medico  attui  uno  stretto controllo  del  paziente.  La  somministrazione  di  sertralina  deve  essere  interrotta  in  qualsiasi paziente che entri in una fase maniacale.  Schizofrenia: Nei pazienti schizofrenici pu� verificarsi un aggravamento dei sintomi psicotici.Sintomi da astinenza in seguito a sospensione del trattamento I sintomi da astinenza quando il trattamento viene sospeso sono comuni, in particolare se la sospensione � brusca (vedere paragrafo 4-8 Effetti indesiderati).  Il rischio di sintomi da astinenza pu� dipendere da diversi fattori inclusi la durata e la dose della terapia e la velocit� con cui viene ridotta la dose.
I sintomi che sono stati riportati in seguito  a  sospensione  del  trattamento  con  SSRIs/SNRIs  sono:  vertigini,  disturbi  sensoriali(inclusi  parestesia,  sensazione  di  shock  elettrico),  disturbi  del  sonno  (inclusi  insonnia  e incubi), agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremore, confusione, sudorazione, mal di testa, diarrea, palpitazione, instabilit� emotiva, irritabilit�, disturbi visivi.
In generale questi sintomi sono  da  lievi  a  moderati,  tuttavia,  in  alcuni  pazienti  possono  essere  di  intensit�  grave.
Solitamente questi sintomi compaiono entro i primi giorni di sospensione del trattamento, ma sono stati riferiti casi molto rari in pazienti che inavvertitamente avevano omesso l�assunzionedi  una  dose.  In  genere  questi  sintomi  sono  auto  limitanti  e  di  solito  si  risolvono  entro  due settimane  sebbene  in  alcuni  soggetti  possono  prolungarsi  (2-3  mesi  o  pi�).  Si  fa  presente pertanto che la sertralina deve essere gradualmente ridotta per un periodo di alcune settimaneo mesi a seconda dei bisogni del paziente quando si sospende il trattamento (vedere Sintomi da  astinenza  in  seguito  a  sospensione  del  trattamento  e  paragrafo  4-2  Posologia  e  modo  di somministrazione).Periodo di wash out (sospensione) degli SSRI Passando da uno SSRI a un altro, la durata del periodo di wash out deve essere determinata considerando l'emivita di eliminazione del farmaco precedente somministrato.  Emorragia: In seguito all'uso degli SSRI sono stati segnalati episodi emorragici cutanei quali ecchimosi e porpora.
Nei pazienti trattati con SSRI si deve osservare una cautela particolare, soprattutto quando si usano in concomitanza anticoagulanti o prodotti medicinali che sono noti per la loro influenza         sulla  funzione  piastrinica  (per  es.  gli  antipsicotici  atipici  e  le  fenotiazine,  la maggior parte degli antidepressivi triciclici, l'acido acetilsalicilico e gli antinfiammatori non steroidei [FANS]), nonch� in caso di pazienti con anamnesi di coagulopatie (vedere paragrafo4.5).Terapia elettroconvulsivante (TEC): Si  raccomanda  di  usare  cautela,  dal  momento  che  esistono  solo  scarse  esperienze  cliniche sulla         somministrazione    della  sertralina    contemporaneamente        a        una     terapia elettroconvulsivante.  Diabete: Nei pazienti diabetici il trattamento con un SSRI pu� alterare il controllo glicemico.
Occorre controllare  regolarmente  la  glicemia.  Potrebbe  essere  necessario  correggere  il  dosaggio dell'insulina e/o degli ipoglicemizzanti orali.  Cardiopatia: Non � stata ancora determinata la sicurezza della sertralina nei pazienti che hanno subito di recente un infarto miocardico o che presentino  una cardiopatia instabile.
I pazienti in cui sono stati diagnosticati questi disturbi sono stati esclusi dagli studi clinici.
Gli elettrocardiogrammidi pazienti trattati con sertralina in studi clinici in doppio cieco indicano che la sertralina non � associata a significative anomalie dell'ECG.Anziani: Le  caratteristiche  e  l'incidenza  degli  effetti  indesiderati  negli  anziani  sono  simili  a  quelle rilevate nei pazienti pi� giovani.
Gli anziani possono tuttavia essere spesso pi� sensibili agli effetti indesiderati degli antidepressivi.  Riduzione della funzionalit� epatica: La   sertralina   viene   ampiamente   metabolizzata   a   livello   del   fegato.   Uno   studio   di farmacocinetica a dosi ripetute, in pazienti affetti da cirrosi lieve e stabilizzata, ha evidenziato una  prolungata  emivita  di  eliminazione,  con  una  AUC  e  una  concentrazione  plasmatica massima (Cmax) circa tre volte pi� elevate di quelle rilevate in pazienti con funzionalit� epatica normale.
Tra i gruppi non � stata osservata alcuna differenza significativa circa il legame conle   proteine   plasmatiche.   La   sertralina   non   deve   essere   somministrata   in   pazienti   con insufficienza  epatica  grave  (per  informazioni  sulla  sertralina  in  pazienti  con  insufficienza epatica vedere i paragrafi 4-2 e 4-3).  Insufficienza renale: Dato  l'elevato  metabolismo  epatico,  solo  una  percentuale  trascurabile  di  sertralina  viene eliminata  immodificata  attraverso  la  via  renale.  In  seguito  alla  somministrazione  di  dosi ripetute in pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (clearance della creatinina da30 a 60ml/min) o da moderata a grave (clearance della creatinina da 10 a 29ml/min) non � stata rilevata alcuna variazione significativa dei parametri farmacocinetici (AUC0-24  e Cmax) rispetto ai pazienti con funzionalit� renale normale.
Le emivite sono state simili e non � stato possibile  rilevare  alcuna  differenza  nel  legame  con  le  proteine  plasmatiche  tra  i  gruppi esaminati.
Questo studio evidenzia che, come ci si aspetterebbe in base alla bassa percentualedi eliminazione renale della sertralina, in caso di insufficienza renale non si deve correggere il dosaggio della sertralina.  Disturbi convulsivi Siccome  l'esperienza  fatta  nel  trattamento  di  pazienti epilettici � limitata,  si  deve  evitare  di trattare  pazienti  affetti  da  epilessia  instabile.  I  pazienti  con  epilessia  stabile  devono  essere attentamente monitorati, interrompendo il trattamento non appena si verifichino convulsioni.  Acatisia/agitazione psicomotoria: L�uso  di  SSRI/SNRI  �  stato  associato  con  sviluppo  di  acatisia,  caratterizzata  da  agitazione soggettivamente sgradevole o angosciante e a un bisogno di muoversi spesso accompagnato da  un�impossibilit�  di  stare  seduto  o  stare  in  piedi.  Questo  �  pi�  frequente  che  si  verifichi entro le prime settimane di trattamento.
Nei pazienti che sviluppano questi sintomi pu� essere dannoso aumentare la dose.  Intolleranza al lattosio I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio ereditaria, deficit di Lapp- lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.  4.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme d�interazione Controindicati: Inibitori della MAO: Le compresse di sertralina non devono essere somministrate in concomitanza con gli inibitori delle MAO, inclusa la selegilina (inibitore delle MAO selettivo) e la moclobemide (inibitore reversibile delle MAO).
Sono stati segnalati effetti indesiderati seri, in alcuni casi fatali, in pazienti  che  hanno  assunto  la  sertralina  contemporaneamente  a  un  inibitore  delle  MAO.  In alcuni casi i sintomi sono stati simili a quelli visti nella cosiddetta sindrome serotoninergica.  Tra la fine del trattamento con un inibitore delle MAO e l'inizio della terapia con le compresse di  sertralina  i  pazienti  devono        osservare  un  intervallo  di  tempo  di  almeno  14  giorni.
Viceversa, la somministrazione di un inibitore delle MAO pu� essere iniziata non prima di 14 giorni dopo aver interrotto l'uso di sertralina (vedere anche i paragrafi 4-3 e 4-4).  I  sintomi  caratteristici  dell'interazione  tra  un  inibitore  selettivo  della  ricaptazione  della serotonina e un inibitore delle MAO sono: ipertermia, rigidit�, mioclono, disturbi del sistema nervoso autonomo che possono comportare a rapide alterazioni delle funzioni vitali, disturbi psichici quali confusione, irritabilit� e forte agitazione, con delirio e coma in casi estremi.  Pimozide: In uno studio clinico in cui sono state somministrate in concomitanza sertralina e una dose singola  di  pimozide  a  basso  dosaggio  (2  mg),  �  stato  osservato  un  aumento  dei  livelli plasmatici di pimozide.
Questo aumento di concentrazione non � stato associato a variazioni dell'ECG.  Il         meccanismo  di       questa          interazione  �        sconosciuto.  La      concomitante somministrazione di sertralina e pimozide � controindicata perch� determina un aumento dei livelli  plasmatici  di  pimozide,  e  pu�  di  conseguenza  comportare  un  aumento  del  rischio  di aritmie  e  prolungamento  dell'intervallo  QT,  associato  al  trattamento  con  pimozide  (vedere anche paragrafo 4-3).  La Somministrazione concomitante di sertralina non � raccomandata con: Sostanze serotoninergiche: Considerata   l'insufficienza   dei   dati   relativi,   si   deve   evitare   di   somministrare   sostanze serotoninergiche  quali  il  triptofano,  la  fenfluramina,  il  destrometorfano,  la  petidina,  il tramadolo e gli agonisti serotoninergici contemporaneamente alla sertralina (vedere paragrafo4.4).Hypericum perforatum: In pazienti trattati con SSRI si deve evitare l'uso concomitante del prodotto fitoterapico erba di   S.   Giovanni   Hypericum   perforatum,   dal   momento   che   esiste   la   possibilit�   di   un potenziamento dell'effetto serotoninergico.  Precauzioni: Altri prodotti medicinali: Farmaci che si legano alle proteine plasmatiche: Poich�  la  sertralina  �  estesamente  legata  alle  proteine  plasmatiche,  �  possibile  che  si verifichino   interazioni  con  altre  sostanze  fortemente  legate  alle  proteine  plasmatiche.
Tuttavia, in tre studi di interazione la sertralina non ha mostrato effetti significativi sul legame con le proteine plasmatiche e diazepam, e tolbutamide e  warfarina.  Altre interazioni osservate negli studi: La  concomitante  somministrazione  di  sertralina  e  diazepam  o  tolbutamide  ha  prodotto variazioni  lievi,  ma  statisticamente  significative,  di  diversi  parametri  farmacocinetici.  La cimetidina  riduce  la  velocit�  di  eliminazione  della  sertralina  quando  somministrate  in concomitanza.
La rilevanza clinica di questi dati non � chiara.La sertralina non influisce sull'efficacia dell'atenololo; non si sono verificate interazioni con la glibenclamide o la digossina.
Gli effetti di carbamazepina, aloperidolo, fenitoina e alcol non sono stati potenziati dalla concomitante somministrazione di sertralina; tuttavia, deve essere evitato il consumo di alcol durante la terapia con sertralina.Litio: La  concomitante  somministrazione  di  litio  e  sertralina,  in  studi  controllati  verso  placebo condotti  in  volontari  sani,  non  ha  evidenziato  variazioni  nella  farmacocinetica  del  litio, sebbene sia stato rilevato un aumento dell'incidenza di tremore rispetto ai pazienti che hanno ricevuto il placebo, il che suggerirebbe una possibile interazione farmacodinamica.
I pazienti trattati con litio e sertralina o altre sostanze con meccanismo d'azione di tipo serotoninergico devono essere monitorati in modo adeguato.  Sumatriptan: In seguito alla concomitante somministrazione di sertralina e sumatriptan sono stati segnalati rari casi di astenia, iperriflessia, mancanza di coordinazione, confusione, ansia e agitazione.
I pazienti  in  cui  �  clinicamente  necessario  somministrare  contemporaneamente  sertralina  e sumatriptan, devono essere attentamente controllati.  Farmaci attivi sul SNC e alcol: In volontari sani, il concomitante trattamento con sertralina alla dose di 200 mg al giorno non ha  incrementato  gli  effetti  di  alcol,  carbamazepina,  aloperidolo  o  fenitoina  sulle  funzioni psicomotorie e su quelle cognitive.
Tuttavia, il consumo di alcol durante il trattamento con sertralina deve essere evitato.  Ipoglicemizzanti: La sertralina pu� alterare il controllo glicemico.
Va pertanto monitorata la glicemia quando si inizia la somministrazione di sertralina in pazienti diabetici. Vedere paragrafo 4-4-  Anticoagulanti orali, derivati dell'acido salicilico e FANS: Durante la concomitante somministrazione di sertralina e warfarina si � osservato un leggero aumento, ma statisticamente significativo, del tempo di protrombina; si deve pertanto eseguire uno  stretto  monitoraggio  del  tempo  di  protrombina  all�inizio  e  al  termine  la  terapia  con sertralina compresse (vedere "Farmaci legati alle proteine plasmatiche" e "Interazioni con il Citocromo P450 / 2C9).Il trattamento concomitante con SSRI e altri anticoagulanti orali, derivati dell'acido salicilico (FANS),  antipsicotici  atipici,  fenotiazine  e  la  maggior  parte  degli  antidepressivi  triciclici potrebbe portare a un aumento del rischio di emorragia (vedere paragrafo 4-4).  Diuretici I  diuretici  somministrati  in  concomitanza  con  la  sertralina  possono  predisporre  (pazienti anziani)   a   iponatriemia   e   SIADH   (sindrome   da   inappropriata   secrezione   dell�ormone antidiuretico).  Farmaci metabolizzati dagli enzimi del citocromo P450: -        CYP 2D6: nel corso di studi di interazione � stato rilevato solo un minimo aumento delle concentrazioni plasmatiche della desipramina allo steady-state (stato stazionario) (in media23  -  37%)  durante  la  somministrazione  a  lungo  termine  della  sertralina  alla  dose  di  50 mg/al giorno.
La desipramina � un marcatore dell'attivit� dell'isoenzima 2D6 del citocromo P450 (CYP).-        CYP 3A3/4: gli studi sulla interazione in vivo hanno evidenziato che la somministrazione a lungo termine della sertralina alla dose di 200 mg al giorno non comporta l'inibizione della6.�-idrossilazione del cortisolo endogeno mediata dal CYP 3A3/4 o del metabolismo della carbamazepina  e  della  terfenadina.  Inoltre,  durante  il  trattamento  a  lungo  termine  di  50 mg/al   giorno   di   sertralina   non   �   stata   rilevata   alcuna   inibizione   del   metabolismo dell'alprazolam mediato dal CYP 3A3/4- I risultati di questi studi indicano che la sertralina non esercita alcuna inibizione clinicamente rilevante dell'attivit� del CYP 3A3/4--        CYP    2C9:  la       mancanza     di       qualsiasi       effetto        clinicamente significativo dopo somministrazione  a  lungo  termine  di  sertralina  alla  dose  di  200  mg/al  giorno  sulle concentrazioni plasmatiche di tolbutamide, fenitoina e warfarina evidenzia che la sertralina non inibisce il CYP 2C9 in misura clinicamente rilevante.-        CYP    2C19: la       mancanza     di       qualsiasi       effetto        clinicamente significativo dopo somministrazione  a  lungo  termine  di  sertralina  alla  dose  di  200  mg/al  giorno  sulle concentrazioni plasmatiche del diazepam indica che la sertralina non inibisce il CYP 2C19in misura clinicamente rilevante. -        CYP  1A2:  gli  studi  in  vitro  hanno  dimostrato  che  la  sertralina  non  �,  o  lo  �  soltanto  in misura ridotta, potenzialmente in grado di inibire il citocromo CYP 1A2-  Fenitoina: Sebbene  in  uno  studio  controllato  verso  placebo,  condotto  in  volontari  sani,  non  sia  stata osservata  alcuna  inibizione  clinicamente  significativa  del  metabolismo  della  fenitoina,  si raccomanda di monitorare le concentrazioni plasmatiche della fenitoina all'inizio della terapia con   sertralina   e,   se   necessario,   correggere   di   conseguenza   la   dose   di   fenitoina.   La concomitante somministrazione di fenitoina pu� ridurre i livelli plasmatici della sertralina.  Passaggio  dall�uso  degli  inibitori  selettivi  della  ricaptazione  della  serotonina  o  da  altri antidepressivi:Vedere paragrafo 4-4-Antipirina: L'emivita  dell'antipirina  viene  ridotta  dalla  concomitante  somministrazione  della  sertralina, evidenziando un'induzione degli enzimi epatici non significativa dal punto di vista clinico.  4.6 Gravidanza e allattamento Gravidanza I  dati  ottenuti  su  un  limitato  numero  (n  =  147)  di  donne  esposte  al  farmaco  durante  la gravidanza indicano l'assenza di effetti avversi della sertralina in gravidanza o sulla salute del feto  e  del  neonato.  Gli  studi  sugli  animali  non  hanno  evidenziato  effetti  teratogeni  causati dalla sertralina; tuttavia, � stata osservata una certa embriotossicit� (vedere paragrafo 5-3).La sertralina deve essere usata in gravidanza solo qualora i potenziali benefici del trattamento per la madre prevalgano sui possibili rischi per il feto in fase di sviluppo.  Neonati le cui madri continuano ad usare la sertralina nell�ultimo periodo della gravidanza in particolare  nel  terzo  trimestre  devono  essere  tenuti  in  osservazione.  Durante  la  gravidanza deve essere evitata una brusca sospensione del trattamento.  I sintomi di seguito riportati potrebbero comparire in neonati le cui madri, nell�ultimo stadio della         gravidanza,  hanno fatto  uso     di       SSRI/SNRI:        dolore          respiratorio,         cianosi, apnea,convulsioni,  temperatura  instabile,  difficolt�  nell�alimentarsi,  vomito,  ipoglicemia, ipertonia,  ipotonia,  iperrifflessia,  tremore,  nervosismo,  irritabilit�,  letargia,  pianto  costante, sonnolenza   e   difficolt�   a   dormire.   Questi   sintomi   possono   essere   dovuti   sia   a   effetti serotoninergici  che  a  sintomi  da  astinenza.  Nella  maggior  parte  dei  casi  le  complicazioni iniziano immediatamente o subito (< 24 ore) dopo somministrazione.Allattamento � stato dimostrato che la sertralina viene escreta nel latte materno (il rapporto latte/plasma � pari a circa 1,8).
I livelli plasmatici di sertralina nei neonati allattati al seno sono molto bassi o non rilevabili.
La sertralina deve essere somministrata durante l'allattamento al seno solo se i benefici attesi prevalgano sui potenziali rischi per il bambino.  4.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull�uso di macchine Anche  se  usata  secondo  le  raccomandazioni,  la  sertralina  pu�  causare,  in  casi  isolati, un'alterazione  della  reattivit�  del  paziente,  tale  da  compromettere  la  capacit�  di  guidare  e utilizzare macchine o lavorare in situazioni potenzialmente rischiose.Ci�  vale  soprattutto  all'inizio  della  terapia,  nel  passaggio  ad  altro  medicinale  e  in  caso  di concomitante ingestione di alcol o prodotti medicinali in grado di influenzare la funzione del sistema nervoso centrale.Si   raccomanda   di   avvertire   il   paziente   affinch�   non   guidi   n�   lavori   in   situazioni potenzialmente  pericolose,  fino  a  quando  non  saranno  accertati  gli  effetti  individuali  della sertralina.  4.8 Effetti indesiderati Negli  studi  clinici  e  nel  periodo  successivo  alla  commercializzazione  sono  stati  segnalati  i seguenti effetti indesiderati:  Valutazione della frequenza: Molto comune:  > 1/10Comune:       > 1/100 < 1/10 Non comune: > 1/1-000 < 1/100 Raro: > 1/10-000 < 1/1-000 Molto raro:  < 1/10-000, comprese segnalazioni isolatePatologie del  sistema emolinfopoietico: Non   comuni:   porpora,   alterazione   della   funzione   piastrinica,   alterazione   della   diatesi emorragica (per es.
con epistassi, emorragie gastrointestinali o ematuria). Rari: leucopenia e trombocitopenia.Patologie endocrine: Rari: ginecomastia, iperprolattinemia, galattorrea, ipotiroidismo, sindrome da inadeguata secrezione di ADH.  Disturbi del metabolismo e della nutrizione : Rari: iponatriemia: questo sintomo � scomparso dopo interruzione della terapia.
Casi isolati possono  essere  attribuibili  alla  sindrome  da  inadeguata  secrezione  di  ADH.  Questi  effetti indesiderati  si  sono  manifestati  in  prevalenza  in  pazienti  anziani  e  in  pazienti  che  usavano diuretici o altri prodotti medicinali.
Ipercolesterolemia.  Disturbi psichiatrici: Molto comuni: insonnia, sonnolenza e anoressia. Comuni: sbadigli , agitazione e ansia. Non comuni: euforia, sintomi  depressivi, allucinazioni, mania e ipomania. Rari: perdita della libido (nella donna e nell'uomo), incubi, reazioni aggressive e psicosi.Patologie del sistema nervoso: Molto comuni: tremore, vertigini e secchezza delle fauci. Comuni:  cefalea, disturbi  motori  (inclusi  sintomi  extrapiramidali quali ipercinesia, aumento del  tono  muscolare,  bruxismo  e  disturbi  della  deambulazione),  parestesia,  ipoestesia  e aumento della sudorazione.Non comuni: emicrania. Rari:  contrazioni  muscolari  involontarie,  coma,  convulsioni,  acatisia  (vedere  paragrafo  4-4 Avvertenze  speciali  e  opportune  precauzioni  d'impiego)  segni  e  sintomi  associati  alla sindrome  serotoninergica:  agitazione,  confusione,  diaforesi,  diarrea,  febbre,  ipertensione, rigidit�   e   tachicardia.   In   alcuni   casi   questi   sintomi   sono   comparsi   in   seguito   all�uso concomitante di farmaci serotoninergici.  Patologie dell�occhio: Comuni:riduzione della vista. Non comuni: midriasi.   Patologie dell�orecchio e del labirinto: Comuni: tinnito.Patologie cardiache: Comuni: dolore toracico e palpitazioni. Non comuni: ipertensione, sincope e tachicardia.Patologie vascolari: Non comuni: edema periferico ed edema periorbitale.Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: Rari: broncospasmo.Patologie  gastrointestinali: Molto comuni: nausea e diarrea/feci molli. Comuni: dispepsia, stitichezza ostinata, dolore addominale e vomito. Non comuni: aumento dell'appetito e pancreatite.Patologie epatobiliari: Non comuni: disturbi epatici gravi (inclusi epatite, ittero e insufficienza epatica) e aumento asintomatico  delle  transaminasi  sieriche  (SGOT  e  SGPT).  Le  alterazioni  dei  livelli  delle transaminasi  sono  comparse  soprattutto  nel  corso  delle  prime  9  settimane  di  trattamento  e sono rapidamente scomparse in seguito all'interruzione della terapia.  Patologie della cute  e del tessuto sottocutaneo: Comuni: rash cutaneo. Non comuni: prurito, alopecia ed eritema multiforme. Rari: fotosensibilit� cutanea, orticaria, edema di Quincke, desquamazione cutanea grave (per es.
sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica).  Patologie del sistema muscoloscheletrico,del tessuto connettivo: Non comuni: artralgia.   Patologie  renali e urinarie: Non comuni: incontinenza urinaria. Rari: edema facciale e ritenzione urinaria.Patologie dell�apparato riproduttivo e della mammella: Molto comuni: disfunzioni sessuali (soprattutto eiaculazione ritardata nell'uomo). Comuni: disturbi mestruali. Rari: priapismo.Patologie sistemiche: Comuni: astenia, stanchezza e vampate di calore. Non comuni: indisposizione, aumento o perdita di peso corporeo e febbre. Rari: reazione anafilattoide, reazioni allergiche e allergia.Esami diagnostici: Non comuni: valori di laboratorio anomali.In studi clinici per il trattamento delle fobie sociali � stata rilevata una disfunzione sessuale maschile nel 23% dei pazienti (corretta in base al placebo).
Le reazioni avverse da farmaci dipendono  dalla  dose  somministrata  e  sono  spesso  transitorie,  cessando  se  il  trattamento continua.  Sintomi da astinenza in seguito a sospensione: La sospensione del trattamento con SSRI/SNRI (soprattutto se improvviso) in genere porta a sintomi  da  astinenza.  Sono  stati  riferiti  vertigini,  disturbi  sensoriali  (inclusi  parestesia, sensazione  di  shock  elettrico),  disturbi  del  sonno  (inclusi  insonnia  e  incubi),  agitazione  o ansia, nausea e/o vomito, tremore, confusione, sudorazione, mal di testa, diarrea, palpitazione, instabilit�  emotiva,  irritabilit�,  disturbi  visivi.  In  generale  questi  sintomi  sono  da  lievi  a moderati e autolimitanti sebbene, in alcuni pazienti possano essere gravi e prolungati.
Si fa presente  pertanto  che  quando  il  trattamento  con  sertralina  non  �  pi�  necessario,  si  deve effettuare  una  riduzione  graduale  della  dose  (vedere  paragrafo  4-2  Posologia  e  modo  di somministrazione e paragrafo 4-4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni per l�uso).   Sono stati inoltre riportati segni e sintomi caratteristici di una sindrome serotoninergica quali agitazione, confusione, diaforesi, diarrea, febbre, ipertensione, rigidit� e tachicardia, in alcuni casi associati al concomitante uso di farmaci serotoninergici.  Pi� di 700 pazienti anziani (con pi� di 65 anni) hanno partecipato a uno studio clinico che ha dimostrato l'efficacia della sertralina in questi pazienti.
La tipologia e la frequenza degli effetti indesiderati nei pazienti anziani sono stati simili a quelli osservati nei pazienti pi� giovani.  4.9 Sovradosaggio Sintomi del sovradosaggio I  sintomi  del  sovradosaggio  da  sertralina  si  manifestano  sotto  forma  di  effetti  collaterali mediati dalla serotonina quali sonnolenza, disturbi gastrointestinali (per es.
nausea e vomito), tachicardia, tremore, agitazione e vertigini.
In casi rari � stata segnalata la comparsa di coma.  Tossicit� I  dati  disponibili  mostrano  che  la  sertralina  ha  un  ampio  indice  di  sicurezza  in  caso  di sovradosaggio.
Sono stati segnalati anche casi di ingestione di dosi di sertralina di 13,5 g (da sola).
I decessi in seguito a intossicazione da sertralina si sono verificati soprattutto in caso di concomitante  assunzione  di  altri  farmaci  e/o  alcol.
In caso di sovradosaggio si raccomanda pertanto di istituire energiche misure terapeutiche.  Trattamento Non si conosce un antidoto specifico contro la sertralina.
Si raccomanda di attuare le seguenti misure: assicurare la perviet� delle vie respiratorie e garantire una ventilazione adeguata e un sufficiente   apporto   di   O2-   Se   necessario,   la   somministrazione   di   carbone   attivo   in combinazione con una soluzione di sorbitolo o un altro purgante si dimostra efficace almeno quanto una lavanda gastrica.
L'induzione del vomito � controindicata.
Deve essere eseguito un monitoraggio  generale  della  funzione  cardiovascolare  e  l'istituzione  di  generali  misure  di supporto.  La  diuresi  forzata,  la  dialisi,  l'emoperfusione  e  la  trasfusione  sono  inefficaci,  dato  l'elevato volume di distribuzione della sertralina.   5     PROPRIET� FARMACOLOGICHE 5.1 Propriet� farmacodinamiche Categoria   farmacoterapeutica:   antidepressivo,  inibitore   selettivo  della   ricaptazione   della serotoninaCodice ATC: N06AB06Si ipotizza che i disturbi depressivi siano associati a un'alterazione del metabolismo della 5- idrossitriptamina (serotonina) nel cervello.
� stato dimostrato in vitro che la sertralina � un potente  e  selettivo  inibitore  della  ricaptazione  neuronale  di  serotonina:  in  esperimenti  su modelli animali questo meccanismo ha determinato un potenziamento degli effetti fisiologici della  serotonina.  La  sertralina  mostra  solo  deboli  effetti  sulla  ricaptazione  neuronale  di norepinefrina e dopamina.
A dosi terapeuticamente efficaci la sertralina inibisce nell'uomo la ricaptazione della serotonina da parte delle piastrine circolanti.  Negli studi sugli animali � stato dimostrato che la sertralina non ha alcun effetto stimolante, sedativo  o  anticolinergico/cardiotossico.  In  studi  sperimentali  condotti  su  volontari  sani  la sertralina non ha mostrato alcun potenziale effetto sedativo e non ha compromesso le funzioni psicomotorie.  Grazie  alla  sua  inibizione  selettiva  della  ricaptazione  della  serotonina,  la  sertralina  non influenza  l'attivit�  delle  catecolamine.  Inoltre,  la  sertralina  non  ha  alcuna  affinit�  per  i recettori     muscarinici,  serotoninergici,      dopaminergici,       istaminergici,         benzodiazepinici, GABAergici o adrenergici.
Cos� come per altri antidepressivi terapeuticamente efficaci, con l�assunzione a lungo termine della sertralina � stata osservata una �down-regulation� riduzione della responsivit� dei recettori norepinefrinici cerebrali.  Gli  studi  sull'uomo  e  sugli  animali  non  hanno  evidenziato  potenziali  tendenze  per  un  uso improprio o abuso della sertralina.  5.2 Propriet� farmacocinetiche Assorbimento: Il  profilo  farmacocinetico  della  sertralina  �  proporzionale  alla  dose  nell'intervallo  50  -  200 mg.
 Dopo  singola  somministrazione  giornaliera  orale  di  50  -  200  mg  di  sertralina  per  14 giorni, le massime concentrazioni plasmatiche sono state raggiunte dopo 4,5 - 8,4 ore. Sulla  base  delle  percentuali  di  recupero  nelle  urine  e  nelle  feci,  si  pu�  stimare  che l'assorbimento   in   seguito   a   somministrazione   orale   sia   pari   ad   almeno   il   70%.   La biodisponibilit� viene ridotta dall'effetto di primo passaggio.La concomitante assunzione di cibo non influenza significativamente la biodisponibilit� delle compresse di sertralina.  Distribuzione: Il legame della sertralina con le proteine plasmatiche � di circa il 98%.
I dati raccolti in studi sugli   animali   indicano   che   la   sertralina   ha   un   elevato   volume   di   distribuzione.   Le concentrazioni  plasmatiche  della  sertralina  allo  steady-state  (stato  stazionario)  vengono pertanto raggiunte dopo circa 1 settimana e sono due volte pi� elevate di quelle rilevate dopola dose iniziale con una sola somministrazione giornaliera.Metabolismo: Sia   la   sertralina   che   il   suo   principale   metabolica,   la   N-desmetilsertralina,   vengono ampiamente  metabolizzati  nel  fegato.  La  N-desmetilsertralina  mostra  in  vitro  un'attivit� considerevolmente inferiore (all'incirca di un fattore 20) rispetto alla sostanza da cui origina.Il metabolita non ha mostrato alcun effetto in modelli di depressione in vivo.In  esperimenti  in  vitro  �  stato  evidenziato  che  il  metabolismo  della  sertralina  �  mediato principalmente dall'enzima del citocromo CYP 3A4, con un limitato coinvolgimento del CYP2D6- Alla dose standard di 50 mg la sertralina mostra solo effetti limitati sul metabolismo di altre sostanze mediato dal CYP 2D6 e dal CYP 3A4-  Escrezione: L'emivita  di  eliminazione  media  della  sertralina  �  di  circa  26  ore.
 L'emivita  della  N- desmetilsertralina � compresa fra   le 62 e le 104 ore, cos� che le concentrazioni plasmatiche del metabolita raggiungono lo stesso livello della sostanza da cui origina.  I metaboliti della sertralina e della N-desmetilsertralina vengono eliminati in frazioni uguali nelle feci e nell'urina.
Nell'urina si ritrova solo una minima percentuale (meno dello 0,2%) di sertralina immodificata.Anziani: Il profilo farmacocinetico della sertralina nei pazienti anziani � simile a quello che si osserva nei pazienti pi� giovani.  Insufficienza epatica: Per  informazioni  sulla  farmacocinetica  della  sertralina  in  pazienti  affetti  da  cirrosi  vedere  i paragrafi 4-2 e 4-4-  5.3 Dati preclinici di sicurezza Studi   preclinici   convenzionali   sulla   sertralina   non   hanno   evidenziato   mutagenicit�   n� cancerogenicit�.
Negli studi di tossicit� sulla funzione riproduttiva nel ratto e nel coniglio non sono stati osservati effetti teratogeni.
Tuttavia, nei feti di ratto e di coniglio, a dosi da 2,5 a 10 volte superiori alla dose terapeutica massima per l�uomo, � stato osservato una ritardo nella ossificazione.
La somministrazione della sertralina nel ratto nell'ultimo terzo della gestazionee  fino  al  termine  dell'allattamento,  a  dosaggi  che  superano  di  5  volte  la  massima  dose terapeutica per l'uomo, ha provocato un maggior numero di  nati-morti, nonch� una riduzione del tasso di sopravvivenza e del peso corporeo dei piccoli.
� stato possibile dimostrare che il pi� basso tasso di sopravvivenza dei piccoli � correlato all'esposizione intrauterina.  6     INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Sertralina Winthrop 50 mg compresse rivestite con film Nucleo della compressa: Lattosio   monoidrato,   cellulosa   microcristallina,   povidone   K30,   croscarmellosa   sodica, magnesio stearatoRivestimento della compressa: Ipromellosa 6, talco, glicole propilenico, titanio diossido (E 171)Sertralina Winthrop 100 mg compresse rivestite con film Nucleo della compressa: Lattosio   monoidrato,   cellulosa   microcristallina,   povidone   K30,   croscarmellosa   sodica, magnesio stearato. Rivestimento della compressa: Ipromellosa 6, ipromellosa 15, talco, glicole propilenico, titanio diossido (E 171)6.2 Incompatibilit� Non pertinente.6.3 Validit� 3 anni.6.4 Speciali precauzioni per la conservazione Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.6.5 Natura e contenuto del contenitore Sertralina Winthrop 50 mg compresse rivestite con film: Confezione contenente blister in PVC/PVCD/alluminio da: 7, 14, 15, 20, 28, 30, 50, 60, 98 e 100 compresse. Confezione contenente blister in PVC/PVCD/alluminio in dose singola da: 28x1, 30x1, 50x1, 98x1 e 100x1 compresse. Flaconi rotondi in HDPE con chiusura a scatto in LDPE: 100, 250 e 500 compresse.Sertralina Winthrop 100 mg compresse rivestite con film: Confezione contenente blister in PVC/PVCD/alluminio da: 7, 10, 14, 15, 20, 28, 30, 50, 60, 98 e 100 compresse. Confezione  contenente  blister  monodose  di  PVC/PVCD/alluminio  da:  28x1,  30x1,  50x1, 98x1 e 100x1 compresse. Flaconi rotondi in HDPE con chiusura a scatto in LDPE: 100, 250 e 500 compresse.� possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.6.6 Istruzioni per l'impiego e la manipolazione e per lo smaltimento (se del caso) Nessuna istruzione particolare. 7     TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO Winthrop Pharmaceuticals Italia s.r.l.
- Viale Bodio, 37/b 20158 Milano8     NUMERO(I) DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO Sertralina   Winthrop   50   mg   compresse   rivestite   con   film   -   7   compresse   in   blister 

PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861019/M
               
Sertralina   Winthrop   50   mg   compresse rivestite con film - 14 compresse in blister
PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861021/M
               
Sertralina   Winthrop   50   mg   compresse rivestite con film - 15 compresse in blister
PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861033/M
               
Sertralina   Winthrop   50   mg   compresse rivestite con film - 20 compresse in blister
PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861045/M
               
Sertralina   Winthrop   50   mg   compresse rivestite con film - 28 compresse in blister
PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861058/M
               
Sertralina   Winthrop   50   mg   compresse rivestite con film - 30 compresse in blister
PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861060/M
               
Sertralina   Winthrop   50   mg   compresse rivestite con film - 50 compresse in blister
PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861072/M
               
Sertralina   Winthrop   50   mg   compresse rivestite con film - 60 compresse in blister
PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861084/M
               
Sertralina   Winthrop   50   mg   compresse rivestite con film - 98 compresse in blister
PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861096/M
               

 Sertralina   Winthrop   50   mg   compresse   rivestite   con   film   -   100   compresse   in   blister 

PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861108/M
             
Sertralina  Winthrop  50  mg  compresse  rivestite con film - 281 compresse in blister
PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861110/M
             
Sertralina  Winthrop  50  mg  compresse  rivestite con film - 301 compresse in blister
PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861122/M
             
Sertralina  Winthrop  50  mg  compresse  rivestite con film - 501 compresse in blister
PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861134/M
             
Sertralina  Winthrop  50  mg  compresse  rivestite con film - 981 compresse in blister
PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861146/M
             

 Sertralina  Winthrop  50  mg  compresse  rivestite  con  film  -  1001  compresse  in  blister PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861159/M Sertralina Winthrop 50 mg compresse rivestite con film - 100 compresse in flacone HDPE: AIC n.
036861161/MSertralina Winthrop 50 mg compresse rivestite con film - 250 compresse in flacone HDPE: AIC n.
036861173/MSertralina Winthrop 50 mg compresse rivestite con film - 500 compresse in flacone HDPE: AIC n.
036861185/MSertralina   Winthrop   100   mg   compresse   rivestite   con   film   -   7   compresse   in   blister 

PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861197/M
             
Sertralina   Winthrop   100   mg   compresse   rivestite con film - 14 compresse in blister
PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861209/M
             
Sertralina   Winthrop   100   mg   compresse   rivestite con film - 15 compresse in blister
PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861211/M
             
Sertralina   Winthrop   100   mg   compresse   rivestite con film - 20 compresse in blister
PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861223/M
             
Sertralina   Winthrop   100   mg   compresse   rivestite con film - 28 compresse in blister
PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861235/M
             
Sertralina   Winthrop   100   mg   compresse   rivestite con film - 30 compresse in blister
PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861247/M
             
Sertralina   Winthrop   100   mg   compresse   rivestite con film - 50 compresse in blister
PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861250/M
             
Sertralina   Winthrop   100   mg   compresse   rivestite con film - 60 compresse in blister
PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861262/M
             
Sertralina   Winthrop   100   mg   compresse   rivestite con film - 98 compresse in blister
PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861274/M
             

 Sertralina  Winthrop  100  mg  compresse  rivestite  con  film  -  100  compresse  in  blister PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861286/M Sertralina  Winthrop  100  mg  compresse  rivestite  con  film  -  281  compresse  in  blister PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861298/M Sertralina  Winthrop  100  mg  compresse  rivestite  con  film  -  301  compresse  in  blister PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861300/M Sertralina  Winthrop  100  mg  compresse  rivestite  con  film  -  501  compresse  in  blister PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861312/M Sertralina  Winthrop  100  mg  compresse  rivestite  con  film  -  981  compresse  in  blister PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861324/M Sertralina  Winthrop  100  mg  compresse  rivestite  con  film  -  1001  compresse  in  blister PVC/PVDC/Al: AIC n.
036861336/M Sertralina Winthrop 100 mg compresse rivestite con film - 100 compresse in flacone HDPE: AIC n.
036861348/MSertralina Winthrop 100 mg compresse rivestite con film - 250 compresse in flacone HDPE: AIC n.
036861351/MSertralina Winthrop 100 mg compresse rivestite con film - 500 compresse in flacone HDPE: AIC n.
036861363/M  9     DATA DI PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL�AUTORIZZAZIONE

02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - [Vedi Indice].

Ogni compressa rivestita con film contiene paroxetina 20 mg (come paroxetina cloridrato emiidrato) Ogni 10 ml di sospensione orale contengono 20 mg di paroxetina (come paroxetina cloridrato emiidrato) Per l�elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 FORMA FARMACEUTICA - [Vedi Indice].

Compressa rivestita con film Compresse bianche, rivestite con film, di forma ovale biconvessa con impresso �Seroxat 20� su un lato e con una linea di frattura sull�altro lato. Sospensione orale Sospensione di colore arancio brillante leggermente viscosa con odore di arancia, priva di corpi estranei. La compressa rivestita con film da 20 mg ha una linea di frattura, e pu� essere divisa, se necessario, in due parti uguali.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - [Vedi Indice].

04.1 Indicazioni terapeutiche - [Vedi Indice].

Trattamento di  Episodio di depressione maggiore  Disturbo ossessivo compulsivo  Disturbo da attacchi di panico con o senza agorafobia  Disturbo d�ansia sociale/fobia sociale  Disturbo d�ansia generalizzata  Disturbo da stress post-traumatico

04.2 Posologia e modo di somministrazione - [Vedi Indice].

Si raccomanda di somministrare la paroxetina una volta al giorno, al mattino con del cibo.
Le compresse devono essere deglutite piuttosto che masticate. Agitare il flacone prima dell�uso. Assunzione da parte dei bambini e adolescenti di et� inferiore ai 18 anni. Seroxat non deve essere utilizzato per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di et�. EPISODI DI DEPRESSIONE MAGGIORE La dose raccomandata � di 20 mg, una volta al giorno.
In generale, il miglioramento nei pazienti inizia dopo una settimana, ma pu� divenire evidente solo dalla seconda settimana di terapia. Come per tutti i farmaci antidepressivi, il dosaggio deve essere rivisto e aggiustato se necessario entro le prime tre - quattro settimane dall'inizio della terapia ed in seguito come ritenuto clinicamente appropriato. In alcuni pazienti, che hanno una risposta insufficiente alla dose di 20 mg, la dose pu� essere aumentata gradualmente fino ad un massimo di 50 mg al giorno, con aumenti graduali di 10 mg, in base alla risposta del paziente. I pazienti con depressione devono essere trattati per un periodo sufficiente di almeno sei mesi per assicurarsi che siano liberi da sintomi. DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO La dose raccomandata � di 40 mg al giorno.
I pazienti devono iniziare con una dose di 20 mg al giorno e la dose pu� essere aumentata gradualmente, con aumenti di 10 mg sino alla dose raccomandata.
Se dopo alcune settimane si osserva una risposta insufficiente alla dose raccomandata, alcuni pazienti possono trarre beneficio dall�aumento graduale del dosaggio fino ad un massimo di 60 mg al giorno. 1 - 13 I pazienti con disturbo ossessivo compulsivo devono essere trattati per un periodo sufficiente per assicurarsi che siano liberi da sintomi.
Tale periodo pu� essere di diversi mesi o anche pi� lungo (vedere paragrafo 5.1 �Propriet� farmacodinamiche�). DISTURBO DA ATTACCHI DI PANICO La dose raccomandata � di 40 mg al giorno.
I pazienti devono iniziare con una dose di 10 mg al giorno e la dose aumentata gradualmente, con aumenti di 10 mg alla dose raccomandata, in base alla risposta del paziente. Un basso dosaggio iniziale � raccomandato per ridurre al minimo il potenziale peggioramento della sintomatologia da panico, come si � osservato generalmente nel trattamento iniziale di questo disturbo. Se dopo alcune settimane si osserva una risposta insufficiente alla dose raccomandata, alcuni pazienti possono trarre beneficio dall�aumento graduale della dose fino ad un massimo di 60 mg al giorno. I pazienti con disturbo da attacchi di panico devono essere trattati per un periodo sufficiente ad assicurare che siano liberi da sintomi.
Tale periodo pu� essere di diversi mesi o anche pi� lungo (vedere paragrafo 5.1 �Propriet� farmacodinamiche�). DISTURBO D�ANSIA SOCIALE/FOBIA SOCIALE La dose raccomandata � di 20 mg al giorno.
Se dopo alcune settimane si osserva una risposta insufficiente alla dose raccomandata, alcuni pazienti possono trarre beneficio dall�aumento graduale della dose, con aumenti di 10 mg, fino ad un massimo di 50 mg al giorno.
L�uso a lungo termine deve essere valutato periodicamente (vedere paragrafo 5.1 �Propriet� farmacodinamiche�). DISTURBO D�ANSIA GENERALIZZATA La dose raccomandata � di 20 mg al giorno.
Se dopo alcune settimane si osserva una risposta insufficiente alla dose raccomandata, alcuni pazienti possono trarre beneficio dall�aumento graduale della dose, con aumenti di 10 mg, fino ad un massimo di 50 mg al giorno. L�uso a lungo termine deve essere valutato periodicamente (vedere paragrafo 5.1 �Propriet� farmacodinamiche�). DISTURBO DA STRESS POST-TRAUMATICO La dose raccomandata � di 20 mg al giorno.
Se dopo alcune settimane si osserva una risposta insufficiente alla dose raccomandata, alcuni pazienti possono trarre beneficio dall�aumento graduale della dose, con aumenti di 10 mg, fino ad un massimo di 50 mg al giorno. L�uso a lungo termine deve essere valutato periodicamente (vedere paragrafo 5.1 �Propriet� farmacodinamiche�). INFORMAZIONI GENERALI SINTOMI DA SOSPENSIONE OSSERVATI IN SEGUITO AD INTERRUZIONE DEL TRATTAMENTO CON PAROXETINA Si deve evitare un�interruzione brusca del trattamento (vedere paragrafo 4.4 �Avvertenze speciali e precauzioni di impiego� e paragrafo 4.8 �Effetti indesiderati�). Il regime a riduzioni graduali della posologia usato negli studi clinici ha utilizzato un decremento progressivo del dosaggio giornaliero pari a 10 mg ad intervalli settimanali. Se si dovessero manifestare, a seguito della riduzione della dose o al momento della interruzione del trattamento, sintomi non tollerabili, si pu� prendere in considerazione il ripristino della dose prescritta in precedenza.
Successivamente il medico pu� continuare a ridurre la dose, ma in modo pi� graduale. Popolazioni speciali:  Anziani Nei soggetti anziani � stato riscontrato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di paroxetina, tuttavia il range delle concentrazioni plasmatiche � sovrapponibile a quello osservato in soggetti pi� giovani. Il trattamento deve iniziare alle stesse dosi utilizzate nell'adulto.
In alcuni pazienti pu� essere utile l�incremento della dose, ma la dose massima non pu� superare i 40 mg al giorno.  Bambini e adolescenti (7.17 anni) La paroxetina non deve essere usata per il trattamento di bambini ed adolescenti in quanto � stato riscontrato in studi clinici controllati come la paroxetina sia associata ad un aumento del rischio di comportamento suicidario e di atteggiamento ostile.
Inoltre in tali studi l�efficacia non � stata dimostrata in modo adeguato (vedere paragrafo 4.4 �Avvertenze speciali e precauzioni di impiego� e paragrafo 4.8 �Effetti indesiderati�). 2 - 13  Bambini di et� inferiore ai 7 anni L�uso di paroxetina in bambini di et� inferiore a 7 anni non � stato studiato.
La paroxetina non deve essere usata fino a quando la sicurezza e l�efficacia in questo gruppo di et� non siano state determinate.  Insufficienza renale/epatica In pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min) o in pazienti con insufficienza epatica � stato riscontrato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di paroxetina.
Pertanto il dosaggio deve essere limitato alle dosi pi� basse dell�intervallo posologico.

04.3 Controindicazioni - [Vedi Indice].

Ipersensibilit� nota alla paroxetina o ad uno qualsiasi degli eccipienti. La paroxetina � controindicata in associazione con farmaci inibitori delle monoamino-ossidasi (MAO- inibitori).
Il trattamento con paroxetina pu� essere iniziato: - due settimane dopo l�interruzione del trattamento con un MAO-inibitore non reversibile o - almeno 24 ore dopo l�interruzione del trattamento con un MAO-inibitore reversibile (per esempio moclobemide). L�inizio della terapia con qualsiasi MAO-inibitore deve avvenire ad almeno una settimana di distanza dall�interruzione del trattamento con paroxetina. La paroxetina non deve essere usata in associazione a tioridazina poich�, come con altri farmaci inibitori dell�enzima epatico CYP450 2D6, la paroxetina pu� elevare i livelli plasmatici della tioridazina (vedere 4.5 �Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione�). La somministrazione di tioridazina da sola pu� indurre prolungamento dell�intervallo QTc associato a gravi aritmie ventricolari quali torsioni di punta e morte improvvisa. La paroxetina non deve essere usata in associazione con pimozide (vedere 4.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione).

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - [Vedi Indice].

Il trattamento con paroxetina deve essere iniziato con cautela due settimane dopo la cessazione del trattamento con MAO-inibitori irreversibili o 24 ore dopo la cessazione del trattamento con MAO-inibitori reversibili.
Il dosaggio di paroxetina deve essere aumentato gradualmente fino a raggiungere una risposta ottimale (vedere 4.3 �Controindicazioni� e 4.5 �Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione�). Assunzione da parte di bambini ed adolescenti di et� inferiore ai 18 anni La paroxetina non deve essere usata per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di et�.
Comportamenti suicidari (tentativi di suicidio e ideazione suicidaria) e ostilit� (prevalentemente aggressivit�, comportamento di opposizione e collera) sono stati osservati con maggiore frequenza negli studi clinici effettuati su bambini e adolescenti trattati con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo.
Qualora, in base ad esigenze mediche, dovesse essere presa la decisione di effettuare comunque il trattamento, il paziente deve essere sorvegliato attentamente per quanto concerne la comparsa di sintomi suicidari.
Per di pi� non sono disponibili i dati sulla sicurezza a lungo termine in bambini ed adolescenti relativi alla crescita, alla maturazione e allo sviluppo cognitivo e comportamentale. Suicidio/ideazione suicidaria La depressione � associata ad aumento del rischio di pensieri suicidari, autolesionismo e suicidio.
Tale rischio persiste fino a che si verifichi una remissione significativa.
Poich� possono non verificarsi miglioramenti durante le prime settimane di trattamento o in quelle immediatamente successive, i pazienti devono essere attentamente controllati fino ad avvenuto miglioramento.
E� esperienza clinica in generale con tutte le terapie antidepressive che il rischio di suicidio pu� aumentare nelle prime fasi del miglioramento. Altre patologie psichiatriche per le quali la paroxetina � prescritta possono anche essere associate ad un aumentato rischio di comportamento suicidario.
Inoltre, queste patologie possono essere associate al disturbo depressivo maggiore.
Quando si trattano pazienti con altri disturbi psichiatrici si devono pertanto osservare le stesse precauzioni seguite durante il trattamento di pazienti con disturbo depressivo maggiore. Pazienti con anamnesi positiva per comportamento o pensieri suicidari, o che manifestano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell�inizio del trattamento, sono a rischio maggiore di ideazione suicidaria o di tentativi di suicidio, e devono essere attentamente controllati durante il trattamento. 3 - 13 E� possibile un aumento del rischio di comportamento suicidario in giovani-adulti di 18.29 anni.
I giovani- adulti devono essere pertanto attentamente controllati nel corso del trattamento. Non esistono dati sufficienti relativi al rischio di comportamento suicidario durante il trattamento di pazienti mai trattati prima, tuttavia deve essere garantito un attento controllo. I pazienti (e chi si prende cura di essi) devono essere avvertiti in merito alla necessit� di monitorare la comparsa di eventi correlati al suicidio e, se tali sintomi si presentano, devono immediatamente consultare un medico. Acatisia/agitazione psicomotoria L�uso di paroxetina � stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzata da una sensazione interna di irrequietezza e di agitazione psicomotoria quale l�impossibilit� di sedere o stare immobile generalmente associate ad un malessere soggettivo.
Ci� � pi� probabile che accada entro le prime settimane di trattamento.
In pazienti che presentano tali sintomi, l�aumento del dosaggio pu� essere dannoso. Sindrome serotoninergica/sindrome maligna da neurolettici In rare occasioni, sono stati riportati casi suggestivi di comparsa della sindrome serotoninergica o della sindrome maligna da neurolettici, in associazione al trattamento con paroxetina, in particolare quando somministrata in concomitanza ad altri farmaci serotoninergici e/o neurolettici.
Poich� tali sindromi possono comportare condizioni di potenziale pericolo di vita, si deve interrompere il trattamento con paroxetina in caso di comparsa di tali eventi (caratterizzati da quadri di sintomi, quali ipertermia, rigidit�, mioclono, squilibri del sistema autonomo con possibile rapida fluttuazione dei segni vitali, cambiamenti dello stato mentale compresi confusione, irritabilit�, agitazione estrema che evolve a delirio e coma) e deve essere iniziato un trattamento sintomatico di supporto.
La paroxetina non deve essere usata in associazione a precursori della serotonina (quali L-triptofano, oxitriptano) a causa del rischio di sindrome serotoninergica (vedere paragrafo 4.3 �Controindicazioni� e 4.5 �Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione�). Mania Come con tutti gli antidepressivi, la paroxetina deve essere usata con cautela in pazienti con anamnesi positiva per mania. La paroxetina deve essere sospesa in tutti i pazienti che entrano in una fase maniacale. Insufficienza renale/epatica Si raccomanda cautela nei pazienti con insufficienza renale grave o nei pazienti con insufficienza epatica (vedere paragrafo 4.2 �Posologia e modo di somministrazione�). Diabete Nei pazienti diabetici il trattamento con gli SSRI pu� alterare il controllo glicemico.
Pu� essere necessario modificare il dosaggio dell�insulina e/o degli ipoglicemizzanti orali. Epilessia Come con altri antidepressivi, la paroxetina deve essere usata con cautela in pazienti con epilessia. Convulsioni L'incidenza complessiva di convulsioni in pazienti trattati con paroxetina � inferiore allo 0,1%.
Il farmaco deve essere sospeso in tutti i pazienti che presentano convulsioni. Terapia elettroconvulsivante (ECT) Esiste un'esperienza clinica limitata nella somministrazione concomitante di paroxetina con terapia elettroconvulsivante (ECT). Glaucoma Come con altri SSRI, la paroxetina infrequentemente causa midriasi e deve essere usata con cautela nei pazienti con glaucoma ad angolo chiuso o con anamnesi positiva per glaucoma. Patologie cardiovascolari In pazienti con patologie cardiovascolari devono essere osservate le precauzioni consuete. Iponatremia 4 - 13 Raramente � stata riportata iponatremia, prevalentemente negli anziani.
Deve essere esercitata cautela anche in quei pazienti a rischio di iponatremia, per esempio per terapie concomitanti e cirrosi.
L�iponatremia � in genere reversibile dopo la sospensione della paroxetina. Emorragie Con gli SSRI sono stati riportati casi di disturbi emorragici a livello cutaneo, quali ecchimosi e porpora.
Sono state riportate altre manifestazioni emorragiche, per esempio emorragie gastrointestinali. I pazienti anziani possono essere maggiormente a rischio. Si consiglia cautela nei pazienti che assumono SSRI in concomitanza ad anticoagulanti orali, a farmaci noti per influire sulla funzione piastrinica o ad altri farmaci che possono aumentare il rischio di emorragie (per esempio antipsicotici atipici quali clozapina, fenotiazina, gran parte degli antidepressivi triciclici, acido acetilsalicilico, farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), COX-2 inibitori) e nei pazienti con anamnesi positiva per disturbi emorragici o condizioni che possono predisporre ad emorragie. Farmaci che influiscono sul pH gastrico Nei pazienti che assumono la sospensione orale, la concentrazione plasmatica di paroxetina pu� essere influenzata dal pH gastrico.
Dati in vitro hanno mostrato come un ambiente acido sia richiesto per il rilascio del farmaco attivo dalla sospensione, per cui l�assorbimento pu� essere ridotto nei pazienti con un pH gastrico elevato o con acloridria, come dopo l�utilizzo di alcuni farmaci (antiacidi, antagonisti dei recettori istaminergici H2, inibitori della pompa protonica), in alcune patologie (per esempio gastrite atrofica, anemia perniciosa, infezione cronica da Helicobacter pylori), e dopo interventi chirurgici (vagotomia, gastrectomia). La dipendenza dal pH deve essere tenuta in considerazione in caso di impiego di diversa forma farmaceutica di paroxetina (per esempio la concentrazione plasmatica di paroxetina pu� diminuire nei pazienti con pH gastrico elevato che passano dalle compresse alla sospensione orale).
Pertanto � richiesta cautela nei pazienti che iniziano o terminano un trattamento con farmaci che aumentano il pH gastrico.
In tali situazioni pu� essere necessario un aggiustamento della dose. Sintomi da sospensione osservati in caso di interruzione del trattamento con paroxetina I sintomi da sospensione osservati quando il trattamento � interrotto sono comuni, in particolare in caso di brusca interruzione (vedere paragrafo 4.8 �Effetti indesiderati�) Negli studi clinici gli eventi indesiderati osservati con l�interruzione del trattamento si presentavano nel 30% dei pazienti in trattamento con paroxetina, in confronto al 20% dei pazienti trattati con placebo: l�insorgenza di sintomi da sospensione non � la stessa nei casi in cui un farmaco induce assuefazione o dipendenza. Il rischio di comparsa dei sintomi da sospensione pu� dipendere da diversi fattori, compresi la durata della terapia, il dosaggio e il tasso di riduzione della dose. Sono stati riportati vertigini, disturbi del sensorio (comprese parestesia, sensazione di scossa elettrica e tinnito), disturbi del sonno (compresi sogni vividi), agitazione o ansia, nausea, tremore, confusione, sudorazione, cefalea, diarrea, palpitazioni, instabilit� emotiva, irritabilit� e disturbi visivi.
Generalmente l�intensit� di tali sintomi � da lieve a moderata, tuttavia in alcuni pazienti pu� essere grave.
In genere compaiono entro i primi giorni di sospensione del trattamento, ma vi sono stati casi molto rari nei quali sono comparsi in pazienti che avevano inavvertitamente saltato una dose. Generalmente tali sintomi sono auto-limitanti, e di solito si risolvono entro due settimane, sebbene in alcuni individui possono durare pi� a lungo (2.3 mesi o pi�).
Si consiglia pertanto di ridurre gradualmente la dose di paroxetina, quando si sospende il trattamento, nel corso di un periodo di diverse settimane o mesi, in base alle necessit� del paziente (vedere �Sintomi da sospensione osservati in seguito ad interruzione del trattamento con paroxetina�, paragrafo 4.2 �Posologia e modo di somministrazione�). Avvertenze relative agli eccipienti Parabeni La sospensione orale di paroxetina contiene metil- e propil- idrossibenzoato (parabeni), noti per causare orticaria; generalmente si tratta di reazioni di tipo ritardato, come la dermatite da contatto, ma raramente si possono verificare reazioni immediate con broncospasmo. Colorante giallo arancio La sospensione orale di paroxetina contiene il colorante Giallo FD&C n.
6 (giallo arancio EEC n.
110), che pu� causare reazioni allergiche. 5 - 13 Sorbitolo E420 La sospensione orale di paroxetina contiene sorbitolo (E420).
I pazienti con problemi ereditari rari di intolleranza al fruttosio non devono assumere questo medicinale.

04.5 Interazioni - [Vedi Indice].

Farmaci serotoninergici Come con altri SSRI, la somministrazione contemporanea con farmaci serotoninergici (compresi MAO- inibitori, L-triptofano, triptani, tramadolo, linezolide, SSRI, litio e preparazioni a base di erba di san Giovanni - Hypericum perforatum) pu� portare alla insorgenza di effetti associati alla serotonina (sindrome serotoninergica: vedere paragrafo 4.3 �Controindicazioni� e paragrafo 4.4 �Avvertenze speciali e precauzioni di impiego�).
Si deve consigliare cautela ed � richiesto un pi� attento controllo clinico quando tali farmaci sono somministrati in concomitanza con paroxetina. Pimozide Un incremento dei livelli di pimozide si � manifestato in uno studio con bassa dose singola di pimozide (2 mg), quando questa � stata somministrata in associazione a paroxetina.
Sebbene il meccanismo di questa interazione non sia attualmente noto, a causa del ridotto indice terapeutico di pimozide e della sua nota capacit� di prolungare l�intervallo QT, l�uso concomitante di pimozide e paroxetina � controindicato (vedere paragrafo 4.3 Controindicazioni). Enzimi preposti al metabolismo dei farmaci Il metabolismo e la farmacocinetica della paroxetina possono essere influenzati dalla induzione o dalla inibizione degli enzimi che metabolizzano i farmaci. Qualora la paroxetina sia somministrata in concomitanza con un farmaco noto per essere inibitore del metabolismo enzimatico, deve essere preso in considerazione l�uso delle dosi pi� basse dell�intervallo posologico. In caso di somministrazione in concomitanza con farmaci noti quali induttori del metabolismo enzimatico (ad esempio carbamazepina, rifampicina, fenobarbitale, fenitoina), o con fosamprenavir/ritonavir non � richiesto alcun aggiustamento della dose iniziale.
Qualsiasi modifica della posologia di paroxetina (sia dopo l�inizio che a seguito di interruzione di un farmaco che induce il metabolismo) deve essere basata sulla risposta clinica (tollerabilit� ed efficacia). Fosamprenavir/ritonavir: la sommistrazione contemporanea di fosamprenavir/ritonavir 700/100 mg due volte al giorno con paroxetina 20 mg al giorno in volontari sani per 10 giorni riduce in modo significativo i livelli plasmatici di paroxetina di circa il 55%.
I livelli plasmatici di fosamprenavir/ritonavir durante la somministrazione contemporanea con paroxetina sono risultati simili ai valori di riferimento di altri studi, ci� indica che paroxetina non ha un effetto significativo sul metabolismo di fosamprenavir/ritonavir.
Non sono disponibili dati relativi all�effetto a lungo termine della somministrazione contemporanea di paroxetina e fosamprenavir/ritonavir per una durata superiore ai 10 giorni. Prociclidina: la somministrazione giornaliera di paroxetina aumenta in modo significativo i livelli plasmatici di prociclidina.
Se si osservano effetti anticolinergici, la dose di prociclidina deve essere ridotta. Anticonvulsivanti: carbamazepina, fenitoina, sodio valproato.
La somministrazione concomitante non sembra mostrare alcun effetto sul profilo farmacocinetico e farmacodinamico nei pazienti epilettici. Potenza inibitoria di paroxetina sul CYP2D6 Come altri antidepressivi, inclusi altri SSRI, la paroxetina inibisce l�enzima CYP2D6 del citocromo epatico P450.
L�inibizione del CYP2D6 pu� portare all�aumento delle concentrazioni plasmatiche di farmaci in co- somministrazione, metabolizzati da questo enzima.
Sono compresi tra questi farmaci alcuni antidepressivi triciclici (ad esempio clomipramina, nortriptilina e desipramina), neurolettici fenotiazinici (ad esempio perfenazina e tioridazina, vedere paragrafo 4.3 �Controindicazioni�), risperidone, atomoxetina, alcuni antiaritmici di Tipo 1 C (ad esempio propafenone e flecainide) e metoprololo. Non � raccomandato l�uso di paroxetina in associazione con metoprololo, somministrato nella insufficienza cardiaca, a causa del ridotto indice terapeutico del metoprololo in questa indicazione. Alcool Come con altri farmaci psicotropi, i pazienti devono essere avvertiti di evitare l�uso di alcool in corso di trattamento con paroxetina. 6 - 13 Anticoagulanti orali Pu� presentarsi una interazione farmacodinamica tra paroxetina e anticoagulanti orali.
L�uso concomitante di paroxetina ed anticoagulanti orali pu� portare ad un aumento della attivit� anticoagulante ed al rischio di emorragie.
Pertanto la paroxetina deve essere usata con cautela nei pazienti in trattamento con anticoagulanti orali (vedere paragrafo 4.4 �Avvertenze speciali e precauzioni di impiego�). Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), acido acetilsalicilico ed altri antiaggreganti piastrinici Pu� verificarsi una interazione farmacodinamica tra paroxetina e FANS/acido acetilsalicilico.
L�uso concomitante di paroxetina e FANS/acido acetilsalicilico pu� portare ad un aumento del rischio di emorragie (vedere paragrafo 4.4 �Avvertenze speciali e precauzioni di impiego�). Si consiglia cautela nei pazienti che assumono SSRI in concomitanza ad anticoagulanti orali, farmaci noti per influire sulla funzione piastrinica o ad altri farmaci che possono aumentare il rischio di emorragie (per esempio antipsicotici atipici quali clozapina, fenotiazina, gran parte degli antidepressivi triciclici, acido acetilsalicilico, farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), COX-2 inibitori) e nei pazienti con anamnesi positiva per disturbi emorragici o condizioni che possono predisporre ad emorragie. Farmaci che influiscono sul pH gastrico Dati in vitro hanno mostrato come il rilascio della paroxetina dalla sospensione orale sia pH-dipendente.
Pertanto, i farmaci che alterano il pH gastrico (quali i farmaci antiacidi, gli inibitori della pompa protonica o gli antagonisti dei recettori H2 dell�istamina) possono influire sulle concentrazioni plasmatiche di paroxetina nei pazienti che assumono la sospensione orale (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego).

04.6 Gravidanza e allattamento - [Vedi Indice].

Gravidanza Alcuni studi epidemiologici hanno indicato un lieve aumento nel rischio di malformazioni cardiovascolari [ad esempio difetti del setto ventricolare (nella maggior parte) e atriale] associati all�assunzione di paroxetina durante il primo trimestre di gravidanza.
Il meccanismo � sconosciuto.
I dati indicano che il rischio di partorire un neonato con un difetto cardiovascolare a seguito dell�esposizione materna alla paroxetina sia inferiore a 2/100 a fronte del rischio pari a circa 1/100 atteso per tali difetti nella popolazione generale.
I dati disponibili non indicano un aumento del rischio complessivo di malformazioni congenite. La paroxetina deve essere somministrata in gravidanza solo quando strettamente indicato.
Il medico, all�atto della prescrizione, dovr� valutare l�opzione di trattamenti alternativi in donne in gravidanza o che stanno pianificando una gravidanza.
L�interruzione brusca durante la gravidanza deve essere evitata (vedere �Sintomi da sospensione osservati in seguito ad interruzione del trattamento con paroxetina�, paragrafo 4.2 �Posologia e modo di somministrazione�). I neonati devono essere tenuti sotto osservazione se l�uso materno di paroxetina continua negli stadi pi� avanzati della gravidanza, in particolare nel terzo trimestre. I sintomi seguenti si possono presentare nei neonati in seguito all�uso materno di paroxetina negli stadi pi� avanzati della gravidanza: stress respiratorio, cianosi, apnea, convulsioni, temperatura instabile, difficolt� nell�alimentazione, vomito, ipoglicemia, ipertonia, ipotonia, iperreflessia, tremore, nervosismo, irritabilit�, letargia, pianto costante, sonnolenza e difficolt� nell�addormentamento.
Tale sintomatologia potrebbe essere dovuta o agli effetti serotoninergici o ai sintomi da sospensione.
Nella maggior parte dei casi le complicanze iniziano immediatamente al momento del parto o subito dopo (meno di 24 ore). Studi negli animali hanno mostrato tossicit� riproduttiva, ma non hanno indicato effetti dannosi diretti rispetto alla gravidanza, sviluppo embrio-fetale, parto o sviluppo postnatale (vedere paragrafo 5.3 �Dati preclinici di sicurezza�) Allattamento Piccole quantit� di paroxetina sono escrete nel latte materno.
In studi pubblicati, le concentrazioni sieriche in neonati allattati al seno non sono state rilevabili (<2 ng/ml) o molto basse (<4 ng/ml) e in questi neonati non � stato osservato alcun segno degli effetti del farmaco.
Poich� non sono previsti effetti, pu� essere preso in considerazione l�allattamento al seno.

04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine - [Vedi Indice].

L'esperienza clinica ha dimostrato che la terapia con paroxetina non � associata ad alterazioni delle funzioni cognitive o psicomotorie.
Tuttavia, come con tutti i farmaci psicoattivi, i pazienti devono essere avvertiti di 7 - 13 usare cautela nella guida di autoveicoli e nell'uso di macchinari. Sebbene la paroxetina non aumenti gli effetti dannosi psichici e motori indotti dalla assunzione di alcool, non � consigliato l�uso concomitante di paroxetina e alcool.

04.8 Effetti indesiderati - [Vedi Indice].

Alcune delle reazioni avverse al farmaco sotto riportate possono diminuire in intensit� e frequenza con la continuazione del trattamento e non comportano generalmente interruzione della terapia.
Le reazioni avverse sono elencate di seguito per organo, apparato/sistema e per frequenza.
Le frequenze sono definite come: molto comuni (>1/10), comuni (>1/100, <1/10), non comuni (>1/1000, <1/100), rare (>1/10000, <1/1000), molto rare (<1/10000), incluse segnalazioni isolate. Patologie del sistema emolinfopoietico Non comuni: disturbi emorragici, in particolare a carico della cute e delle mucose (per lo pi� ecchimosi).
Molto rari: trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario Molto rari: reazioni allergiche (incluse orticaria ed angioedema). Patologie endocrine Molto rari: sindrome da inappropriata secrezione dell�ormone antidiuretico (SIADH). Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comuni: aumento dei livelli di colesterolo, diminuzione dell�appetito.
Rari: iponatremia. L�iponatremia � stata soprattutto riportata in pazienti anziani ed � talvolta dovuta alla sindrome di inappropriata secrezione dell�ormone antidiuretico (SIADH). Disturbi psichiatrici Comuni: sonnolenza, insonnia, agitazione.
Non comuni: confusione, allucinazioni. Rari: reazioni maniacali, ansia, depersonalizzazione, attacchi di panico, acatisia (vedere paragrafo 4.4 �Avvertenze speciali e precauzioni di impiego�). Tali sintomi possono anche essere dovuti alla patologia di base. Patologie del sistema nervoso Comuni: vertigini, tremori Non comuni: disturbi extrapiramidali Rari: convulsioni. Molto rari: sindrome serotoninergica (i sintomi possono includere agitazione, confusione, diaforesi, allucinazioni, iperreflessia, mioclono, brividi, tachicardia e tremore). Sono stati riportati casi di disturbi extrapiramidali, inclusa distonia oro-facciale, a volte in pazienti gi� affetti da disturbi del movimento o in pazienti in trattamento con neurolettici. Patologie dell�occhio Comuni: visione offuscata.
Molto rari: glaucoma acuto. Patologie dell�orecchio e del labirinto Frequenza non nota: tinnito Patologie cardiache Non comuni: tachicardia sinusale.
Rari: bradicardia. Patologie vascolari Non comuni: aumento o calo transitorio della pressione arteriosa. Sono stati riportati aumenti o cali transitori della pressione arteriosa in seguito a trattamento con paroxetina, di solito in pazienti con preesistente ipertensione o ansia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche 8 - 13 Comuni: sbadiglio. Patologie gastrointestinali Molto comuni: nausea. Comuni: stipsi, diarrea, secchezza delle bocca.
Molto rari: emorragie gastrointestinali. Patologie epatobiliari Rari: incremento degli enzimi epatici Molto rari: eventi a carico del fegato (quali epatite, talvolta associata ad ittero e/o insufficienza epatica). Sono stati riportati incrementi degli enzimi epatici.
Nel periodo successivo all�immissione in commercio sono stati anche riferiti, molto raramente, eventi a carico del fegato (quali epatite, talvolta associata a ittero e/o insufficienza epatica).
Si deve prendere in considerazione la sospensione del trattamento con paroxetina nel caso di prolungato incremento dei valori dei test di funzionalit� epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comuni: sudorazione. Non comuni: rash cutaneo, prurito.
Molto rari: reazioni di fotosensibilit�. Patologie renali e urinarie Non comuni: ritenzione urinaria, incontinenza urinaria. Patologie dell�apparato riproduttivo e della mammella Molto comuni: disfunzioni sessuali.
Rari: iperprolattinemia/galattorrea.
Molto rari: priapismo. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Rari: artralgia, mialgia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comuni: astenia, aumento del peso corporeo.
Molto rari: edema periferico. SINTOMI DA SOSPENSIONE OSSERVATI IN SEGUITO AD INTERRUZIONE DEL TRATTAMENTO CON PAROXETINA Comuni: vertigini, disturbi sensoriali, disturbi del sonno, ansia, cefalea. Non comuni: agitazione, nausea, tremore, confusione, sudorazione, instabilit� emotiva, disturbi della visione, palpitazioni, diarrea, irritabilit�. L�interruzione del trattamento con paroxetina (soprattutto se brusca) porta in genere a sintomi da sospensione. Sono stati riportati vertigini, disturbi del sensorio (comprese parestesia, sensazione di scossa elettrica e tinnito), disturbi del sonno (compresi sogni vividi), agitazione o ansia, nausea, tremore, confusione, sudorazione, cefalea, diarrea, palpitazioni, instabilit� emozionale, irritabilit� e disturbi visivi. Generalmente tali eventi sono da lievi a moderati ed auto-limitanti, tuttavia in alcuni pazienti possono essere gravi e/o prolungati.
Si consiglia pertanto che, se non � pi� richiesto il trattamento con paroxetina, vi sia una graduale interruzione, condotta tramite un decremento graduale della dose (vedere paragrafo 4.2 �Posologia e modo di somministrazione� e paragrafo 4.4 �Avvertenze speciali e precauzioni di impiego�). EVENTI AVVERSI OSSERVATI IN CORSO DI STUDI CLINICI IN PAZIENTI IN ET� PEDIATRICA Durante studi clinici a breve termine (fino a 10.12 settimane) in bambini ed adolescenti sono stati riportati i seguenti eventi avversi, nei pazienti trattati con paroxetina con una frequenza pari ad almeno il 2% dei pazienti e tali eventi si sono verificati con una incidenza per lo meno due volte superiore rispetto al placebo: aumento dei comportamenti correlati al suicidio (compresi tentativi di suicidio e ideazioni suicidarie), comportamento autolesionistico e incremento dell�atteggiamento ostile.
Ideazioni suicidarie e tentativi di suicidio sono stati osservati principalmente durante studi clinici con adolescenti affetti da Disturbo Depressivo Maggiore.
L�incremento dell�atteggiamento ostile si � presentato in particolare nei bambini con disturbo ossessivo compulsivo, specialmente nei bambini di et� inferiore ai 12 anni.
Ulteriori eventi che sono 9 - 13 stati osservati pi� frequentemente nel gruppo trattato con paroxetina rispetto a quello trattato con placebo sono stati: diminuzione dell�appetito, tremore, sudorazione, ipercinesia, agitazione, labilit� emotiva (incluso pianto e fluttuazioni dell�umore). Negli studi dove � stato utilizzato il regime terapeutico con riduzioni graduali della dose, i sintomi riportati durante la fase di riduzione graduale o al momento della interruzione del trattamento con paroxetina, osservati con una frequenza pari ad almeno il 2% dei pazienti e che si sono verificati con una incidenza per lo meno due volte superiore rispetto al placebo, sono stati: labilit� emotiva (incluso pianto, fluttuazioni dell�umore, autolesionismo, ideazioni suicidarie e tentativi di suicidio), nervosismo, vertigini, nausea e dolore addominale (vedere paragrafo 4.4 �Avvertenze speciali e precauzioni di impiego�).

04.9 Sovradosaggio - [Vedi Indice].

Sintomi e segni Sulla base delle informazioni disponibili riguardo al sovradosaggio con paroxetina, appare evidente un ampio margine di sicurezza. L�esperienza nei casi di sovradosaggio di paroxetina ha indicato che, oltre ai sintomi descritti nella paragrafo 4.8 �Effetti indesiderati�, sono stati riportati vomito, midriasi, febbre, variazioni della pressione arteriosa, cefalea, contrazioni muscolari involontarie, agitazione, ansia e tachicardia. I pazienti si sono generalmente ripresi senza gravi sequele anche nei casi in cui la paroxetina � stata assunta, da sola, fino a dosi di 2000 mg.
Eventi quali coma o alterazioni dell�ECG sono stati occasionalmente riferiti, molto raramente con esito fatale, ma in genere quando paroxetina � stata assunta in associazione ad altri farmaci psicotropi, con o senza alcool. Trattamento Non � noto nessun antidoto specifico. Il trattamento deve basarsi sulle misure generali utilizzate nel trattamento del sovradosaggio con antidepressivi.
Qualora appropriato, si consiglia svuotamento gastrico attraverso induzione di emesi o lavanda gastrica o entrambi.
Successivamente allo svuotamento, pu� essere somministrato carbone attivo, 20 o 30 g ogni 4.6 ore durante le prime 24 ore dopo l�ingestione.
E' indicata una terapia di supporto con attenta osservazione e frequente monitoraggio dei segni vitali.

05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE - [Vedi Indice].

05.1 Propriet� farmacodinamiche - [Vedi Indice].

Categoria farmacoterapeutica: Antidepressivi � inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, codice ATC: N06A B05 Meccanismo di azione Paroxetina � un potente e selettivo inibitore della ricaptazione della 5.idrossitriptamina (5.HT; serotonina); la sua azione antidepressiva e la sua efficacia nel trattamento del disturbo ossessivo compulsivo, disturbo d�ansia sociale/fobia sociale, disturbo d�ansia generalizzata, disturbo da stress post-traumatico e disturbo da attacchi di panico si ritengono correlate a questa specifica inibizione della ricaptazione della 5.HT nei neuroni cerebrali. Paroxetina non � chimicamente correlabile ai triciclici, tetraciclici ed agli altri antidepressivi disponibili.
Paroxetina ha bassa affinit� per i recettori colinergici di tipo muscarinico e studi negli animali hanno evidenziato solo deboli propriet� anticolinergiche. In accordo con questa selettivit� d�azione, alcuni studi in vitro hanno evidenziato che, a differenza degli antidepressivi triciclici, paroxetina ha bassa affinit� per gli alfa 1, alfa 2 e beta-adrenorecettori, per i recettori dopaminergici (D2), per i recettori 5.HT1 like e 5.HT2, e per quelli dell�istamina (H1).
Questa mancanza di interazione con i recettori post-sinaptici in vitro � stata confermata dagli studi in vivo, che hanno dimostrato l�assenza di propriet� depressive sul sistema nervoso centrale e di propriet� ipotensive. Effetti farmacodinamici Paroxetina non altera le funzioni psicomotorie e non potenzia gli effetti depressivi dell�etanolo. Analogamente ad altri inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, paroxetina causa sintomi correlati all�eccessiva stimolazione del recettore della serotonina in caso di somministrazione ad animali precedentemente trattati con inibitori delle monoamino-ossidasi (MAO) o triptofano. Studi relativi al comportamento e al EEG indicano come paroxetina sia debolmente attivante a dosi in genere maggiori di quelle richieste per inibire la ricaptazione della serotonina.
Le propriet� attivanti non sono per loro natura �anfetamino-simili�.
Studi nell�animale indicano che paroxetina � ben tollerata dal sistema cardiovascolare.
Paroxetina non causa modifiche significative della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e dell�ECG dopo somministrazione a soggetti sani. 10 - 13 Studi indicano che paroxetina, al contrario degli antidepressivi che inibiscono la ricaptazione della noradrenalina, ha una pi� ridotta propensione ad inibire gli effetti antiipertensivi della guanetidina. Paroxetina, nel trattamento dei disturbi depressivi, dimostra una efficacia comparabile a quella degli antidepressivi standard. Esiste anche una certa evidenza che paroxetina possa avere un valore terapeutico nei pazienti che non rispondono alla terapia standard. La somministrazione della dose al mattino non ha alcun effetto negativo sulla qualit� o la durata del sonno.
Inoltre i pazienti, quando rispondono alla terapia con paroxetina, possono riportare un miglioramento del sonno. Risposta alla dose Negli studi a dose fissa la curva dose risposta si presenta piatta, non indicando un vantaggio in termini di efficacia nell�utilizzo di dosi pi� alte di quelle raccomandate.
Tuttavia esistono alcuni dati clinici che suggeriscono che incrementi successivi della dose possono essere di beneficio per alcuni pazienti. Efficacia a lungo termine L�efficacia a lungo termine di paroxetina nella depressione � stata dimostrata in uno studio di mantenimento di 52 settimane, con disegno atto a valutare la prevenzione delle ricadute: le ricadute nei pazienti trattati con paroxetina (20-40 mg al giorno) si verificavano nel 12% dei casi, in confronto al 28% dei casi nei pazienti che assumevano placebo. L�efficacia a lungo termine di paroxetina nel trattamento del disturbo ossessivo compulsivo � stata esaminata in tre studi di mantenimento di 24 settimane, con disegno atto a valutare la prevenzione delle ricadute.
In uno dei tre studi � stata raggiunta una differenza significativa nella proporzione dei pazienti con ricadute tra paroxetina (38%) e placebo (59%). L�efficacia a lungo termine di paroxetina nel trattamento del disturbo da attacchi di panico � stata dimostrata in uno studio di mantenimento di 24 settimane, con disegno atto a valutare la prevenzione delle ricadute: le ricadute nei pazienti trattati con paroxetina (10.40 mg al giorno) si verificavano nel 5% dei casi, in confronto al 30% dei casi nei pazienti che assumevano placebo.
Questo � stato supportato da uno studio di mantenimento di 36 settimane. L�efficacia a lungo termine di paroxetina nel trattamento dei disturbi d�ansia sociale e d�ansia generalizzata e del disturbo da stress post-traumatico non � stata sufficientemente dimostrata.

05.2 Propriet� farmacocinetiche - [Vedi Indice].

Assorbimento Paroxetina � ben assorbita dopo somministrazione orale e va incontro a metabolismo di primo passaggio. A causa del metabolismo di primo passaggio, la quantit� di paroxetina disponibile nella circolazione sistemica � inferiore a quella assorbita dal tratto gastrointestinale.
In caso di aumento del carico corporeo a seguito di dosi singole pi� alte o di dosi multiple si verificano una saturazione parziale dell�effetto di primo passaggio e una riduzione della clearance plasmatica.
Ci� comporta un aumento non proporzionato delle concentrazioni plasmatiche di paroxetina e pertanto i parametri farmacocinetici non sono costanti, con conseguente cinetica non lineare.
Tuttavia la non linearit� � generalmente modesta ed � limitata a quei soggetti che raggiungono bassi livelli plasmatici a bassi dosaggi. I livelli sistemici di steady-state sono raggiunti entro 7.14 giorni dall'inizio del trattamento con le formulazioni a rilascio immediato o controllato e la farmacocinetica non sembra variare durante il trattamento a lungo termine. Distribuzione Paroxetina risulta ampiamente distribuita nei tessuti ed i calcoli farmacocinetici indicano che solo l�1% della paroxetina presente nell�organismo si trova nel plasma.
Circa il 95% della paroxetina presente nel plasma � legato alle proteine alle concentrazioni terapeutiche. Non � stata dimostrata alcuna correlazione tra le concentrazioni plasmatiche di paroxetina e gli effetti clinici (eventi avversi ed efficacia). Il passaggio nel latte materno umano, e nei feti degli animali di laboratorio, avviene in piccole quantit�. Metabolismo I principali metaboliti di paroxetina sono prodotti polari e coniugati di ossidazione e di metilazione, che vengono prontamente eliminati.
In considerazione della loro relativa mancanza di attivit� farmacologica, � 11 - 13 estremamente improbabile che possano contribuire agli effetti terapeutici della paroxetina. Il metabolismo non compromette la selettivit� di azione di paroxetina sulla ricaptazione neuronale di serotonina. Eliminazione L'escrezione urinaria di paroxetina immodificata � generalmente meno del 2%, mentre quella dei metaboliti � circa il 64% della dose.
Circa il 36% della dose � escreto nelle feci, probabilmente attraverso la bile, di cui la paroxetina immodificata rappresenta meno dell'1% della dose.
Pertanto paroxetina � eliminata quasi completamente per via metabolica. L�escrezione dei metaboliti � bifasica, essendo all�inizio il risultato del metabolismo di primo passaggio e successivamente controllata dalla eliminazione sistemica di paroxetina. L'emivita di eliminazione � variabile, ma � generalmente di circa un giorno. Popolazioni speciali di pazienti Anziani e insufficienza renale/epatica Un aumento delle concentrazioni plasmatiche di paroxetina � stato osservato in soggetti anziani e in soggetti con grave insufficienza renale ed in soggetti con insufficienza epatica, ma il range delle concentrazioni plasmatiche � sovrapponibile a quello dei soggetti adulti sani.

05.3 Dati preclinici di sicurezza - [Vedi Indice].

Studi tossicologici sono stati condotti nella scimmia Rhesus e nel ratto albino; in entrambe le specie il profilo metabolico � simile a quello descritto nell�uomo.
Come atteso con amine lipofile, inclusi gli antidepressivi triciclici, � stata rilevata nei ratti una fosfolipidosi.
Fosfolipidosi non � stata osservata negli studi sui primati, della durata fino ad un anno, a dosi sei volte pi� elevate di quelle dell�intervallo raccomandato di dosaggi clinici. Cancerogenesi: in studi di due anni condotti nel topo e nel ratto, paroxetina non ha mostrato effetti cancerogeni. Genotossicit�: non � stata osservata genotossicit� in una serie di test in vitro e in vivo. Studi di tossicit� riproduttiva nei ratti hanno mostrato che paroxetina influenza la fertilit� nel maschio e nella femmina.
Nel ratto sono stati osservati un aumento della mortalit� della prole ed un ritardo nella ossificazione.
Questi ultimi effetti sono probabilmente correlati alla tossicit� materna e non sono considerati un effetto diretto sul feto/neonato.

06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - [Vedi Indice].

06.1 Eccipienti - [Vedi Indice].

Compresse Nucleo della compressa: calcio fosfato dibasico diidrato, carbossimetilamido sodico (Tipo A), magnesio stearato. Rivestimento della compressa: ipromellosa, macrogol 400, polisorbato 80, titanio diossido (E 171). Sospensione orale Polacrilin potassico, cellulosa dispersibile, glicole propilenico, glicerina, sorbitolo (E420), metile paraidrossibenzoato (E218), propile paraidrossibenzoato (E216), sodio citrato diidrato, acido citrico anidro, saccarina sodica, aroma arancia naturale, aroma limone naturale, giallo arancio (E 110), simeticone emulsione, acqua depurata.

06.2 Incompatibilit� - [Vedi Indice].

Non pertinente

06.3 Periodo di validit� - [Vedi Indice].

Compresse 3 anni Sospensione orale 2 anni (1 mese dopo la prima apertura)

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - [Vedi Indice].

Compresse Non conservare a temperatura superiore ai 30�C. Conservare nella confezione originale per tenerlo al riparo dalla luce Sospensione orale 12 - 13 Non conservare a temperatura superiore ai 25�C.

06.5 Natura e contenuto della confezione - [Vedi Indice].

Compresse Blister composto da PVC/PVdC opaco o polivinilcloruro (PVC) opaco, con fondo in alluminio.
Possono anche essere usati contenitori di plastica (flaconi) di polipropilene, con chiusura in polietilene. Confezioni: 4, 10, 14, 20, 28, 30, 50, 56, 60, 98, 100, 250 e 500 compresse. E� possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. Sospensione orale Flacone in vetro ambrato con chiusura in polipropilene a prova di bambino e sigillo di sicurezza in polietilene.
Viene incluso un bicchiere dosatore in polipropilene. Confezione: 150 ml

06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - [Vedi Indice].

Nessuna istruzione particolare.

07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice].

GlaxoSmithKline S.p.A.
� Via A.
Fleming, 2 - Verona

08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice].

Seroxat 20 mg compresse rivestite con film - 12 compresse � A.I.C.
n.
027963014 Seroxat 20 mg compresse rivestite con film � 28 compresse � A.I.C.
n.
027963038 Seroxat 20 mg compresse rivestite con film � 50 compresse � A.I.C.
n.
027963040 Seroxat 20 mg/10 ml sospensione orale � Flacone da 150 ml � A.I.C.
n.
027963026

09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - [Vedi Indice].

12 compresse rivestite con film da 20 mg : 31.12.1992/Gennaio 2003 28 compresse rivestite con film da 20 mg: 31.05.1999/Gennaio 2003 50 compresse rivestite con film da 20 mg: 06.12.1999/Gennaio 2003 Flacone da 150 ml sospensione orale 20 mg/10ml: 10.04.2000/Gennaio 2003

10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - [Vedi Indice].

Gennaio 07 w

 

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Ultimo aggiornamento: 15/12/2008.
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