La vita e la carriera di Erwin Johannes Rommel si svolgono sotto il segno della volontà. Figlio di un semplice insegnante di scuole medie - era nato a Heindenheim, Wurtemberg, il 15 novembre 1891. Compiuti gli studi, all'età di 19 anni, nel 1910, entra col grado di tenente nel regio esercito del Wurterberg. Nel 1914, all'inizio della prima Guerra Mondiale, comanda un plotone del VI reggimento Wurtmberghese "Re Guglielmo"; diviene in seguito aiutante di battaglione e secondo tenente. Rommel aspira ad entrare nello Stato Maggiore: ma i pregiudizi della casta militare, prussiana e junkler, impediscono al giovane ufficiale di essere accolto nell'aristocrazia dell'Esercito. 
Nel marzo del 1915 è promosso primo tenente e viene decorato della Croce di ferro di prima classe per aver fatto prigioniero, sul fronte occidentale, a Dieusson, una intera compagnia francese, mentre era in pattuglia, in una ricognizione, con due soli plotoni. Nell'impresa, dove già si rivelano le sue doti tattiche, Rommel rimase ferito. Si guadagnò così la decorazione e la promozione.
Successivamente chiede di passare in aviazione, quale osservatore, ma viene invece trasferito in uno dei reggimenti alpini del Wurterberg, con il quale partecipa alla fulminea campagna di Romania del Generale von Machensen. Venticinque anni più tardi, durante la campagna in Africa, Rommel sarà costretto a subire le ostilità del figlio di von Mackensen, ambasciatore del Reich a Roma.

Ristabilitosi dalle ferite, durante l'offensiva Austro-germanica sul fronte italiano, nel 1917 Rommel prende parte in azioni del settore dell'Isonzo contro l'esercito italiano, azioni che culminarono con la disfatta di Caporetto. Molti degli ufficiali italiani, divenuti generali, che si scontrarono sull'Isonzo con gli alpini di Rommel, furono poi suoi camerati nelle battaglie della Libia.
 Per la cattura di grossi contingenti di soldati italiani a Caporetto, varie migliaia, Rommel che comandava un gruppo di compagnie - per quanto solo primo tenente- viene insignito della medaglia al valore "pour le meritè", la più alta ricompensa tedesca, equivalente alla medaglia d'oro italiana. Psicologicamente l'esperienza di guerra sul fronte italiano, nel lontano 1917, dovette influire certamente sull'opinione di Rommel nei riguardi degli italiani in genere, e delle loro virtù militari in particolare, opinione di cui egli risente durante gli anni di guerra a fianco dei camerati dell'Asse in Africa. Comunque Rommel non manca di elogiare talora il valore dei soldati italiani e perfino paragonare le doti di resistenza, di sobrietà, di pazienza e di eroismo degli italiani a quella degli uomini del suo "Africa Korps".
Alla fine della guerra 1914-18, smomilitato e senza mezzi, si iscrive alla scuola Tecnica Superiore di Tubinga.
Rommel è uno dei primi ad aderire al movimento nazional-socialista di Hitler, facendo parte del circolo del già Governatore delle Colonie tedesche dell'Africa e poi Luogotenente del Reich per la Baviera e Capo dell'ufficio Coloniale del Partito, generale Ritter von Epp.

L'aspirazione di Rommel è sempre quella di far parte della Reichswel. Nel 1923 viene iscritto nelle liste effettive del Corpo Ufficiali e poi incaricato di insegnare tattica nella scuola di Fanteria di Dresda col grado di maggiore, ottenuto comandando una compagnia di fanti.

Rommel diviene uno dei migliori insegnanti di tattica: popolarissimo fra gli allievi e i giovani ufficiali, viene apprezzato dallo Stato Maggiore, malgrado la sua origine borghese e le sue simpatie naziste. Le teorie di Rommel sull'impiego dei carri armati e delle unità corazzate, in definitiva, furono poi applicate dai tedeschi nell'ultima guerra e, già in tempo di pace, valsero a Rommel l'interessamento e la protezione di Hitler.
Promosso colonnello, diviene ufficiale di collegamento fra la Reichwenr e la Hitlerjungend (Organizzazione giovanile hitleriana) e assegnato al Quartier Generale del Fuhrer.
Dopo l'occupazione nazista dell'Austria, nel 1938, Rommel viene nominato Comandante la Scuola Militare austriaca di Wiener Neustadt.
Africanista convinto, collaborò ai piani militari dell'asse per il Mediterraneo, elaborati unilateralmente in Germania, sin dal 1937 dal Generale Schmirer e, nello stesso anno, accompagna il generale von Brautschchich nella sua visita in Libia ospite di Balbo.
Rommel ama ricordare, a quattro anni di distanza, questo suo primo viaggio nel continente Nero. Quasi presago di dover un giorno battersi sulle sabbie del deserto, durante il viaggio ufficiale di von Brautschic chiede uno "speciale congedo" per malattia e rimane in Libia. Visita accuratamente la Tripolitania e la Cirenaica, il Fezzan e il Gebel, segue le piste del deserto in automobile, preferendo il mezzo terrestre all'aeroplano che il governatore e Quadrunviro Balbo aveva messo a sua disposizione.

Nel rapporto che Rommel fa allo Stato Maggiore e a Hitler dopo una lunga visita alle opere fortificate italiane del Mezzogiorno e della Sicilia e dopo un misterioso viaggio in Egitto (da turista, egli gira lungo il canale di Suez e fa in macchina delle lunghe gite  nel deserto occidentale egiziano), egli pone in rilievo la "mediocre preparazione militare italiana, sia nella penisola che in Libia. La sistemazione -dice- della frontiera orientale della Libia è del tutto insufficiente e primitiva: può essere utilizzata se mai, in caso di ribellione dei Senussi e sempre che si tratti di episodi insurrezionali; ma è da escludere che la sistemazione esistente possa riuscire efficiente in caso di conflitto con l'Egitto e cioè con la Gran Bretagna".
Rommel rientrato in Germania, si dedica alla preparazione di uno speciale "Corpo del Deserto", destinato ad eventuali impieghi in zone tropicali.  L'allenamento degli uomini di questo reparto (e fra questi c'erano gli specialisti sanitari dell'istituto per le malattie Tropicali di Amburgo) veniva eseguito nel centri della Baviera e dello Scheswig-Holstein, in Pomerania e nella Prussia Orientale, in condizioni particolarmente dure e riproducendo artificialmente l'"habitat" climatico e ambientale delle regioni tropicali.
Allo scoppio dell'ultimo conflitto Rommel, organizza i così detti "Quartier Generali Mobili", sia quello ferroviario che quello aereo, mediante una dozzina di moderni Junkers da trasporto che seguono il Fuhrer nei suoi viaggi al fronte. Dopo la campagna di Polonia Rommel viene nominato Generale al comando di una divisione corazzata di assalto, facente parte di un gruppo di armate del fronte occidentali, agli ordini  di von Rundstedt. La VII Divisione corazzata di Rommel si distingue poi nell'assalto alla linea Maginot, e che per la sua fulminea mobilità è denominata la "Divisione Fantasma".
Fra le tante epiche imprese, la VII divisione di Rommel cattura a S. Aint Valery en Cauz, 8 generali e 25.000 soldati francesi.
Rommel viene decorato della Croce di Cavalleria nell'ordine della Croce di Ferro su proposta di quello stesso von Rundstedt che, durante la campagna di Polonia, alludendo al fatto che Rommel si occupava del Quartier Generale mobile del Fuhrer, lo aveva definito, con l'albagia dello junker, "quel pagliaccio che comanda il circo di Adolf Hitler".
Un'antipatia che scomparve nel padre ma rimase nel figlio.