Nel 2001, il 59% della
popolazione inglese affetta da infezione da virus HIV presentava una conta
linfocitaria CD4 inferiore a 200 cellule/microl, per lo più a causa di un
ritardo nella diagnosi.
Ann K Sullivan, del Chelsea and Westminster Healthcare NHS Trust, Londra, ha
coordinato uno studio teso a valutare il presentarsi della diagnosi tardiva (
conta linfocitaria CD4 inferiore a 200 cellule/microl ) e se i pazienti avessero
avuto precedenti manifestazioni correlabili all’infezione da HIV.
E’ stata effettuata un’analisi dei dati ottenuti da questionari somministrati ai
pazienti con nuova diagnosi di infezione da HIV tra gennaio e marzo 2003.
Sono state ricavate informazioni circa lo stato clinico ed immunitario, i
ricoveri ospedalieri, i sintomi o le condizioni dei precedenti 12 mesi che
potrebbero avere una correlazione con l’infezione da HIV.
Dei 148 Centri coinvolti, il 76% ( n = 113 ) ha fornito dati riguardanti 977
pazienti.
Il 33% dei pazienti ( n = 301 ) si è presentato tardi alla visita, e ciò ha
interessato maggiormente i pazienti più anziani ( odds ratio, OR = 1.68; p =
0.0001 ) ed i neri d’Africa ( OR = 1.66; p = 0.03 ), ed in misura minore gli
uomini omosessuali, indipendentemente dall’età e dall’etnia ( OR = 0.63; p =
0.07 ).
Il 41% ( n = 401 ) ha ricevuto diagnosi attraverso screening di routine.
Questo è risultato associato ad essere di giovane età, di sesso femminile, nero
africano ed eterosessuale.
Nel 68% dei casi ( n = 664 ) la diagnosi è avvenuta in centri per la cura delle
malattia urogenitali, della salute sessuale, o specializzati nell’infezione da
HIV, ed è stata correlata all’essere di giovane età, maschio ed etersessuale, e
meno comunemente associata all’essere di etnia africana.
Nell’anno precedente la diagnosi di infezione da HIV, il 17% dei pazienti ( n =
168 ) ha riportato un episodio clinico, probabilmente correlato con l’infezione
stessa, compresi i 58 ricoveri ospedalieri ( 18 per tubercolosi ).
I dati mostrano che i 35 ricoveri successivi avrebbero potuto essere evitati e
che i 160 pazienti che hanno avuto un episodio clinico avevano una conta
linfocitaria CD4 al di sotto della soglia limite per iniziare un trattamento
secondo le linee-guida del British HIV Association, indicando che il trattamento
avrebbe potuto essere rimandato.
Dallo studio è emerso che c’è stato un numero significativo di opportunità perse
per diagnosticare precocemente l’infezione da HIV con un’elevata percentuale di
pazienti ( 17% ) che nei 12 mesi antecedenti sono ricorsi a cure mediche per
presenza di sintomatologia, ma che sono rimasti senza diagnosi.
Molti pazienti non hanno ricevuto diagnosi da sceening di routine.
Ci sono vantaggi ben riconosciuti, compresi la salute pubblica ed i benefici del
costo sanitario in aggiunta al beneficio personale per il paziente, dalla
diagnosi precoce dell’infezione da HIV e dall’iniziare un appropriato
trattamento con la terapia antiretrovirale altamente efficace ( HAART ).
Per migliorare tale situazione, è necessario eseguire screening di routine, ed
incoraggiare le persone a rischio a sottoporsi ad un test per l’HIV.
E’ necessario che i medici comprendano i fattori associati al ritardo con cui il
paziente si presenta alla visita per l’accertamento dell’infezione da HIV.(
2005 )
Sullivan AK et al, BMJ 2005; 330: 1301-1302
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