L’Eparina non-frazionata rappresenta il trattamento elettivo per i pazienti con
sindrome coronarica acuta senza sopraslivellamento ST ( NSTE-ACS ), ma rimane da
chiarire il dosaggio del bolo e dell’infusione.
Uno studio, coordinato dai Ricercatori della Duke University Medical Center a
Durham negli Stati Uniti, ha esaminato i dati di 31.445 pazienti ad alto rischio
con NSTE-ACS, arruolati nell’iniziativa CRUSADE.
L’eccesso di dosaggio è stato definito come: maggiore di 70 U/kg per ora per il
bolo, o maggiore di 15 U/kg/ora per l’infusione.
Il più frequente dosaggio del boloera 5000 U ( 42,7% ) e la dose dell’infusione
1000 U/ora ( 46% ).
E’ stato osservato che un eccesso di dose, aggiustata per il peso, di Eparina
non-frazionata per bolo e per infusione, è stato somministrato nel 35% delle
volte.
I fattori fortemente associati all’eccesso del dosaggio, aggiustato per il peso,
erano: età ( per incrementi di 10 anni; odds ratio, OR=1.11 ) e sesso femminile
( OR=1.45 ).
La percentuale di sanguinamento maggiore è aumentata in modo proporzionale in
relazione al dosaggio di Eparina non-frazionata sia per il bolo che per
l’infusione, ed in modo particolare quando il dosaggio era al di sopra del range
raccomandato.
Sia l’eccesso di bolo ( OR=1.03 ) che di infusione ( OR=1.16 ) erano
singolarmente associati ad aumento del sanguinamento.
In conclusione, nei pazienti ad alto rischio, con sindrome coronarica acuta
senza sopraslivellamento ST, l’iniziale dosaggio di Eparina non-frazionata sia
in bolo che in infusione, era frequentemente più elevato rispetto al range
raccomandato, aggiustato per il peso, particolarmente nei pazienti con più basso
peso corporeo. ( 2008 )
Melloni C et al, Am Heart J 2008; 156: 209-215
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