La mieloperossidasi, un’emoproteina espressa dai neutrofili polimorfonucleati,
possiede una significativa azione pro-infiammatoria , che può contribuire
direttamente al danno tessutale.
I Ricercatori dello Studio CAPTURE hanno esaminato se i livelli di
mieloperossidasi potessero fornire informazioni prognostiche nei pazienti con
sindrome coronarica acuta.
Sono stati misurati i livelli di mieloperossidasi in 1.090 pazienti.
Il periodo di follow-up è stato di 6 mesi.
Non è stata trovata correlazione tra i livelli di mieloperossidasi e quelli di
troponina T, il legando CD40 solubile o la proteina C reattiva, e neppure con le
variazioni del segmento ST.
I pazienti con alti livelli di mieloperossidasi ( >350 microg/L ) hanno
presentato un aumento del rischio cardiaco ( hazard ratio, HR=2,25; p=0.003 ).
Particolarmente a rischio sono risultati i pazienti con alti livelli di
mieloperossidasi e bassi livelli di troponina T ( < 0,01 microg/L ) ( HR = 7,48,
p=0.001 ). ( 2003 )
Baldus S et al, Circulation 2003; 108:1440-1445
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