Lo studio ha valutato la sicurezza e l’efficacia della rivascolarizzazione
miocardica percutanea con laser.
Sono stati arruolati 73 pazienti con angina pectoris stabile ( classe III o IV )
, non adatti alla rivascolarizzazione convenzionale, ma con evidenza di ischemia
reversibile alla scintigrafia al tallio-201; la frazione d’eiezione era uguale
al 25% o maggiore , mentre lo spessore della parete miocardica era uguale ad 8
mm. o superiore.
Questi pazienti sono stati assegnati in modo random alla rivascolarizzazione
laser associata a terapia medica ( n=36 ) o alla sola terapia medica.
L’end point primario era rappresentato dal tempo di esercizio, mentre l’end
point secondario comprendeva: classi di gravità dell’angina, frazione di
eiezione ventricolare sinistra, qualità della vita, cambiamenti nella terapia
medica ed ospedalizzazione.
In tutti i 36 pazienti la rivascolarizzazione laser ha avuto successo e non è
stato osservato alcun caso di morte periprocedura.
Un paziente ha sviluppato una tachicardia ventricolare sostenuta che ha
richiesto cardioversione elettrica ed 1 paziente ha sviluppato tamponamento
cardiaco, che ha richiesto drenaggio chirurgico.
A 12 mesi , il tempo di esercizio è aumentato di 109 secondi nel gruppo
sottoposto a rivascolarizzazione laser ed è diminuito di 62 secondi nel gruppo
controllo ( p< 0.01 ).
Nel 36% dei pazienti anginosi rivascolarizzati è stato osservato un
miglioramento di 2 classi di gravità contro nessuna variazione nel gruppo
controllo ( p< 0.01). ( 2003 )
Gray TJ et al, Am J Cardiol 2003; 91:661-666
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